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Autore: MissGolightly    17/03/2018    2 recensioni
Dieci anni dopo la battaglia di Hogwarts, Hermione Granger è andata avanti con la sua vita.
Vive a New York, ha un fidanzato e un ottimo lavoro. Nulla potrebbe sconvolgere il suo equilibrio.
Ma cosa succederebbe se improvvisamente la sua vita si scontrasse con quella di Draco Malfoy?
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo Quattro
 
 
 
 
Ginny Weasley era nota a tutti per il suo temperamento.
Probabilmente era il fatto di essere l'unica figlia femmina dopo sei maschi, o forse era semplicemente il suo carattere. Ma chiunque la conoscesse sapeva che Ginny Weasley non era una che si faceva troppi problemi a dire ciò che pensava.
Quando aveva saputo che suo fratello Ron aveva finalmente fatto la proposta a Hermione, aveva fatto i salti di gioia. Letteralmente. Si era messa a saltare sul letto come una bambina al luna park.
Quando però Hermione le aveva detto che il matrimonio era stato anticipato e che si sarebbero sposati entro due settimane, la sua gioia era sparita.
Hermione non era il tipo di persona che agiva in fretta e senza riflettere. Sicuramente c'era qualcosa di cui non le aveva parlato.
Così, senza avvertire nessuno se non Harry, si era precipitata a New York.
Si diresse immediatamente verso l'ufficio di Hermione, rimanendo stupita quando vide la nuova insegna. Lo studio Prescott era diventato Morgan & Prescott.
Strano che Hermione non le avesse detto nulla.
Entrò in ufficio incrociando lo sguardo curioso di alcuni impiegati e si diresse decisa verso la scrivania di Hermione.
"Hermione Jean Granger!"
La riccia sollevò lo sguardo trovandosi davanti la sua migliore amica.
"Ginny!" esclamò Hermione alzandosi in piedi e girando attorno alla scrivania per abbracciarla.
Ginny ricambiò l'abbraccio sorridendo. Non la vedeva da mesi e, nonostante fosse convinta che qualcosa non andava, era davvero felice di rivederla.
"Ma che ci fai qui?" chiese Hermione allontanandosi leggermente dall'amica.
"Ti sposi tra due settimane, pensavi davvero che sarei rimasta a Londra?"
"Gin, ho tutto sotto controllo."
"Non ne dubito. Ma sono la tua damigella, il mio compito è aiutarti! E soprattutto capire perché hai anticipato le nozze."
Hermione si strinse nelle spalle. "È solo che non volevo aspettare un altro anno e mezzo."
Ginny aggrottò le sopracciglia, non del tutto convinta di cosa stesse dicendo l'amica. "E come mai non mi hai detto che c'è un nuovo capo?"
Hermione spalancò gli occhi sorpresa. "Come lo sai?"
"L'insegna sull'edificio è diversa dall'ultima volta che sono stata qui."
Hermione si guardò intorno. Draco era nel suo ufficio ma sarebbe potuto uscire in qualsiasi momento e Ginny doveva sapere la verità prima che accadesse.
"A questo proposito, c'è una cosa che devo dirti" disse Hermione prendendo Ginny per il polso e trascinandola in bagno.
Prima di parlare controllò che non ci fosse nessuno, poi disse: "In via ufficiale, il nostro nuovo capo si chiama Devon Morgan e ha acquistato il 51% dello studio."
"Che significa in via ufficiale?"
"Significa che questo è ciò che c'è scritto sui documenti."
"Ma in realtà non è così?" chiese Ginny confusa.
"In realtà, il suo vero nome è Draco Malfoy."
"Stai scherzando?"
Hermione scosse la testa.
"Herm, stai parlando dello stesso Draco Malfoy che veniva a scuola con noi?"
"Perché? Conosci qualcun altro con un nome così assurdo?"
Ginny si passò una mano tra i capelli. "Merlino, Herm! Perché non me l'hai detto? Ron lo sa?"
"No, Ron non lo sa. Non ho avuto il coraggio di dirglielo. Ma ti assicuro che non è la stessa persona che era dieci anni fa. È cambiato! È più socievole, simpatico, si interessa ai colleghi…" disse Hermione.
Ginny rimase in silenzio per qualche secondo, mettendo finalmente insieme i pezzi.
Hermione era la sua migliore amica da quando aveva undici anni. Non importava cosa dicesse con le parole, a Ginny bastava guardarla negli occhi per capirla.
"È lui allora."
"Di che parli?" chiese Hermione.
"È lui che ti sta facendo venire dei dubbi sul matrimonio."
"Io non ho dubbi."
"Hermione, smettila di prendermi in giro. Sono la tua migliore amica! Capisco quando menti."
Hermione sospirò. "È complicato."
"Stai per sposati con un uomo che credi di amare mentre provi qualcosa per un altro. Complicato è un eufemismo."
Hermione abbassò lo sguardo, incapace di guardare Ginny. Era la sua migliore amica ma era anche la sorella del suo fidanzato. Non era così semplice affrontare questo discorso con lei.  
"Io amo Ron."
"Lo so" disse semplicemente Ginny. Ma forse entrambe stavano mentendo.
 
 
Quella sera, quando Ron tornò dagli allenamenti, fu molto sorpreso di trovare sua sorella comodamente seduta sul divano di casa sua.
"Ginny, che ci fai qui?"
"Non essere troppo felice di vedermi, eh!" scherzò Ginny.
"Sai che sono sempre felice di vederti" disse Ron sedendosi accanto a lei e circondandole le spalle con un braccio.
"Ginny ha pensato di venire a darci una mano con l'organizzazione del matrimonio" disse Hermione entrando in salotto con una ciotola di patatine tra le mani.
"A questo proposito, avrei bisogno della lista degli invitati così domani posso spedire gli inviti" disse Ginny.
Hermione le allungò un foglio, Ginny lo lesse velocemente e disse: "Qualche nome dell'ultimo minuto da aggiungere?"
Hermione la fissò per qualche secondo. Sapeva che Ginny le stava dando la possibilità di dire la verità a Ron su chi fosse il suo nuovo capo, ma stava a lei decidere come comportarsi.
"In realtà, sì. Il mio nuovo capo."
"Ah sì, quel Devon Morgan! Non mi hai ancora detto che tipo è" disse Ron.
"Tanto per cominciare, non si chiama Devon Morgan."
"Come no?"
Hermione prese un respiro profondo. "Ron, promettimi che non ti arrabbierai per ciò che sto per dirti."
"Perché dovrei arrabbiarmi?"
"Tu prometti e basta" disse Ginny prendendo le parti di Hermione.
"Ok, ok, prometto!"
"Il mio nuovo capo è Malfoy."
Ron fissò Hermione, poi Ginny, poi di nuovo Hermione. E poi scoppiò a ridere.
"Bella battuta, tesoro. Per un attimo ho pensato fosse vero!"
Poi, vedendo che sia Hermione che Ginny erano rimaste in silenzio, smise di ridere e capì. "Non è una battuta."
"No, Ron" disse Hermione scuotendo la testa.
"Ma che diavolo ci fa Malfoy a New York?"
"Voleva rifarsi una nuova vita, lontana dal passato. E ci sta riuscendo! Non è più la stessa persona che era a scuola" spiegò Hermione.
"Ma davvero? Merlino, Herm! Io non so come tu possa fidarti di lui! Come fai a credere che sia davvero cambiato? Dopo tutto quello che ha fatto!"
Ron si alzò di scatto dal divano e iniziò a camminare avanti e indietro.
"Se continui così, farai un buco nel pavimento" disse Ginny.
"Tu dovresti stare dalla mia parte! O forse ti sei scordata di quando suo padre ha messo il diario di Tom Riddle nel tuo calderone?" disse Ron puntando un dito contro sua sorella.
"Appunto! Suo padre! Non dico che lui sia una brava persona, ma Hermione pensa che sia cambiato e il suo giudizio mi basta" disse Ginny alzandosi dal divano e uscendo dal salotto.
Hermione rimase in silenzio aspettando l'ennesima sfuriata da parte di Ron.
Non poteva biasimarlo. Lei aveva cambiato opinione su Malfoy solo perché lo aveva visto con i suoi occhi.
"Perché non me l'hai detto subito?" chiese Ron, rimanendo in piedi di fronte a lei.
"Non lo so. Probabilmente avevo paura della tua reazione."
Ron annuì tra sé e sé e si sedette di nuovo sul divano. "È davvero cambiato?"
"Sembra di sì."
"E immagino sarebbe corretto invitarlo al matrimonio."
"No, se tu non vuoi" disse Hermione.
"Se dipendesse da me, Malfoy non vivrebbe nemmeno nella mia stessa città. Ma è il tuo capo e il matrimonio è anche il tuo quindi a te la decisione."
Hermione sospirò.
Sarebbe stato più semplice se Ron avesse detto di no.
 
 
La giornata era iniziata malissimo e Draco era certo che sarebbe continuata anche peggio.
Tanto per cominciare, l'udienza del suo cliente era stata anticipata di due giorni e non aveva ancora preparato l'arringa di apertura.
Poi c'era stata quella fastidiosa perdita del rubinetto a casa della Granger che l'aveva tenuto sveglio tutta la notte.
Come se non bastasse, Hermione non gli rivolgeva la parola da quella sera a casa sua.
Draco si diede mentalmente dello stupido. Sapeva che lei era off-limits eppure aveva deciso di provarci comunque, ed ecco il risultato.
Ecco perché quando quella mattina Hermione bussò alla porta del suo ufficio, Draco tirò un sospiro di sollievo. Almeno qualcosa sembrava rimettersi per il verso giusto.
Tuttavia, cambiò opinione molto presto.
"Ti disturbo?" chiese Hermione entrando.
"No, vieni pure."
Draco notò che teneva una busta bianca tra le mani.
"Volevo solo consegnarti questo. So che sarebbe meglio spedirlo ma mi sarei sentita stupida a spedirlo a casa mia" disse Hermione porgendogli la busta.
"Che cos'è?"
"L'invito al mio matrimonio."
Draco si rigirò la busta tra le mani mentre un peso gli riempiva lo stomaco.
"Deduco che tu abbia detto a Weasley che lavoro qui."
Hermione annuì. "Già. Non l'ha presa bene all'inizio, ma gli ho detto che sei cambiato e lui si fida di me."
"Fantastico" disse Draco con tono piatto.
"Se non vuoi venire, lo capisco. Potrebbe essere imbarazzante."
"Non vuoi che venga?" chiese Draco aggrottando le sopracciglia.
"Non ho detto questo. Dico solo che potresti non sentirti molto a tuo agio."
"Perché i tuoi amici mi odiano? O per via di quello che stava per accadere tra noi?"
Hermione rimase in silenzio. Non avevano mai parlato di quel momento. Anzi, da quando era successo non avevano parlato affatto.
"Entrambe le cose."
Draco si alzò lentamente dalla poltrona girevole e fece il giro della scrivania, trovandosi proprio di fronte a Hermione.
"Granger, voglio essere sincero con te. Non mi sei indifferente, credo che questo ormai lo sappia anche tu. E cercherò di non pensare al fatto che anche tu probabilmente provi qualcosa per me perché, nonostante quel momento a casa tua, pare che tu voglia andare fino in fondo con Weasley. Non cercherò di allontanarti da lui, se è questo ciò di cui hai paura."
"Grazie" disse semplicemente Hermione.
"E per quanto riguarda i tuoi amici, che si fottano. È il tuo matrimonio! Se mi vorrai lì, io ci sarò per te. Non mi interessa ciò che pensano gli altri."
Hermione sorrise. Ciò che Draco aveva detto era bellissimo, ma di certo non la aiutava ad accantonare i dubbi che continuano a occupare la sua testa.
Ma c'era una parte di lei che era convinta che appena sarebbe diventata la moglie di Ron, i dubbi sarebbero spariti.
 
 
"Ricapitoliamo. Location?"
"Ce l'abbiamo."
"Torta?"
"Red velvet. Ginny va a prenotarla questo pomeriggio."
"Damigelle?"
"Tu, Ginny e Luna. Non ho intenzione di dirvi come vestirvi. Scegliete voi."
Martha sorrise e appuntò il tutto su un foglio. "Fantastico. Non avrei sopportato uno di quei vestiti orrendi da damigella che poi finiscono in fondo a un armadio."
"Già. Per quello basta il mio di vestito!"
Martha le lanciò un'occhiataccia.
"Che c'è?" chiese Hermione.
"Non puoi parlare così del tuo vestito da sposa!"
"Ma è la verità! Di certo non avrò altre occasioni per metterlo quindi finirà in fondo all'armadio."
"A proposito, hai già scelto il vestito?"
Hermione scosse la testa. "No. Quel che è peggio è che non ho tempo per andare in un negozio. Sono sommersa di lavoro!"
"Possiamo portare il negozio qui."
"Eh?"
"Una mia amica lavora in un negozio di abiti da cerimonia. Tu fammi avere un paio di modelli che ti piacciono e io vedo di rimediare qualcosa. Li faccio portare qui così puoi provarli mentre lavori."
E così aveva fatto.
Hermione era stata davvero felice di aver scelto Martha come sua damigella. Era una ragazza efficiente.
Il pomeriggio seguente, Martha arrivò in ufficio insieme alla sua amica Corinne e tre grandi buste porta abiti.
Darryl fu più che felice di prestare alle ragazze il suo ufficio, l'unico che non aveva le porte a vetri, per provare i vestiti.
"Ovviamente non ho trovato un vestito completamente uguale ai modelli che mi hai dato, ma credo che quelli che ha portato Corinne ti piaceranno" disse Martha entrando nello studio di Darryl.
"Ho notato una costante nei modelli: bianco. Quindi ho escluso tutte le altre tonalità e ho provato a cercare qualcosa che rispecchiasse i tuoi gusti. Questo è il primo" disse Corinne aprendo la prima custodia.
Era un classico vestito bianco, maniche corte, pizzo sul corpetto e sulle maniche, lungo fino sotto il ginocchio.
"Non ho mai pensato di sposarmi con un abito corto, ma questo è davvero stupendo! Fammi vedere anche gli altri" disse Hermione curiosa.
Corinne e Martha aprirono le altre due custodie.
Il secondo vestito era lungo, senza spalline, con una grossa spilla a forma di rosa sul fianco.
Il terzo era lungo, completamente in pizzo, maniche lunghe. Sicuramente il più indicato, visto che il matrimonio sarebbe stato in autunno.
"È questo" disse Hermione indicando l'ultimo vestito.
"Se sei preoccupata per la temperatura, posso procurarti uno scialle o una maglia da abbinare agli altri vestiti" disse Corinne.
"Non è la temperatura. È che... Non lo so, c'è qualcosa che mi attira. Voglio iniziare da quello."
Quando si guardò allo specchio dopo aver indossato l'abito, si convinse ancora di più che quello era l'abito perfetto.
"Sei sicura?" chiese Ginny sorridendo.
Aveva osservato in silenzio fino a quel momento, senza dire nulla per evitare di condizionare l'amica.
"Sì. Sono sicura" disse Hermione sorridendo mentre si guardava allo specchio.
Proprio in quell'istante, Draco entrò nell'ufficio. Guardò le ragazze confuso poi, capendo cosa stavano facendo, disse: "Scusate, cercavo Darryl ma ovviamente non è qui."
"Aspetti, capo!" disse Martha fermandolo. "Ci serve il parere di un uomo."
"Non credo sia necessario" disse Hermione guardando Draco attraverso lo specchio. Lui ricambiò lo sguardo, poi si voltò verso Martha e disse: "Non sono io lo sposo. Non è a me che deve piacere il vestito."
"Già, ma visto che lo sposo non può vederlo..." continuò Martha.
"D'accordo" disse Draco entrando nella stanza e chiudendo la porta dietro di lui.
Hermione evitò il suo sguardo, nonostante sapesse che Draco la stava fissando.
"È un bel vestito. Elegante. Sicuramente adatto al periodo. I capelli però vanno raccolti, altrimenti non si nota il pizzo sulle spalle" disse lui.
Sua madre era sempre stata fissata con i vestiti e alla fine aveva imparato qualcosa anche lui.
"Non volevo un giudizio tecnico. Vogliamo sapere che sta Hermione con questo vestito."
"Sei bellissima" disse lui incrociando lo sguardo di Hermione nello specchio.
Poi, senza aggiungere altro, uscì dalla stanza.
"Direi che abbiamo trovato il vestito perfetto" disse Martha sorridendo, poi si voltò e aiutò Corinne a sistemare gli altri due abiti nelle custodie.
Ginny raggiunse Hermione davanti allo specchio e la guardò per un attimo. Era davvero bellissima.
"Stai bene?" le chiese.
"Certo. Perché me lo chiedi?"
Ginny si strinse nelle spalle. "Così. Di solito un uomo che ti dice che sei bellissima con quello sguardo, non passa inosservato."
"È il mio capo."
"Se lo dici tu."
Ma Ginny non era convinta. E a dirla tutta, nemmeno Hermione.







Author's Corner:
Buongiorno!
Finalmente è arrivata Ginny, e con lei arriva anche un po' di scompiglio perchè capisce subito che qualcosa non va. Anche se può sembrare che stia rimanendo in disparte per lasciare Hermione libera di fare le proprie scelte, non sarà proprio così. Anzi, cercherà di aiutarla a fare chiarezza sui suoi sentimenti. Ma ci riuscirà?
Al prossimo capitolo!

 
   
 
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