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Autore: Sherry93    21/03/2018    2 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche


19

Mi svegliai, il sole era già alto, osservai Solas che sembrava dormire ancora, ma dal respiro capii che era già sveglio. Mi stringeva contro di lui, a quanto pare ha deciso di prendersi il giorno libero. Questa notte con un incantesimo mi aveva aiutato a riprendere sonno, per poi vegliare su di me, infatti non ho fatto nessun sogno, neanche alcuni incubi che dopo anni mi tormentano ancora. Uno ricorrente era quello dove avevo deciso che il custode grigio Stroud sarebbe rimasto nell’Oblio, per fortuna grazie ad alcuni insegnamenti di Solas ho imparato a gestirli e non mi sveglio più di soprassalto. Mi sarebbe piaciuto rimanere in questa tranquillità per sempre.

Geldauran, mai sentito o letto qualcosa su di lui, ma dopotutto è un Dimenticato, non ne so nulla su di loro…le catene dell’Abisso, che significa? Sospirai, ci penserò dopo quando me lo spiegherà.

Gli posai una mano sul viso accarezzandolo, sorrise -Dormito bene?- in risposta lo baciai teneramente -Fai vacanza?-

Aprì gli occhi e fissò i miei -Come hai detto tu ne ho bisogno, almeno per oggi, mi riposo- avvicinò le sue labbra alle mie baciandomi dolcemente, contraccambiai e gli posai una mano sul petto accarezzandolo, non potevo negare di desiderarlo. Approfondì il bacio divorandomi la bocca, gemetti, si era insinuato sotto la vestaglia accarezzandomi fino al mio centro, continuò a coccolarmi e persi il controllo. Mi osservava con occhi ardenti -Solas vieni…-

-Non ancora- si spostò con il viso tra le mie gambe, il piacere mi pervase.

Si mise sopra di me e mi baciò facendomi sentire il mio sapore, gli strinsi i fianchi con le gambe ed entrò in me -Anche se è il tuo posto, non te lo meriteresti- sfoggiò un sorrisetto e mi spinse con forza contro il cuscino prendendo possesso della mia bocca con lingua affamata, mi alzò le mani sopra la testa bloccandole. Con il ritmo giusto affondò di più dentro di me. Cercai di liberare le mani con poca insistenza, lo volevo abbracciare. Ci fissammo negli occhi e il volto di Solas si accese in un sorriso famelico, spinse ancora e ancora, sempre più forte, ormai non ero più in grado di pensare. Il silenzio era rotto dai nostri gemiti. Continuò finché non ebbe esaurito tutte le energie che aveva, strascinando entrambi in una passione incontrollabile.

Lasciò andare le mie mani e riabbassai le braccia, stringendolo e accarezzandolo, rimase sopra di me con la testa sulla mia spalla. Chiusi gli occhi e mi gustai il calore del suo corpo sopra al mio.

Era da parecchio che crollavamo a letto stanchi, troppo esausti per qualsiasi cosa. Averlo ogni volta così vicino è meraviglioso, cominciava decisamente a mancarmi.

Si mosse e dei baci roventi si posarono sulla spalla, poi sulla clavicola per salire fino alla mandibola, sorrisi a quelle piacevoli coccole, mise il viso nell’incavo del mio collo, inclinai la testa per appoggiarmi alla sua.

Mi destai dal sonno che aveva preso il sopravvento, rigirandomi nel letto lo vidi in piedi, vestito, che parlava con la porta socchiusa con Abelas, non lo vedevo, ma riconobbi la voce, continuai a guardarlo, finché non la richiuse e mi rivolse un sorriso che ricambiai, si fece vicino e mi posò un bacio leggero sulle labbra -Ti ho svegliato?-

-Bhe…penso sia anche ora di alzarsi-

-Mmm…nessuno ci vieta il contrario-

Ridacchiai -Te l’ho detto non fare il furbacchione- allungai una mano e presi le lettere dal comodino frapponendole tra di  noi -Buona lettura e intanto che mi lavo pensa bene cosa mi devi spiegare di tutta questa faccenda, che penso stia peggiorando in fretta se Abelas è venuto a disturbarti-

Mi misi seduta e lo vidi studiare torvo le lettere, stavo per alzarmi, ma mi bloccò con le braccia dalla vita, lo guardai interrogativa -Una cosa alla volta, le lettere possono aspettare, ti devo delle spiegazioni- si fece più vicino e appoggiai la schiena contro al suo petto. Mise il viso sulla mia spalla era serio.

-Allora sai che stiamo cercando chi vuole la sfera, bhe le piste che abbiamo seguito portano ad un vicolo cieco-

-Leliana me l’ha detto-

-Bene, ma la traccia si ferma perché i contatti non continuano più fisicamente. Quando siamo arrivati qua, mi avevi detto se non centrassero degli spiriti e ti risposi che mi era venuto in mente qualcosa, quell’idea si è rivelata concreta. Ho chiesto a degli spiriti amici miei di controllare. Questo ci porta a Geldauran-

Rimasi in silenzio

-Geldauran era uno dei maghi che ha perso la guerra di cui ti avevo accennato. Come potere può considerarsi un Evanuris, tutti i Dimenticati posso considerarsi tali per potenza. Perdendo la guerra, l’anima fu separata dai corpi che non furono messi nell’Uthenera, dove il corpo si mantiene intatto, ma sono stati tenuti  in vita solo come spirito, impedendogli di morire, condannandoli a una sofferenza eterna. Vennero incatenati negli Abissi, rendendoli completamente inoffensivi. A causa del Velo la magia in questo mondo si è indebolita parecchio, le catene che lo tenevano stanno cominciando a cedere, anche perché chi le aveva messe è morta-

Divenni un po’ nervosa, avevo capito dove stava andando a parare

-Mythal aveva messo le catene a Geldauran, vero?-

Sospirò profondamente stringendomi -E solo tu può rinnovarle di nuovo, se no l’avrei già fatto io, anche solo come spirito può essere molto pericoloso, può comunque usare la sua magia, anche se non ha la stessa potenza-

-Perché non li hanno uccisi e basta?- come protrarre i problemi all’infinito

-Non si possono uccidere facilmente, perché allora non umiliarli e sfruttarli mettendo in risalto la potenza degli Evanuris?-

Eh già…evviva l’egocentrismo, tanto poi i disastri li sistema sempre qualcun altro, noi.

-Capisco- mi guardò dubbioso -Tutto qua, capisco?-

Sorrisi -Cosa vuoi che ti dica, se lo devo fare lo farò, mi pare che abbiamo già abbastanza guai senza anche lui o sbaglio?-

-Andremo insieme- accarezzai le sue mani che mi stringevano -Questo mi sembrava scontato, non amo particolarmente le Vie Profonde, troppo buio, prole oscura ovunque, non proprio una vacanza da quel che ricordo, poi non saprei neanche dove devo andare, non sono altrettanto vecchia come qualcuno di mia conoscenza-

Ridacchiò e mi baciò sul collo, sorrisi divertita -Adoro stare tra le tue braccia, ma dovrei proprio andare in bagno-

-Agli ordini, ma vhenan- mi lasciò.

Una volta pronta lo ritrovai seduto sul letto che fissava le lettere -Hai letto Spade e Scudi di Varric?- mi sedetti al suo fianco

-Fino a metà volume, poi non ce l’ho fatta più, penso che ormai li scriva solo per Cassandra- ridacchiò -Ecco pensavo di essere l’unico a pensarla uguale-

Lo guardai dubbiosa -L’hai letto?-

Era divertito -Quando te lo vedi arrivare in faccia lanciato da Dorian è d’obbligo, decisamente sono molto meglio le altre sue opere-

Ero sorpresa -Pensavo non leggessi cose del genere…- stava per rispondere, ma lo bloccai -Mi correggo, tu leggi tutto, su quella scrivania a Skyhold ho visto tanti di quei volumi di cose differenti, che mi domandavo dove trovassi il tempo-

Ridacchiò -Leggo in fretta- sorrisi -Diciamo spaventosamente in fretta, ti volevo sempre con me in missione ed ero sicura che da quello zaino sarebbe uscito un libro sempre diverso-

Rise -Penso di non aver mai camminato e cavalcato tanto in vita mia…-

-Se dovevo soffrire io, toccava anche a te e direi che ho fatto bene- replicai senza pietà, mi mostrò quel suo sorriso arrogante accostandosi al mio orecchio -Il problema non era quello, ma l’averti sempre a portata di vista mi metteva in difficoltà- ridacchiai divertita -Chissà magari facevo apposta…- lo sfidai, continuò a sorridere e incatenò i suoi occhi a miei -Sei tremenda-

-Hai fatto tutto da solo- puntualizzai, sospirò -Ho fatto tutto da solo…comunque essendomi ritrovato in un mondo non mio, ho dovuto recuperare parecchie cose per non sembrare strano o sortire sospetti di qualche tipo-

-Bhe, hai fatto un buon lavoro, visto che sei riuscito ad ingannare Leliana, quello che c’era scritto su di te riguardo il tuo paese dove sei nato era vero?-

Mi guardò pensieroso -Hai letto quelle informazioni?-

Sorrisi -Non solo su di te, ma su tutti, Leliana l’ha ritenuto necessario-

-Tutto quello che ho detto era vero, ho solo…- finii la frase -Omesso quello che potevi-

Abbozzò un sorriso -Già, ormai mi conosci bene-

-Lo spero, visto che ti amo, cuore mio- mi diede un bacio fugace

-Riguardo la rimpatriata, non dico che non mi faccia piacere, ma concordo sulla birra-

Ridacchiai -Soprattutto per Sera, potrebbe volertele suonare. Te le voleva già dare quando mi avevi lasciato e mi aveva ritrovato in taverna non proprio in grandi condizioni…non ricordo cosa le ho detto, tanto per farti capire-

Abbassò lo sguardo -Io mi ero bevuto non so quanti litri di the, c’era Dorian che pensava fossi impazzito, aveva sentito quando ti avevo messo al corrente che lo odiavo e Varric mi aveva chiesto se stavo cercando di annegarmi…più o meno ci aveva azzeccato-

Risi di gusto appoggiandomi contro di lui, fece passare un braccio dietro alla mia schiena stringendomi –Ehi, è così divertente?- cercai di smettere -Sì, perché fai di quelle facce quando lo bevi- mi rivolse un espressione divertita -Per il resto che mi dici?-

Sospirò -Parliamone più tardi ok? Oggi sono in vacanza- sorrisi -Va bene, che facciamo?-

Si alzò e mi tirò contro di lui prendendomi dalle mani, mi fissò negli occhi emozionato

-Voglio portarti a vedere una cosa speciale, un pezzo del mio mondo che non è cambiato, perché per fortuna ben protetto e ha resistito comunque anche con il Velo-

-Cosa stiamo aspettando?- prendendomi per mano  mi trascinò fuori dalla stanza.

Passammo attraverso parecchi Eluvian, giungemmo infine in un castello diroccato, delle Antiche Rovine, pareti distrutte, varie pietre sparse nei dintorni, l’edera ricopriva qualunque cosa fosse rimasta integra, in confronto Skyhold quando lo avevamo occupato era messo molto meglio. Mi portò davanti una parete -Appoggia la mano e infondi il mana- non capivo, ma lo feci.

La parete, ebbe un tremolio e si dissolse, rimasi basita, di fronte a noi un altro specchio.

-Un'unica entrata e un'unica uscita- oltrepassammo la soglia e la parete ritornò al suo posto, percependo che fossimo entrati, con un mezzo inchino e un sorriso, mi invitò ad attraversare l’Eluvian.

Quello che mi si parò davanti agli occhi era meraviglioso, eravamo in una piccola conca, tra il cielo e noi una barriera quasi invisibile. Fiori, migliaia di fiori di ogni tipo colore e forma, più avanti un piccolo lago con un acqua limpidissima, sulla destra una piccola struttura in cristallo, la luce del sole veniva trasformata in un arcobaleno.

-Qui rimane sempre tutto così, la barriera che percepisci in cielo fa in modo che i fiori non appassiscano mai, sono eterni. Questo luogo è stato intriso di magia, qualche anno fa sono tornato qui e ho infuso buona parte del mio potere. Per far vivere tutto questo basta poco, continuerà per altri secoli senza problemi- lo guardai emozionata, gli presi il viso tra le mani tirandolo verso di me e baciandolo teneramente accarezzandogli il palato -Grazie, vhenan è bellissimo-

-Questo luogo era riservato a Mythal, quindi ora è tuo- ero stupita -Ma serennas, è un regalo stupendo, anche la luce del sole è diversa, come anche il profumo, è tutto puro, non è contaminato dall’esterno-

Sorrise triste -Prima era tutto simile a questo luogo…e io l’ho distrutto- abbassò lo sguardo cupo

-Guardami- mi fissò negli occhi, sorrisi -Se non avessi fatto ciò che dovevi, non ci sarebbe stato più neanche questo luogo, ma’arlath- il viso gli si illuminò di gioia, e gli occhi ardevano d’amore, appoggiò la fronte alla mia -Ar lath, ma vhenan-

Mi prese per mano portandomi nella piccola struttura in cristallo, venimmo inondati dai colori

-Vedi quella rosa incisa? Toccala-  posai la mano, si illuminò, i fiori intorno a noi cominciarono a brillare di una luce propria, ero esterrefatta -Come…? È bellissimo!- sorrise compiaciuto, si spostò vicino ad un’altra incisione, una mezza luna, la toccò. Lentamente la luce cominciò a cambiare, poco dopo si scorgeva già il tramonto, che venne sostituito dalla notte con un mare di stelle. I fiori continuavano a brillare, mostrando tutta la loro bellezza, anche lo specchio d’acqua risplendeva, si scorgeva senza difficoltà il fondo di pietre, nel piccolo edificio in cui eravamo c’era una tenue luce blu ora. Non sapevo cosa dire, non avevo mai visto la magia usata in quel modo…insolito, l’avevo sempre impiegata per combattere o curare, ma sentivo tutto così familiare, mi concentrai su quello che stavo provando. Ero euforica, ma non capivo il perché una lieve tristezza si era risvegliata, un dolore che in parte avevo imparato a riconoscere, ma c’era qualcosa di malinconico, qualcosa che era stato perduto e mai più ritrovato, non erano mie quelle sensazioni, ma rimaste in quel luogo come un’ombra. Dovevo avvicinarmi al lago. Osservai attentamente il fondo, sapevo che avrei dovuto trovare qualcosa, non so il perché…

Un riflesso attirò la mia attenzione, immersi la mano nell’acqua e lo presi sul fondo. Un anello d’oro, particolari incisioni lo ornavano, era ancora presente un residuo di magia sull’oggetto, antica come le emozioni che stavo provando, un cambiamento che aveva fatto tremare il cielo. All’interno un nome Elgar'Nanla mano con cui lo tenevo cominciò a tremare, la chiusi a pugno, stingendolo. Percepii Solas alle spalle

-Vhenan…cosa?- era preoccupato, allungai la mano verso di lui -Prendilo e distruggilo, io…non lo posso fare…non ha più valore, non ha potuto farlo allora, ma non posso farlo nemmeno io ora…-

Lo lasciai tra le sue mani, non lo volevo vedere o toccare mai più, rievocava un dolore profondo, una ferita aperta che non si era mai chiusa, tradita da chi invece avrebbe dovuto proteggerti, mutato e cambiato come questo mondo, non era la persona che aveva conosciuto in passato. Ricordi che erano stati sepolti e tramutati in rabbia, per poi diventare vendetta. Delle voci rimbombavano nella mia testa, chiusi gli occhi

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-Sei impazzito? Stai ammazzando la tua stessa gente! Per cosa? Sei già il più potente tra di noi!-

-Se ne vale la pena, che si sacrifichino, sono il loro Dio, se è il sangue quello che serve, me lo devono-

-Elgar'Nan vuoi un'altra guerra? E con chi? Con il tuo stesso popolo?-

Altro odio -Perché no? È quello che sta facendo il tuo protetto, stai dalla sua parte, non negarlo, te lo sarai portato anche a letto, vero? Dea dell’amore- rispose sprezzante

-Ma ti ascolti? L’ho sempre considerato come un figlio e lo sai bene-

-Per essere uno schiavo l’hai sempre considerato troppo, e non intendo perdere contro di lui-

Altro dolore -Hai già perso…non posso accettare ancora quello che tu e gli altri state facendo…toglimelo- allungai la mano verso di lui, fece quanto gli avevo chiesto, senza esitare, il cuore distrutto, a pezzi, altra disperazione stava riaffiorando. La controllai trasformandola in rabbia -Tutto questo per te è stato solo un gioco, non hai mai tenuto veramente a me, tutti questi anni…- lanciai l’anello con forza nell’acqua -Vuoi il potere? Bene, ma non ucciderai la mia gente, dovrai prima eliminarmi- la voce tremava per la collera -Riprenditi anche questo posto, distruggilo come stai facendo con tutto il resto!-

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Delle lacrime mi rigarono le guance, venni presa dalle spalle e girata con forza, ritrovai Solas che mi fissava tremendamente preoccupato, posò le mani sul mio viso asciugandolo, mi riscossi

-Io…scusa…non so cosa sia stato…non lo so…-

Mi tirò verso di lui abbracciandomi -Forse non avrei dovuto portarti qui…infatti Mythal non ci aveva messo più piede-

Quello che avevo provato poco prima stava scomparendo, ma le tracce del suo passaggio mi restavano impresse nella mente, scacciai con forza quei sentimenti -Non dire stupidaggini è bellissimo e sono contenta che tu mi abbia portato in questo luogo…sono…solo riaffiorati dei ricordi non miei…- sospirai -E un bacio sarebbe molto gradito- lo provocai, non volevo rovinare quella bella giornata per una cosa del genere. Abbozzò un sorriso e si chinò prendendo possesso della mia bocca accarezzandomi il palato con la lingua, ci staccammo senza fiato e appoggiò la sua fronte alla mia -Va meglio?-

Distesi le labbra in un sorriso -Meglio e mi ricorda il primo bacio che mi hai dato…com’è che era? Io non ho usato la lingua- ridacchiai, mi baciò fugacemente -Non mi ero controllato per nulla, ho dovuto farlo con quello subito dopo, mi hai sorpreso ed ero troppo euforico avendo sentito che mi corrispondevi, io…non avrei dovuto innamorarmi di te-

-Per fortuna l’hai fatto, è stata una bella sorpresa anche per me, non mi avevi fatto sospettare nulla fino a quel momento, e pensavo di aver fatto una sciocchezza d’impulso- un altro bacio a fior di labbra

-Questo posto era stato un regalo di Elgar’Nan per lei, ora io lo dono a te-

Mi strinsi contro di lui -Ma serennas, vhenan- avrebbe avuto nuovi ricordi quel luogo speciale.

-Ho un’ultima sorpresa- si mise una mano in tasca, mi mostrò il palmo, c’erano due anelli argentati, all’interno incisi i nostri nomi, esternamente nell’Antica Lingua una frase

“Va’esse deireàdh aep epigea, va’esse eigh faidh’ar”

Tradussi -Qualcosa finisce, qualcosa comincia-

-Tu sei il mio nuovo inizio- sentii le guance scaldarsi, il cuore mi rimbombava nelle orecchie, avevo il cervello in panne, che!? Davvero tu…!? Prese l’anello con su il suo nome e me lo infilò all’anulare, emozionata presi la sua mano e feci lo stesso con l’altro anello.

Si illuminarono per un istante di una luce bianca evidenziando le parole scritte su di essi, come a sigillare il gesto appena fatto.

-È stato difficile trovare qualcuno che li sapesse ancora fare, serve un mago artigiano e penso di aver trovato l’ultimo rimasto, è sopravvissuto alle ere come me, sono stato fortunato. Questo metodo veniva usato ai miei tempi per sposarsi, poi come molte altre cose l’usanza è andata perduta. Solo io posso togliere il tuo e viceversa-

-Stavi parlando di questo con Abelas?- sorrise e annuì con un cenno del capo, gli presi il viso tra le mani tirandolo verso di me baciandolo con passione. Non ero mai stata così felice in vita mia, sembrava un sogno, ma era troppo reale perché lo fosse.

 

Anche se era già passato qualche giorno, continuavo a fissare la mano con l’anello in estasi, mi perdevo nei miei pensieri come una sciocca, facevo fatica a stare attenta, pensavo sempre a quel luogo magnifico e a quello che mi aveva detto, sospirai, dai Yen sveglia! Non posso continuare ad imbambolarmi!

-Ah eccoti qui!- alzai lo sguardo Nala e Shani, sorrisi ad entrambe, si bloccarono ad osservarmi attentamente, non capivo -Che c’è?-

Rispose Shani -Sei strana, emani felicità da tutti pori, hai un espressione trasognata-

Nala ridacchiò ed aggiunse -Sei completamente partita-

Sorrisi divertita e mostrai la mano ad entrambe, ci misero un po’ a capire, vidi i loro occhi illuminarsi e farmi dei larghi sorrisi  -Nooo, non ci credo, vi siete sposati?- proferì Shani, annuii con un cenno del viso, fui sommersa dagli abbracci -Piano, piano, mi fate cadere!- ridacchiai

-Voglio vedere la faccia di Míriel quando noterà l’anello di Fen’harel- disse Nala

Sorrisi -Allora ti conviene andare, si sta mettendo all’opera- e la indicai, Nala aveva un espressione perfida sul viso avvicinandosi ad essa, ero perplessa, si diverte così?

-È il suo nuovo passatempo?- mi rivolsi a Shani

-Ha scoperto il suo lato oscuro, che poi volendo vanno anche d’accordo- si voltò ad osservarla e feci lo stesso, in compenso vidi Míriel diventare una statua dallo stupore e allontanarsi afflitta, mi dispiaceva un po’. Nala le si fece vicino -La starà consolando, anche se all’inizio non faceva che essere scontrosa con tutti, è riuscita a farsela amica e ha cercato di farla desistere, spiegandole che state insieme da anni, ma non c’è stato verso…comunque congratulazioni! A quando il primogenito?-

Le guance si scaldarono -Non è proprio il momento di pensare a questo…troppi casini, anche se ne vogliamo-

-Bhe tanto avete tutto il tempo che volete- rispose divertita

Sempre se rimaniamo vivi…era meglio cambiare discorso…

-Domani andrò in missione con Solas, non so quanto staremmo via-

-Fate la Luna di miele?-

Ridacchiai -No, decisamente non andiamo in un bel posto, Vie Profonde-

Si fece seria e si rabbuiò -State attenti, che vi voglio vedere tornare, anche se so che siete micidiali-

Le appoggiai una mano sulla spalla -Pensavo anche io di tornare viva- ridacchiò e abbozzò un sorriso.

Una spia mi si avvicinò velocemente, Charter? Di solito stava al servizio diretto di Leliana.

Mi porse un rotolo, da quanto tempo non ne vedevo uno? Lo presi guardandola confusa.

-È arrivato a noi, come vede è già stato aperto da Leliana, ha detto che potrebbe essere importante e preferibilmente risolto-

-Ti ringrazio- salutò con un cenno del capo e se andò.

Lo aprì e lessi. Chiusi gli occhi e sospirai profondamente -Altri guai?-

-Più o meno…semplicemente la mia vecchia vita che mi richiama-

-Al momento giusto, non vorrai mica non presentare lo sposo ai tuoi genitori-

Abbozzai un sorriso mesto, avevo vissuto al clan, ma non avevo mai sentito di farne parte.

È un clan molto dedito alle tradizioni, devoto in particolar modo alla Dea Andruil, per questo oltre ai pugnali, sapevo usare anche l’arco, si veniva obbligati fin da piccoli, ed ironia della sorte Solas mi dice che ho gli stessi occhi…

Venivo considerata strana dai miei coetanei e lasciata sempre sola, visto che rifiutavo le tradizioni, le conoscevo, ma l’intenzione di metterle in pratica non c’era mai stata, una condizione che avevo imparato ad accettare. Era diventata una prigione, volevo andarmene e imparare cose nuove, un piccolo mondo che si rifiutava di cambiare, piuttosto fuggiva sperando in un futuro migliore. Raggiunta l’età adulta, avevo pensato di scappare, ma l’ordine dalla Guardiana di andare al Conclave, mi aveva anticipato.

-Non mi sembri per nulla entusiasta-

-No infatti, non gli sono mai andata particolarmente a genio, ma diventa Inquisitore e avranno bisogno di te, oltre ad un padre che vuole decidere della tua vita…gli verrà un infarto quando saprà che mi sono sposata con chi ho voluto io e non con chi proponeva lui-

-Un bel ragazzo?-

-La parola ‘idiota’ lo descrive bene-

-Ah già che tu hai gusti particolari- ridacchiò, la guardai divertita.

-Parlando di gusti, ecco in arrivo lo sposo, comunque tra i tuoi guai e i suoi, non so come fate, se fossi in voi sparirei e mi farei una vita tranquilla-

-Non sai quante volte ci ho pensato, me lo sono appuntato in agenda- sorrise -Dopo miliardi di impegni suppongo-

-Esatto-

Salutò con un cenno Solas e si allontanò. Mi prese dalla vita e mi baciò lentamente, gli misi le braccia al collo tirandolo più verso di me, rise contro le mie labbra, ci staccammo senza fiato

-Perché ridi?-

-Perché sto facendo fatica a concentrarmi in questi giorni per colpa tua ed Abelas penso voglia uccidermi-

-Sono anche io distratta per colpa tua, ripenso poi come è finita in quel piccolo edificio…- insinuai maliziosa e con voce suadente, sorrise e mi baciò ancora.

-Che hai in mano?- gli feci vedere il rotolo -Indovina- mi guardò perplesso -Altri problemi-

-Hai vinto- dissi divertita -Cosa?- furbacchione

-Un viaggio al mio clan ed un incontro con i miei, che mi chiedono se sono ancora viva e quando torno, vogliono che prenda il posto di mio padre per comandare le squadre dei cacciatori, sai essendo Inquisitore ora ne so molto più di loro sulla tattica militare, ma penso toccherà a mia sorella-

Con una mano si mise a contare, lo guardai confusa -Allora, Inquisitore, Mythal, capo dei cacciatori, qualcos’altro in programma? Così mi preparo- scherzò

-Ti farò sapere, Dorian mi aveva detto che se non ero un elfa mi faceva diventare Magister- aggiunse un altro dito al conto, gli afferrai la mano -Smettila!- ridacchiò e mi catturò la bocca.

-Hai una sorella?-

-Sì è più giovane di me, di un paio d’anni-

-Bhe, se ti assomiglia, non avrà problemi…non basterebbe rispondere a questa missiva, senza andare fino al clan?-

-Vogliono vedermi, non che abbiano tutti i torti, non mi vedono da quasi cinque anni. Non che io sia dello stesso parere...vedrò volentieri mia madre e mia sorella, con papà non ho un gran rapporto, è fissato con le tradizioni e come sai a me non me ne importa nulla-

Divenne pensieroso -Capisco…sorge un altro problema, i Vallaslin? Cosa ci inventiamo?-

Oh diavolo, non ci avevo pensato, abbassai lo sguardo, non ne ho idea -Sarebbe capace di farmeli rifare…- rabbrividii al solo pensiero, non è per nulla piacevole, soprattutto se già dal principio non li hai mai voluti…alla fine lo avevo accontentato però scegliendo io il colore, che si intonasse a quello degli occhi, almeno sarebbero serviti a qualcosa e la Dea a cui dedicarli, la scelta era stata profetica a quanto pare.

-Non può obbligarti a rifarli, non sei più sotto la sua tutela, sei una donna adulta. Poi dubito ci riuscirà, non sei più la stessa ragazza di cinque anni fa, hai combattuto delle vere e proprie guerre! Hai un drago! Non sarà peggio di un drago?-

Abbozzai un sorriso -Hai ragione…rimane sempre il problema di cosa dirgli…-

Mi guardò serio -La verità?- ero esterrefatta, cosa? -Sei impazzito? Non vorrai dirgli che sei Fen’harel!-

Sorrise -No non quello, dire semplicemente che te li ho tolti io perché ne sono in grado e tu me l’hai chiesto?-

-Oh così ha più senso, se non ti importa di farti odiare, tutto ok-

-Ho una lista lunga secoli di gente che mi odia, non mi cambierà granché-

-Ti odierà ancora di più sapendo che sei mio marito, lui aveva già pianificato tutto, insopportabile…mi godrò la sua espressione, quando ti presenterò-

-Aveva già pianificato tutto?- era perplesso -Quando mi hai urlato che ti saresti sposata con un altro era la verità!?- aggiunse sconcertato -Pensavo lo stessi dicendo perché eri infuriata e per ingelosirmi-

Sorrisi -Non sono come te, ma’arlath- lo baciai lievemente una volta, rimaneva bloccato a fissarmi. Il mio lupo si è offeso? Un secondo bacio fugace, furbacchione, non reagisci? Stavo per posare il terzo quando rispose catturandomi la bocca con foga. Ridacchiai contro le sue labbra, no non avrei mai potuto sposare un altro per cercare di dimenticarti, non ci sarei mai riuscita, avrei continuato ad aspettarti, non avrei potuto andare avanti, come non volevi farlo tu.

-Quando partiamo?-

-Rimandiamo la gita nelle Vie Profonde per qualche giorno-

Con un cenno della testa annuì -Bene-

-Non vorrei dirtelo perché voglio restarti vicino, ma penso che Abelas sia tentato di fulminare uno di noi due-

Chiuse gli occhi e sbuffò un po’ seccato -So che ha ragione, mi dice di piantarla di comportarmi come un ragazzino alla sua prima cotta…- brontolò

-Perché alla tua prima cotta facevi così?-

Sorrise divertito, mi accarezzò il viso -Decisamente no, tu mi fai un effetto completamente diverso, ti basta chiedere e farei qualunque cosa per te-

Lo guardai dolcemente -Lo sai che questo vale anche per te nei miei confronti vero?-

-Solas- ci voltammo, Abelas

-Arrivo- si separò da me.





Capitolo un po' più lungo del solito, quando ho iniziato a scrivere non avevo per nulla pianificato di farli sposare XD secondo voi Solas lo farebbe? Io ce l'ho visto bene.
Il flashback con Mythal e Elgar'Nan vi è piaciuto? Questa frase di Flemeth nel videogioco mi ha ispirato molto "Ella fu tradita, come io fui tradita. Come il mondo intero fu tradito"
   
 
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