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Autore: Yuphie_96    16/03/2018    2 recensioni
Tratto dalla Storia:
Il kwami rise e andò a prendere una fetta di camembert.
“Quindi…Nino?”
Chiese poi, mangiucchiando.
“Si, sarà gasatissimo!”
“Oh, lo sarà di certo ma sei sicuro di voler invitare lui?”
Il biondo lo guardò interrogativamente.
“Chi dovrei invitare sennò scusa?”
“Non lo so ~”
“Plagg”
“Beh si, un’idea forse ce l’avrei”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino della Robh: Oh buonasera!
Perdonate il ritardo, il capitolo doveva essere pubblicato ieri sera ma per emergenze famigliari lo pubblico stasera; ne approfitto anche per dire una cosa, la storia è finita, completa, quindi i capitoli verrano pubblicati con molta regolarità, precisamente ogni giovedì se mi è possibile, comunque non mancherò una settimana u.u .
Passando alla storia, in quante sono curiose del perchè Marinette ha rifiutato la proposta del suo bel Adrien? Eheh, amiche mie, il mistero s'infittisce u.u
Spero vi piaccia anche questo, buona lettura <3


Gabriel Agreste, dopo la sconfitta del suo alter-ego Papillon e il discorso fatto con Lady Bug, stava cercando di cambiare le sue abitudini, grazie anche alle discussioni fatte con il Maestro Fu come gli aveva suggerito la supereroina, e ai consigli di Nooroo, che ora prendeva sempre in considerazione. Cercava di passare più tempo con Adrien, trattandolo in maniera decisamente più civile e con più calore, come un padre dovrebbe fare.
Quella volta, però, era davvero confuso e le vecchie abitudini stavano tendendo ad emergere.
Adrien gli stava chiedendo aiuto, fin qui nulla di male.
Ma gli stava chiedendo aiuto per convincere la sua compagna di classe, tale Marinette se aveva capito bene, ad andare in Cina con loro.
Gabriel, sinceramente, non vedeva il problema, poteva sempre chiedere a un altro compagno di classe, quello che aveva sempre le cuffie per esempio, se la ragazza avesse rifiutato alla fine; stava anche per dirglielo quando, per fortuna, Nathalie intervenne a favore del biondo più piccolo.

Nooroo, nascosto in una tasca interna della giacca, pensò, in contemporanea con Plagg, che quella donna aveva decisamente bisogno di un aumento di stipendio.

“Marinette Dupain-Cheng è la ragazza che ha vinto il suo concorso della bombetta se si ricorda bene signore, ha detto lei stesso che aveva del potenziale, questo potrebbe essere uno stage per la signorina, potrebbe migliorare sotto la sua ala e un giorno, magari finite le scuole, potrebbe anche venire a lavorare per lei”
Disse la segretaria, guardando di sfuggita la sua cartelletta.
Adrien la guardò con adorazione mentre Gabriel ponderò quel discorso; ora ricordava meglio quella ragazzina e doveva ammettere si, che aveva un bel talento, magari stando al suo fianco sarebbe potuta sbocciare come un fiore in primavera.
Annuì.
“Non esageriamo ora con le ipotesi per il futuro, però sarebbe curioso vedere come quella ragazza reagirebbe nel fulcro del mondo della moda”
“Quindi mi aiuterai a convincerla?!”
Saltò su Adrien, pregandolo con gli occhi.
“Ti aiuterò”
Sorrise il padre, facendo un cenno alla guardia del corpo e passandogli un foglietto.
Lo avrebbe mandato a prendere l’intera famiglia, magari con l’appoggio dei genitori sarebbe stato molto più facile convincere Marinette ad accettare quella proposta.
“Si! Sei grande papà!”
Urlò il ragazzo, alzando la mano.
Gabriel gliela guardò come se quella parte del suo corpo fosse appena stata infettata da un essere alieno*, ma un colpo di tosse gli fece portare l’attenzione su Nathalie che batté le mani facendogli intendere cosa fare; l’uomo allora alzò la mano e la batté su quella del figlio, ancora parecchio stranito.
Il ragazzo rise poi abbracciò il padre. Ecco, a quello Gabriel aveva già imparato come rispondere.

“E’ la prima volta che saliamo su una macchina così lussuosa come questa, non siete eccitate come me?”
Chiese Tom, smettendo di osservare fuori dal finestrino per guardare i suoi tesori più preziosi: sua moglie e sua figlia.
Quando era venuto a prenderli quello strano omone, alla sua piccola Marinette era venuto un colpo e stava per scappare ma quello l’aveva bloccata, passandogli il foglio dell’invito del signor Agreste verso tutta la sua famiglia.
Lì la corvina era stata costretta ad arrendersi e ora era stretta tra lui e Sabine.
Tom vedeva che la sua bambina aveva un’espressione triste sul volto da un paio di giorni, la moglie gli aveva suggerito di stare tranquillo, Marinette era un’adolescente e aveva i problemi tipici della sua età, che avrebbe risolto lei stessa con calma. L’uomo le aveva dato ragione, ma questo non significava che non avrebbe potuto tentare di consolarla.
“Chi s’immaginava di fare un’esperienza simile, eh tesoro?”
Chiese ancora, abbracciandola per le spalle.
“Già”
Rispose mogia la corvina, immaginando già perché erano stati convocati a Villa Agreste.
Anche la madre gli avvolse il braccio intorno alle spalle, lasciandole un bacio sulla tempia; Marinette si appoggiò a lei, chiudendo gli occhi per il resto del viaggio.
Tom guardò Sabine preoccupato ma questa scosse la testa, dopotutto stavano andando a casa del primo amore di loro figlia, era normale che la ragazza fosse preoccupata a modo suo.
L’omone annuì ma strinse un po’ di più la sua piccola Marinette.

Quando arrivarono il primo che venne loro incontro fu Adrien.
“Marinette!”
Urlò il biondo, correndole incontro con un sorriso dolcissimo che fece fare una capriola al cuore della ragazza.
“C-Cia-o A-Adrien”
Balbettò lei, abbozzando un sorriso.
Nonostante la preoccupazione recente e imminente, era contenta di vederlo, era contenta che avesse pensato a lei per quel viaggio, era contenta per l’opportunità che aveva ma… guardò sua madre con cipiglio triste mentre quella andò a salutare il biondo abbracciandolo.
“Ragazzo mio, spero che tu non ci abbia fatto venire tutti qui per chiedere la mano della mia piccola”
Scherzò Tom, dandogli una pacca sulla spalla.
“Papà!”
Urlò quella, andando a fuoco.
“Stia tranquillo signor Dupain, Mari è ancora tutta sua”
Rise anche Adrien, mentre Gabriel faceva la sua comparsa scendendo le scale.
“Sono felice che abbiate accettato il mio invito signori Dupain”
“Dupain-Cheng papà, Mari ha il doppio cognome”
Bisbigliò il biondo.
“Oh, perdonate la gaffe”
“Non si preoccupi signor Agreste”
“Mi sembrava giusto dare spazio anche alle origini di mia moglie”
Disse Tom con un sorriso, contraccambiato immediatamente da Sabine.
Gabriel si perse un attimo ad osservare quegli sguardi innamorati e per un attimo sentì la tristezza salirgli nel petto, ma si riprese immediatamente poggiando una mano sulla spalla del figlio.
“Comunque io sono Gabriel Agreste, il padre di Adrien”
“Io sono Tom, questa è mia moglie Sabine e questa, beh è la mia piccola Marinette”
La ‘piccola’ Marinette era rimasta in silenzio fino a quel momento, vuoi per la preoccupazione della discussione che stava per nascere, vuoi per il batticuore di avere il tuo amore vicino, vuoi per lo stupore di avere il tuo mito davanti a te, che sapeva essere pure il suo ex nemico, ma proprio non riusciva a dire niente, infatti salutò Gabriel con un cenno del capo.
L’uomo restò per un attimo interdetto, da come se la ricordava e da come ne parlava Adrien, Marinette era molto più solare ed energica.
Che la proposta di andare in Cina l’avesse scombussolata così tanto? Beh, l’avrebbe scoperto da lì a poco, pensò vedendo il cenno che gli faceva Nathalie da lontano.
“Bene signori, se non vi dispiace seguirmi, io e Adrien avremmo una proposta di cui parlarvi”
I due coniugi annuirono e iniziarono a seguire l’uomo, mentre Marinette rimase indietro.
“Ehi, guarda che ti perdi se non stai attenta”
Le andò vicino Adrien.
“Ci avete fatto venire qui per parlare del viaggio?”
“…Si”
Confessò il biondo.
“Diciamo che ho voluto giocare un po’ sporco e quindi ho coinvolto mio padre… però ci tengo tanto che tu venga con me, con noi, pensaci davvero Mari, è una grande occasione anche dal punto di vista del lavoro, puoi osservare mio padre sul campo, possiamo andare a divertirci insieme, potremo fare un sacco di cose!”
Le prese una mano.
“Per favore Marinette”
Citata ragazza era ormai in brodo di giuggiole, persa nel mondo dei sogni e ci sarebbe rimasta se non fosse stato per Tikki che, con un leggero colpo alla borsetta, la risvegliò dalla trance in cui era caduta; sbatté gli occhi per riprendersi del tutto, e fissò quelli di Adrien, così seri e così dolci che la fecero sciogliere.
Gli strinse la mano di rimando e si lasciò condurre nel salone dove i loro genitori li stavano aspettando.

“Allora, come mai tutte queste cerimonie?”
Chiese Tom, seduto a capotavola.
Dall’altra parte stava Gabriel che, con un colpo di tosse, iniziò a parlare, a spiegare un attimo del suo lavoro, del successo che aveva avuto la nuova linea e del prossimo book che avevano intenzione di fare; i due coniugi ascoltarono in silenzio, nonostante già sapessero quelle informazioni grazie alla figlia, poi però arrivò il punto dolente.
“Per fare le foto del book avremo pensato a un viaggio in Cina e, visto che settimana prossima ci sarà il compleanno di Adrien, ho pensato che mio figlio avrebbe potuto portare un amico… un’amica se vogliamo essere precisi, la scelta di Adrien è caduta su vostra figlia Marinette”
Sabine sgranò gli occhi, portandoli immediatamente sulla figlia.
“Marinette però ha detto che avrebbe dovuto parlarne prima con voi, ma dallo sgomento di sua moglie, immagino che non lo abbia fatto, dico bene?”
“Beh…no, questa per noi è… una sorpresa”
Bisbigliò Tom.
“Capisco allora il vostro stupore ma, e non parlo solo per mio figlio che mi ha chiesto un favore, piacerebbe molto anche a me avere la ragazza al nostro fianco, immagino che sappiate che vostra figlia abbia del talento nella moda e potrebbe fare questo viaggio prendendolo come una specie di stage che la possa preparare al futuro e-“
“No!”
Urlò Sabine, alzandosi.
“Marinette non verrà in Cina, assolutamente no, ve lo proibisco, ve lo… io…”
“Mamma!”
La corvina si alzò immediatamente seguita da Tom quando videro Sabine prendersi la testa tra le mani. La ragazza andò ad abbracciarla e la donna se la strinse forte addosso mentre Tom le accarezzava i capelli.
Tutto questo si svolgeva sotto gli occhi attoniti degli Agreste. Mai, entrambi, avrebbero immaginato che la situazione peggiorasse così, e ora Adrien capiva perché Mari aveva avuto tutte quelle reticenze il giorno prima a scuola.
Gabriel chiamò con la mano Nathalie e la donna non tardò ad avvicinarsi a Sabine.
“Signora venga con me, la porto in un’altra stanza a calmarsi”
Sabine annuì ma non volle staccarsi da Marinette e quindi portò la figlia con sé, Tom invece si risedette dov’era prima.
“Scusate mia moglie… è un po’ difficile per lei staccarsi da Marinette… ma ditemi, raccontatemi altro del viaggio”
Mormorò.
Gabriel guardò suo figlio, ma quello stava ancora guardando preoccupato l’uscita presa dalle due corvine.

“Vi lascio da sole, se avete bisogno di qualcosa io sono subito qui fuori”
Bisbigliò Nathalie, lasciando il vassoio con i bicchieri di acqua sul tavolino davanti alle due.
“La ringrazio”
Sorrise debolmente Marinette, ricambiata dalla castana che uscì chiudendo la porta della stanza dietro di sé.
Sabine prese un bicchiere e bevve alcuni sorsi prima di abbassare l’oggetto, tenendolo tra le mani, fissando il liquido trasparente.
“Perché non me ne hai parlato, Marinette?”
“Non volevo farti preoccupare…”
“Adesso è anche peggio!”
La ragazza sussultò, raramente sua madre le urlava contro.
“Mi dispiace! Credimi, l’unica cosa che non volevo è farti stare male mamma; sono stata sorpresa anch’io di questa proposta, è capitata all’improvviso e non…non sono riuscita a parlartene ieri, eri così tranquilla con papà”
Cercò di spiegarle Marinette, prendendole le mani nelle sue, togliendole il bicchiere di mano.
Sabine guardò la figlia negli occhi, sospirò e poi l’abbracciò stretta.
“Marinette… la mia piccola Marinette”
“Mamma”
La corvina si staccò per guardarla di nuovo negli occhi.
“Non sono più piccola, ho quattordici anni”
“Con questo vuoi dirmi che hai intenzione di accettare?”
Tirò a indovinare la donna, e il silenzio della figlia le diede la conferma.
“Marinette, sai benissimo come la penso, non ti do il permesso di andare, sarebbe troppo”
“Troppo? Mamma sono grande ormai, posso cavarmela e poi non è detto che lo incontrerei; prima di vietarmi il viaggio prova a pensare alle cose positive”
“L’unica cosa a cui riesco pensare adesso è solo che potresti rimanere ferita”
“Sono rimasta ferita molte volte mamma, eppure adesso sono qua, in piedi… e ti chiedo di pensarci”
Sabine le accarezzò la guancia.
“Da quando sei cresciuta così in fretta?”
“Da quanto tu e papà avete iniziato ad avere fiducia in me”
“Noi abbiamo sempre avuto fiducia in te”
Le sorrise e Marinette di rimando, mentre Sabine continuava ad accarezzarla.
“Certo che Adrien deve piacerti davvero tanto se vieni addirittura a discuterne con me”
La corvina sgranò gli occhi e in due secondi diventò di un bel rosso pomodoro, agitandosi come una matta.
“Non lo faccio solo per Adrien! Certo stare con lui sarà bellissimo…ma non penso solo a quello! Certo che no, per chi mi hai presa! Sarò assolutamente professionale, assolutamente!”
Sabine scoppiò a ridere.
“Mi mancheranno queste cose quando sarai via…”
“Allora posso?!”
Domandò Marinette, con gli occhi che iniziarono a brillare.
La madre le annuì in conferma, ma divenne seria un attimo dopo.
“Però devi promettermi che se accadrà qualcosa, qualunque cosa-“
“Ti avviserò, parlerò con il signor Agreste e cercherò di risolvere la situazione o di stare lontana da quel posto”
Promise la ragazza.
“Molto bene, allora andiamo a dare la risposta al signor Agreste”
Le due si alzarono e si diressero verso la porta, aprendola si ritrovarono davanti il giovane Adrien che con uno scattò si allontanò di dieci passi buoni.
“Giuro che non ho origliato niente!”
Urlò, stendendo le braccia in avanti come a chiedere pietà.
“Sarà meglio per te ragazzo”
Disse Sabine, fingendosi arrabbiata.
“Adesso io torno a parlare con tuo padre; Marinette, pensaci tu a lui”
“Eh?”
La corvina guardò la madre molto perplessa mentre questa si allontanava, occuparsi di Adrien? Lei? Magari… Marinette si perse nel mondo dei suoi sogni, dove c’era si Adrien ma con l’aggiunta dei loro tre adorabili figlioletti, cane, gatto e l’immancabile criceto ovviamente.
Mentre lei era nel suo mondo, il ragazzo citato nei sogni si avvicinò velocemente a lei e l’abbracciò stretta per poi sollevarla in aria e iniziare a girare su sé stesso, ridendo.
“Andiamo in Cina!”
Urlò fuori di sé dalla felicità.
“Menomale che non aveva origliato”
Bisbigliò Nathalie, lì vicino, con un mezzo sorriso.
Ma parlando di felicità: Marinette era in piena crisi di felicità mistica, rigida in tutto il corpo ma letteralmente in paradiso, il sorriso da ebete in volto non c’era ma un’espressione beata che non le si sarebbe tolta molto facilmente. Sarebbe andata in Cina con Adrien, sarebbe andata in Cina con Adrien!

Una settima dopo esatta, il giorno del compleanno del giovane Agreste, Marinette partì davvero con Adrien per la Cina, lasciando per la prima volta i genitori che rimasero a guardare fino a che la figlia non s’imbarcò.
“Credi davvero che andrà tutto bene, Tom?”
Chiese Sabine, per la prima volta lei quella insicura nella coppia.
“Abbi fiducia in Marinette”
Le sorrise il marito, stringendola a sé.
La corvina annuì, ma la preoccupazione non riusciva a togliersela dal petto.
 

* Una piccola dedica alla mia migliore amica che mi ha costretta a vedere un anime dove veramente un alieno s'infila nel braccio di un ragazzo, tale Kiseiju xD non mi ha entusiasmata molto, però lo consiglio a chi piace il genere azione/fantascienza :3

   
 
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