19
Mi svegliai, il
sole era già alto,
osservai Solas che sembrava dormire ancora, ma dal respiro capii che
era già
sveglio. Mi stringeva contro di lui, a quanto pare ha deciso di
prendersi il
giorno libero. Questa notte con un incantesimo mi aveva aiutato a
riprendere
sonno, per poi vegliare su di me, infatti non ho fatto nessun sogno,
neanche
alcuni incubi che dopo anni mi tormentano ancora. Uno ricorrente era
quello
dove avevo deciso che il custode grigio Stroud sarebbe rimasto
nell’Oblio, per
fortuna grazie ad alcuni insegnamenti di Solas ho imparato a gestirli e
non mi
sveglio più di soprassalto. Mi sarebbe piaciuto rimanere in
questa tranquillità
per sempre.
Geldauran, mai
sentito o letto
qualcosa su di lui, ma dopotutto è un Dimenticato, non ne so
nulla su di
loro…le catene dell’Abisso, che significa?
Sospirai, ci penserò dopo quando me
lo spiegherà.
Gli posai una
mano sul viso
accarezzandolo, sorrise -Dormito bene?- in risposta lo baciai
teneramente -Fai
vacanza?-
Aprì
gli occhi e fissò i miei -Come
hai detto tu ne ho bisogno, almeno per oggi, mi riposo-
avvicinò le sue labbra
alle mie baciandomi dolcemente, contraccambiai e gli posai una mano sul
petto
accarezzandolo, non potevo negare di desiderarlo. Approfondì
il bacio
divorandomi la bocca, gemetti, si era insinuato sotto la vestaglia
accarezzandomi fino al mio centro, continuò a coccolarmi e
persi il controllo. Mi
osservava con occhi ardenti -Solas vieni…-
-Non ancora- si
spostò con il viso tra
le mie gambe, il piacere mi pervase.
Si mise sopra di
me e mi baciò
facendomi sentire il mio sapore, gli strinsi i fianchi con le gambe ed
entrò in
me -Anche se è il tuo posto, non te lo meriteresti-
sfoggiò un sorrisetto e mi
spinse con forza contro il cuscino prendendo possesso della mia bocca
con
lingua affamata, mi alzò le mani sopra la testa bloccandole.
Con il ritmo
giusto affondò di più dentro di me. Cercai di
liberare le mani con poca
insistenza, lo volevo abbracciare. Ci fissammo negli occhi e il volto
di Solas
si accese in un sorriso famelico, spinse ancora e ancora, sempre
più forte,
ormai non ero più in grado di pensare. Il silenzio era rotto
dai nostri gemiti.
Continuò finché non ebbe esaurito tutte le
energie che aveva, strascinando
entrambi in una passione incontrollabile.
Lasciò
andare le mie mani e riabbassai
le braccia, stringendolo e accarezzandolo, rimase sopra di me con la
testa
sulla mia spalla. Chiusi gli occhi e mi gustai il calore del suo corpo
sopra al
mio.
Era da parecchio
che crollavamo a
letto stanchi, troppo esausti per qualsiasi cosa. Averlo ogni volta
così vicino
è meraviglioso, cominciava decisamente a mancarmi.
Si mosse e dei
baci roventi si
posarono sulla spalla, poi sulla clavicola per salire fino alla
mandibola,
sorrisi a quelle piacevoli coccole, mise il viso nell’incavo
del mio collo,
inclinai la testa per appoggiarmi alla sua.
Mi destai dal
sonno che aveva preso il
sopravvento, rigirandomi nel letto lo vidi in piedi, vestito, che
parlava con
la porta socchiusa con Abelas, non lo vedevo, ma riconobbi la voce,
continuai a
guardarlo, finché non la richiuse e mi rivolse un sorriso
che ricambiai, si
fece vicino e mi posò un bacio leggero sulle labbra -Ti ho
svegliato?-
-Bhe…penso
sia anche ora di alzarsi-
-Mmm…nessuno
ci vieta il contrario-
Ridacchiai -Te
l’ho detto non fare il
furbacchione- allungai una mano e presi le lettere dal comodino
frapponendole
tra di noi -Buona
lettura e intanto che
mi lavo pensa bene cosa mi devi spiegare di tutta questa faccenda, che
penso
stia peggiorando in fretta se Abelas è venuto a disturbarti-
Mi misi seduta e
lo vidi studiare
torvo le lettere, stavo per alzarmi, ma mi bloccò con le
braccia dalla vita, lo
guardai interrogativa -Una cosa alla volta, le lettere possono
aspettare, ti
devo delle spiegazioni- si fece più vicino e appoggiai la
schiena contro al suo
petto. Mise il viso sulla mia spalla era serio.
-Allora sai che
stiamo cercando chi
vuole la sfera, bhe le piste che abbiamo seguito portano ad un vicolo
cieco-
-Leliana me
l’ha detto-
-Bene, ma la
traccia si ferma perché i
contatti non continuano più fisicamente. Quando siamo
arrivati qua, mi avevi
detto se non centrassero degli spiriti e ti risposi che mi era venuto
in mente
qualcosa, quell’idea si è rivelata concreta. Ho
chiesto a degli spiriti amici
miei di controllare. Questo ci porta a Geldauran-
Rimasi in
silenzio
-Geldauran era
uno dei maghi che ha
perso la guerra di cui ti avevo accennato. Come potere può
considerarsi un
Evanuris, tutti i Dimenticati posso considerarsi tali per potenza.
Perdendo la
guerra, l’anima fu separata dai corpi che non furono messi
nell’Uthenera, dove
il corpo si mantiene
intatto, ma sono stati tenuti in
vita
solo come spirito, impedendogli di morire, condannandoli a una
sofferenza
eterna.
Vennero incatenati negli Abissi, rendendoli
completamente inoffensivi. A causa del Velo la magia in questo mondo si
è indebolita
parecchio, le catene che lo tenevano stanno cominciando a cedere, anche
perché
chi le aveva messe è morta-
Divenni un
po’ nervosa, avevo capito
dove stava andando a parare
-Mythal aveva
messo le catene a Geldauran,
vero?-
Sospirò
profondamente stringendomi -E
solo tu può rinnovarle di nuovo, se no l’avrei
già fatto io, anche solo come
spirito può essere molto pericoloso, può comunque
usare la sua magia, anche se
non ha la stessa potenza-
-Perché
non li hanno uccisi e basta?-
come protrarre i problemi all’infinito
-Non si possono
uccidere facilmente,
perché allora non umiliarli e sfruttarli mettendo in risalto
la potenza degli
Evanuris?-
Eh
già…evviva l’egocentrismo, tanto
poi i disastri li sistema sempre qualcun altro, noi.
-Capisco- mi
guardò dubbioso -Tutto
qua, capisco?-
Sorrisi -Cosa
vuoi che ti dica, se lo
devo fare lo farò, mi pare che abbiamo già
abbastanza guai senza anche lui o
sbaglio?-
-Andremo
insieme- accarezzai le sue
mani che mi stringevano -Questo mi sembrava scontato, non amo
particolarmente
le Vie Profonde, troppo buio, prole oscura ovunque, non proprio una
vacanza da
quel che ricordo, poi non saprei neanche dove devo andare, non sono
altrettanto
vecchia come qualcuno di mia conoscenza-
Ridacchiò
e mi baciò sul collo,
sorrisi divertita -Adoro stare tra le tue braccia, ma dovrei proprio
andare in
bagno-
-Agli ordini, ma
vhenan- mi lasciò.
Una volta pronta
lo ritrovai seduto
sul letto che fissava le lettere -Hai letto Spade e Scudi di Varric?-
mi
sedetti al suo fianco
-Fino a
metà volume, poi non ce l’ho
fatta più, penso che ormai li scriva solo per Cassandra-
ridacchiò -Ecco
pensavo di essere l’unico a pensarla uguale-
Lo guardai
dubbiosa -L’hai letto?-
Era divertito
-Quando te lo vedi
arrivare in faccia lanciato da Dorian è d’obbligo,
decisamente sono molto
meglio le altre sue opere-
Ero sorpresa
-Pensavo non leggessi
cose del genere…- stava per rispondere, ma lo bloccai -Mi
correggo, tu leggi
tutto, su quella scrivania a Skyhold ho visto tanti di quei volumi di
cose
differenti, che mi domandavo dove trovassi il tempo-
Ridacchiò
-Leggo in fretta- sorrisi -Diciamo
spaventosamente in fretta, ti volevo sempre con me in missione ed ero
sicura
che da quello zaino sarebbe uscito un libro sempre diverso-
Rise -Penso di
non aver mai camminato
e cavalcato tanto in vita mia…-
-Se dovevo
soffrire io, toccava anche
a te e direi che ho fatto bene- replicai senza pietà, mi
mostrò quel suo sorriso
arrogante accostandosi al mio orecchio -Il problema non era quello, ma
l’averti
sempre a portata di vista mi metteva in difficoltà-
ridacchiai divertita -Chissà
magari facevo apposta…- lo sfidai, continuò a
sorridere e incatenò i suoi occhi
a miei -Sei tremenda-
-Hai fatto tutto
da solo-
puntualizzai, sospirò -Ho fatto tutto da
solo…comunque essendomi ritrovato in
un mondo non mio, ho dovuto recuperare parecchie cose per non sembrare
strano o
sortire sospetti di qualche tipo-
-Bhe, hai fatto
un buon lavoro, visto
che sei riuscito ad ingannare Leliana, quello che c’era
scritto su di te
riguardo il tuo paese dove sei nato era vero?-
Mi
guardò pensieroso -Hai letto quelle
informazioni?-
Sorrisi -Non
solo su di te, ma su
tutti, Leliana l’ha ritenuto necessario-
-Tutto quello
che ho detto era vero,
ho solo…- finii la frase -Omesso quello che potevi-
Abbozzò
un sorriso -Già, ormai mi
conosci bene-
-Lo spero, visto
che ti amo, cuore mio-
mi diede un bacio fugace
-Riguardo la
rimpatriata, non dico che
non mi faccia piacere, ma concordo sulla birra-
Ridacchiai
-Soprattutto per Sera,
potrebbe volertele suonare. Te le voleva già dare quando mi
avevi lasciato e mi
aveva ritrovato in taverna non proprio in grandi
condizioni…non ricordo cosa le
ho detto, tanto per farti capire-
Abbassò
lo sguardo -Io mi ero bevuto
non so quanti litri di the, c’era Dorian che pensava fossi
impazzito, aveva
sentito quando ti avevo messo al corrente che lo odiavo e Varric mi
aveva
chiesto se stavo cercando di annegarmi…più o meno
ci aveva azzeccato-
Risi di gusto
appoggiandomi contro di
lui, fece passare un braccio dietro alla mia schiena stringendomi
–Ehi, è così
divertente?- cercai di smettere -Sì, perché fai
di quelle facce quando lo bevi-
mi rivolse un espressione divertita -Per il resto che mi dici?-
Sospirò
-Parliamone più tardi ok? Oggi
sono in vacanza- sorrisi -Va bene, che facciamo?-
Si
alzò e mi tirò contro di lui
prendendomi dalle mani, mi fissò negli occhi emozionato
-Voglio portarti
a vedere una cosa
speciale, un pezzo del mio mondo che non è cambiato,
perché per fortuna ben
protetto e ha resistito comunque anche con il Velo-
-Cosa stiamo
aspettando?- prendendomi
per mano mi
trascinò fuori dalla stanza.
Passammo
attraverso parecchi Eluvian,
giungemmo infine in un castello diroccato, delle Antiche Rovine, pareti
distrutte, varie pietre sparse nei dintorni, l’edera
ricopriva qualunque cosa
fosse rimasta integra, in confronto Skyhold quando lo avevamo occupato
era
messo molto meglio. Mi portò davanti una parete -Appoggia la
mano e infondi il
mana- non capivo, ma lo feci.
La parete, ebbe
un tremolio e si
dissolse, rimasi basita, di fronte a noi un altro specchio.
-Un'unica
entrata e un'unica uscita- oltrepassammo
la soglia e la parete ritornò al suo posto, percependo che
fossimo entrati, con
un mezzo inchino e un sorriso, mi invitò ad attraversare
l’Eluvian.
Quello che mi si
parò davanti agli
occhi era meraviglioso, eravamo in una piccola conca, tra il cielo e
noi una
barriera quasi invisibile. Fiori, migliaia di fiori di ogni tipo colore
e
forma, più avanti un piccolo lago con un acqua limpidissima,
sulla destra una
piccola struttura in cristallo, la luce del sole veniva trasformata in
un
arcobaleno.
-Qui rimane
sempre tutto così, la
barriera che percepisci in cielo fa in modo che i fiori non
appassiscano mai,
sono eterni. Questo luogo è stato intriso di magia, qualche
anno fa sono
tornato qui e ho infuso buona parte del mio potere. Per far vivere
tutto questo
basta poco, continuerà per altri secoli senza problemi- lo
guardai emozionata,
gli presi il viso tra le mani tirandolo verso di me e baciandolo
teneramente
accarezzandogli il palato -Grazie, vhenan è bellissimo-
-Questo luogo
era riservato a Mythal,
quindi ora è tuo- ero stupita -Ma serennas, è un
regalo stupendo, anche la luce
del sole è diversa, come anche il profumo, è
tutto puro, non è contaminato
dall’esterno-
Sorrise triste
-Prima era tutto simile
a questo luogo…e io l’ho distrutto-
abbassò lo sguardo cupo
-Guardami- mi
fissò negli occhi,
sorrisi -Se non avessi fatto ciò che dovevi, non ci sarebbe
stato più neanche
questo luogo, ma’arlath- il viso gli si illuminò
di gioia, e gli occhi ardevano
d’amore, appoggiò la fronte alla mia -Ar lath, ma
vhenan-
Mi prese per
mano portandomi nella
piccola struttura in cristallo, venimmo inondati dai colori
-Vedi quella
rosa incisa? Toccala- posai
la mano, si illuminò, i fiori intorno a
noi cominciarono a brillare di una luce propria, ero esterrefatta
-Come…? È
bellissimo!- sorrise compiaciuto, si spostò vicino ad
un’altra incisione, una
mezza luna, la toccò. Lentamente la luce cominciò
a cambiare, poco dopo si
scorgeva già il tramonto, che venne sostituito dalla notte
con un mare di
stelle. I fiori continuavano a brillare, mostrando tutta la loro
bellezza, anche
lo specchio d’acqua risplendeva, si scorgeva senza
difficoltà il fondo di
pietre, nel piccolo edificio in cui eravamo c’era una tenue
luce blu ora. Non
sapevo cosa dire, non avevo mai visto la magia usata in quel
modo…insolito,
l’avevo sempre impiegata per combattere o curare, ma sentivo
tutto così
familiare, mi concentrai su quello che stavo provando. Ero euforica, ma
non capivo
il perché una lieve tristezza si era risvegliata, un dolore
che in parte avevo
imparato a riconoscere, ma c’era qualcosa di malinconico,
qualcosa che era
stato perduto e mai più ritrovato, non erano mie quelle
sensazioni, ma rimaste
in quel luogo come un’ombra. Dovevo avvicinarmi al lago.
Osservai attentamente
il fondo, sapevo che avrei dovuto trovare qualcosa, non so il
perché…
Un riflesso
attirò la mia attenzione,
immersi la mano nell’acqua e lo presi sul fondo. Un anello
d’oro, particolari
incisioni lo ornavano, era ancora presente un residuo di magia
sull’oggetto,
antica come le emozioni che stavo provando, un cambiamento che aveva
fatto
tremare il cielo. All’interno un nome Elgar'Nan…la mano con cui
lo tenevo cominciò a tremare,
la chiusi a pugno, stingendolo. Percepii Solas alle spalle
-Vhenan…cosa?-
era preoccupato,
allungai la mano verso di lui -Prendilo e distruggilo,
io…non lo posso fare…non
ha più valore, non ha potuto farlo allora, ma non posso
farlo nemmeno io ora…-
Lo lasciai tra
le sue mani, non lo
volevo vedere o toccare mai più, rievocava un dolore
profondo, una ferita
aperta che non si era mai chiusa, tradita da chi invece avrebbe dovuto
proteggerti, mutato e cambiato come questo mondo, non era la persona
che aveva
conosciuto in passato. Ricordi che erano stati sepolti e tramutati in
rabbia,
per poi diventare vendetta. Delle voci rimbombavano nella mia testa,
chiusi gli
occhi
-------------
-Sei impazzito?
Stai ammazzando la tua
stessa gente! Per cosa? Sei già il più potente
tra di noi!-
-Se ne vale la
pena, che si
sacrifichino, sono il loro Dio, se è il sangue quello che
serve, me lo devono-
-Elgar'Nan vuoi
un'altra guerra? E con
chi? Con il tuo stesso popolo?-
Altro odio
-Perché no? È quello che
sta facendo il tuo protetto, stai dalla sua parte, non negarlo, te lo
sarai
portato anche a letto, vero? Dea dell’amore- rispose
sprezzante
-Ma ti ascolti?
L’ho sempre
considerato come un figlio e lo sai bene-
-Per essere uno
schiavo l’hai sempre
considerato troppo, e non intendo perdere contro di lui-
Altro dolore
-Hai già perso…non posso
accettare ancora quello che tu e gli altri state
facendo…toglimelo- allungai la
mano verso di lui, fece quanto gli avevo chiesto, senza esitare, il
cuore
distrutto, a pezzi, altra disperazione stava riaffiorando. La
controllai
trasformandola in rabbia -Tutto questo per te è stato solo
un gioco, non hai
mai tenuto veramente a me, tutti questi anni…- lanciai
l’anello con forza
nell’acqua -Vuoi il potere? Bene, ma non ucciderai la mia
gente, dovrai prima eliminarmi-
la voce tremava per la collera -Riprenditi anche questo posto,
distruggilo come
stai facendo con tutto il resto!-
------------------
Delle lacrime mi
rigarono le guance,
venni presa dalle spalle e girata con forza, ritrovai Solas che mi
fissava tremendamente
preoccupato, posò le mani sul mio viso asciugandolo, mi
riscossi
-Io…scusa…non
so cosa sia stato…non lo
so…-
Mi
tirò verso di lui abbracciandomi -Forse
non avrei dovuto portarti qui…infatti Mythal non ci aveva
messo più piede-
Quello che avevo
provato poco prima
stava scomparendo, ma le tracce del suo passaggio mi restavano impresse
nella
mente, scacciai con forza quei sentimenti -Non dire stupidaggini
è bellissimo e
sono contenta che tu mi abbia portato in questo
luogo…sono…solo riaffiorati dei
ricordi non miei…- sospirai -E un bacio sarebbe molto
gradito- lo provocai, non
volevo rovinare quella bella giornata per una cosa del genere.
Abbozzò un
sorriso e si chinò prendendo possesso della mia bocca
accarezzandomi il palato
con la lingua, ci staccammo senza fiato e appoggiò la sua
fronte alla mia -Va
meglio?-
Distesi le
labbra in un sorriso -Meglio
e mi ricorda il primo bacio che mi hai
dato…com’è che era? Io non ho usato la
lingua- ridacchiai, mi baciò fugacemente -Non mi ero
controllato per nulla, ho
dovuto farlo con quello subito dopo, mi hai sorpreso ed ero troppo
euforico
avendo sentito che mi corrispondevi, io…non avrei dovuto
innamorarmi di te-
-Per fortuna
l’hai fatto, è stata una
bella sorpresa anche per me, non mi avevi fatto sospettare nulla fino a
quel
momento, e pensavo di aver fatto una sciocchezza d’impulso-
un altro bacio a
fior di labbra
-Questo posto
era stato un regalo di
Elgar’Nan per lei, ora io lo dono a te-
Mi strinsi
contro di lui -Ma serennas,
vhenan- avrebbe avuto nuovi ricordi quel luogo speciale.
-Ho
un’ultima sorpresa- si mise una
mano in tasca, mi mostrò il palmo, c’erano due
anelli argentati, all’interno
incisi i nostri nomi, esternamente nell’Antica Lingua una
frase
“Va’esse
deireàdh aep epigea, va’esse eigh
faidh’ar”
Tradussi
-Qualcosa finisce, qualcosa
comincia-
-Tu sei il mio
nuovo inizio- sentii le
guance scaldarsi, il cuore mi rimbombava nelle orecchie, avevo il
cervello in
panne, che!? Davvero tu…!? Prese l’anello con su
il suo nome e me lo infilò
all’anulare, emozionata presi la sua mano e feci lo stesso
con l’altro anello.
Si illuminarono
per un istante di una
luce bianca evidenziando le parole scritte su di essi, come a sigillare
il
gesto appena fatto.
-È
stato difficile trovare qualcuno
che li sapesse ancora fare, serve un mago artigiano e penso di aver
trovato l’ultimo
rimasto, è sopravvissuto alle ere come me, sono stato
fortunato. Questo metodo
veniva usato ai miei tempi per sposarsi, poi come molte altre cose
l’usanza è
andata perduta. Solo io posso togliere il tuo e viceversa-
-Stavi parlando
di questo con Abelas?-
sorrise e annuì con un cenno del capo, gli presi il viso tra
le mani tirandolo
verso di me baciandolo con passione. Non ero mai stata così
felice in vita mia,
sembrava un sogno, ma era troppo reale perché lo fosse.
Anche se era
già passato qualche
giorno, continuavo a fissare la mano con l’anello in estasi,
mi perdevo nei
miei pensieri come una sciocca, facevo fatica a stare attenta, pensavo
sempre a
quel luogo magnifico e a quello che mi aveva detto, sospirai, dai Yen
sveglia!
Non posso continuare ad imbambolarmi!
-Ah eccoti qui!-
alzai lo sguardo Nala
e Shani, sorrisi ad entrambe, si bloccarono ad osservarmi attentamente,
non
capivo -Che c’è?-
Rispose Shani
-Sei strana, emani
felicità da tutti pori, hai un espressione trasognata-
Nala
ridacchiò ed aggiunse -Sei
completamente partita-
Sorrisi
divertita e mostrai la mano ad
entrambe, ci misero un po’ a capire, vidi i loro occhi
illuminarsi e farmi dei
larghi sorrisi -Nooo,
non ci credo, vi
siete sposati?- proferì Shani, annuii con un cenno del viso,
fui sommersa dagli
abbracci -Piano, piano, mi fate cadere!- ridacchiai
-Voglio vedere
la faccia di Míriel quando
noterà l’anello di Fen’harel- disse Nala
Sorrisi -Allora
ti conviene andare, si
sta mettendo all’opera- e la indicai, Nala aveva un
espressione perfida sul
viso avvicinandosi ad essa, ero perplessa, si diverte così?
-È il
suo nuovo passatempo?- mi
rivolsi a Shani
-Ha scoperto il
suo lato oscuro, che
poi volendo vanno anche d’accordo- si voltò ad
osservarla e feci lo stesso, in
compenso vidi Míriel diventare una statua dallo stupore e
allontanarsi afflitta,
mi dispiaceva un po’. Nala le si fece vicino -La
starà consolando, anche se
all’inizio non faceva che essere scontrosa con tutti,
è riuscita a farsela
amica e ha cercato di farla desistere, spiegandole che state insieme da
anni,
ma non c’è stato verso…comunque
congratulazioni! A quando il primogenito?-
Le guance si
scaldarono -Non è proprio
il momento di pensare a questo…troppi casini, anche se ne
vogliamo-
-Bhe tanto avete
tutto il tempo che
volete- rispose divertita
Sempre se
rimaniamo vivi…era meglio
cambiare discorso…
-Domani
andrò in missione con Solas,
non so quanto staremmo via-
-Fate la Luna di
miele?-
Ridacchiai -No,
decisamente non andiamo
in un bel posto, Vie Profonde-
Si fece seria e
si rabbuiò -State
attenti, che vi voglio vedere tornare, anche se so che siete micidiali-
Le appoggiai una
mano sulla spalla -Pensavo
anche io di tornare viva- ridacchiò e abbozzò un
sorriso.
Una spia mi si
avvicinò velocemente,
Charter? Di solito stava al servizio diretto di Leliana.
Mi porse un
rotolo, da quanto tempo
non ne vedevo uno? Lo presi guardandola confusa.
-È
arrivato a noi, come vede è già
stato aperto da Leliana, ha detto che potrebbe essere importante e
preferibilmente risolto-
-Ti ringrazio-
salutò con un cenno del
capo e se andò.
Lo
aprì e lessi. Chiusi gli occhi e
sospirai profondamente -Altri guai?-
-Più
o meno…semplicemente la mia
vecchia vita che mi richiama-
-Al momento
giusto, non vorrai mica
non presentare lo sposo ai tuoi genitori-
Abbozzai un
sorriso mesto, avevo
vissuto al clan, ma non avevo mai sentito di farne parte.
È un
clan molto dedito alle
tradizioni, devoto in particolar modo alla Dea Andruil, per questo
oltre ai
pugnali, sapevo usare anche l’arco, si veniva obbligati fin
da piccoli, ed ironia
della sorte Solas mi dice che ho gli stessi occhi…
Venivo
considerata strana dai miei
coetanei e lasciata sempre sola, visto che rifiutavo le tradizioni, le
conoscevo, ma l’intenzione di metterle in pratica non
c’era mai stata, una
condizione che avevo imparato ad accettare. Era diventata una prigione,
volevo
andarmene e imparare cose nuove, un piccolo mondo che si rifiutava di
cambiare,
piuttosto fuggiva sperando in un futuro migliore. Raggiunta
l’età adulta, avevo
pensato di scappare, ma l’ordine dalla Guardiana di andare al
Conclave, mi aveva
anticipato.
-Non mi sembri
per nulla entusiasta-
-No infatti, non
gli sono mai andata
particolarmente a genio, ma diventa Inquisitore e avranno bisogno di
te, oltre
ad un padre che vuole decidere della tua vita…gli
verrà un infarto quando saprà
che mi sono sposata con chi ho voluto io e non con chi proponeva lui-
-Un bel
ragazzo?-
-La parola
‘idiota’ lo descrive bene-
-Ah
già che tu hai gusti particolari-
ridacchiò, la guardai divertita.
-Parlando di
gusti, ecco in arrivo lo
sposo, comunque tra i tuoi guai e i suoi, non so come fate, se fossi in
voi
sparirei e mi farei una vita tranquilla-
-Non sai quante
volte ci ho pensato,
me lo sono appuntato in agenda- sorrise -Dopo miliardi di impegni
suppongo-
-Esatto-
Salutò
con un cenno Solas e si
allontanò. Mi prese dalla vita e mi baciò
lentamente, gli misi le braccia al
collo tirandolo più verso di me, rise contro le mie labbra,
ci staccammo senza
fiato
-Perché
ridi?-
-Perché
sto facendo fatica a
concentrarmi in questi giorni per colpa tua ed Abelas penso voglia
uccidermi-
-Sono anche io
distratta per colpa
tua, ripenso poi come è finita in quel piccolo
edificio…- insinuai maliziosa e
con voce suadente, sorrise e mi baciò ancora.
-Che hai in
mano?- gli feci vedere il
rotolo -Indovina- mi guardò perplesso -Altri problemi-
-Hai vinto-
dissi divertita -Cosa?-
furbacchione
-Un viaggio al
mio clan ed un incontro
con i miei, che mi chiedono se sono ancora viva e quando torno,
vogliono che
prenda il posto di mio padre per comandare le squadre dei cacciatori,
sai
essendo Inquisitore ora ne so molto più di loro sulla
tattica militare, ma penso
toccherà a mia sorella-
Con una mano si
mise a contare, lo
guardai confusa -Allora, Inquisitore, Mythal, capo dei cacciatori,
qualcos’altro in programma? Così mi preparo-
scherzò
-Ti
farò sapere, Dorian mi aveva detto
che se non ero un elfa mi faceva diventare Magister- aggiunse un altro
dito al
conto, gli afferrai la mano -Smettila!- ridacchiò e mi
catturò la bocca.
-Hai una
sorella?-
-Sì
è più giovane di me, di un paio
d’anni-
-Bhe, se ti
assomiglia, non avrà
problemi…non basterebbe rispondere a questa missiva, senza
andare fino al
clan?-
-Vogliono
vedermi, non che abbiano
tutti i torti, non mi vedono da quasi cinque anni. Non che io sia dello
stesso
parere...vedrò volentieri mia madre e mia sorella, con
papà non ho un gran
rapporto, è fissato con le tradizioni e come sai a me non me
ne importa nulla-
Divenne
pensieroso -Capisco…sorge un
altro problema, i Vallaslin? Cosa ci inventiamo?-
Oh diavolo, non
ci avevo pensato, abbassai
lo sguardo, non ne ho idea -Sarebbe capace di farmeli
rifare…- rabbrividii al
solo pensiero, non è per nulla piacevole, soprattutto se
già dal principio non
li hai mai voluti…alla fine lo avevo accontentato
però scegliendo io il colore,
che si intonasse a quello degli occhi, almeno sarebbero serviti a
qualcosa e la
Dea a cui dedicarli, la scelta era stata profetica a quanto pare.
-Non
può obbligarti a rifarli, non sei
più sotto la sua tutela, sei una donna adulta. Poi dubito ci
riuscirà, non sei
più la stessa ragazza di cinque anni fa, hai combattuto
delle vere e proprie
guerre! Hai un drago! Non sarà peggio di un drago?-
Abbozzai un
sorriso -Hai ragione…rimane
sempre il problema di cosa dirgli…-
Mi
guardò serio -La verità?- ero
esterrefatta, cosa? -Sei impazzito? Non vorrai dirgli che sei
Fen’harel!-
Sorrise -No non
quello, dire
semplicemente che te li ho tolti io perché ne sono in grado
e tu me l’hai
chiesto?-
-Oh
così ha più senso, se non ti importa
di farti odiare, tutto ok-
-Ho una lista
lunga secoli di gente
che mi odia, non mi cambierà granché-
-Ti
odierà ancora di più sapendo che
sei mio marito, lui aveva già pianificato tutto,
insopportabile…mi godrò la sua
espressione, quando ti presenterò-
-Aveva
già pianificato tutto?- era
perplesso -Quando mi hai urlato che ti saresti sposata con un altro era
la
verità!?- aggiunse sconcertato -Pensavo lo stessi dicendo
perché eri infuriata
e per ingelosirmi-
Sorrisi -Non
sono come te, ma’arlath-
lo baciai lievemente una volta, rimaneva bloccato a fissarmi. Il mio
lupo si è
offeso? Un secondo bacio fugace, furbacchione, non reagisci? Stavo per
posare
il terzo quando rispose catturandomi la bocca con foga. Ridacchiai
contro le
sue labbra, no non avrei mai potuto sposare un altro per cercare di
dimenticarti, non ci sarei mai riuscita, avrei continuato ad
aspettarti, non
avrei potuto andare avanti, come non volevi farlo tu.
-Quando
partiamo?-
-Rimandiamo la
gita nelle Vie Profonde
per qualche giorno-
Con un cenno
della testa annuì -Bene-
-Non vorrei
dirtelo perché voglio
restarti vicino, ma penso che Abelas sia tentato di fulminare uno di
noi due-
Chiuse gli occhi
e sbuffò un po’
seccato -So che ha ragione, mi dice di piantarla di comportarmi come un
ragazzino
alla sua prima cotta…- brontolò
-Perché
alla tua prima cotta facevi
così?-
Sorrise
divertito, mi accarezzò il
viso -Decisamente no, tu mi fai un effetto completamente diverso, ti
basta
chiedere e farei qualunque cosa per te-
Lo guardai
dolcemente -Lo sai che
questo vale anche per te nei miei confronti vero?-
-Solas- ci
voltammo, Abelas
-Arrivo- si
separò da me.
Capitolo un po' più lungo del solito, quando ho iniziato a scrivere non avevo per nulla pianificato di farli sposare XD secondo voi Solas lo farebbe? Io ce l'ho visto bene.
Il flashback con Mythal e Elgar'Nan vi è piaciuto? Questa frase di Flemeth nel videogioco mi ha ispirato molto "Ella fu tradita, come io fui tradita. Come il mondo intero fu tradito"