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Autore: ssj13    20/03/2018    1 recensioni
Gli anni non si contano più, il mondo è distrutto.
La vita è solitaria, i tuoi migliori alleati? Paura e sangue freddo.
Ma come si è arrivati a ciò?
Questa è la domanda al cui il nostro protagonista vuole rispondere...
Ci riuscirà ? Affronterà tutto da solo ? O troverà validi alleati ?
Scoprirà il significato della parola "amicizia" di cui ha sentito parlare?
O fallirà?
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 6
Hikari 
Mi sveglio, ma non apro subito gli occhi. 
Mi sembra che tutto in torno a me stia sobbalzando e non ne capisco il motivo, di una cosa sono sicuro ,non sono steso a terra.
Sento un lieve brusio, gente che parla a bassa voce …
Mi decido ad aprire le palpebre e mi rendo conto ch il rosso mi tiene sulle spalle.
Noto che il sole in cielo è già alto e , forse, sta anche iniziando a calare.
Istintivamente mi guardo il paesaggio è totalmente diverso.
L’erba è cresce a ciuffi giallognoli su un terreno rossastro e fa molto più caldo, l’orizzonte sembra quasi che sia tremando.
-Ben svegliato piccoletto!-
Dice tranquillamente Inazuma, un leggero sorriso sul volto e i biondi capelli lunghi sciolti le arrivano fino al bacino, la canotta nera è arrotolata fin poco sotto il seno e anche i pantaloni di pelle sono stati faticosamente risvoltati filo alle ginocchia .
-Hikari, ora rimetto giù okay?-
Detto ciò mi fa scendere dalle sue spalle, anche lui si è risvoltato i pantaloni e anche le maniche. In effetti fa davvero caldo e le risvolto anche io. 
Continuiamo a procedere mentre il paesaggio rosso scorre lentamente.
Giunto il tramonto si alza un leggero venticello davvero rinfrescante.
Avanziamo fino a che anche il più insistente dei rossi raggi solari non ha abbandonato il nero cielo.  Forse avremmo continuato la nostra avanzata se a sbarrarci la strada non ci fosse stato..
-Un canyon.- a parlare è Inazuma – E’ parecchio profondo, ma ci sta una struttura che potrebbe essere un buon rifugio, quindi scendiamo.-
Afferma irremovibile. Cosi con lentezza giù per la parete di roccia scarlatta, fermandoci ogni tanto su delle sporgenze più grandi, lo scrosciare di una cascata a fare da sottofondo.
Raggiungiamo la gigantesca struttura mezza distrutta che poggia su una sporgenza non troppo grande da un lato e si inclina verso l’alto poggiandosi sulla parete opposta alla nostra.
È in parte scoperto e dentro ci sono molteplici sedili blu imbottiti di un materiale morbido con sopra molteplici scheletri e cianfrusaglie. La forma di questo coso ricorda vagamente un volatile(Ssj13: visto che sicuramente non si capisce, è un aereo  semidistrutto). 
Ci aggiriamo tra nella struttura quando un pezzo di carta con degli scarabocchi viola attira la mia attenzione, lo raccolgo  e lo porto al rosso.
-È una scritta. Vuoi che te la legga?- Faccio segno affermativo con la testa e lui comincia la lettura del testo.
-“Questo mondo è pieno di cose che non vanno come vorremmo.
Più a lungo vivi, più ti accorgi che la realtà è fatta solo da dolore, sofferenza e vuoto.
In questo mondo, ovunque ci sia una luce, c’è anche un’ombra.
Finché il concetto di “vincente”  esisterà, esisterà anche quello di “perdente”.
L’egoistico desiderio di mantenere la pace scatena le guerre 
e l’odio nasce per proteggere l’amore.
Madara Uchiha(Naruto)”-
 
(Ssj13:Non chiedete il perché di questa citazione a Naruto, mi andava di metterla e basta)
 -E’ molto bello il concetto che esprime, ma temo che questo non possa attribuirsi al nostro tempo, non in tutto almeno-
Constata Inazuma con voce saggia. Anche a me è piaciuta la frase, ma non c’ho capito molto.
Dopo questo ci accucciamo sui morbidi sedili e ci addormentiamo o almeno loro dormono, perché io mi alzo e mi faccio in giro nella struttura fino a trovare attaccato a uno spuntone di ferro una collana con attaccato un grosso dente ingiallito dal temo e dall’affilata punta con un simbolo inciso sopra, che mi risulta familiare. Prendo il coltello che Inazuma mi ha dato e noto che ,inciso, vi è lo stesso simbolo. 
Decido così di raccogliere la collana con l’intento di darla alla sorellona l’indomani. 
Torno a dormire fra i 2 ragazzi.
Inazuma  
La luce filtra tra i rottami, ma non mi da troppo fastidio, sono sveglia già da un po’.
I ragazzi stanno ancora dormendo, sicuramente si sentiranno al sicuro, stare in un gruppo è qualcosa di stupendo. Come ho potuto non provarci prima, infondo anche molti animali vivono insieme ad un branco.
All’udire un tonfo mi volto nuovamente verso i ragazzi.
Kōya è caduto dalla poltrona svegliandosi e svegliando il più piccoli, che salta dalla paura.
La scena è tremendamente divertente ed io non resisto dallo scoppiare in una sana risata.
Con calma ci sistemiamo e decidiamo se risalire o continuare a scendere.
È deciso, si risale.
L’arrampicata ricomincia , pieni d’energia e determinazione. 
A circa 50 metri dal bordo roccioso 2 figure in grigio, i gemelli Enkon e Bujoku, quelli a cui ho ucciso il fratello per salvare Hikari, non mi pento delle mie azioni, ma i ghigni malefici e la luce carica di vendetta che risplende nei loro occhi di gelida ambra.
-Biondina, ci si rivede, che grande gioia. Sarà divertente vedere te e i tuoi compari precipitare.-
Ride quello con la barba: Enkon.
Nel mentre Bujoku sta finendo di caricare un … Un dannatissimo AN-94! Un fucile d’assalto; peso 3,85 chilogrammi circa, una canna di 405 millimetri, un calibro di 5,45 millimetri.  La velocità dei suoi colpi è di 900 metri al secondo. Un’arma stupenda. Ma che non apprezzo se mi viene puntata contro.
Automaticamente mi volto a osservare i ragazzi, il maggiore è estremamente confuso, mentre gli occhi del minore traboccano di terrore.
Uno sparo.
Kōya 
Il suono di uno sparo squarcia l’aria.
Il volto dell’argenteo viene ferito di striscio poco sotto l’occhio destro. Il vermiglio sangue cola sul volto per poi andare a gettarmi nel baratro.
Hikari è terrorizzato e trema.
Inazuma sta cercando di raggiungere la sua pistola per rispondere all’assalto, costringendola a reggersi con la mano destra. 
Un secondo sparo rimbomba tra le pareti. La mano destra di Inazuma è coperta di sangue, rossa linfa vitale che scorre fuori dal suo corpo.
 Vorrei dire menomale che è la mano destra e lei è mancina, ma …
La mano ferita perde la presa. 
La scena mi appare rallentata.
La mano sinistra che tenta di riafferrarsi ,ma fallisce e lei precipita nel vuoto ,incorniciata dai biondi capelli .
Un  terzo colpo è diretto verso Hikari, che viene colpito alla gamba, ma non cede.
Iniziano a colpire a raffica mentre io cerco di raggiungere il bambino.
Una volta raggiunto cerco in tutti i modi di difenderlo dai colpi. I nostri corpi che ironicamente solo graffiati da colpi mal tirati. Alzo gli occhi sui 2 uomini. Ci stanno mancando di proposito, si stanno divertendo con noi.
Il sudore che mi cola dalla fronte mi offusca la mista e i singhiozzi del bambino mi preoccupano , ma non ho intenzione di cedere .
Un ennesimo sparo.
Un dolore lancinante.
 La sensazione di bagnato e viscido alla spalla sinistra.
La parete che frana.
Le maligne risate di 2 uomini.
Le grida di terrore di un bambino.
Un groviglio di immagini sfocate.
La paura.
Un senso di protezione.
Non posso fare niente.
Schizzi di sangue caldo e gocce fredde mi sferzano il viso.
Moriremo.
Se dico di essere felice indica che sono pazzo?
Forse si, ma non posso che essere morto nel tentativo di proteggere qualcuno invece che in un tentativo di fuga. 
Faccio un’ultima cosa.
Abbraccio il più piccolo in un vano tentativo di conforto nei suoi confronti.
Lo stringo al mio petto, voglio che capisca che non è solo.
Lui risponde disperatamente al mio abbraccio.
Avrei voluto poter fare di più.
Pochi secondi e il mio corpo subisce un gelido impatto.
Mi manca l’aria.
 Si  sono tornata. Non vi siete liberati di me.La citazione a Naruto non ha un vero motivo. Spero che abbiate gradito il capitolo.Alla prossima volta.Ssj13
   
 
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