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Autore: _niallsbreath    26/03/2018    0 recensioni
Dove Tiffany, frequentando un semplice corso di scrittura e poesia, incontra Harry, un ragazzo di cui non sa nulla, se non il suo nome e il suo modo di esprimersi attraverso i suoi testi e i suoi versi.
Mentre il fare vissuto della ragazza, il suo modo di parlare e scrivere d'amore, rivelano un passato frastagliato e tortuoso, ferito dalle lame di chi le ha scagliato contro coltelli senza apprezzare la dolcezza e la bellezza delle sue iridi colore del cielo.
Harry capisce che la sofferenza si cela anche dietro ai sorrisi più radiosi e che non solo il suo era un triste passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le sue labbra calde si muovevano con delicatezza sulle mie.
Le sue mani accarezzavano i miei capelli, e delicatamente attirava la mia nuca a sè, annullando completamente ogni distanza tra di noi. Io semplicemente non riuscivo a liberarmi da quelle sue carezze, dai suoi baci così lenti, le labbra così morbide mi mandavano completamente fuori di testa.
Mi sentivo così bene, fra le braccia di Harry.
Harry. 
Ma quando aprii gli occhi, staccandomi da quelle labbra color ciliegia, non incrociai le sue iridi smeraldo. Non erano i suoi occhi. Non erano le sue labbra. Non erano le sue carezze. Non era affatto Harry.
Era proprio lui.

***

Aprii gli occhi di soprassalto. Spaventata.
Appoggiai una mano all'altezza del cuore che mi batteva all'impazzata, mentre mi concentravo per regolarizzare il respiro.
Non ero sudata, non stavo tremando, ma di nuovo a distanza di qualche settimana, erano tornati i miei incubi.
E questa volta per un motivo ben preciso.

Dopo quanto era successo prima che venissi qui, Harry era il primo ragazzo che baciavo. Era il primo con cui avevo avuto un qualsiasi tipo di contatto e rapporto aldilà dell'amicizia.
Mi stavo tormentando con questa questione, perché non riuscivo a liberarmi di questi brutti momenti che non davano tregua?

Voltai la testa di lato, verso la mia finestra.
Fuori splendeva il sole, stranamente.
Il che voleva dire che era già mattina.
Presi il mio cellulare. Le 9:05.
Poi lo riappoggiai sul comodino.
Chiusi gli occhi, portandomi entrambe le mani su di essi, sfregandoli.
Prima o poi sarebbe passato tutto questo.
Prima o poi sarei stata davvero bene.
Adesso, avevo solo bisogno di rigenerarmi con una doccia calda e di sfogarmi con l'unica persona in grado di capirmi. Louis.

Anche Louis era ritornato dalla sua famiglia per le vacanze di natale.
Nonostante avesse incominciato a riprendersi dalla questione con Eleanor, aveva comunque deciso di anticipare la sua partenza.
Ormai era una settimana che non lo vedevo, nonostante ci scrivessimo tutti i giorni. Mi diceva che stava bene, che passare del tempo con la sua famiglia e le sue sorella lo stava facendo distrarre.
Iniziavo anche io a sentirlo più sereno e spensierato e speravo davvero per lui che la scelta di staccare la spina da Londra e da Eleanor fosse la scelta migliore, nonostante mi mancasse tremendamente.
Lui non sapeva ancora niente di Harry. 
Non sapeva che avevamo continuato a frequentarci, era troppo sconvolto perché io potessi dargli un'altra notizia del genere.
E poi, fino alla sera prima, mi stavo quasi convincendo che la nostra fosse semplice amicizia. Ma gli amici non si baciano. 
Eccetto Ethel e Zayn, loro sono un caso a parte. 
Morivo dalla voglia di raccontarglielo, di sfogarmi e di parlarne con lui.
Così mi affrettai a sciacquarmi e ad uscire dal bagno, non mi vestii nemmeno e mi sedetti in accappatoio sul mio letto, appoggiandomi con la schiena alla testiera del mio letto, mentre aspettavo che lui rispondesse alla mia telefonata.

"Pronto?" biascicò il ragazzo.
Aveva una voce tremendamente impastata e assonnata. Effettivamente avrei potuto aspettare qualche minuto.
"Oddio scusami tanto Lou, stavi ancora dormendo vero?"
"Nono affatto" mentí lui, ma sapevo che aveva appena fatto un piccolo sbadiglio "sono sveglio da un po'".
Mi scappò una piccola risata.
"Posso chiamarti più tardi se vuoi, non è un problema, volevo solo sapere come stavi" disse io "come vanno le cose lì?"
Sentii che soffocò un piccolo gemito, sicuramente si stava stirando, infatti sospirò prima di rispondere alla mia domanda.
"Qui va tutto bene" rispose "anche se credo di aver già preso una cosa come 15 chili a stare a casa della nonna"
Io risi. Era una risata nervosa. Non una risata sarcastica.
Non mia aveva fatto ridere la sua battuta. Mi stava facendo innervosire la domanda che sarebbe venuta dopo.
"E tu che hai fatto ieri?"
Ecco. Proprio questa.
Socchiusi gli occhi e feci un respiro.
"Niente di interessante, in realtà" mentii
"Sono rimasti Ethel e Zayn?"
"No" dissi io "sono tornati dai loro genitori anche loro".
"Mi stai dicendo che stai passando natale da sola? Ma sei scema? Se lo avessi saputo sarei volato da te, Tiffany. Bastava una telefonata"
"No Louis, non preoccuparti, non l'ho passato da sola" dissi poi io.
Lui rimase in silenzio, confuso. Non stava capendo, e prima che potesse farmi qualsiasi altra domanda, lo precedetti.
"L'ho passato con Harry" 
"Chi?"
"Harry" ripetei "il ragazzo della biblioteca"
Poi lui rimase in silenzio.
Sapevo che avrebbe reagito così, sapevo che poteva essere sorpreso e sconvolto.
Avrei dovuto raccontargli diverse cose.
"Devo ancora dirti un paio di cose a riguardo".
"Mi devo preoccupare?" mi chiese lui
"Dipende dai punti di vista" dissi prima di fare mente locale riguardo a tutto quello che avevo da dire.

Iniziai a raccontargli tutto, tutto proprio dall'inizio.
A partire da quel pomeriggio in biblioteca, quando era tornato per acquistare quella sua agenda, la serata in discoteca, il pomeriggio da starbucks, come avevamo incominciato a scriverci, fino al nostro pranzo della sera prima.
Erano diversi i momenti che avevamo passato insieme e che lui ancora non sapeva. Sinceramente, iniziavo ad avere un po' di sensi di colpa a non avergliene parlato prima, ma non mi sembrava il caso parlare di Harry quando lui aveva appena rotto con la sua ragazza.
Ma del bacio, proprio non sapevo come dirglielo.
Louis ancora non aveva detto niente. 
Mentre gli parlavo, lui intanto si era alzato per andare a fare colazione, e le uniche cose che mi aveva detto durante il mio racconto erano soltanto dei "mh" o "ah", mentre lo sentivo masticare dall'altro lato del telefono.

"Quindi, ricapitolando avete passato il pranzo di Natale seduti sul divano mangiando panini di McDonald's e patatine" disse lui, con tono di disapprovazione nella sua voce.
"In pratica è andata così" ammisi 
"E poi siete usciti? Tipo a fare un a passeggiata, non so.. qualsiasi cosa"
"No siamo rimasti lì e basta, abbiamo parlato..."
"Parlato" ripete lui "wow"
Sospirai. Non sapevo davvero come dirglielo, e non potevo più tenermelo per me ormai. Mi stava divorando questa cosa. Mi morsi un labbro prima di prendere coraggio. Bene, glielo avrei detto adesso.
"Louis" trattenni il respiro. Glielo dovevo dire.
"Ci siamo baciati"

Lo sentii tossire. 
Incominciò a dare dei forti colpi di tosse, mentre i rumori dei piccoli colpi che si dava sul petto rimbombavano dal telefono.
Il mio viso si avvampò completamente e diventai tutta rossa. Mi coprii il viso con la mano libera. In questo momento ero davvero sollevata che lui non potesse vedermi. Stavo morendo dall'imbarazzo.
"Tu cosa?"
"Hai capito" dissi io.
Su di noi calò un attimo di silenzio, che non fece altro che mandarmi ancora più in panico. 
"Ti prego Louis, dimmi qualcosa, questo tuo silenzio mi sta straziando" 
"Ma cosa dovrei dire Tiffany? Sono ancora sotto shock" disse lui.
Ma non sembrava essere arrabbiato come qualche settimana fa, quando gli parlai di lui.
Sembrava solo scosso. Ma non era arrabbiato.
"Quindi ora vi state tipo frequentando?"
"Bella domanda" sussurrai "so solo che è un gran casino.. è il primo ragazzo che bacio dopo che.."
"Lo so" mi interruppe lui.
Aveva capito tutto, con lui era sempre così, non c'era bisogno che gli spiegassi.
Per questo era il mio migliore amico. Per questo quando avevo bisogno andavo da lui. Per questo non avrei scambiato Louis con nessun altro per nulla al mondo.
"Tiffany?" disse di nuovo lui, sentendomi distratta "provi qualcosa per lui?"
"Louis, ti prego non puoi chiedermelo adesso"
"Se lo hai baciato qualcosa lo provi" disse di nuovo, insistendo.
Per me era strani sentirlo parlare così. La sua insistenza non era da lui. Non avevamo mai parlato delle nostre vite sentimentali così apertamente, ed era strano farlo proprio con Louis.
Per smorzare quella conversazione, che ammetto mi stava mettendo un po' a disagio, feci un sorrisetto sghembo.
"Da quando siamo così sentimentali, Louis Tomlinson?" scherzai.
"Da quando ho imparato che, appena ci caschi dentro, l'amore ti distrugge anche l'anima" rispose lui. Ed io non dissi nulla.
Per quanto cercasse di distrarsi, di uscire da quel dolore, Louis era ancora innamorato di lei. Era passato così poco, ma saperlo così lontano e che ancora stava soffrendo, mi faceva stare male.
"Non l'hai più sentita Lou?"
Lui sospirò
"Non ha risposto ai miei auguri di Natale"
"Lou.." sussurrai dispiaciuta "Mi dispiace così tanto"
"Anche a me" rispose sbrigativo.
"Quando torni pizza e gelato, va bene?"
Fece una leggera risata.
"È ufficiale, dopo queste vacanze avrò il diabete"
E insieme, ancora una volta, scoppiammo entrambi a ridere.

Erano le 19, ed ero passata da Tesco a fare un po' di spesa dato che mi ero resa conto di non poter mangiare pizza tutta la settimana, ma era orario di chiusura e mi dovevo sbrigare se non volevo rimanere chiusa dentro. Le commesse che riordinavano gli scaffali mi lanciavano occhiatacce piene di odio. D'altronde ero l'unica a fare la spesa il 26 di dicembre, oltretutto alle sette di sera.
Presi solo un po' di frutta e verdura e qualche confezione in offerta di cereali, prima di dirigermi verso l'unica cassa aperta.
Non avevo nessuno davanti a me, naturalmente, così caricai la mia spesa sul rullo.
"Ciao Tiffany!" disse il ragazzo alla cassa, non appena si accorse di me.
Alzai lo sguardo dal mio cestino, quando notai il ragazzo davanti a me sorridermi entusiasta. Sembrava davvero felice di vedermi.
"Niall? Lavori qui?" dissi sorpresa nel vederlo lì.
Aveva sempre un sorriso smagliante stampato sulla faccia, anche alla chiusura di un giorno festivo e non sembrava per niente una persona che avesse voglia di uccidermi per essere arrivata all'ultimo minuto a fare la spesa.
"Già, da un anno ormai" disse incominciando a passare i prodotti, facendoli scivolare dall'altro lato del rullo.
"Strano, vengo qui tutte le settimane e non ti ho mai visto"
"Già, perché di solito ho il turno alla mattina, ma sto facendo i turni del pomeriggio questa settimana perché ho chiesto di poter essere a casa il 31.. sai com'è, è capodanno" disse ammiccando.
Mi veniva da ridere.
La sua spontaneità era quasi unica, anche se non aveva tutti i torti.
Mi passò poi una sportina di plastica, mentre io gli porsi la mia banconota mentre imbustavo velocemente la mia spesa.
"Non posso darti torto, farei lo stesso al tuo posto" gli dissi io, poi.
Lui mi allungò poi il resto che riposi velocemente in tasca insieme allo scontrino, sollevando poi la mia busta.
"Beh, allora ci vediamo alla prossima, Niall"
"No Tiffany aspetta" disse lui, richiudendo lo sportello della cassa rivolgendosi di nuovo a me.
"Sei dei nostri a capodanno? Andiamo tutti al locale dell'altra volta, Harry canterà di nuovo" 
Quando pronunciò il suo nome, una scia di brividi mi percorse tutta la schiena e mi irrigidii.
Tralasciando il fatto che non ne sapevo nulla della sua esibizione, dovevo ancora capire come stavano le cose tra me e Harry e se avessi dovuto uscire con i suoi amici, volevo prima chiarire le cose con lui.
Lui però mi stava ancora guardando, con la fronte aggrottata, in attesa di una risposta.
"Ehm, beh.. veramente io" iniziai a balbettare.
La mia bocca si era completamente impastata.
Mi era bastato sentire il suo nome per mandarmi in tilt tutto il sistema nervoso.
"Dai Tiffany, sai che a noi farebbe piacere!
E poi devo ancora avere la mia rivincita a Beer Pong" disse serrando gli occhi in una fessura scherzosamente, lanciandomi un occhiataccia furiosa.
Scoppiai di nuovo a ridere.
Un po' per scaricare la tensione di quel momento, e un po' per la sua espressione. Niall era davvero simpatico.
"Vi farò sapere se ci sarò" dissi alla fine, rimanendo sul vago.
"Grande" disse lui soddisfatto "allora noi ti aspettiamo e se vuoi venire a trovarci prima, sai dove trovarci".
Lo ringraziai rivolgendogli un sorriso sincero, prima di afferrare di nuovo la mia spesa che avevo appoggiato a terra, prima di dirigermi verso le porte scorrevoli.
Uscii dal piccolo supermercato, avvolta da quel freddo vento di dicembre.
Rivolsi un veloce sguardo all'interno salutando di nuovo Niall dalla porta finestra, che mi stava guardando mentre mi allontanavo, ricambiando il mio saluto con un rapido gesto della mano.

Avrei dovuto parlare con Harry, il prima possibile. Dovevo sapere cosa significava per lui quello che era successo ieri sera.

  
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