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Autore: terryoscar    26/03/2018    4 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il cesto delle more
 
 
Terminata la pausa pranzo, gli operai si radunarono davanti all’ufficio.
“Luis, cosa succede, perché la padrona vuole vederci?”
“Ne so quanto voi amici, non mi ha detto nulla! ... Dobbiamo aspettare che arrivi, per sapere cosa succede!”
 
La porta dell’ufficio si spalancò e dall’alto del fabbricato gli operai videro uscire Oscar seguita da Andrè.
Scesero il primo, il secondo e il terzo scalino e si unirono agli operai.
Andrè guardò sua moglie, fece un cenno con la mano, e disse: “Dai Oscar, tocca a te parlare!”
Lo sguardo di tutti era puntato sulla padrona che con tono deciso disse: “Innanzi tutto, voglio ringraziarvi per il lavoro che quotidianamente svolgete con serietà e professionalità; questo è uno dei motivi per la quale siamo apprezzati dai nostri clienti. Infatti la produzione giornaliera è aumentata, quindi, assumeremo altri dipendenti.
Sorrisi festanti tra gli operai, qualcuno avanzò: “Madame, mio nipote vorrebbe lasciare i campi per lavorare in fabbrica.”
“Certamente! Ma ne riparleremo dopo, adesso devo informarvi circa delle questioni che vi riguardano. Il motivo perché vi ho riuniti e per mettervi a conoscenza che ciascuno di voi può fare richiesta per accedere a dei prestiti personali.
Naturalmente prima di concederlo, valuterò con attenzione le motivazioni. La restituzione dell’importo avverrà attraverso il vostro salario. Verrà mensilmente trattenuta una percentuale adeguata in proporzione alla vostra paga, fino al saldo finale.”
La notizia fu accolta con grande soddisfazione da parte degli operai.
"Jack hai sentito che notizia!!"
" Si, ma è fantastico!"
" Tutto questo ci sembra impossibile, che fortuna!"

“Questo è tutto, ora potete tornare al vostro lavoro! .... Maxim ..."
"Dite padrona!"
"Domani, fa venire nel mio ufficio tuo nipote."
"Grazie Madame, glielo dirò non appena tornerò a casa!" disse facendo l'inchino.
 
 
Oscar e Andrè rientrarono in ufficio, quest’ultimo chiuse dietro di sé la porta e disse: “Oscar oggi è stata una giornata molto impegnativa, propongo di tornare a casa prima del solito.”
"Ma ci sono delle pratiche da catalogare e …”
“Non è la fine del mondo se il lavoro lo rimandi a domani."
“Va bene Andrè, torniamo a casa!”

 
 
Domenica 31 Agosto 1790

Era una giornata soleggiata, ultimi squarci di sole riscaldavano l'aria fresca del primo pomeriggio.
Un uomo a cavallo si avvicinava alla tenuta.
“Buongiorno Lucien!”
“Buongiorno Arthur! ...Da quanto tempo che non ci vediamo!”
“Precisamente da quando abbiamo collaborato per il ripristino del villaggio. In un solo anno ad Arras, ne sono accadute di cose! Tutto è cambiato in meglio, grazie hai nuovi padroni …” incalzò Arthur. Senza accorgersi che alle sue spalle c’era Augustin. Lucien continuò: " Dimmi Artur, come mai sei qui alla tenuta, problemi?"
“Ma no! Ho portato un invito ai padroni da parte degli abitanti del villaggio.”
“Aspetta, vado a chiamare Andrè ma intanto accomodati!”
“Non preoccuparti, aspetto qui, nel patio.”
L'uomo sentì alle sue spalle una voce, era Augustin: “Buongiorno Arthur.”
“Buongiorno signore! .... Ho l’impressione di avervi già visto ma non ricordo dove.”
“Anch’io ho la stessa sensazione, comunque,il mio nome è Augustin.” Alcuni passi, qualcuno arrivò: “Buongiorno Arthur!”
“Buongiorno Madame Oscar, è un vero piacere rivedervi dopo tanto tempo!”

“Anche per me è un piacere rivederti! ... Vedo che hai appena conosciuto mio padre.”
“Vostro padre! Il padrone?!! Mi dispiace Signore … io …”
“Tranquillo Arthur! Comunque ci siamo visti l’anno scorso nel tuo ufficio, quando ti occupavi dei cantieri. Ricordi?!! Ero con Andrè, indossavo gli abiti da contadino e portavo un grosso cappello! Ah ah ah ..."
“Si, adesso ricordo Signore.”
“Allora Arthur, Lucien ci ha detto che hai un invito per noi!”
“A si, si … Vedete, stasera al villaggio, i contadini hanno organizzato una festa. Le donne stanno preparando da mangiare e ci saranno anche i musicisti.
Gli abitanti dicono che vogliono salutare l’estate che volge al termine. In realtà, è la prima volta da quando ho memoria che si organizza una cosa simile giù al villaggio. Come ho detto poco fa, tutti gli abitanti del posto sono invitati ma gli ospiti d’onore sono i padroni della Contea e il nostro amato sindaco con sua moglie.”
Andrè e Oscar si scambiarono un rapido sguardo, quest’ultima disse:"Se gli abitanti di Arras si sono disturbati per noi, mio marito ed io non possiamo mancare. Ci saremo senz’altro!”
“Bene padrona, allora ci vediamo stasera! ..... Generale... naturalmente aspettiamo anche voi! I miei rispetti.” concluse l'uomo. E montando a cavallo, partì.
Augustin sorrise e guardando sua figlia disse: " E' un evento a cui non potete certo mancare! Ai bambini ci penseremo tua madre ed io." disse allontanandosi.
André la guardò con tenerezza, l'abbracciò e disse: “Oscar desidero che stasera indossi l’abito rosso, sono sicuro che sarai la più bella di tutte!”
“Andrè, dici così perché mi ami!"
“Può darsi che sia come dici ma per me, sei sempre la donna più bella che abbia mai conosciuto! ... Su, entriamo in casa e diamo la notizia agli altri.”


André e Oscar erano nel salone quando arrivò la nonna in compagnia di Joland e disse: “ Joland, desidero preparare un dolce per merenda ….”
“Nonna, vorrei che preparassi la torta di more.”
“Vorrei accontentarti ragazzo mio ma in casa non ci sono more.”
“Oscar che ne diresti se andassimo a procurarcele?!”
“Ma certo Andrè, hai avuto una magnifica idea! Ci andiamo immediatamente, vado a prendere il cesto.” rispose entusiasta, precipitandosi in cucina.
Oscar prese una cesta, raggiunse Andrè. “Sono pronta, possiamo andare.”
"Oscar non prendi la giacca?"
"Ma no, André, non serve! E' una giornata molto calda, su dai sbrighiamoci!
"Come vuoi! A dopo!"
"Nipote, non mangiatele tutte, portate le more a casa, altrimenti non potrò preparare il dolce!"
Ma certo nonna, non dubitare! Ah ah ah ..."rispose felice.
Nanny, li guardò amorevolmente, ebbe un tuffo al cuore, un ricordo lontano, gli occhi brillarono per l'emozione.
Poco dopo entrò nel salone Margherite, domandò: “Ho visto Oscar e Andrè uscire con una cesta, dove stanno andando?”
La nonna commossa si asciugò gli occhi con il grembiule e rispose: “Quel birbante di mio nipote, mi ha chiesto di fargli la torta di more .... Oscar ed André sono andati a raccoglierle.”
" Nanny, come sono contenta di vederli tanto felici!"
" Madame Marguerite, i nostri ragazzi, meritano di essere felici!"
"Su, dai nanny, andiamo in cucina! ... Oltre al dolce, dobbiamo preparare anche la cena."
"Si madame..."
 
 
 
“Andrè guarda qui, quante ce ne sono!”
“Dove?”
“Qui... vieni …”
“Aspetta non è facile addentrarsi nei cespugli. Ma si può sapere come hai fatto?”
“Sei sempre il solito! Su, dai, entra da questa parte!”
"Un attimo .... arrivo! .. Ecco, mi faccio spazio tra i tralci."
" Ci sei André!! Hai visto quante more ci sono!"
“Perbacco!! Ma sono tantissime!! .... Oscar hai la faccia tutta sporca di rosso e nel cesto, ce ne sono pochissime! ... Non cambierai mai! Ah ah ah...."
“E tu sei sempre il solito, André ti piace prendermi in giro! ... Umm ... non sai quanto siano buone ... ”
“Voglio assaggiarne qualcuna anch’io.”
“Prendine dai tralci, guarda quante ce ne sono!”
“No, non le voglio dal cespuglio.”
" Ah ah ah ... André vuoi forse quelle ho raccolto?"
“No, non voglio nemmeno quelle … Le voglio assaggiare dalla tua bocca...” Andrè le tolse il cesto tra le mani e lo posò a terra. "Vieni qui ... voglio perdermi tra le tue labbra! .... Ti Amo Oscar .... ti amo con tutto me stesso .......”
 
 
 
Joland e nanny erano in cucina che si dedicavano al pranzo, quando arrivarono Oscar e André, quest'ultimo aveva il cesto tra le mani e appoggiandolo sul tavolo disse: “Nonna siamo arrivati! ... Ecco le more, guarda quante ne abbiamo portate!”
La nonna li scrutò divertita e disse: “Oscar e Andrè, voi due non cambierete mai! Ma cosa avete combinato?”
"Cosa c'è nonna?"
“Come cosa c'è!! Ma vi siete visti?!! Avete la faccia e i vestiti macchiati di more!”
Oscar mostrò le mani e ribatté divertita: “Non solo quelli nonna, guarda le mie mani, sono diventate scure! ah ah ah ah ..."
 
Voi due siete rimasti i ragazzacci di sempre! Ah ah ah ..."  
 

Era pomeriggio inoltrato, Oscar e Andrè erano nella loro stanza. Andrè era sdraiato sul letto, giocava con i bambini mentre Oscar si preparava per la festa.

Appena vide uscire sua moglie dal il separè, esclamò:" Ma che meraviglia che sei!"
“Sono pronta! .... Allora André, anche se l’ho già indossato, cosa ne pensi?"
Andrè si alzò dal letto, ribatté: " Sei bellissima, uno splendore! Ti immaginavo esattamente così ..."
" Su, dai, adesso non esagerare! ... André ho messo questi nastri rossi tra i capelli, credi che stiano bene?”
“Sei un incanto! Quei nastri rossi risaltano l’oro dei tuoi capelli! ... Sei ancora più bella di allora, ti sta benissimo! E' un abito molto semplice senza fronzoli e poco scollato, proprio come piace a me!...Madame Grandiér adesso abbracciami!" disse stringendola per poi avventarsi prima sul collo e poi all'orecchio."
"Cosa fai André?!!"
"Nulla! Ti mordo, voglio assaporarti lentamente! ... Sei bellissima Oscar!" sussurrò baciandola ancora.
Oscar si lasciò trasportare dai baci del suo amato marito.
Era ancora abbracciata ad André quando i suoi occhi si sgranarono: vide la piccola Aurora che stava per ruzzolare giù dal letto. Con tutte le sue forze, spinse Andrè all’ indietro per precipitarsi dalla piccola.
“Oscar... ma cosa ti succede? Perché mi hai spinto in quel modo?!!" domandò Andrè che voltandosi, vide Oscar afferrare la piccola mentre Gabriel in segno di protesta si avvinghiò al braccio della mamma.
“Non è possibile! Non stanno un attimo fermi, sono davvero irrequieti! Temo che siano più vivaci di quanto lo sia stata tu!”
“André, quando eri bambino, nemmeno tu sei stato uno stinco di santo!”
“Ma io, mi adeguavo ai tuoi dispetti.”
“E va bene, ammetto tra noi due la combina ero io, però tu ... tu ... non eri da meno!"
“Eri?!! Ah ah ah ..."
“Andrè ... ah ah ah ...”
 
 
 
Oscar al braccio di Andrè percorse la scalinata con lo sguardo pieno di ammirazione dei suoi genitori.
Margherite appena la vide, esclamò: “Oscar sei bellissima!”
Augustin sorrise imbarazzato, abbassò il capo e mormorò: “Divertirvi! ... Tua madre ed io penseremo ai bambini.”
“Padre, Madre avete deciso di rimanere a casa?!”
Marguerite rispose: “Figliola abbiamo trascorso l’intera vita a Versailles, adesso desideriamo solamente goderci la pace familiare. Per noi, non c'è evento più bello di trascorrere la serata con i nostri nipotini!"
Augustin incalzò: "Su, adesso andate, vi stanno aspettando. Siete gli ospiti d’onore, questa serata ve la meritate!”
“Grazie Signor Generale.”



I due erano in giardino in prossimità della vettura, Andrè prese la mano di sua moglie la baciò, disse:"Oscar, prima di salire in carrozza, voglio dirti che sono orgoglioso e felice di prendere parte alla festa accanto a mia moglie!"
Oscar guardò con tenerezza suo marito, sorrise e prima di salire rispose: "André, anch'io sono orgogliosa di essere al tuo fianco!" Ancora uno scambio di sguardi, un piccolo bacio e Andrè si mise a cassetta.
La carrozza percorse il sentiero che portava al villaggio, da lontano si udivano la musica e le risate della gente.


I tavoli erano addobbati a festa: erano decorati da fiori di diversi colori, imbanditi da svariate pietanze accompagnate da numerosi boccali di vino e di birra. Alla festa partecipò tutta la gente del villaggio tra cui anche il personale di casa Grandièr. Erano presenti Alain e Alice che furono accolti con gioia dalla piccola comunità.
Una piccola folla si radunò intorno a loro.
“Salve Gerard come va?”
“Vi ricordate il mio nome Signor Sindaco!?”
“Come potrei dimenticarlo! Eri tra i pochi che ha assistito al mio discorso di insediamento, aspetta vediamo se ricordo i nomi degli altri! ... Tu sei Pierre, Jack e Nicolas, li ho azzeccati tutti, vero?”
"Certo, certo Signor Sindaco!" " Ah ah ah Evidentemente Jack, il Sindaco si è talmente impressionato per la scarsa presenza dei suoi concittadini che non ha potuto dimenticarsi di noi! Ah ah ah..."
"Ah ah ah ... Vero amici, è così!! Voi non lo sapete ma giuro che quel giorno solo a guardare le vostre facce, ho davvero temuto che come minimo, mi avreste lanciato dietro le vostre scarpe! Ah ah ah..."
"Forse scherzate Sindaco? Come avremmo potuto fare una cosa simile, se erano gli unici paia che avevamo! Ah ah ah.... "
" Forza Sindaco, venite a bere qualcosa con noi!!"
"Ma .. no, veramente mia moglie ... Un momento, non l'ho ancora presentata! ... Signori, questa splendida dama è mia moglie! La nostra piccola invece, è rimasta a casa con la governante."
"Madame, è un onore per noi conoscerVi! ... Permettete che portiamo via vostro marito per qualche minuto?! Vi promettiamo che sarà solo per un bicchiere e scambiare due parole!"
"Ma si, certo!"
"Alice, torno subito ..."
" Tranquillo Alain, va pure!"
"Su, andiamo! Spero solo che non mi facciate la pelle! Ah ah ah ..."
"Sindaco! Ah ah ah ..."

La bellezza di Alice catturò l’attenzione di molti, tra cui di un giovane in particolare, il suo nome era Brune e lavorava presso la fabbrica di André.
 
 
La carrozza finalmente giunse al villaggio.
Andrè scese da cassetta, aprì lo sportello, porse la mano e aiutò Oscar a scendere dalla vettura, sotto lo sguardo ammirato di tutti.
Bocche spalancate, uomini e donne non potettero che ammirare la bellezza della loro padrona.
Per pochi minuti la musica si fermò, i paesani accolsero i padroni con un caloroso applauso.
Tra la folla si fece largo Alain che gli andò incontro seguito da sua moglie.
Alain guardò senza alcun riguardo Oscar e inebetito dalla sua bellezza, mormorò: "Benvenuta Oscar..."
Alice resasi conto dell'atteggiamento di suo marito, non gli distolse lo sguardo nemmeno per un istante.

“Buona sera comandante! ... Ciao André ...”
" Buona sera Alain! Alice come stai?!!”
"Bene ... Oscar ...."
André incalzò:“Ben ritrovato Alain! Alice non ci vediamo dal giorno che è nata Diane.”
"Si, è vero! Infatti è passato davvero molto tempo! .... Oscar, desidero che domani sera siate nostri ospiti, vi aspetto a casa nostra.”
“Ma certo Alice con piacere.
 
" Comandante, Andrè, uniamoci ai festeggiamenti!"
"Si, certo Alain! ... Oscar, vieni, andiamo!"

La musica riprese a suonare e con essa le danze.
"Oscar, stasera ho voglia di divertirmi! ... Desidero ballare!"
" Ma quanta fretta! Andrè!"
"Ho voglia stringerti tra le mie braccia per tutto il tempo! ... E' la prima volta che balliamo dal giorno del nostro matrimonio, quindi, non voglio perdere l'occasione di trascorrere una magnifica serata sotto le stelle con la mia bellissima e amata sposa!"

"Andrè ...."
"Cosa c'è mia adorata Oscar?!!"
"Niente Andrè! ... Uniamoci anche noi alle danze!"

Un giro di valzer e un altro ancora sotto lo sguardo ammirato dei presenti.
Alain fu nuovamente trascinato via dai suoi concittadini.
“Su, Sindaco, venite a bere un altro bicchiere con noi.”
Alice rimase sola a sorseggiare un bicchiere di succo di frutta, quando Brune le si avvicinò con atteggiamento insolente e disse: “Buona sera Madame ..”
Alice alzò lo sguardo, ribatté: “Non credo di conoscervi signore.”
“Avete ragione madame! Infatti, rimedio immediatamente ...”
“Signore non credo che sia il caso, sono una donna sposata, andarvene via.”
 
“Non metto in dubbio che voi siate una donna per bene, certo non si può dire lo stesso di vostro marito. Guardate là, è in compagnia di Anne.”
 
 
 
“Anne, non voglio essere scortese, vi prego, lasciatemi tranquillo. Come avete visto, ho una moglie. Cos’altro devo fare per farvelo capire!?”
“Si, vostra moglie! Guardatela signor Alain, in questo momento, è con Brune che per tutta la serata non ha fatto altro che guardarla! Non ha occhi che per lei!... Brune ha aspettato il momento propizio per avvicinarla e a quanto pare a Vostra moglie non dispiace affatto!” “Ma cosa dite Anne?!!”

Alain guardò Alice in compagnia del giovane e si infastidì moltissimo. Si incamminò a passo marziale verso i due e fronteggiandolo disse: “Ehi tu, perché gironzoli dietro a mia moglie?”
Niente, ecco ... io volevo offrirle solo qualcosa da bere, nient’altro.”
“Lo hai fatto?!! Adesso alza i tacchi e sparisci!!”

"Ma si, certo Sindaco! Non era mia intenzione mancarVi di rispetto, tanto meno alla Vostra Signora! ... Madame, è stato un piacere fare la Vostra conoscenza!" disse il giovane sicuro di sé che per nulla intimorito dalla presenza di Alain si allontanò.
Alice guardò severamente suo marito, ribatté: “Alain, sei sempre così sgarbato?”
“Forse non mi conosci? Non sai come sono fatto?”
“Conoscerti! Mi rendo conto che non ti conosco affatto!” disse la ragazza mentre intorno a loro la musica festosa inebriava l’aria.
“Cosa vorresti sapere di me?!"
“Per esempio, chi era quella ragazza con cui parlavi?”
"Cosa!! ... Quale ragazza?" "
"Non fingere con me!! ... Allora Alain, perché non rispondi! Chi è?”
“Non è niente di ciò che pensi. E' una ragazza che ho conosciuto alla tenuta quando sono venuto la prima volta …”
“Sarà! Ma ho notato un atteggiamento molto confidenziale, forse siete stati intimi amici?" “Ma cosa dici!! Ma quali intimi?! Ammetto che un tempo mi gironzolava dietro ma nulla di più! Non mi è mai interessata!”
“Certo perché tu sei sempre stato innamorato di un’altra donna! ... E quella donna non ero e non sono certo io...”
“Ma si può sapere cosa vai a pensare?! Su dai, adesso andiamo a ballare, vieni! dammi la mano, andiamo!”
Alice l’assecondò ma imperterrita tra una stretta e un volteggio con sorriso sarcastico e malizioso, ribatté: “Ho notato sai?!"
" Notato cosa?"
"Come guardavi Oscar quando è arrivata! ... Sai cosa ho pensato Alain?"
" Alice ...."
" Che la donna misteriosa di cui sei innamorato sia proprio lei.” l'affondo e un sorriso, occhi negli occhi. Ancora a passo di danza.
Alain non riusciva a sostenere il suo sguardo, tentava di celare il nervosismo ballando con lei avvolgendola ancora di più sui fianchi e ribatté: “Ma cosa diavolo dici?
Forse il tipo di prima, ti ha fatto bere più del dovuto?”
“Quel tipo, neanche lo conosco, invece tu ad Oscar la conosci da tempo! Tanto è inutile che lo neghi, te lo si legge in faccia. E' lei la donna che ti fa soffrire perché non l'hai mai potuta avere!!"
"Ma sei impazzita?! Cosa dici!"
" No, non sono pazza! ... E tu, lo sai benissimo!! Quando la guardi, ne rimani estasiato. Possibile che nessuno se ne sia mai accorto?!! Nemmeno Andrè e la stessa Oscar?! ... Non ci credo!"
“Smettila di dire idiozie Alice!! Mi dici queste cose, perché ho mandato via quel tizio in malo modo...” “Ti stai arrampicando sugli specchi, marito mio! Se non vuoi confessarlo, potrei sempre chiederlo ad Oscar stessa …”
Alle parole di Alice,  Alain arrestò il passo di danza.
“Continua a ballare Alain, ci guardano tutti!”
“Alice non penserai di fare  uno scandalo, le tue sono tutte fantasie e …”
“Non sono fantasie ora ne sono sicura. Te lo leggo in faccia, tu sei innamorato di Oscar! L’ho capito quando è arrivata e poi, la certezza me la dai tu, con la tua reazione, la tua faccia, il tuo sguardo spaventato che hai in questo momento ... Mi credi una stupida, vero Alain?”
"Alice ...."
Cosa c'è Alain, stai tremando, hai freddo? Continua a ballare! ... Sono  più che sicura che Andrè ne è a conoscenza e forse anche la stessa Oscar. Non è così Alain? Magari ti sarai anche dichiarato e lei ti ha respinto ..."
“Ora basta Alice, smettila!!!.” La musica cambiò ritmo, ci fu lo scambio di dame, Alice si trovò tra le braccia del  giovane corteggiatore che tra un volteggio e l’altro le sorrise soddisfatto; atteggiamento che diede molto fastidio ad Alain che ballava con un’altra dama.
Alain vide Alice e il ragazzo sorridersi nuovamente e lasciando la sua dama si  avvicinò ai due e con tono severo digrignò: " Fila via, mia moglie balla solo con me!"

" Si, certo Sindaco, prego ....."
Tornata tra le braccia di suo marito con ironia continuò: “Cosa ti prende Alain? Perché sei stato nuovamente scortese con quel giovane che non centra nulla!… Credo che non cambierai mai!! Sei sempre così poco delicato ..."
“Qualità che se non sbaglio, ti ha affascinato non poco, altrimenti non ti saresti innamorata di me!"
“E tu Alain,  cosa ti è piaciuto di me, anzi,  cosa ti ha fatto innamorare di me?"
"Alice, la tua domanda ha il sapore di una provocazione! ... Comunque sappi che mi piaci, mi piaci molto!”
“Lo so! … Altrimenti non mi avresti sposata! … Bella festa non è vero Alain?”
 
Musica e danza si inoltrarono fino a notte fonda.
Andrè e Oscar trascorsero una bellissima serata.
Andrè corteggiò la sua amata per tutto il tempo ricoprendola di attenzioni.
 
 Quella notte Alice e Alain affrontarono una realtà celata ormai da troppo tempo.
 
Intanto la musica invitava tutti a danzare sotto un cielo stellato, e la luna piena che rischiarava il cuore di alcuni.
   
 
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