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Autore: tixit    29/03/2018    10 recensioni
Oscar pensa a cosa si aspetta da un ballo e da un vestito perché nella vita ci vuole coraggio.
Ma forse non è proprio così.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di un ballo quando si spera che succeda ciò che si desidera e invece no

Non era solo la risata della Regina ad essere contagiosa - per qualche strana magia che, ostinata, sopravviveva al Secolo dei Lumi ed ai disegni ordinati dell'Enciclopedia, anche la sua insicurezza  finiva per avvolgerti e convincerti che se non c'era speranza per la più bella e la più potente di tutta la Francia, allora non ce n’era per nessuno.

L'amore non è per tutti - non ce n’è abbastanza, chiedilo agli orfani in strada.

Spesso avrebbe voluto dire quelle parole confessare a lei che pure lei, la donna più fredda della Corte, che forse non era nemmeno una donna, amava qualcuno, o dirlo a lui, davanti ad un bicchiere di vino, sperando che lui l'avrebbe presa per il polso e l'avrebbe portata a vedere la Senna che non finisce mai di scorrere, inarrestabile come la vita ed altrettanto zeppa di cose innominabili e che lì le avrebbe detto quelle sue parole fiorite che rendevano tutto tragico e profondo e intenso - e anche un pochino esagerato, ma era umano pure lui, dopo tutto, ed era bello pure per quello, non solo per gli occhi di un colore che tradiva che era venuto di là dal mare, quello gelido.

Ma poi le pareva che le parole fossero impacciate, su un pericoloso sentiero sdrucciolevole, pronte a scivolare per la discesa e a non fermarsi più e il guaio era che una volta che il guaio, quello vero, era capitato, dopo che certe cose ti erano uscite di bocca, non te le potevi più rimangiare o fare finta che stavi scherzando perché su certe cose non si scherza.

E così lei taceva se andava a letto tranquilla - piegava i vestiti, spazzolava la giacca della divisa, prendeva le calze nuove dal cassetto, si lavava i denti, pettinava i capelli, e si ripeteva per la centesima volta che se poteva sopportare un ramo nel braccio, figuriamoci una cosa così semplice come un amore nel cuore - d'amore non si muore, di ridicolo si.

 

Questo fino al giorno prima.

 

Poi quel giorno si era svegliata pensando che lei, che forse, anzi di sicuro, lo possedeva, possedeva anche altre cose, come cappellini decorati con rose civettuole, rigorosamente senza spine, e abitini di mussola impudicamente leggeri per cui la criticavano tutti, dicevano si fosse fatta ritrarre in biancheria intima. E non bastava: aveva le ciabattine con il tacco cicciottello tutte ricamate e vassoi di dolcetti di sfoglie leggere, e anche un marito che era anche un amico e dei figli immensamente amati e che lei non aveva niente. Niente, per lo meno, che reggesse il confronto con tutto questo ben di Dio di bello, di importante e di superfluo.

 

Con delicatezzza sfiorò il vestito bianco con quella gonna lunga lunga - un po' strana - e con un sorriso piccolo piccolo, appena fior di labbra, disse "Perché no?"

 

Non notò lo sguardo di André.

Se lo avesse fatto avrebbe capito che era al centro di un raffinato gioco di simmetrie - elegante, non fosse stato per via del cuore, che mordeva un po' tutti - e forse avrebbe pensato che quella storia poteva avere un secondo finale che forse funzionava anche meglio di quello che s'era immaginata lei, ma quando si è innamorati non si pensa mai ad un piano B, sennò che razza di amore è?

Non aveva importanza - la storia di quella sera in parte era già stata scritta tanto tempo prima in un inchiostro emulsionato di omissioni - quello che contava era mettere il punto e girare finalmente pagina

D’amore non si muore, ma, in fondo, nemmeno di ridicolo.

Così indossò il vestito e raccolse i capelli.



 

Più tardi, in lacrime davanti alla statua di Diana, sola nel buio, ripensò a quello che s’era detta, che non si moriva per amore e non si moriva di ridicolo, e a quel punto decise che, per quanto la riguardava, certe volte ne sparava di cazzate. E anche belle grosse.

 
   
 
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