Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: StephEnKing1985    24/03/2018    0 recensioni
Brian è fidanzato da dieci anni insieme a Corrado. La loro sembrerebbe un'unione felice, almeno dal lato di Corrado: ha un lavoro che gli piace, vive in un bell'appartamento e ama il suo ragazzo. Purtroppo da parte di Brian invece, qualcosa non va: da troppo tempo egli avverte la mancanza di rapporti fisici con Corrado, per questo comincia a chiedersi se lo desideri e lo ami ancora.
Alla ricerca di conferme e di una risposta, durante una serata in discoteca Brian s'imbatte in Riccardo, affascinante quanto misterioso artista, con cui incomincerà un rapporto clandestino.
Durante i loro incontri, Brian finirà per innamorarsi del tenebroso Riccardo, con ciò mettendo in discussione la sua relazione decennale con Corrado. Tormentato dai dubbi, il povero Brian dovrà prendere una decisione: continuare la sua relazione con Corrado e abbandonare Riccardo, o proseguire quest'ultima, con tutto ciò che ne conseguirebbe...?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo.

 

 

 

 

*****

Ogni tanto mi fermo e penso: chissà come sarebbe stata la mia vita, se avessi deciso di restare insieme a Franco? Che tipo di relazione avremmo avuto, io e lui? Ci saremmo fatti felicemente le corna a vicenda, oppure saremmo stati una coppia tranquilla e ben assortita come Corrado e Brian?

Non potendolo sapere, mi affido alla fantasia. L’unica domanda che mi sorge, appena vedo me stesso insieme a un uomo più grande di me di quasi vent’anni, è: Ma come faremmo a rimanere insieme, io e lui…? Riusciremmo mai a stare insieme per dieci anni, come Corrado e Brian?

*****

 

 Il soggiorno di Corrado e Brian in Umbria durò un bel po’, quasi tutta l’estate. Siccome Brian si era portato solo uno zainetto con lo stretto indispensabile, terminati i suoi vestiti si vide costretto a usare quelli di Corrado di quand’era ancora studente: guardandosi nello specchio si vide ringiovanito di dieci anni, tanto che si scattò parecchi selfie. Ricordò di aver pensato che forse avrebbe fatto meglio a portarsi anche gli altri due bagagli, anziché lasciarli a casa di Carlo, ma il pensiero fu spazzato via quando si svegliò nel letto matrimoniale, allungando la mano verso il lato di Corrado, che però non c’era.

Ebbe quasi un mancamento nel constatare che forse era stato tutto un sogno, che lui era ancora nella sua stanza d’albergo, o peggio a casa di Carlo… o peggio ancora, a casa di Riccardo. Ma la sua paura fu spazzata via quando, pochi minuti dopo, vide la porta aprirsi e una voce che lo salutava.

- Buongiorno, tesoro – disse Corrado entrando con un vassoio pieno di cose buone per lui. Caffè, latte e

- Buongiorno amore…! Che profumo… cosa…? – annusò l’aria e spalancò gli occhi dalla sorpresa. – …Pancakes! – esclamò, mentre Corrado poggiava il vassoio da letto sulle coperte.

- Sì, ho provato a farli io stesso. –

- Ma… ma come hai fatto? – domandò, mentre ne prendeva uno in mano e lo addentava, senza nemmeno metterci sopra un po’ di Nutella, che pure era lì accanto al caffè.

- Oggigiorno, con un tablet alla mano e delle videoricette, si riesce a fare tutto. – gli fece l’occhiolino – Come ti sembrano? –

- Squisiti… - mormorò solo Brian.

- Grazie. Magari nel prossimo ci mettiamo un po’ di Nutella, che dici? Così è più buono. –

- Assolutamente… sì! –

Disse Brian ridendo, e con lui rise anche Corrado, mentre il primo sole estivo illuminava la loro stanza da letto nella casa di Corrado, come ogni giorno asciugando e togliendo un po’ del grigiore accumulato negli ultimi sei mesi a causa della storia malata con Riccardo, che entrambi si erano impegnati a dimenticare, con ottimi risultati.

 

*****

Vi giro la domanda: secondo voi, come si fa a condividere lo stesso tetto, la stessa tavola, lo stesso letto, con una sola persona, per un tempo così lungo?

Non è una domanda difficile, ma piuttosto è la risposta a essere subdola: per me ogni coppia è un’isola a sé stante, con i suoi ritmi, le sue regole, i suoi valori (o disvalori) e la sua storia.

*****

 

A proposito di Riccardo: un giorno provò a farsi risentire sul telefono di Brian, che ancora non aveva cancellato il suo numero. Non volendo rispondere Brian, passò il telefono a Paola.

- Pronto? –

Mettendosi all’ascolto, Brian udì Riccardo che diceva – Sto cercando Brian. –

- Brian? Mi dispiace, ha sbagliato numero – disse Paola, assumendo il tono più neutro che poteva. Dall’altra parte si interruppe la comunicazione.

Brian tirò un sospiro di sollievo, mentre Paola gli rendeva lo smartphone.

- Non credo richiamerà tanto presto – disse Paola – In ogni caso, fossi in te bloccherei il suo numero. –

- Hai ragione. Grazie, sorella – mormorò Brian, dolcemente.

- Prego, fratellino – gli rispose lei, facendogli l’occhiolino.

 

Il loro soggiorno durò ancora per molti giorni, spesi tra escursioni, gite fuori porta e pranzi e cene all’aperto, nonché tra feste di paese. I genitori di Corrado e sua sorella erano felici di avere ospiti il loro secondogenito e il suo ragazzo per un po’ più di tempo rispetto alle volte precedenti… e i due piccioncini erano felici nella consapevolezza di stare lentamente ritornando alla normalità.

 

*****

Ci sono tante possibili risposte: a ognuna di queste corrisponde una coppia.

C’è chi la risposta non la cerca e lascia che la vita continui a scorrere semplicemente, perché così dev’essere; c’è chi decide di cercare la risposta in altre situazioni (mi vengono in mente due miei amici che vivono in coppia aperta); oppure chi continua a cercarla e non la trova mai; o anche chi la cerca e la trova sempre negli occhi del partner.

*****

 

Una delle cose che più gli piacquero del soggiorno, fu che Corrado sembrava aver ritrovato dentro di sé la voglia di amarlo. Avevano dormito insieme tante notti, ma il tempo dedicato al sonno era stato poco… il più del tempo era stato soddisfazione da parte di entrambi, che si erano riscoperti più innamorati e… più complici di prima: al loro ritorno a casa, un pomeriggio Corrado aveva portato Brian a fare shopping.

Come al solito il ragazzo aveva preso un po’ di capi in giro per il negozio e se li era portati nel camerino di prova. Qui si era guardato allo specchio, ritrovando il Brian di un tempo: capelli lunghi e rossicci, viso pulito e occhi marroni… ed un corpicino che solleticava le voglie del suo partner.

A un certo punto, mentre era in mutande, nello specchio vide Riccardo che scostava delicatamente la tenda ed entrava nel camerino. Ebbe un tuffo al cuore, ma poi si riebbe constatando che si trattava di Corrado, e si sentì meglio.

- Amore, ma… che ci fai qui? –

Per tutta risposta, Corrado gli mise le mani sui fianchi e gli accarezzò il sedere coperto dagli slip, mentre lo baciava dolcemente.

- Ho avuto una bella idea… Ti va di metterla in pratica? – gli domandò, mentre lo guardava con un’espressione di desiderio sugli occhi, la stessa che venne a Brian quando la mano di Corrado scivolò sotto il tessuto delle mutande.

- Hmm… Certo che sì… ingegnere. – mormorò il giovane, mettendogli le braccia intorno al collo e cominciando a baciarlo.

Poco dopo i clienti del negozio avrebbero visto una tendina che si muoveva leggermente, ma non avrebbero mai saputo cosa stesse succedendo all’interno, perché sarebbero andati via a cercarsi un altro camerino. Per Brian fu una prova di incredibile dolcezza e complicità da parte di Corrado, che aveva mantenuto la sua promessa: ascoltare di più i bisogni del suo ragazzo.

 

*****

A quest’ultima categoria appartengono Corrado e Brian… Brian ha seguito il consiglio da nonna della sua portinaia, la signora Visentin: quando si sente confuso, di guardare negli occhi Corrado per trovare immediatamente una risposta.

Detesto ammetterlo, ma li ho sempre sottovalutati. Ho sempre pensato che al primo problema sarebbero crollati come un castello di carte in una stanza dove viene sbattuta all’improvviso una porta, invece mi sbagliavo, e anche di grosso. Però sono contento di essermi sbagliato: Nonostante i ventotto anni compiuti, Brian non sa ancora distinguere la destra dalla sinistra… però ha mantenuto una capacità che molti, me compreso, hanno perso o non hanno mai avuto: un animo puro e innocente come quello di un bimbo.

 Sarà per questo che è rimasto sempre insieme a Corrado, perché, anche se da un lato la mente di Corrado traduce il mondo attraverso le lenti di numeri, assiomi e teoremi, il suo cuore è simile a quello di Brian: a modo loro, sono entrambi puri e innocenti.

Ed io sono contento perché anche Brian lo è; non mi piacerebbe vederlo triste, magari insieme ad una persona che non è fatta per lui. “Chi si somiglia si piglia”, dice un vecchio adagio. Ed io credo che Brian e Corrado, seppur così diversi tra loro, sotto molti aspetti si rassomiglino e si siano pigliati.

*****

 

Ci furono altri episodi di quel genere tra di loro, che non si limitavano a fare l’amore di nascosto in luoghi pubblici. Una novità importante fu che Corrado incominciò a frequentare la palestra insieme al suo ragazzo.

- AnfAnfAnfh… - ansimava Corrado mentre Brian sgambettava tranquillamente sul tapis roulant.

- Amore – gli disse – Se non ce la fai, fermati pure. Non devi per forza… -

- No – rispose Corrado – Devo… Farcela. Ufh! Ufh! –

 

Almeno due volte la settimana facevano palestra insieme. Qualche volta Carlo li accompagnava, e quasi sempre Brian gli raccontava di come avevano passato la notte insieme, mentre Carlo faceva finta di non crederci. Su una cosa Riccardo aveva avuto ragione: quando, mentre erano in giro insieme, gli aveva detto che Corrado era sessualmente inerte perché in sovrappeso. Fare attività fisica aveva migliorato notevolmente le sue performances, al punto che non solo aveva più voglia di fare l’amore con il suo ragazzo, ma era anche più forte. E di questo Brian era più che contento. Un segnale tra i tanti che la loro storia stava ricominciando nel modo giusto.

C’era un’altra cosa che faceva insieme a Corrado, che Brian non avrebbe potuto fare da solo, almeno finché la legge non glielo avrebbe permesso.

 

*****

Naturalmente un adagio non è una regola.

Non sempre chi si somiglia si piglia, sapete; come non sempre chi è diverso non si prende: mi viene in mente Juan, uno dei miei amici connazionali che ha scelto come partner a un ragazzo timido e dimesso, mentre lui è fuoco allo stato puro, un po’ come me.

Oppure potrei raccontarvi di Rebecca, la mia collega qui in negozio, che ha un debole per i ragazzi in carne, mentre lei è una ragazza magra e davvero carina (peccato che sia sola perché non è ancora riuscita a trovare quell’uomo in carne che la soddisfi). Anche qui, non c’è una regola generale, o un assioma, se preferite. Conta molto anche la fortuna.

*****

 

Chiudendo lo sportello dopo essersi accomodato sul sedile del passeggero, Corrado disse - Allora: prime cose da fare quando entri in macchina. Quali sono? –

Seduto al posto di guida, Brian ripassò mentalmente le lezioni di guida che stava prendendo da qualche giorno.

- Fare gli occhioni dolci all’esaminatore e magari mostrargli le mutande? –

- Esatto. Così se è gay ottieni la patente senza saper guidare; mentre se è etero… beh, diciamo che potrebbe non gradire. –

- Scemo – ridacchiò Brian, tirando una pacca sul braccio del suo ragazzo.

Corrado rise, salvo poi tornare serio poco dopo – A parte gli scherzi, ti ricordi cosa devi sempre fare? -

Brian ci pensò su, poi lentamente rispose - Ehm… regolazione del sedile… con le mani sul volante. Poi… gli specchietti retrovisori… - mormorò, mentre Corrado lo guardava e annuiva.

- E poi? La cosa più importante, mi raccomando. –

- Ah! Sì! – Brian allungò la mano sinistra e tirò la cintura di sicurezza, allacciandosela. – Giusto? –

- Giusto. Se riesci a ricordarti di fare tutte queste cose quando verrà il momento dell’esame di pratica, riuscirai ad ottenere la patente. – disse Corrado, facendogli l’occhiolino. – Adesso lo vogliamo fare un giretto, amore? –

- Va bene – rispose Brian, mettendo le mani sul volante dell’Opel Corsa di Corrado, che da qualche giorno esibiva un foglio con la scritta “P” appiccicato sul lunotto, affinché Brian potesse esercitarsi in tutta tranquillità a imparare a guidare.

- Possiamo andare da Carlo? Gli facciamo una sorpresa. –

- Sei tu il comandante della nave, possiamo andare dove vuoi. – gli disse, con un sorriso.

Brian sorrise di rimando, quindi girò la chiave nel cruscotto, ma la macchina fece solo un balzo in avanti senza mettersi in moto.

- Oddio! Scusa amore… scusa… scusa-scusa! –

- Un’altra cosa da fare sempre, amore… prima di girare la chiave, Sempre schiacciare la frizione. –

- Sì. Hai ragione! – esclamò, avvicinandosi e facendo gli occhi dolci a Corrado. Per tutta risposta, Corrado gli diede un dolce bacio sulle labbra.

Allora Brian pestò sul pedale della frizione e avviò il motore, quindi inserì la prima marcia e poi lasciò andare lentamente il pedale, cominciando a far andare la macchina.

 

*****

Eh sì. Come sperava Corrado nella sua poesia, credo che quei due voleranno lontano. Molto lontano. Mi pare abbiano le carte in regola per farlo.

Se devo dirvi la verità, sono un po’ invidioso. Anche se so che, se sono single, è anche un po’ per colpa mia: quando incontro qualcuno e inizio a frequentarlo, dopo un po’ non mi va più bene. Forse perché sono troppo... come dire…? “Choosy”…?

Hm… No, non è esatto.

Il fatto è che io ho paura.

Ho paura dell’abitudine, dello svegliarmi accanto a una persona che si aspetta tanto da me; ho paura della routine, della vita organizzata.

Ho paura di annoiarmi.

Poi però… mi fermo… e penso a Brian e Corrado… e mi chiedo: e se davvero la vita di coppia fosse tutta lì? Tutto rose e fiori, senza spine?

Non sarebbe meraviglioso?

*****

 

- Sono trenta e quarantacinque – disse Carlo, finendo di battere lo scontrino e infilando i cosmetici in un sacchetto che porse all’ennesima cliente della giornata, che sorrise e ringraziò. Guardò l’orologio. Quasi le sette. Tra non molto sarebbero arrivati.

Poco dopo, la sua attenzione fu attratta dal suono di un clacson.

PAAA! PAAAA!

Guardò fuori dalla vetrina e vide l’Opel Corsa color carta da zucchero di Corrado con Brian alla guida.

- Credo che siano arrivati i tuoi amici, Carlo! – esclamò Rebecca mentre guardava fuori dalla vetrina la macchina che posteggiava con le quattro frecce accese.

- Eh sì. Mi raccomando, dì una preghiera per me mentre sono via: Brian è una frana, al volante. –

Rebecca rise di gusto – Che stronzo che sei, a volte! Dagli tempo, povero piccino… sta ancora imparando, dai! –

- Il piccino ha quasi trent’anni, se ti interessa saperlo, cara! E comunque se vuoi vedere da te come guida, perché non vieni con noi? –

- Davvero posso? –

- Ma certo…! Tanto quella mezza sega di Corrado non è geloso. –

- Sei proprio uno stronzo. Io lo trovo carino, invece. – mormorò Rebecca, ridendo.

- …Sono proprio uno stronzo… però mi vuoi tanto bene. -

- Non commento. Dai, squagliamocela di qui. – rispose la ragazza, prendendolo sottobraccio.

 

- Alla buon’ora, eh! – esclamò Brian – Tre ore per uscire da quel negozio…! -

- Scusami cara – rispose Carlo – questa palla al piede ci mette sempre due ore a cambiarsi…! – disse, riferendosi a Rebecca, che per tutta risposta gli fece una smorfia.

- Ma sì, tanto noi qui ci siamo trovati bene… non è vero, amore? –

- Eh sì… dovrebbero fare tardi più spesso…! Io e questo bel tipo qui ci siamo dati alla pazza gioia mentre aspettavamo. –

- Tesoro, d’accordo che hai scoperto di avere un pene in mezzo alle gambe, ma non è il caso di usarlo sempre anche in pubblico…! – ribatté scherzosamente Carlo, accarezzandogli una guancia con fare provocatorio.

- E’ l’invidia che parla oppure sei proprio tu? – ribatté Corrado, ridendo. Carlo spalancò la bocca, sorpreso.

Corrado rise, e con lui anche Brian e Rebecca.

- Allora? Dove ci porterà mister foglio rosa? –

- Dovunque, basta che non sia un ristorante giapponese! Troppi brutti ricordi! – esclamò Brian mentre rimetteva in moto, poi lanciò uno sguardo nello specchietto retrovisore guardando i suoi passeggeri.

- Che ne dite di andare all’American? C’è uno dei ragazzi che somiglia in modo impressionante a Cannavacciuolo! –

- Per me va bene – disse Corrado – Conosci la strada, Bri? -

- Certo amore! Andiamo! –

Brian ingranò la retro per uscire dal parcheggio, mentre Corrado mise la mano sul freno di stazionamento, preparandosi a tenere d’occhio il veicolo guidato dal suo ragazzo.

- E sia! Rimettiamo gli orologi, perché prevedo che ci vorrà molto tempo prima che arriviamo…! Sorellina, hai già imparato a ingranare la quarta? –

- Piantala di fare la stronza o ti faccio scendere – ribatté Brian, ridendo. Carlo rivolse lo sguardo a Rebecca, che annuì come a dire Ben ti sta, mentre la macchina lentamente abbandonava il parcheggio.

 

*****

La noia… che brutto spettro.

Ed anche il sacrificio. Brr… Un’altra cosa a cui sono refrattario, poiché nella mia vita mi sono sacrificato poche, pochissime volte. Lascio fare a Brian, che di certo è più avvezzo di me. A proposito, vi ho già detto che oltre alla scuola guida, a Settembre si è iscritto alla facoltà di architettura…? Così oltre alla scuola guida, deve anche studiare per cercare di laurearsi.

Se non è sacrificarsi questo, ditemi voi che cos’è.

Forse è masochismo.

O forse…

*****

 

Seduto a uno dei banchi della biblioteca del Politecnico, Brian osservava gli studenti intorno a sé. Sicuramente erano tutti ragazzi più giovani di lui, di quelli che temeva gli avrebbero portato via Corrado, almeno stando a quanto pensava qualche mese prima. Adesso era più sereno.

Vide Corrado avvicinarsi con una piccola pila di libri in braccio, mentre Brian cominciava ad aprire il blocco a spirale per prendere appunti. Sapeva che Corrado non sarebbe stato sempre lì ad aiutarlo negli studi: lo faceva finché era ancora disoccupato e disponeva di una certa quantità di tempo. Ma Brian non era preoccupato di perderlo come istitutore: sosteneva che ora che Corrado si fosse trovato un lavoro, lui avrebbe già acquisito una certa autonomia nello studio.

- Eccoci qua – sussurrò Corrado, poggiando i libri sul tavolo e sedendosi accanto a Brian. – Questi sono i testi che sono richiesti al primo esame, più alcuni che ho scelto io per aiutarti a comprendere. Cominciamo pure. –

- Resti qui con me? –

All’apparenza la domanda sembrava retorica, poiché era ovvio che Corrado sarebbe rimasto lì. Ma Brian voleva solamente sentire la risposta.

- Sì. Resto qui. Cominciamo a leggere? Ti va? –

Brian annuì dolcemente, felice di aver sentito la risposta che voleva.

 

*****

…ecco. Un modo come un altro per passare (dell’altro) tempo insieme. Ma che diamine! Brian! Torna a fare qualcosa anche da solo, non puoi vivere per sempre attaccato al tuo ragazzo!!!

Scherzavo, naturalmente. Se sei felice tu, non posso far altro che essere anch’io felice per te.

Quanto a me, è giunto il momento di salutarvi. Me ne torno a fare quello che so fare meglio, e cioè vendere cosmetici ai clienti nel mio negozio e ascoltare storie di amanti delusi e di sogni infranti che quasi sempre finiscono bene, come questa volta. Vorrei congedarmi con una frase intelligente, ma purtroppo non ho molte cose intelligenti da dire, per cui vi lascerò con una domanda….

…Non sono adorabili, mentre studiano?

*****

 

Mentre leggevano, ogni tanto Corrado indicava a Brian qualcosa sul libro da annotare sul suo quaderno, mentre sottovoce gli spiegava alcune cose. Brian prendeva nota con la mano destra, mentre la sinistra…

… la sinistra era sotto il tavolo, intrecciata con quella di Corrado, che gliela teneva dolcemente mentre studiavano.

Ad un certo punto, Brian alzò lentamente gli occhi dal libro.

Corrado s’interruppe nella spiegazione, incrociando lo sguardo del suo ragazzo.

Si guardarono negli occhi per un istante. Poi li chiusero, unendo le labbra in un bacio. In quel momento, Brian pensò: sarà bello riprendere gli studi… finché tu sarai al mio fianco.

 

Pancakes a colazione

Fine

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: StephEnKing1985