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Autore: Lilylunapotter1    03/04/2018    2 recensioni
Questa storia è il sequel di "Insieme", sempre scritta da me.
I malandrini, Lily, Marlene e i Paciock hanno appena finito il loro ultimo anno ad Hogwarts e sono pronti a buttarsi a capofitto nella loro nuova vita.
Tra amori, perdite e l'ascesa di Voldemort, quali saranno stati i sentimenti e gli avvenimenti dei nostri protagonisti?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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La prima volta
 
 
 
“Sir, tesoro! Sto uscendo!” gridò Marlene da in fondo alle scale e guardando verso l’alto, in cima alle scale.
“Marl, mi raccomando, stai attenta” disse Sirius apparendo da in cima alle scale con l’aria preoccupata e indosso solo un paio di pantaloncini.
“Stai tranquillo, sai quanto è brava Lily nelle fatture, starò bene! Tu piuttosto, cerca di dare una sistemata alla casa per favore!” rispose Marlene ridacchiando.
Si guardarono per un lungo istante entrambi felici d’essere insieme ma allo stesso tempo preoccupati: con la guerra ogni giorno veniva vissuto alla cieca.
Marlene uscì di casa e raggiunse Diagon Alley in pochi minuti e incontrò Lily proprio all’uscita che dava nella parte magica del Paiolo.
“Andiamo?” chiese Lily dopo averla salutata con un abbraccio forte.
Si incamminarono per High Street osservando altri maghi e streghe passeggiare o meglio camminare in modo furtivo.
Nonostante tutto Diagon Alley sembrava comunque abbastanza tranquilla quella mattina e le ragazze incontrarono pochi conoscenti con cui, comunque, non si attardarono troppo a parlare, Malocchio non avrebbe acconsentito.
“La nostra ronda è fino all’una poi dobbiamo dare il cambio a Dorcas e Gideon. Sai, penso proprio che tra quei due ci sia qualcosa…” disse Marlene continuando a guardarsi in giro.
“Gideon? Credevo sarebbe stato Fabian con lei oggi…” rispose Lily.
“Oh… Gideon, Fabian che importanza ha? Quei due si divertono troppo a confonderci…” ridacchiò Marlene pur restando sempre in allerta.
“Basta che Dorcas li riconosca!” esclamò Lily sorridendo anche lei.
Superarono Olivander dopo alcuni minuti fino a raggiungere la famosa gelateria di Florian Fortebraccio dove alcune persone stavano gustando un buon gelato ignare che qualcuno, proprio all’angolo con una stradina secondaria, le stesse osservando.
“Lil…Lil che stai guardando?” domandò Marlene voltandosi verso la direzione in cui guardava l’amica che, guarda caso, era proprio la direzione in cui uno sconosciuto le stava osservando, almeno fino a pochi istanti prima.
“Niente, solo… mi sembrava… devo avere visto male” borbottò Lily continuando a guardare l’angolo fra le due strade con il volto corrucciato.
Le sembrava proprio di aver visto un volto familiare, un volto dagli occhi piccoli e neri e dai capelli lunghi.
La rossa scosse la testa come per riprendersi e poi, insieme all’amica invertì il senso di marcia per tornare verso il Paiolo Magico.
“Come va tra te e Sirius? La convivenza com’è?” domandò Lily dopo un po’.
“Oh va bene. Certo Sirius è sempre stato abituato agli elfi domestici e naturalmente non possiamo permettercene uno ancora… ma ci stiamo lavorando!” rispose Marlene con un sorriso e poi aggiunse, “Tra te e James invece? Come è stato il ritorno a casa Potter?”.
“E’ andata bene… finalmente entrambi ci siamo chiariti e Dorea e Charlus sono stati davvero carini nel non fare domande scomode” rispose Lily.
Passeggiarono per tutta la mattina e quando finalmente l’orologio segnò le tredici raggiunsero il Paiolo Magico dove incontrarono Dorcas che aspettava Gideon o Fabian.
“Ciao ragazze, come ma da queste parti?” domandò Dorcas fingendo sorpresa nel vedere le due vecchie compagne.
“Ciao Dorcas! Tutto bene… l’elfo non ha disobbedito” rispose Marlene facendole un lieve occhiolino senza farsi vedere da nessuno.
‘L’elfo non ha disobbedito’ era diventata la frase in codice dell’Ordine per dire che la ronda era andata liscia, che non si erano visti avvenimenti o persone strane in giro.
Salutarono Dorcas dopo alcuni minuti e uscirono dal Paiolo nella Londra babbana dirigendosi verso la nuova casa di Marlene e Sirius.
 
 
 
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“Peter! Peter! Ci sono visite per te!” gridò la signora Minus dall’ingresso attendendo con un ragazzo alto dai capelli neri corvini e corti.
Era sicuramente un ragazzo proveniente da una famiglia benestante e questo lo si evinceva dagli abiti eleganti che indossava e dall’aria severa del suo volto.
Regulus Black non sembrava solo un ragazzo dall’aria regale, Regulus Black lo era.
“Oh aspetti vado di sopra a chiamarlo… il suo nome?” domandò la signora Minus sorridendogli amabilmente.
“Black, gli dica che lo cerca Black” rispose Regulus.
La madre di Peter arrivò in cucina di corsa dove il figlio stava guardando la tv a volume tanto alto da non sentire che era cercato alla porta.
“Peter, c’è Black alla porta, ti vuol” gli disse la madre e in un solo istante Peter corse verso l’entrata della loro umile casa.
“Sirius che ci fai…” cominciò Peter bloccandosi poi alla vista dell’altro fratello Black.
“Minus” salutò Regulus entrando e chiudendosi laporta alle spalle.
“R-r-regulus. Che cosa fai qui?” domandò Peter balbettando e appoggiandosi alla parete spaventato.
“Possiamo fare due chiacchiere in privato?” domandò l’altro alla vista della signora Minus che li guardava curiosa dalla porta della cucina.
“Mamma, puoi lasciarci soli?” chiese Peter voltandosi per guardarla e la madre sparì chiudendo la porta.
Regulu lo guardò spostandosi i capelli con un movimento elegante e composto e un sorriso beffardo comparì sul suo volto.
“Minus… sono qui in vesti di… messaggero. Avery dice che sei stato bravo con lui in passato. Se non sbaglio l’idea dell’armadio svanitore è stata tua qualche mese fa. Certo non è finita bene ma, d’altronde, quando ci sono di mezzo il mio fratellino e i suoi amichetti qualcosa deve sempre andar storto…” cominciò Regulus.
“E’ stato un incidente… io non avrei mai suggerito ai tuoi amici come far entrare oggetti oscuri a scuola” rispose Minus arrossendo di botto.
“Ah… si. Avery mi ha detto che probabilmente avresti risposto così. Comunque… hai una bella famigliola Peter Minus. Come si trova tuo padre, giù alla fabbrica babbana?” domandò Regulus avvicinandosi ad una mensola e guardando le foto di famiglia dei Minus.
“Come sai dove lavora mio padre?” domandò Peter ora molto più spaventato. I suoi genitori erano babbani e non avrebbero potuto difendersi con la magia.
“Le voci corrono. Comunque… Avery mi manda a dirti che la proposta di qualche mese fa è ancora valida. E bhè… anche l’Oscuro Signore gradirebbe avere una bella spia” disse Regulus tornando a guardarlo engli occhi.
Peter rimase immobile ma nei suoi occhi il mangiamorte lesse perfettamente i suoi pensieri. Un attimo paura, poi brama anche se in un lieve lampo. Peter Minus sarebbe stato una facile conquista per l’Oscuro Signore.
“Non mi unirò mai a voi!” rispose Peter sempre più spaventato.
Regulus cominciò a ridere e la sua risata si accese sempre di più fino a diventare un vero e proprio latrato così simile a quello del fratello maggiore.
“Minus… ti unirai a noi prima della fine dell’estate, ne sono certo. Tuttavia mi rendo conto che quel giorno non è oggi, fa niente. Goditi la tua estate con la tua famiglia. A presto Peter Minus!” disse il giovane Black tornando serio e poi, uscì dalla casa senza permettere a Peter di aggiungere altro.
Il più grassoccio dei malandrini rimase lì fermo nell’ingresso ad osservare la porta da cui era uscito Regulus Black pochi istanti prima. La paura prese il sopravvento e lì dove prima c’era una sicurezza quasi ferma, ora c’era una piccola crepa. Una crepa che si sarebbe potuta risanare con il giusto aiuto, se solo Peter Minus lo avesse chiesto.
 
 
 
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Lily e Marlene tornarono a casa un po’ più tardi del previsto e questo perché la rossa aveva insistito nel fermarsi a guardare un catalogo di acconciature in una parrucchieria babbana.
Naturalmente, alla fine, dopo aver sfogliato giornali su giornali e aver fatto impazzire una povera e giovane ragazza, le due avevano optato che sistemare i capelli con la magia sarebbe stato decisamente più rapido e meno difficoltoso per tutti.
Rientrarono quindi a casa quasi un’ora e mezzo dopo aver finito la ronda dell’Ordine ma se pensavano di trovare i loro fidanzati tranquilli sul divano si sbagliavano di grosso.
“Sir…? Amore:::?” chiamò Marlene guardando per tutta casa ma senza ottenere alcuna risposta.
“Marl…Marl vieni, presto!” la chiamò Lily rimasta nell’ingresso e quando la mora arrivò lesse il biglietto che l’amica le porgeva.
 
Marl, Diagon Alley, attacco.
James è con me.
S
 
Le due amiche si guardarono e subito si presero per mano per smaterializzarsi poi in un vicolo di Diagon Alley.
Anche da quell’angoletto angusto di udivano distintamente le grida di battaglia e le due percorsero il vicolo fino a raggiungere l’imbocco con la via principale.
Trovarono James, Sirius e Gideon Prewett con le bacchette sfoderate a lanciare incantesimi verso quattro figure incappucciate.
Stupeficium!” sussurrò Marlene puntando la bacchetta verso uno dei mangiamorte che cadde a terra senza capire chi lo avesse colpito.
“C’è qualcuno! C’è qualcuno là dietro l’angolo!” gridò uno degli incappucciati e scagliando incantesimi a destra e a manca si fece largo verso il punto dove le due ragazze erano nascoste.
“Forza!” disse Lily e uscì dal suo nascondiglio con la bacchetta sfoderata, seguita a ruota da Marlene.
Sectumsempra!” gridò il amngiamorte verso Marlene mancandola di pochi centimetri.
Incarceramus! Non ti permettere di toccare la mia amica! Stupeficium!” gridò Lily stendendo il secondo mangiamorte a cui caddero il cappuccio e la maschera e che si rivelò essere Evan Rosier.
“Lily! Marlene! Andate…” cominciò James guardando le due ragazze mentre Sirius e Gideon combattevano con i due mangiamorte ancora in piedi. Ma qualcosa, o meglio qualcuno, lo ammutolì, qualcun alle spalle delle due giovani ex grifondoro, qualcuno di nome Lord Voldemort.
Il mago oscuro, vestito con il suo lungo mantello nero, avanzava verso High Street nella loro direzione, scagliando incantesimi verso chiunque tentasse di fermarlo.
Crucio!” gridò Marlene prendendo in mano la situazione e riscuotendo anche gli amici dalla paura.
Intanto i due combattenti dell’Ordine avevano atterrato i mangiamorte con cui stavano combattendo e si erano voltati anche loro.
Protego! Sciocchi ragazzini credete di potermi ferire! Avada Kedavra!” gridò Voldemort e la sua maledizione mortale volò pochi centimetri sopra la testa di James che abilmente si era abbassato.
Petrificus Totalus!” gridò Lily e tutti e quattro i ragazzi ripresero a combattere contro il più grande mago di tutti i tempi.
Ogni incantesimo sembrava però decisamente troppo debole per poter anche solo ferire Voldemort che, invece, combatteva per ucciderli.
E lo avrebbe anche fatto visto che i ragazzi stavano cedendo lentamente al confronto, se non fossero arrivati Malocchio, Charlus e Edgar.
Non appena vide arrivare i rinforzi, Lord Voldemort sorrise beffardo e poi sparì lanciando un’ultima maledizione.
Una maledizione che colpì in pieno petto Edgar Bones.
 
 
 
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“Come stanno? Charlus dimmelo!” disse Dorea con l’aria preoccupata e gli occhi pieni di lacrime.
“Stanno bene Dori, stanno bene. Sono scossi ma stanno bene” rispose Charlus sedendosi stancamente in una poltrona squallida del San Mungo.
“Alastor! È vero che Tu –sai-chi è apparso durante la battaglia?” domandò Dore preoccupata avvicinandosi a Moody che stava appoggiato al muro vicino ad una porta.
“Sì… e prima di andarsene ha colpito Edgar. Per fortuna siamo arrivati in tempo e lo abbiamo portato qui subito… di riprenderà” rispose Moody serio.
Dorea si portò le mani alla bocca e gli occhi tradivano il terrore che la invadeva così Charlus, da buon marito, le passò un braccio attorno alle spalle.
“Dori, Charlus! Sono corsa appena ho saputo… come sta James?” domandò una voce familiare correndo verso il trio.
Borea Mcmillan correva per il corridoio con l’aria preoccupata che la rendeva più bella di quanto già non fosse.
“Bori… stanno tutti bene. Sono stati molto fortunati, c’era tu-sai-chi..” rispose Dorea abbracciando la ragazza forte.
“Dove sono ora?” domandò Borea staccandosi dall’abbraccio.
“Sono tutti in questa stanza, non sono feriti ma è meglio fare degli accertamenti. C’erano anche Lily, Marlene e Sirius” rispose Charlus indicandole una porta verso la quale la ragazza si fiondò.
I quattro giovani ragazzi erano seduti due a due di fronte.
“Bori!” esclamò James abbracciandola e lasciando la mano di Lily.
“Come state?” domandò la more guardandoli tutti.
“Bene, anche se abbiamo avuto molta paura” rispose Marlene.
Borea guardò tutti per alcuni secondi come per controllare che stessero bene e che non fossero feriti fino ad arrivare ad osservare Lily.
“Sono felice che anche tu stia bene e… bhè congratulazione per il matrimonio” disse Borea piano guardandola in un modo strano per poi sparire fuori dalla stanza.
I quattro ragazzi restarono a guardarsi immobile rendendosi conto solo in quel momento di due cose: la prima era che erano scampati alla morte per un pelo e la seconda era che Borea Mcmillan era completamente cotta di James.
“So che cosa stai per dire ma fossi in te lo eviterei. Borea è innamorata cotta di te, James… conosco le donne” borbottò Lily molto più incupita di prima.
“Amico non ribatterei… Lily ha ragione, sono anni che te lo dico” disse Sirius e Lily incrociò le braccia al petto.
“Comunque… ora lasciamo stare queste sciocchezze. Vi rendete conto che abbiamo combattuto con Voldemort per la prima volta?!” esclamò Lily in un sussurro.
“Se penso che ti avrebbe potuto ferire o…” cominciò James prima d’essere interrotto dalla sua ragazza.
“Non dirlo! Stiamo tutti bene per fortuna, ce la siamo cavata…” disse Lily abbracciando James che a sua volta invitò nell’abbraccio anche Sirius e Marlene.
L’amicizia fra quei quattro sarebbe durata per sempre, niente avrebbe mai potuto dividerli.
 
 
 
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TOC TOC
“Remus, Remus sei a casa?” domandò la voce di Tom.
Il licantropo in questione apri la porta con addosso ancora il pigiama e una felpa e si stropicciò gli occhi.
“Dove vuoi che sono alle due di notte?! Che succede Tom va tutto bene?” domandò Remus.
“Mangiamorte, ne sono arrivati altri. Allie li ha visti dall’altra parte del lago, sono in tre e stiamo attivando tutte le misure di sicurezza. Se sanno cosa abbiamo fatto a quelli che sono venuti qui prima… bhè non saranno felici” rispose Tom.
Remus rimase immobile per alcuni istanti poi, riprendendosi, disse:” Mi cambio e arrivo subito. A proposito Tom…”.
Tom si voltò a guardarlo visto che stava già scendendo i gradini della veranda di casa di Remus.
“Cosa avete fatto agli altri mangiamorte?” domandò Remus curioso.
“Gli abbiamo sparato” rispose Tom fermo attendendo l’ovvia successiva domanda.
“Perché non avete usato la magia?” chiese infatti l’altro incuriosito.
“I mangiamorte odiano i babbani. Quale miglior punizione c’è di farli fuori alla babbana?” rispose Tom e poi sparì nella notte lasciando Remus sulla porta.
Dopo soli dieci minuti finalmente Remus uscì di casa con la torcia alla mano e arrivato alla fine della via di case trovò molti della tribù con le bacchette sfoderate, intenti a porre incantesimi di protezione e respingi nemici.
“Remus” chiamò Allie alla sua destra facendolo voltare di scatto.
“Ti aiuto” disse solo Remus avvicinandosi a lei.
Si allontanarono un po’ dal gruppo e cominciarono a sussurrare gli incantesimi senza parlare tra loro.
Era evidente che l’imbarazzo per quello che era accaduto pochi giorni prima al falò era ancora ben nitido nelle loro menti.
Remus era nella confusione più totale e si sentiva ogni giorno sempre più in colpa per l’attrazzione crescente nei confronti di Allie.
Dal canto suo, Allie, capiva e comprendeva la difficoltà di Remus ma avrebbe tanto desiderato che lui prendesse una posizione.
Così, dalla sera del falò, i due avevano passato pochissimo tempo insieme e non erano mai totalmente soli e evitarono così conversazioni imbarazzanti.
“Come stai?” chiese Allie continuando ad agitare la bacchetta.
“Sto bene. Ma sono anche preoccupato, i mangiamorte non ci volevano proprio…” rispose Remus.
Allie lo guardò alzando un sopracciglio e disse: “Intendevo come va la tua confusione, Remus”.
“Dritta al punto..” borbottò Remus quasi scocciato dal modo di fare della ragazza.
Allie si bloccò di scatto e abbassò la bacchetta, lo guardò fisso per alcuni istanti poi, prima di andarsene e lasciarlo lì, disse: “Io so quello che voglio Remus”.
 
 
 
 
Note dell’autrice:
ciao a tutti!
Capitolo denso di avvenimenti riguardanti la guerra come avete letto.
Sia a Londra, sia a Balaton i mangiamorte entrano in anzione, anche se, per quanto riguarda la situazione alla tribù ne riparleremo meglio nel prossimo capitolo.
Come avrete intuito, questa è la prima volta che Lily e James sfidano Voldemort e l’hanno scampata anche se per poco.
Nella prima parte poi, abbiamo visto i primi contatti di Peter con i mangiamorte, anche se ancora non si può dire che si sia unito a loro.
Regulus si è fatto capire insomma.
Per quanto riguarda Allie e Remus vediamo lei abbastanza scocciata dalla situazione mentre lui sempre più confuso e indeciso sul da farsi.
Non voglio dilungarmi ancora, spero il capitolo vi sia piaciuto.
A prestissimo e grazie a tutti voi che leggete, recensite, seguite! <3


P.S. Che ne pensate del volto che ho dato a Regulus Black?
 
   
 
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