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Autore: Ellens    30/06/2009    3 recensioni
James Potter poi le dava letteralmente la “caccia”: le chiedeva sempre di uscire e, anche durante l’estate, le aveva inviato numerose lettere, finite tutte nella pattumiera. Nonostante ciò però, Lily non poté fare a meno di notare che, al solo pensarlo, il suo cuore mancò qualche battito…”Sciocca, che ti succede? Ti stai rammollendo?” si disse cercando di cambiare pensieri.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini, Severus, Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Capitolo 4

Spuntini di mezzanotte

 

 

Lily era arrabbiata, oh se era arrabbiata.

Erano all’incirca le undici di sera e Hogwarts era completamente buia. – Io Potter lo odio. Io lo odio con tutto il cuore- stava dicendo tra se e se a denti stretti.- Silente è pazzo. Pazzo. Come si può nominare Caposcuola quel bimbetto, ragazzino, immaturo di Potter? Come?-

La sua voce e i suoi passi si disperdevano nell’assoluto silenzio che regnava nei corridoi – Lasciarmi qui, da sola nel giro di ricognizione senza nemmeno dirmelo. Cioè a me sarebbe andato benissimo se mi avesse detto “ Senti Evans, io stasera non posso accompagnarti nel giro di ricognizione, mi dispiace”, me ne sarei fatta una ragione, avrei urlato un pochetto e poi avrei scelto un altro compagno disponibile, ma certo che no! James Potter deve fare di testa sua e presentarsi solo quando non ha un tubo da fare! Il suo compito è un passatempo, un modo per smorzare la noia, una scusa validissima per non fare i compiti … -

 

Una voce familiare interruppe il monologo della ragazza – Esattamente, Evans! Sei proprio una ragazza sveglia, sai?-

Lily si voltò di scatto – Lumos- disse con uno svelto movimento della mano. Il corridoio venne inondato da una luce bianca e la faccia di James Potter venne completamente illuminata.

- Non lamentarti sempre, Evans. Lo so, me ne rendo conto, la mia presenza è essenziale perché tu ti senta al sicuro ma dovresti imparare a contare di più sulle tue forze!- disse mostrandole un sorriso per il quale tutte le ragazze di Hogwarts, esclusa Lily ovviamente, avrebbero ucciso pur di avere la soddisfazione di vederlo rivolto a loro.

- Potter- Lily fece un bel respiro e serrò le sue mani in pugni: un’altra parola e gli sarebbe saltata addosso per strozzarlo- Potter, un’ altra sillaba deve uscire dalla tua bocca, solo una, e io ti farò vedere come conto sulle mie forze-

 

Si sentiva una sciocca. Una settimana prima si struggeva nel letto e nella Sala Comune, si torturava il cervello chiedendosi se davvero avesse dato per scontato quel ragazzo. Ora aveva la conferma che non era assolutamente cambiato, no. Ero il bimbetto sbruffone e arrogante che aveva infastidito lei e Severus nello scompartimento del treno.

 

Già, Severus. Quando il secondo giorno di scuola era stata costretta a percorrere quei corridoi con lui, sarebbe volentieri scappata via. Lo odiava, lo detestava perché era cambiato dentro. Era cambiato e lei non era riuscita a fermarlo, per questo si sentiva colpevole. Le era sfuggito dalle mani come l’acqua e lei non era riuscita a fargli capire che ciò che stava inseguendo era solo un’illusione che lo avrebbe portata via da lei e dalla loro amicizia.

 

In realtà, al quinto anno, quando le disse Mezzosangue non si meravigliò più di tanto. Certo, aveva cercato nei mesi precedenti di illudersi che il suo migliore amico non fosse un seguace dei Purosangue ma, alla fin fine, in cuor suo sapeva che era sempre stato debole caratterialmente e, stando a contatto con persone come i suoi compagni di casa, non avrebbe fatto altro che diventare come loro.

Quando quelle parole le erano arrivate all’orecchio, la rabbia l’aveva invasa e si era sfogata su Potter, forse perché era lui che aveva indotto Severus a dirle, forse perché era uno a portata di mano su cui sfogarsi, forse perché l’odio che provava per lui l’aveva accecata. Fatto sta, che lo aveva accusato di essere uguale a Severus e perciò razzista. Lo sapeva che aveva esagerato, sapeva che Potter non era alla pari di quella gente ma quelle parole le aveva dette e il suo orgoglio, in quella situazione,  le aveva impedito di rimangiarsele.

 

- Oooh, Evans?? Terra chiama Marte! Mi stai ascoltando?-  James le stava ironicamente sventolando la mano davanti agli occhi.- Sì Potter. Cioè, si ti ascoltavo ma mi ero un attimo…-

-Imbambolata? Lo so, non ti vergognare, la mia bellezza fa questo effetto! Non sei mica l’unica ad avere questo problema… all’incirca tutta la scuola soffre del tuo stesso problema e…-

-Potter, come dirtelo? Ah sì, ci sono! Tu- non- mi interessi- minimamente!- disse scandendo ogni singola lettera e accompagnando la frase con il movimento dell’indice accusatorio- La tua presenza non mi fa né caldo, né freddo, chiaro?-

 

James la guardò diritto negli occhi. Stavano lampeggiando, come sempre. Le parole di Remus gli tornarono alla mente “Non può far altro, soprattutto con i tempi che corrono, di cercare aiuto in un uomo… non in uno stronzetto che si comporta da bambino di sette anni!”

Si passò istintivamente una mano tra i capelli. Lo stava facendo ancora. La sua immagine Mi-Chiamo-James-Potter-E-Quindi-Sono-Figo-Bello-Simpatico-E-Tu-Sicuramente-Mi-Vieni-Dietro-Perché-Sono-Io-E-Ciò-Dice-Tutto si stava mostrando al cento per cento.

“ Okay, respira ed inspira. Ora le sorrido, le chiedo se le va di andare a farsi una passeggiata e le faccio vedere quanto sono maturo!”

 

- Senti Evans… ti va… di farci una passeggiata?- Sì! Ci era riuscito! Era sembrato assolutamente un ragazzo educato e maturo, ne era sicuro!

- Potter, sei un pagliaccio, immaturo- Gli rispose Lily.

Okay, forse non doveva chiamarla Evans, ma perché immaturo? Perché pagliaccio? Le sue braccia strisciarono per terra.

- Non sto scherzando, te lo giuro! Non voglio adescarti per poi portarti in un angolino buio, voglio realmente fare una passeggiata!

- Potter, non sto scherzando, te lo giuro! Penso realmente che tu sia un pagliaccio, immaturo!-

-Perché?- James era davvero sconsolato. Ci aveva provato a fare il ragazzo maturo, almeno, aveva provato ad assomigliarci.

-Semplice, Potter. E’ la stessa risposta che ti do tutte le volte che mi fai simili proposte! Perché io con te non ci faccio un bel niente, escluse le riunioni di Caposcuola. Neanche una passeggiata! E comunque, anche se volessi, infrangeremmo le regole!- Lily mostrò un’espressione scandalizzata.

- Eddai, Evans! Si sa, le regole sono state create per essere infrante!-

-No, le regole sono state create per essere seguite, altrimenti non ci sarebbero-

-No, se non ci sarebbero, tutti le seguirebbero perché non c’è gusto a fare qualcosa che si può fare-

Lily non rispose. Effettivamente, il suo ragionamento non faceva una piega…

“No! Che sto pensando! Non può avere ragione, il suo pensiero è assolutamente un pensiero da menefreghista! Non posso dargli ragione, ciò segnerebbe l’avvio al mio degrado mentale!” Il cervello di Lily elaborò velocemente i dati.

Inconsciamente Lily non si rendeva conto che quella frase era la prova espressa a parole di tutte le sue paure: lei, senza rendersene conto, aveva paura che il menefreghismo del ragazzo le avrebbe spezzato il cuore, portandola in una situazione di non-ritorno.  

 

Lo guardò negli occhi e non seppe cosa successe poi. O almeno, non riuscì a capacitarsi di ciò che disse. Forse furono proprio quegli occhi color nocciola, caldi, apparentemente rassicuranti e con qualche guizzo malandrino ad indurla a dire quelle parole.

- Okay, Potter. Ci sto. Dove andiamo?- disse.

James, dal canto suo, non si aspettava affatto una reazione simile. Era già pronto a una sfuriata, una di quelle da far risvegliare tutto il castello. Restò a guardarla qualche minuto.

-Prego?- chiese poi.

- Ho chiesto dove andiamo- rispose lei, li occhi che luccicavano di divertimento.

- E io ripeto, prego?-

Lily trattenne una risata.

Lui continuò a guardarla. Era davvero bella quando i suoi occhi brillavano e il suo sorriso era trattenuto: si mordeva le guance e piegava dolcemente di lato la testa. Senza rendersene conto o forse, facendo finta di non rendersene conto, iniziò ad avvicinarsi alla ragazza.

Il cervello di Lily  stava elaborando ciò che gli occhi vedevano.

Che sta facendo? Perché si sta avvicinando? Okay, lui si avvicina e io mi allontano!” fisicamente però, Lily era bloccata, non riusciva a muoversi.

Le labbra del ragazzo erano arrivate a due centimetri dalla bocca della ragazza quando si udirono dei passi. James si fermò, si guardò intorno e poi guardò la ragazza.- Noi a quest’ora possiamo stare per i corridoi?- chiese.

Lily guardò l’orologio.- In realtà sono le undici e mezza. Noi dovremmo già essere nelle nostre camere…- James non ci pensò un attimo: afferrò Lily per le gambe e la prese in braccio iniziando a correre.

Lily, con il busto a penzoloni dietro la schiena di James, il bacino che poggiava sulla spalla di lui e le gambe che ricadevano dritte davanti al busto del ragazzo, disse- Potteeeeeeer, che cavolo stai facendo??? Da quando in qua hai paura di un possibile insegnante o di Gazza che ti scopre ad infrangere le regole?-

-No, Evans, non ho mica paura. Semplicemente, se ci beccano, la passeggiata salta e io quando la trovo un’opportunità così?- disse con voce affannata. – Cavolo, Evans lo sai che pesi?-

-Certo che peso, tutti quanti pesiamo. Se intendi dire che peso troppo, rimettimi pure giù e non sforzarti, io tornerò in Sala Comune senza il tuo aiuto!-

-No, ma che hai capito! Io intendevo dire che come tutti gli esseri umani… tu hai una massa, un peso e un qualcos’altro… non so… un peso specifico!-

Lily per la seconda volta trattenne una risata.

 

* * *

 

 

-Quindi, se ho capito bene, Sirius ha litigato con la sua famiglia e tu lo hai accolto in casa tua?-

Lily si meravigliò di se e della sua variabilità di pensiero. Fino ad una mezzora prima, avrebbe incenerito James con lo sguardo e ora era seduta con lui nelle cucine a mangiare una fetta di torta alle mele e a parlare del più e del meno.

- Sì, certo. Sirius è mio fratello. Non c’è bisogno di avere il DNA compatibile per sentirsi fratelli. Io e Sirius ci sentiamo fratelli e se lui ha bisogno io, da ottimo fratello che sono, lo aiuto volentieri.-

Lily rimase ammirata da quel discorso… possibile che quel ragazzo riuscisse sempre a sorprenderla, positivamente e non?

-Ottimo?-

-Certo, io sono un fratello ottimo: sono bello, sono simpatico e sono anche intelligente! Perché, tu mi stai dicendo che in fondo in fondo, non hai mai sognato di essere mia sorella?- disse sarcastico.

- Sicuro, Potter. Il mio sogno ricorrente è un medico babbano che mi dice che i nostri DNA sono compatibili. Poi, se devo dire la verità quello è un incubo ma…-

- … sono dettagli!- l’anticipò lui ridendo.- Allora, non mi dici grazie per questo giro turistico nelle cucine che ti ha fornito un ottimo spuntino di mezzanotte?-

Lily sorrise – Grazie, Potter… ora però, per smaltirle tutte le cose che abbiamo mangiato…!- fece notare.

-Nessun problema!- e, così dicendo, l’afferrò per la mano e la trascinò fuori dal castello, dirigendosi verso il parco.

 

Arrivati in riva al lago, si sedettero sull’erba. Lily iniziò ad accarezzare un fiore rosso cupo.

-Pensi sia una rosa?- chiese rivolta al ragazzo che le si era seduto accanto.

- No, non ha spine. Non so… io non me ne intendo di fiori… già è tanto se so differenziare le margherite dai tulipani!-

Prese un ramo e iniziò a giocherellarci immergendolo nell’acqua del lago.

- E’ davvero bello- disse Lily continuando ad accarezzare i petali del fiore sconosciuto.

Proprio in quel momento, una pioggerella di fine estate iniziò a cadere argentina.

 

James si alzò di scatto e iniziò a correre verso il castello seguito dalla ragazza.

Arrivati in Sala Comune, si separarono davanti ai loro dormitori.

- Ci si vede, Potter-

-Certo, Evans!-

Lily risalendo le scale si accorse che il dito indice della mano destra era arrossato. “Che sarà?Bah, mi sarò tagliata…” e, così pensando, se lo mise in bocca cercando di attutire i fastidioso prurito che si stava propagando in tutta la mano.

 

 

 

 

Eccomi, sono tornata da poco dal dentista… l’ispirazione mi è arrivata durante la visita… e ora ho anche i denti come quelli delle star!!(l’impostante è crederci -.-‘’)

In questo capitolo Lily inizia a sentirsi realmente confusa: prima odia il nostro amato James e poi accetta persino di infrangere le regole in sua compagnia!! Signori… questo è un giorno memorabile u.u

 

Ringrazio

Bittersweet miki: penso di aver esaudito il tuo desiderio ^^ sono felicissima che ti piaccia

Emily Doyle che segue questa storiella dal primo capitolo: non sei l’unica u.u…anche io ho le tue stesse preferenze nei confronti del nostro Potter *O*

Coriandoli_di_zucchero: caraaaaa… lo so, mi hai sopportata e supportata!!

Infine ringrazio Ale che sicuramente leggerà questo capitolo e che anche lei mi ha sopportata durante questo lungo anno…

 

caramella_rosa_gommosa

 

 

 

   
 
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