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Autore: Heart    13/03/2018    1 recensioni
- Ti va di divertirci insieme, una cosa veloce - disse, scandendo le parole “divertirci” ma per chi mi aveva preso?
- Fottiti! - allontanai la sua mano e cercai di uscire fuori da quella situazione.
- Mi piaci - , come cavolo sentivo la sua voce nella mia testa? Questo si chiama incantesimo della mente, forse stavo farneticando e i migliaia di libri che avevo letto a proposito mi avevano fumato il cervello? Mi girai e lo trovai ancora fermo, adesso i suoi occhi assomigliavano a un leone che analizza la strategia migliore per uccidere la sua preda; quel ragazzo era strano e io ero curiosa come una pazza a scoprirlo anche se da un lato del mio cervello mi diceva di scappare e lo stavo facendo e come!
[Questa storia è residuo di un sogno, spero di caratterizzare il tutto bene e di far comprendere la vita solitaria e la sofferenza della protagonista. Comunque non sarà solo romantica ma anche con un pizzico di sovrannaturale. Buona lettura]
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
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36° Capitolo
“Le prime soddisfazioni”
 
 
 
Ero distesa supina sul letto. Accanto a me percepivo una presenza e non c’era bisogno che mi voltassi per sapere di chi si trattasse. Era palese. Kaname dormiva a mio fianco, con le braccia intorno al cuscino, il suo corpo nudo era coperto solamente dalla vita in giù. Oramai avevo imparato a conoscerlo, anche se c’erano ancora tanti misteri da scoprire, ma li avrei tenuto per dopo. Con calma.
Respirai aria pulita, il mare portava solo questo. Nulla della città, solo ossigeno puro. Anche se c’era qualcosa che stonava, come ad esempio puzza di bruciato. Mi girai per metà e con il mio fine olfatto cercai di localizzalo. Tentai di alzarmi, ma una mano calda si posò sul ventre.
-Dove stai andando? –Aveva la voce ancora impastata dal sonno.
-Stavo andando a indagare. –Dissi inqueta. La puzza stava entrando anche in camera e questo era un brutto segno.
-Indagare? –Riprese lui, mettendosi in pancia in su e fissando il tetto. –In effetti c’è puzza di bruciato, magari sta andando a fuoco la casa. –Affermò con calma.
-Ma che dici! Se lo fosse saremo in pericolo. –Mi alzai di scatto, ma lui non me lo permise, prendendomi prima che le coperte cadessero al suolo. Me lo ritrovai a poco millimetri dalla bocca, i nostri corpi si era scontrati e se ne stavano fermi senza replicare.
-Non ti lascerò andare, sei solo mia. Sono abbastanza adulti da pensarci loro. –Disse per abbassare la testa e baciarmi il collo. A quel gesto chiusi gli occhi per poi spalancarli per guardare il tetto, quanta pazienza ci voleva con alcuni individui. Non e che non lo apprezzassi, ma si stava comportando da bambino. Mi buttò sul letto, il suo sorriso era trionfante, aveva vinto nuovamente. Stavo accumulando un sacco di sconfitte, ma era palese che il mio corpo si arrendesse a lui. Oramai mi ero abbandonata, ero in balia del suo fascino e…mi lasciai nuovamente catturare da lui e iniziammo una nuova danza d’amore, semmai il fuoco si sarebbe infilato sotto la porta avremo deciso il da farsi. Ma nemmeno il tempo di realizzare quel pensiero che la voce squillante di Crystal mi fece chiudere gli occhi per esasperazione.
-Dannazione! –Urlò a gran voce.
-Crystal ma è normale che bruci tutto, sei un pericolo pubblico. Guarda! –Si lamentò Luca, non si capiva che cosa stava facendo, ma m’immaginai le vicende. Il mio amico che prendeva la teglia o qualunque cosa si era rovinata…
-E’ colpa tua! –Continuò accusando qualcun altro.
-Io? Ma che c’entro io? Sei stata tu a saltarmi addosso. –La voce pacata di Federico si fece spazio e iniziarono a litigare. Sorrisi mentre il mio uomo era intento a farmi provare piacere, ma ero divisa a metà.
-Ti stai divertendo così tanto? –Mormorò lui, appoggiandosi completamente su di me, lo guardai negli occhi. –Come vedi siamo ancora vivi e la casa non prende fuoco, sicuramente quella sbadata avrà lasciato qualcosa dentro il forno e ora è rovinato. –Disse. Come riusciva a leggermi così bene era un mistero, ma non lo lasciai continuare che lo presi dal viso e lo baciai –forse è meglio che mi concentro soltanto su di te. –Avvisai avendo tutta la sua attenzione.
-Adesso ragioniamo. –
 
 
 
Quando poi raggiungemmo la cucina vidi ciò che aveva combinato Crystal per poco non urlavo dalla rabbia. Aveva proprio distrutto il forno, si vedevano chiaro come il sole le bruciature che si allargavano sull’elettrometrico. Cercai di fare diversi respiri profondi, ma non era valsa la pena, poiché la criminale si parò di fronte e a me.
-Finalmente sei uscita da quel buco. Quando servi non ci sei mai!- Urlò, a quella risposta i miei nervi stavano mollando, chi diavolo si credeva di essere? Che cosa voleva dire?
-Ripeti? –Domandai con uno sguardo assassino.
Ci guardavamo con due occhi felini, come se da un momento all’altro ci sarebbe stata una disputa tra due gatti. Il corpo iniziò a tendersi, forse mi stavo trasformando?
-Ti avevo chiesto l’altro giorno di insegnarmi come diavolo funziona quell’affare, ma no. Te ne sei fregata! Adesso abbiamo una cosa in meno e non ne parliamo del danno! Te ne sei stata dentro quella stanza a scopare con …- non la feci nemmeno finire. Lo schiaffo era partito, non mi sentivo in colpa, niente. Dal mio viso non passava nulla, nemmeno i colori.
-Non sei una stupida. Potevi armarti di pazienza e fare attenzione, le istruzioni erano sopra la mensola, non era nulla di difficile. Invece mi accusi senza aver riflettuto e poi non sono fatti tuoi quello che faccio in camera, potevo anche riposare o guardare il mare a te non ti importava. Adesso scusami ma vado a calmarmi! –Dissi tutti di un fiato, senza mai staccare lo sguardo dal suo.
Appena girai l’angolo sentii chiaramente il suo corpo scontrarsi sul pavimento e i suoi singhiozzi, era stata meschina, non avevo mai accusato di niente e nemmeno dei affari di coppia. I miei non erano di dominio pubblico, anzi odiavo che le persone lo sapevano. Così senza voltarmi, presi Happy e uscii, avevo bisogno di cambiare aria.
Il pomeriggio lo avevo passato a zonzo. Happy era un fedele amico che mi seguiva ovunque, per fortuna tutti i luoghi che visitavo c’era la possibilità che gli animali potessero entrare, anche se lui non sarebbe scappato se gli avrei detto di non muoversi.
Il sole stava per tramontare e dopo tre ore di camminare mi ero calmata, sicuramente anche la mia amica. Prima di ritornare a casa passai da un venditore ambulante e trovai delle fragole belle rosse e mature, non era periodo, ma forse lì si. Ne presi alcune vaschette avevo un piano per la serata. Il cane mi seguii entusiasta ancora per un po’, fino a che ritornammo a casa. Le luci erano tutte accese, i ragazzi erano ritornati.
-Bentornata. –Due braccia mi presero in contropiede, mi mossi per un attimo ma poi mi abbandonai a lui. –Dove sei stata? Credevo che rimanessi a poltrire in camera. –Mi sussurrò piano, facendo muovere le ciocche dei capelli e poi baciandomi sul collo. Un brivido mi pervase la schiena, ma lo respinsi indietro.
-Avevo bisogno di fare quattro passi. –Affermai velocemente, per poi alzare le braccia e far vedere la mia spesa. Lui mi fissò con un sopracciglio alzato curioso, ma non gli dissi nulla.
-Stai inscenando una sorpresa per caso? –Domandò, lasciandomi.
-Chi lo sa, marinaio. Ma non metterti strane idee in testa. –Mi svincolai da lui e mi recai in cucina, dove Luca tentò di abbracciarmi, ma lo spinsi. La cena si doveva preparare. Al posto di Crystal ci fu Simon, in quale mi trovai molto bene, con lui non c’era bisogno che gli spiegavo i procedimenti, eravamo in perfetta sincronia. Quanto la cena fu servita a tavola tutti quanti ci sedemmo.
Fissai Kaname che aveva già in bocca la carne e se la gustava con piacere, anche gli altri non erano da meno, tranne Crystal che sembrava apatica.
-Amore ma che hai? E da quando sono ritornato che sei giù. –Disse Federico preoccupato.
-Sto bene, non ti preoccupare. E solo che mi sento un po’ male. –Affermò, senza mai rivolgergli lo sguardo, il poverino non riusciva a risollevarle l’umore. Stava ancora male per quello che era successo, ma se l’era cercata. A cena conclusa, Kaname mi aiutò a mettere le cose in lavastoviglie, era più sbrigativo così. Che casa attrezzata! Appena uscii le fragole da frigo mi raggiunse.
-Che intenzioni hai con queste qua? –Domandò prendendone una e metterla in bocca, a quella mossa m’innervosii e senza lascialo andare morsi l’altra parte. Ci ritrovammo a mangiucchiarla da due parte opposte, ma fu una sensazione elettrizzante, poiché infine era rimasta solo un pezzetto e l’avevo vinta io, ma lui non soddisfatto mi aveva baciato e c’è la giocavamo. La sua lingua toccava la mia e la piccola parte della fragola, era un gioco erotico, ma non avrei mollato. Alla fine se prese lui e mi spinse al muro. Ero in trappola, ma non mi lamentavo, perché lo avevo tutto per me. Il piacere scorreva nelle nostre vene e già percepivo che mi stavo abbandonando nuovamente a lui, mi staccai da lui per prendere fiato, avevo le guance rosse, lui sembrava un leone, ma non potevamo.
-Kaname fai calmare il tuo amico, non e il momento. Giocheremo più tardi. – Dissi con il fiato rotto dall’emozioni.
-La fai semplice tu. Andiamo ora e li lasciamo lì. –Controbatte ma ero restia nella mia missione.
-Sentimi un po’, farai come ho deciso io e poi sarà molto meglio, ho delle sorprese anche per te. – Mi feci spazio tra i nostri corpi, ma lui strinse nuovamente. –Kaname fammi passare senno rimani al secco! - Puntualizzai forte e chiaro.
-Non ci provare, Jessica. – Mi minacciò.
-Posso farlo eccome. Ti ho in mano, agnellino. –Risi a quell’affermazione, come no. Ero io quella in balia di lui, ma non lo avrei ammesso mai.
 
-Finalmente, Angelo mio. Allora che cosa hai in mente da fare? –Domandò Luca eccitato. Erano tutti seduti sui puffi che circondavano quel piccolo salotto, Luca e Simon sul divano a due posti, Crystal e Federico ai lati e noi altrettanto.
Sul piccolo tavolino avevo disposto dei contenitori chiusi, uno più grande il quale avevo riposto le fragole, mentre i più piccoli vari decorazioni.
-Allora? –Disse Luca impaziente. Lo guardai male. –Va bene starò zitto. –
Appoggiai pure una benda. Il gioco era semplice dovevano indovinare ciò che l’altro gli dava. In effetti quel gioco aveva sfumature erotiche, ma me lo lasciai per me. Il turno cominciò con Simon in cui bendò Luca, noi altri restavamo in silenzio. Simon prese la fragola e la tinse sul peperoncino. La vedevo male. Ma lui non ci fece caso, i miei occhi erano su di loro, pian piano gliela portò sulle labbra e il mio amico iniziò a lamentarsi, -ma che cosa mi state mettendo? –Disse, ma non poté più parlare poiché la fragola gli tappò la bocca. Aspettammo cinque secondi per poi vederlo scappare in bagno correndo come un pazzo.
-Potevi anche non usarlo. –Azzardo Federico contro Luca, ma lui alzò le spalle dicendo, -vendetta! – Chiudendo la questione.
Intanto aspettavamo Luca riprendersi da quel tiro mancino, il mio sguardo cadeva sempre su Crystal che si era estraniata da tutto, nemmeno partecipava, così mi venne un idea, sicuramente si sarebbe data una svegliata.
-Forse e meglio che andate da lui a vedere come sta. –Ordinai, e come bravi soldatini, Federico e Kaname andarono a lui. Rimasti soli, Simon non mi guardava nemmeno, anche lui si era estraniato. La mia amica era in un altro pianeta, agii velocemente. Presi il cioccolato e mi imbrattai le mani. In pochi secondi me la ritrovai di fronte e senza avviso la sporcai il viso. Lei ripresa da quella mossa, mi guardò malissimo e prendendo la prima cosa che gli capitava me la rovesciò addosso; in un battibaleno iniziammo uno scontro, le ciotole che avevo disposto sul tavolo ce li ritrovammo sopra, sui capelli, dentro i vestiti. I ragazzi sentendo quel caos ritornarono e ci guardarono con tanto occhio.
-Vi siete fumate qualcosa? –Disse Luca con la lingua fuori, come se fosse un cane.
-Pazzia! –Dissi per poi ridere come una scena.
-Kaname la tua ragazza è fuori di testa. –Si complimentò Federico con il mio Boy, ma lui si fece sentire. – Anche la tua. E per di più siete sposati. –Ribatte, prendendomi per mano per farmi cambiare.
-Almeno la mia tattica avuto un riscontro positivo. –Dissi piano, ma Federico mi era vicino oltre Kaname e mi guardò come se non mi avesse capito.
-La vedi, adesso è ritornata la solita Crystal e questa la persona che conosco, quello era solo il suo guscio vuoto. Adesso vatti a divertire con lei e mi raccomando…- la bocca mi fu tappata dalle mani di Kaname che mi trascinò in camera.
-Ma che accidenti ti succede! –Urlai, ma lui mi chiuse la bocca con la sua.
-Sai di cioccolato e il tuo corpo ne è cosparso. Allora questo intendevi poco fa, -mi disse con una voce roca, era eccitatissimo.
Beh morale della favola, lo eravamo entrambi, appena le sue mani si appoggiarono sul mio corpo nudo e ricoperto a tratti dal cioccolato, il mondo si capovolse, ma di quello che successe lo sapevano solo io e lui.
 
 
∞∞∞
 
Quando le vacanze finivano erano sempre uno stress. Oramai era da una settimana che la vita di ogni giorno era ritornata, beh forse non per tutti. Il mio ragazzo ancora era in ferie, beato lui. Io con il mio staff eravamo alle prese degli ultimi preparativi per il centro. Avevo avute tante belle notizie, come per esempio l’allestimento della reception. Il nome scritto in altro e al centro per farla comprendere a tutti, era la prima cosa che si vedeva appena si entrava.
Luca si era superato, aveva trovato modo di stupirci con la grafica del sito e mettendo post della sua apertura a breve. Già avevamo alcune persone che volevano provare la nuova struttura. Io la mia socia avevamo ideato dei colloqui per prendere personale, ci servivano persone socievoli e di buona volontà, ed istruite sul da farsi.
Il centro era stato suddiviso in aree: la prima che contava quella superiore era adibita allo sport con una palestra fornita di tutto, anche alle varie tecniche rinnovate. Nello stesso piano verso est c’era l’aria dell’estetica, con i nuove attrezzature.
La terrazza era coperta ed era per prendere il sole o con le macchine apposite, o allo sport libero.
Al piano inferiore, sotto, c’era un aria fatta da piscine e saune, chi volesse rilassarsi era il posto adatto. C’era anche un luogo di ristoro e di intrattenimento per i bambini e per gli animali. Il centro era grandissimo, ma c’era ancora spazio per aggiungere altro, ma con il tempo. I colloqui furono molti e stressanti. Cercammo un modo per interagire bene con le persone, facendo domande discrete ma precisi. Volevamo persone che avrebbero fruttato a noi e pure a loro. L’inaugurazione si stava avvicinando e gli ultimi ritocchi si erano conclusi. Crystal era stata nominata direttrice, non potevo badare tutto io, ero il capo superiore, ma non mi sarei fatta vedere da nessuno, volevo lavorare in incognito, così avevo lasciato alla mia amica il compito. Le avevo spigato il piano, e lei dapprima contrariata, si rese conto che poteva funzionare. Se i dipendenti lavoravano bene fruttava per entrambi. Trovammo una segretaria giovane di nome Alessia, sui ventuno anni. Sembrava timida all’apparenza ma era una tutto pepe, spigliata a parlare e cordiale, mi piacque subito. Pian piano tutto si stava mettendo in ordine, la vita procedeva ed era piena di sorprese. Kaname per tutte le mie scelte era stato vicino, come Federico con Crystal.
Mancava solo ventiquattr’ore alla inaugurazione e avevo deciso di fare un brindisi con i miei amici, che mi avevano aiutato più volte, loro c’erano sempre stati. Luca aveva portato dello spumante e i bicchieri.
-Un brindisi a loro, a noi, che tutto possa andare bene. –Disse Noemi, alzando il calice.
-Buona fortuna ragazzi. –Aggiunse Francesco.
Il rumore dei bicchieri che si scontravano, le risate, era una melodia per le mie orecchie mi sentivo felice. Guardai i miei amici, il mio staff, decisa come non mai. Che la partita iniziasse!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buongiorno.
Un altro capitolo andato. Lo so, questa volta sono stata veloce, in un solo giorno ci sono riuscita a finirlo. Che record, non e vero! Qualche tempo fa aggiornavo tutte le mie ff in un solo giorno, ma pazienza.
Come avete letto succedono poche cose, ma importanti per i prossimi capitoli. Abbiamo l’inizio della terza parte della storia, non ne avevo menzionato durante la storia, ma mi sono fatta qualche calcolo, e diciamo che ci siamo. Questa storia mi sta facendo sognare e spero anche a voi. E una delle mie preferite e ci tengo a finirla nei migliori dei modi, ma non vi aspettate nulla, le sorprese sono dietro l’angolo.  All’interno del capitolo ci saranno diseguaglianze degli atti, ma non ci fate caso, l’ho riletta ma non se ne andavano. Cmq lasciando futili spiegazioni ( e se avete domande, potete sempre porle in privato) vi lascio e alla prossima.
Heart
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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