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Autore: Colarose    30/03/2018    3 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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Buona fortuna


Harry era in Sala Comune a fare il tema di Incantesimi che avrebbe dovuto consegnare da lì a un’ora. James e Sirius stavano giocando a spara schiocco e Remus stava spiegando a Minus una pozione, ovviamente basandosi solo sulla teoria (Harry aveva scoperto che Remus non andava molto d’accordo con la materia).

Parlando di Minus, il corvino non sapeva dire, quando esattamente se lo fossero trovato intorno.
 
Si ricordava che James voleva andare ad esplorare il terzo piano, e tutti e quattro, sotto il Mantello d’Invisibilità, erano usciti dal ritratto. Ma qualcuno, probabilmente Sirius, aveva calpestato il Mantello ed erano caduti uno addosso all’altro. Nelle vicinanze c’era Minus, che li aveva visti comparire dal nulla ed era pressoché scioccato. Dopo che si furono alzati, Remus aveva chiesto ad un tratto e gentilmente a Minus se volesse venire con loro, ricevendo un flebile  «Sì» come risposta. Da quella notte, Minus li seguiva da ogni parte come un bravo cagnolino. O come un topolino, dipende dai punti di vista.

Harry vide con la coda dell’occhio James ghignare e prendere di nascosto la bacchetta. Seguì il suo sguardo. Lily Evans stava entrando dal ritratto con una borsa piena di libri, accompagnata da Alice Prewett che parlava concitata. Un colpo di bacchetta, una formula sussurrata, e i capelli da rosso passarono a verde. Passò qualche secondo, nel quale Lily si voltò lentamente guardando una ciocca di capelli verdi. Un altro secondo, nel quale Lily ispezionò la Sala Comune con un suoi occhi fiammeggianti, individuando Potter che ghignava. E poi, ci fu l’esplosione.
 

«POTTER! RIMETTILI SUBITO APPOSTO!» Urlò Lily infuriata.

«Cosa?» James guardò Lily fintamente confuso, la bacchetta già nascosta nella tasca «Non ho fatto niente. Non tutte le disgrazie che ti capitano sono colpa mia, Evans» continuò innocentemente.

«Certo Potter» ribatté la-non-più-rossa, sarcastica «Dillo a qualcuno con i tuoi stessi neuroni, che forse ci crede.»

«È un complimento?».

«POTTER!» Urlò Lily al limite della pazienza, trattenendosi dal fargli una fattura. James sorrise.

Harry si chiese come suo padre riuscisse a cambiare comportamento da un momento all’altro. Perché James, con gli amici, non era così. Harry trovò piuttosto odioso il sorriso arrogante di James in quel momento.
 
«METTIMELI A POSTO!» continuò, mentre Sirius sghignazzava apertamente.

«Ma perché Evans? I tuoi capelli si abbinano meravigliosamente con i tuoi occhi» rispose James. Lily evitò di dirgli che sembrava più una lattuga che altro.
 
«Idiota degenere, arrogante, pallone gonfiato, cr-» borbottò Lily tra sé e sé.

«Sono onorato da tutti questi complimenti, Evans» la interruppe James ironico.

«Davvero? Se vuoi te ne faccio di più» sibilò Lily «E ora prendi con la manina la bacchetta, agitala, e fammi ritornare come prima.»

«C’è un problema, Evans» rispose James con un ghigno.

«Quale?» ringhiò Lily.

«Non so il controincantesimo» disse James scrollando le spalle. Calò il silenzio.

«Stai scherzando?» chiese Lily, incredula.

«E perché dovrei?».

«VORRESTI DIRMI CHE DEVO ANDARE IN GIRO CON I CAPELLI VERDI?!» esplose Lily.

 «Intelligente, Evans.»

Harry, stanco di quella situazione, prese la bacchetta e la puntò su Lily, mentre questa si voltava verso di lui, già sulla difensiva. L’agitò e i capelli di Lily ritornarono rossi come prima. Lily guardò i suoi capelli e gli sorrise.

«Grazie» lo ringraziò, grata.

«Traditore!» esclamò James indignato. Harry scrollò le spalle.

«Sinceramente, James, neanche a me sarebbe piaciuto andare in giro con i capelli verdi» rispose Harry tranquillo. James si sedette sul divano con un broncio infantile.
 
Dopo alcuni minuti, Remus parlò esitante. «Ehm… che ne dite di avviarci verso l’aula di Incantesimi?».
 
*


«Scusa, andavo di fretta e non ti ho visto» farfugliò Lily imbarazzata mentre raccoglieva fogli e libri che aveva fatto cadere a terra scontrandosi con qualcuno. Lo sconosciuto si chinò per aiutarla e fu in quel momento che Lily si prese la briga di alzare lo sguardo per guardare in faccia con chi si fosse scontrata.
 
Incrociò un paio di occhi verdi e un viso tremendamente somigliante a quello di Potter. Si ricordava di lui, proprio quella mattina le aveva fatto ritornare i capelli normali.

«Grazie» disse una volta alzata. Harry Potter, o almeno credeva così si chiamasse, le sorrise.

«Dove stavi andando così di fretta?» le chiese incamminandosi con lei.

«In Sala Grande, devo aiutare la mia amica Mary a fare il compito di Storia della Magia» rispose Lily «Sembra che sia l’unica della classe a prendere appunti» continuò Lily divertita.

«Ci credo, Ruf ha un effetto soporifero. Persino Remus a un certo punto non riesce a concentrarsi» disse Harry «E qui la cosa è grave»  fece con una faccia fintamente seria. Lily ridacchiò.

«Non posso dire che gli argomenti siano tanto interessanti, ma è pur sempre utile prendere appunti.»

«Se lo dici tu» Harry scrollò le spalle.

 «Sai, a volte mi chiedo come tu riesca a fare gli incantesimi al primo colpo» disse Lily.

«Oh beh» fece Harry grattandosi la nuca. No, lui non aveva mai padroneggiato perfettamente un incantesimo al primo colpo. Si ricordava lui al primo anno, che aveva della difficoltà. Non era così arrogante da credere di essere il più bravo, dopotutto non era alle prime armi.

«Non ci riesco al primo colpo» rispose infine «Mi esercito prima della lezione.»

Lily lo guardò leggermente sorpresa.

«Riesci ad esercitarti con Potter e Black in giro?» Harry rise.

«Vabbè, poi ti ci abitui» rispose quest’ultimo.
 
«Io non ci riesco con le mie amiche. Mary parla in continuazione del Quidditch e della sua squadra preferita. Marlene sbuffa ogni minuto e Alice è terrorizzata che nel nostro dormitorio possano entrare dei topi, come in quello delle ragazze del terzo anno» elencò Lily «Ah e poi c’è Fawley che si è presa una cotta per Potter» concluse Lily inorridita.
 
 Parlarono ancora un po’, e Lily scoprì di essersi fatta un’idea sbagliata di lui: aveva pensato che dato che avesse come amici Potter e Black, fosse idiota e arrogante come loro, quando non era affatto così. Entrarono in Sala Grande, Lily individuò Mary e lo salutò dirigendosi verso l’amica. Harry vide James e Sirius guardarlo un po’ sorpresi.

«Da quando parli con la Evans?» gli chiese Sirius una volta che Harry si sedette.

«Da oggi. L’ho incontrata per i corridoi e abbiamo fatto il tragitto insieme.»

«Come hai fatto a sopportarla?» chiese James sorpreso.

«Non è per niente male. Anzi, è simpatica» rispose Harry piccato. A questo punto i due erano scioccati.

«Certo, la Evans è carina» commentò James guardando la rossa «Ma da qui a dire che è simpatica… ».

«Beh, non puoi dire se è simpatica o no, quando parli con lei soltanto per litigarci» rispose Harry.

 «Comunque, Harry, sai un incantesimo per far ballare le persone?» chiese James cambiando argomento con un ghigno malandrino.
*

Remus aveva un sospetto: Harry sapeva.
 
Si era ripetuto più volte che era impossibile, dopotutto doveva ancora venire la Luna Piena e che quindi Harry non aveva ancora motivi per pensare che lui fosse un lupo mannaro. Ma a volte, gli veniva di pensarlo così, durante alcuni momenti delle giornate. Quando i suoi amici gli avevano chiesto come si fosse procurato una cicatrice sul collo, lui aveva risposto che era colpa del suo gatto, (immaginario, casomai) James e Sirius non erano sembrati tanto convinti, ma Harry gli aveva gettato un sguardo piuttosto urgente e aveva cambiato velocemente argomento. Come se lo stesse aiutando a coprirsi. Quando mentiva, Harry gli rivolgeva sguardi eloquenti, quasi a rimproverarlo. Eppure, non diceva niente.

Remus cercava di convincersi che stava diventato un po’ paranoico. Al massimo Harry poteva aver capito che mentiva, ma non la verità. Aveva quella sensazione d’avvertimento, ma la ignorava, cercando di vedere le cose obbiettivamente.

«È impossibile, Remus» si ripeteva, alzò gli occhi al cielo dopo aver formulato il pensiero «ora parlo anche con me stesso. Sto impazzendo.»
*

«Remus, perché stai preparando il baule?» chiese Peter.

«Devo tornare a casa, mia madre sta male» rispose Remus, evitando di guardarlo negli occhi con la scusa di posare dei calzini. Aveva pensato bene di fare il baule, non poteva mica far finta di andarsene senza. Dopo sarebbe andato in infermeria e quella stessa notte nella Stamberga Strillante.
 
«Che ha, Remus?» chiese Sirius. Remus si irrigidì.

«Mio padre non me l’ha voluto dire nella lettera, lo saprò quando arriverò lì» inventò, chiudendo il baule.

«È stato gentile Silente a permetterti di andare a trovarla» commentò James.
 
«Sì, infatti» rispose Remus distrattamente «Beh, io vado» disse alzandosi. Gli diedero delle pacche sulle spalle, ma Harry, senza farsi notare dagli altri, avvicinò le labbra al suo orecchio.

«Buona fortuna» gli sussurrò.



 
 
Angolo Autrice
​Salve! Ecco a voi un nuovo capitolo. Mi sono divertita a scrivere il battibecco tra Lily e James, ci tengo a precisare che questo non era il loro primo battibecco, ce ne sono stati altri, solo che non ho scritto. Remus sospetta che Harry sappia della sua licantropia, e non ha torto. Harry sta imparando a sopportare il piccolo Peter, che ormai, fa parte del gruppo. Come avete letto, le amiche di Lily sono: Alice Prewett (la madre di Neville), Mary MacDonald e Marlene Mckinnon.
​Alla prossima! 






Capitolo gentilmente revisionato da lilyy e Nag, grazie!
   
 
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