Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lilylunapotter1    05/04/2018    2 recensioni
Questa storia è il sequel di "Insieme", sempre scritta da me.
I malandrini, Lily, Marlene e i Paciock hanno appena finito il loro ultimo anno ad Hogwarts e sono pronti a buttarsi a capofitto nella loro nuova vita.
Tra amori, perdite e l'ascesa di Voldemort, quali saranno stati i sentimenti e gli avvenimenti dei nostri protagonisti?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Always'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Calma apparente
 
 
“E’ andata sicuramente bene come è andata… Poteva finire molto peggio” borbottò Fabian seduto su una sedia di legno di casa Potter.
“Poteva andare peggio?! Dorcas e Edgar sono rimasti feriti Fabian!” esclamò Gideon ancora visibilmente scosso dall’attacco di due giorni prima.
“E c’erano di mezzo anche i miei ragazzi” aggiunse Dorea con le bracci incrociate al petto e l’aria di chi avrebbe voluto affatturare tutti i presenti.
“Dorea devi smetterla… i ragazzi hanno deciso di unirsi a noi e già mi rincresce non mandarli in missione a seguire qualcuno di quei bastardi!” ribatté Malocchio battendo un pugno sul tavolo.
“Via via… non è il momento di discutere. I ragazzi fanno quello che devono fare. Ora, c’è da capire la situazione e soprattutto stare molto più attenti… Voldemort ha iniziato a combattere” disse Silente zittendo tutti i presenti.
“Sì Albus… la Gazzetta ha pubblicato un articolo proprio ieri mattina riguardo all’attacco..” rispose Charlus passando un giornale al vecchio preside.
“Avvistato voi sapete chi a Diagon Alley…” lesse Fabian e poi aggiunse ridacchiando, “Bhè sarebbe stato impossibile non vederlo con tutte quelle maledizioni che scagliava”.
Dorea lo guardò severamente e, per la prima volta, anche il gemello.
“Devo proprio andare ora. Silente perché non lasci che sia io a seguire Piton? Potrei prenderlo in un baleno…” chiese Moody avanzando verso l’ingresso.
“No, no… penserò io personalmente a Severus Piton. A proposito quando interrogherete quelli presi a Diagon Alley?” domandò Silente di rimando.
“Domani cominciamo con Rosier…” rispose Moody e poi uscì da casa Potter.
 
 
 
Kingsley Shakebolt aveva pensato che quella settimana sarebbe stata tranquilla.
O per lo meno non si aspettava di certo che Lord Voldemort in persona decidesse di comparire in Diagon Alley proprio in quei giorni.
Invece l’Oscuro Signore non era prevedibile e a causa della sua breve visita nella cittadina Kinglsey era stato costretto a fare gli straordinari.
Straordinari che quella mattina si rivelarono essere Evan Rosier, il suo vecchio compagno di scuola.
Entrò nella stanzetta adibita agli interrogatori insieme a Moody e si sistemò alle sue spalle.
“Buongiorno Rosier. Andiamo subito al sodo. Che ci facevi a Diagon Alley?” domandò Moody senza guardarlo.
Rosier restò in silenzio.
“Non vuoi parlare? Meglio con metodi più efficaci, vero..?” ridacchiò Moody guardandolo.
“Non potete usare la maledizione imperius” rispose Rosier beffardo.
“No, no certo. Idiota ho partecipato anche io alla firma delle regole di legge che gli auror devono seguire. Ma un po’ di veritaserum non ti farà male..” disse allora Moody tirando fuori una boccetta piena di pozione.
Rosier sbiancò di colpo e gridò: “No, vi dirò tutto. Tutto! Lo giuro!”.
Moody ridacchiò e si alzò dalla sedia dirigendosi verso l’interrogato che aveva le mani legate dietro la schiena da corde magiche.
“Troppo tardi non mi piace chi non mi piacciono quelli che non mi rispondono fin da subito… “ borbottò Moody e gli infilò la pozione in bocca mentre Shakebolt rimaneva impassibile.
Malocchio tornò al suo posto, si accomodò con tranquillità e riprese a guardare Rosier.
“Chi ti ha mandato a Diagon Alley?” domandò Moody.
“Lord Voldemort”
“E per quale motivo?”
“Dare il tempo al servo di parlare con la spia”
Moody restò impassibile mentre Shakebolt si mosse appena accanto a lui.
“Parli di una spia del ministero?” domandò Moody ancora e Rosier scosse la testa.
“No, ma non so altro. Il mio Signore non mi ha rivelato altro. Io obbedisco” aggiunse Rosier.
“Dove si nasconde il tuo signore?” chiese Shakebolt.
Rosier alzò appena lo sguardo e con la fronte corrucciata, come se si rendesse conto di star rivelando informazioni segrete, aggiunse: “A casa mia”.
 
 
 
**********************************
 
 
 
“Peter!” esclamò Sirius spalancando la porta della cucina di casa Minus.
Non appena entrò nella stanza Peter fece cadere tutti i piatti che stava per rimettere apposto dopo averli lavati.
I due si guardarono per un momento incapaci di dire nulla, poi Sirius cominciò a ridere e tirò fuori al bacchetta per aiutare l’amico a riparare al suo danno.
“Mi dispiace di averti spaventato” disse Sirius.
“Figurati. È un piacere vedere che sei tu..” rispose Peter.
“Hai ricevuto visite sgradevoli?!” chiese Sirius facendosi più serio e preoccupato ma Minus scosse la testa e alzò la mano come se stesse scacciando una mosca.
“Come ti senti dopo l’attacco?” domandò Peter cambiando discorso e andando ai fornelli per preparare un the per tutti e due.
“Decisamente meglio. Più che altro avevo bisogno di riposare ma… lo sai, non sono uno che si butta giù facilmente. Anche gli altri stanno bene. Pensavamo saresti venuto a trovarci ma non lo hai fatto…” disse Sirius con fare quasi stupito.
“Così sei venuto tu” concluse Peter restando di spalle per non tradire alcuna emozione.
In quel momento la madre di Peter entrò in cucina con una cesta di panni lavati e la posò su un mobile proprio accanto alla sedia dove Sirius era seduto.
Guardò sorridente il figlio e poi il suo sguardo si spostò sul moro a cui rivolse un sorriso ancora più largo.
“Sono proprio felice che mio figlio abbia così tanti amici. Certo quel tipo dell’altro giorno…” borbottò la signora Minus ma proprio sul finire della frase Peter rovesciò tutta la tazza di the tanto che il forte rumore distrasse Sirius.
“Mamma vuoi andartene di là?!” sbottò il ragazzo voltandosi a guardarla furioso.
Sua madre e Sirius lo guardarono stupiti poi la donna uscì nel giardino senza proferire parola lasciando i due ragazzi nell’imbarazzo.
“Mi dispiace sono un po’ teso in questi giorni…” borbottò Peter porgendogli la tazza ancora integra.
“Non ti preoccupare… siamo tutti un po’ sfasati dopo l’attacco. Comunque ora devo proprio andare, sono contento di averti visto e spero starai meglio. Ah Peter… passa ogni tanto a casa Potter, ci farebbe piacere” disse Sirius alzandosi e dirigendosi poi verso l’ingresso.
Peter rimase immobile a guardare l’amico uscire da casa sua e non poté fare a meno di pensare al più giovane dei Black.
 
 
 

“Sono a casa!” gridò Sirius entrando nel suo nuovo appartamento.
Marlene era avvolta in una vestaglietta bianca che faceva contrasto con i suoi capelli neri e girava per il salotto allegramente.
Quando lo vide lo abbracciò forte e gli diede un bacio sulle labbra di quelli che trasmettono felicità.
“Mmm siamo allegri oggi. Che succede?” domandò il moro abbracciandola alla vita.
“Ho parlato con mia madre poco fa. Ha detto che le manco molto e anche a papà… ho pensato di invitarli a venire a cena una di queste sere, che ne pensi?” domandò la ragazza guardandolo dritto negli occhi speranzosa.
Sirius restò di sasso e alzò appena le sopracciglia dallo stupore e non poté non avere un po’ di timore nel fatto che i genitori della sua ragazza volessero stare un po’ con loro.
Tuttavia non era proprio il caso di andare contro la volontà di Marlene, almeno non adesso che avevano ritrovato la tanto attesa tranquillità.
Così sorrise e le diedi un altro bacio senza proferire parola.
“Sapevo che avresti capito! Anche perché li ho invitati per domani” ridacchiò lei staccandosi e tornando a sistemare la casa canticchiando.
“Amore… ma domani c’è la mia birra settimanale con James..” borbottò Sirius spalancando gli occhi.
“Oh andiamo rimanderete a un altro giorno!” esclamò Marlene sempre allegra. Niente avrebbe potuto rovinarle quella giornata.
“Amore ma…” provò a ribattere Sirius.
“Ma niente, James non è la tua ragazza. E poi dopo l’attacco ho proprio bisogno di passare del tempo con te e i miei genitori..” rispose Marlene facendo l’espressione spaventata che sapeva avrebbe fatto desistere Sirius dal ribatterle.
Come previsto il ragazzo sbuffò ma non proferì altro e si buttò nel divano esausto per essere poi raggiunto dalla mora che gli si mise a cavalcioni sopra.
“Lo so quanto ci tieni alla tua seconda fidanzata James. Però sono certa che non saprebbe ricompensarti come me…” ridacchiò Marlene con fare sensuale bisbigliandogli all’orecchio.
“Mmm… hai proprio ragione” rispose Sirius inebriandosi del profumo di rosa tra i capelli di lei.
Entrambi ridacchiarono e poi si lasciarono andare alle coccole.
 
 
 
********************************
 
 
 

“Sono proprio felice di aver ripreso con i preparativi! Anche se devo dire che siamo proprio a buon punto. I vestiti per te e le damigelle ci sono, James lo ha ritirato stamattina. I tavoli li abbiamo sistemati e anche gli accompagnatori che saranno Remus e Frank vero?” chiese Dorea che dal ritorno di Lily era diventata molto più allegra.
“Sì… James aveva chiesto a Peter ma ha detto che non se la sentiva. Sappiamo tutti quanto è maldestro certo… però pensavo che se James glie lo avesse chiesto non avrebbe rifiutato” rispose Lily alzando appena le spalle.
“Non mi sembra ti stia troppo simpatico il piccolo Minus… sbaglio?” chiese Dorea mentre con la bacchetta preparava dei fiocchetti verde smeraldo da mettere sulle bomboniere.
“No mi è simpatico però… non so è da dopo capodanno che mi sembra un po’ diverso. Ho provato a parlarne con James ma sai come è fatto, non ne vuole sapere di pensar male dei suoi amici. Non che io stia pensando chissà che cosa però…” disse Lily aiutando la futura suocera con la bacchetta.
Dorea sorrise appena poi, una volta finiti i fiocchetti, con un tocco più deciso della bacchetta li spedì dentro una scatolina che si richiuse solo quando anche l’ultimo fu dentro.
“Siamo tornati!” gridò Charlus dall’ingresso e entrando poi in salotto seguito da James.
“Come è andata la ronda?” chiese Lily dando un bacio al ragazzo e abbracciandolo.
“Bene nessun problema. Sembravamo proprio papà e figlio che fanno un giretto” rispose Charlus sapendo che anche la moglie premeva per sapere.
“Oh Lily va pure su a riposarti. Per oggi facciamo basta continueremo domani” disse Dorea e con un tocco di bacchetta tutto il salotto tornò in ordine.
Lily e James salirono di sopra e lasciarono i signori Potter di sotto.
“Sirius è andato da Peter oggi…” disse James entrando nella sua camera e seguito dalla rossa.
“Allora, si sa perché non si è fatto vedere questi giorni?” domandò Lily sedendosi sul letto.
“Non è che abbia detto molto. Però Felpato mi ha detto che l’ha trovato molto spaventato… bhè lo capisco, insomma, suo padre è un babbano” rispose lui stendendosi e appoggiando la testa sopra le gambe di lei che prese ad accarezzargli i capelli.
Restarono in silenzio in quella posizione per un po’, ognuno perso nei suoi pensieri fino a che, inconsciamente, non si trovarono entrambi a pensare che l’essere di nuovo insieme ed essere felici era davvero l’unica cosa che contava.
“Sono felice che tu sia qui” sussurrò James e con un gesto forte ma senza farle male la portò a stendersi accanto a lui.
“E io sono felice che tu abbia capito i tuoi errori. Questo significa che non sei un perfetto idiota…” rispose lei ridacchiando mentre lui si fingeva offeso.
“Signorina Evans non le permetto di parlarmi così!” esclamò James e cominciò a farle il solletico.
Tra una risata e l’altra si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altro e sembrò loro d’essere tornati indietro nel tempo quando a scuola avevano iniziato a frequentarsi.
Erano passati diversi mesi e c’erano stati tanti avvenimenti che avevano fatto sì che il tempo passasse veloce per tutti. Ma adesso, lì sul letto,, in un momento in cui l’unico pensiero era far star bene l’altro, il tempo sembrava essersi fermato.
“James… che ne pensi di accompagnarmi al matrimonio di Petunia il diciassette?” chiese Lily ad un tratto.
“Assolutamente sì! Sono felice che tu abbia cambiato idea…” rispose lui dandole un bacio sulle labbra pieno di dolcezza e affetto.
 
 
 
******************************
 
 
 
La sera seguente Marlene e Sirius, tesi più che mai, aspettavano con ansia l’arrivo dei genitori di lei e cercavano entrambi di trovare un’occupazione per smorzare l’attesa.
Quando finalmente i signori Mckinnon arrivarono, li accolsero tranquillamente anche se un po’ di imbarazzo era tangibile da entrambe le parti.
Sedettero a tavola e mangiarono tra una chiacchiera e l’altra e pian piano si trovarono tutti più a loro agio.
“Michael e Mitchell torneranno a casa per Natale?” chiese Marlene alla madre.
“No, quest’anno no purtroppo. Michael ha un importante incarico di lavoro e Mitchell deve restare a scuola con i ragazzi che non torneranno a casa per le vacanze. Ma avremo voi due no?” rispose la madre sorridendole.
“Avete messo su una bella casetta vedo. Posso chiedere come avete fatto a permettervela?” domandò il signor Mckinnon cambiando repentinamente argomento.
Marlene e Sirius si guardarono e entrambi pensarono che il fatto che il padre non avesse detto nulla fino a quel momento era davvero troppo bello per essere vero.
Sirius si schiarì la voce e poi, con un sorriso, rispose: “Ho ricevuto l’eredita di mio zio quando è morto un anno e mezzo fa. Fino a poco tempo fa non l’avevo mai toccata e una casa tutta per noi è stata una buona spesa”.
“E come pensi di mantenere mia figlia d’ora in avanti?” chiese ancora il padre di Marlene mentre la moglie e la figlia lo guardavano con aria severa e preoccupata.
“A settembre inizierò il corso da auror e per il momento ce la caveremo con la parte di eredità che è rimasta. Mio zio era pur sempre un Black…” rispose nuovamente Sirius facendo un sorriso debole e molto tirato.
Il signor Mckinnon lo guardò intensamente per alcuni istanti poi sorrise anche lui appena ma decisamente più rilassato: Sirius doveva aver passato il test.
Il resto della cena trascorse tranquillamente anche se, come era naturale, la signora Mckinnon inorridì e si portò le mani alla bocca quando i due raccontarono dell’attacco di qualche giorno prima.
Tuttavia entrambi cercarono di tranquillizzarli e l’argomento Ordine della Fenice non venne citato per niente.
Verso mezzanotte i genitori di Marlene salutarono la figlia e il ragazzo con un forte abbraccio e con la promessa di stare attenti e di tenerli sempre aggiornati.
Il signor Mckinnon strinse addirittura la mano a Sirius e gli diede una pacca sulla spalla che, secondo Marlene, equivaleva praticamente alla sua benedizione.
“è andata bene non trovi?” chiese Marlene sedendosi sul divano accanto al fidanzato.
“Sì sembra che tuo padre abbia preso bene alla fine la storia dell’ordine” rispose lui passandole un braccio fra le spalle.
“Chissà come se la passa Remus in Ungheria…” borbottò Marlene pensierosa.
“Sono sicuro che sta bene anche se devo ammettere che mi manca il nostro Lunastorta. Senza di lui combinare guai o fare l’immaturo non è divertente…” ridacchiò Sirius mentre la mora alzava gli occhi al cielo.
“Bhè è comunque da un po’ che tu e il tuo compare non ne combinate. Starete mica diventando seri?!” chiese Marlene ridendo anche lei.
“Mai!” rispose allora Sirius.
 
 
 
*********************************
 
 
 

Remus si rigirava nel sonno da quando si era coricato solo poche ore prima.
Nei suoi sogni c’erano Allie e Mary che lo aggredivano e subito dopo un lampo di luce verde colpiva entrambe facendole accasciare tutte e due a terra prive di sensi.
Si vegliò di soprassalto e si passò una mano sugli occhi prima di guardare l’ora dall’orologio da polso appoggiato al comodino: le tre e mezzo.
Stava per rimettersi giù quando qualcosa fuori dalla finestra lo incuriosì tanto da farlo alzare a controllare fuori.
L’oscurità del villaggio era squarciata da un’unica, potente luce: un fuoco.
Remus guardò emglio e si rese conto che il fuoco che vedeva era la casa di Imre che andava a fuoco.
Indossò i pantaloni e una felpa il più velocemente possibile, prese la bacchetta e si fiondò fuori casa.
Come lui altri si erano accorti di quello che stava accadendo e si stavano avvicinando all’incendio quando, un lampo di luce verde colpì Tom in pieno petto.
Remus restò interdetto per alcuni istanti senza capire bene che cosa stesse succedendo ma quando anche altri due della tribù caddero a terra capì che l’incendio non era un semplice incidente.
“Tom! Imre!” gridò la voce familiare di Allie che lo superò.
Remus le corse dietro e la prese per la vita mentre intorno a loro l’aria si riempiva di maledizioni che volavano ovunque.
Altri membri della tribù erano usciti dalle loro abitazioni e molti si smaterializzarono tenendo in braccio i bambini.
“Allie, Allie dobbiamo andarcene subito!” gridò Remus trattenendola mentre una ventina di mangiamorte avanzavano verso la loro direzione.
Remus pensò intensamente a un luogo vicino dove potersi materializzare e pochi istanti dopo lui e Allie si ritrovarono con la faccia sull’erba poco lontano dalla sponda opposta a quella del villaggio.
Allie si alzò per prima e corse vloce verso la riva seguita da Remus ancora spaventato ma sicuro che combattere non sarebbe stata una buona idea.
Quando finalmente raggiunse Allie la trovò ad osservare dall’altra parte del lago in cui si distinguevano perfettamente le fiamme che dovevano essere state appiccate anche alle altre case.
“Allie… non possiamo tornare là. Sanno che siamo scappati in tanti, saranno lì ad aspettarci” sussurrò Remus restando qualche passo dietro di lei.
“Sì, lo so. Dobbiamo andare via da qui, potrebbero trovarci. Vieni ti porto io in un posto sicuro…” rispose lei voltandosi e asciugandosi le lacrime.
Si presero per mano e poi sparirono nell’oscurità.
 
 
Note dell’autrice:
eccomi con il nuovo capitolo!
Come vedete c’è un momento di calma, per lo meno a Londra, mentre per Remus le cose non stanno andando affatto bene alla tribù.
Ora lui ed Allie cosa faranno? E soprattutto dove andranno? Bhè questo lo scoprirete nel prossimo capitolo!
I genitori di Marlene sembrano essersi un po’ ripresi e addirittura sembrano accettare bene il fatto che lei viva da Sirius.
Lily e James decidono di andare al matrimonio di Petunia, che vedremo tra qualche capitolo.
Per quanto riguarda Peter invece, come avete letto, la visita di Regulus ha lasciato un bel segno.
Vi anticipo che nel prossimo capitolo arriveranno gufi importanti da Hogwarts… immaginerete quali notizie porteranno!
Spero di aver soddisfatto abbastanza la vostra curiosità almeno per il momento!
Ci vediamo fra qualche giorno con il prossimo capitolo!
Un abbraccio e grazie ancora a tutti voi!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lilylunapotter1