Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Camila Serpents    29/03/2018    1 recensioni
“Sapere che lui l’ha trascinata con sé in chissà quale parte della foresta, che la desidera, che la brama più di ogni cosa, forse più di quanto io voglio lui, ecco Miroku, questo mi logora dentro e mi toglie il sonno, mi fa un male atroce”.
La vide andar via a grandi falcate verso la foresta, sperando vivamente non che non incontrasse qualche demone, ma che non capitasse sulla stessa strada di chi le aveva fatto tanto male.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chissà se sentiva anche lui questo vento fresco, che inturgidiva e solleticava la pelle. Avrebbe forse dovuto parlare al plurale, perché lui non era solo, lei invece sì. Aveva una grande voglia di tornare a casa dalla sua famiglia e da sua madre, le mancava molto, soprattutto in momenti difficili come questo. Infondo era solo un’adolescente in un mondo sconosciuto, era abituata a vivere come tutte le ragazze della sua età, un’esistenza che fu stravolta completamente dopo essere caduta in quel pozzo mangia ossa.
Era lì di fronte a lei, aveva camminato tanto per raggiungerlo, desiderava solo andare via da là. Era stanca di pensare ad Inuyasha e a Kikyo.
Si accomodò sul bordo del pozzo, con le gambe a penzoloni, apprezzando ancora una volta quel vento così gradevole, socchiuse gli occhi cercando di scacciar via qualsiasi pensiero, avrebbe voluto avere un’amnesia totale di tutto quello che riguardava i suoi sentimenti.
Scacciò via le lacrime dagli occhi ormai rossi dal pianto, senza decidersi. Non era quello che realmente desiderava, ma doveva essere egoista, almeno per una volta. Da quando Kikyo era tornata Inuyasha sembrava cambiato. Di questo non ne aveva parlato con nessuno, non voleva mettere in mezzo discussioni inutili. Doveva accettare la realtà dei fatti e proprio per questo andava via. Ognuno doveva stare al proprio posto, e di certo quello non era il suo.

“Addio Shippo, Miroku, Sango, Kirara”.
Un singhiozzo la interruppe, deglutì cercando di asciugare le lacrime con la manica della divisa ormai zuppa.

“E addio a te Inuyasha”.

* * *

“Kagome!”
Sota con gli occhi colmi di gioia fissò la sorella che vide spuntare dalla porta.

“Pensavo ti avessero uccisa, non sei mai mancata per così tanto tempo”.
La strinse forte a sé, poi corse a chiamare il nonno e la mamma.

Le era mancato l’odore di casa sua, i rumori e i suoni della città, così frenetici e assillanti, la sua famiglia che la circondava d’amore incondizionato, un amore a doppio senso, non a senso unico, come quello che provava lei verso Inuyasha.
In un modo o in un altro i suoi pensieri andavano a finire sempre verso di lui, ed era stanca di questo.
Il nonno e la mamma dopo averle fatto milioni di domande le prepararono un bagno caldo dove si andò ad immergere fino a che la cena non fosse pronta. La premura con cui erano state fatte le cose era tangibile. Svuotò un po’ di bagnoschiuma nella vasca e aspettò che le bollicine si moltiplicassero a dismisura, fece scivolare i vestiti in terra e si immerse completamente nel calore e nel profumo che l’acqua emanava.

“Finalmente a casa”.
Sospirò così prima di addormentarsi come una sirena sulla riva dell’oceano.

​* * * 

“Dov’è Kagome?”
Shippo  agitava la coda nervosamente, con le lacrime agli occhi, sperando da un momento all’altro di vederla tornare.

“Miroku, tu sai dov’è andata vero?”

I due si guardarono per qualche secondo, poi il monaco con il bastone indicò il punto da dove Kagome si era allontanata.

“Sicuramente sarà tornata nel suo mondo”.
Sango, con tono basso, guardò il piccolo demone volpe.

“E’ tutta colpa di Inuyasha!”
Strillò il demone con gli occhi languidi.

“Che vuoi piccoletto?”
Inuyasha, spuntò mano nella mano con Kikyo dalla folta vegetazione. Con una sola domanda riuscì a concentrare l’attenzione dei tre su di sé.

“Innanzitutto, buongiorno”.
Disse Miroku infastidito.

"Siete scomparsi senza dire niente, potevate almeno avvertire".
​La cacciatrice di demoni guardò torva prima Inuyasha e poi Kikyo.

“Qual è il problema? Proprio non capisco”.
Esordì con presunzione la sacerdotessa.

“Nessun problema, si evince solo la considerazione che date ai vostri compagni di viaggio”.
Nel tono di voce di Miroku c’era un velo di delusione.

“Dov’è Kagome?”
Inuyasha mosse il naso capendo che ormai del suo odore era rimasto ben poco, e quel poco che era rimasto, lo conduceva lontano da là.
Alla sua domanda, il demone cane non ottenne nessuna risposta.
Sango sistemò le ultime cose in groppa a Kirara, poi dopo esserle salita sulla schiena, venne seguita da Miroku e Shippo.

“Kirara andiamo”.
La ragazza incitò così il suo destriero e senza salutare spiccarono il volo, allontanandosi sempre più fra le nuvole, fino a che, Inuyasha e Kikyo non fossero diventati due puntini indistinti nella foresta.

   
 
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