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Autore: Riflessi    05/04/2018    7 recensioni
Hermione Granger. Una maledizione, un gioiello... uno spirito che la tormenta senza un apparente motivo, e la grinta che a volte l'abbandona, facendole disperatamente chiedere perché non c'è mai pace, nella sua vita.
Poi, Draco Malfoy. La sofferenza dei suoi anni di espiazione, l'isolamento, il disprezzo del mondo magico. E la scoperta, inammissibile, sconvolgente, inaccettabile, che l'amore è l'emozione più violenta che un essere umano può provare, più forte perfino dell'odio... quell'odio che l'aveva sempre animato in passato, proteggendolo come una corazza.
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 12
Dagli elfi domestici, a Draco Malfoy
 
 
"HERMIONE! Cazzo... hai dato tutti gli zuccotti di zucca a Malfoy! Ma sei scema?!"
Ron la guardò allibito rientrare in bottega, e la donna lo fulminò con una sola occhiata: 
"Tutti?! Ma se più della metà li hai mangiati tu, Ron! Ne volevi ancora? Fai schifo, te l'ho mai detto?" Hermione chiuse il discorso, e si riposizionò immediatamente dietro il bancone del negozio a lavorare sulla traduzione de "Il mago e il pentolone salterino", ignorando ogni perplessità dell'amico.
 
Harry corrugò le sopracciglia, consapevole che stava succedendo sicuramente qualcosa di strano alla sua amica, anche se la sua zucca vuota non voleva ammetterlo apertamente, censurando ogni dubbio. Ma non era facile scacciare l'immagine adocchiata prima, attraverso la vetrina dei Tiri Vispi. Per quei pochi attimi si era rassomigliato ad Argus Filch, il custode di Hogwarts, mentre allungava il collo spiaccicando il naso sul vetro, per distinguere Hermione in mezzo alla strada, da qualche parte fra la gente. Per completare il quadretto gli era mancata soltanto Mrs Purr fra i piedi ed un pastrano marrone, logoro e sporco gettato malamente sulle spalle. Quando era riuscito ad individuarla, l'aveva vista accarezzare i capelli biondi di Draco Malfoy che, nel frattempo, le sorrideva dolcemente.
 
Malfoy. Che sorrideva dolcemente ad Hermione.
 
"STUDENTI! STUDENTI FUORI DAI LETTI! STUDENTI FUORI DAI LETTI!"
 
L'Argus Filch che era in lui, aveva fatto scattare l'allarme dentro la sua testa, e dopo aver sbattuto gli occhiali sul vetro nel tentativo di spiare meglio, Harry si era trovato costretto a ritirarsi di scatto, perchè Hermione si era voltata per rientrare.
 
Diamine! Draco Malfoy non poteva provare qualcosa per la sua amica: non era possibile, non era ammissibile. Soprattutto: Hermione non poteva buttare alle ortiche tutti quegli anni di odio totale per avvicinarsi a lui e cambiare radicalmente opinione! No! No no no no no. Si stava sbagliando. Forse era tutto un equivoco... e la sua migliore amica cercava solo di comportarsi con il biondo in modo gentile. In fin dei conti, lei aveva sempre avuto quella mania di aiutare i più deboli, i più denigrati, i più soli.
 
Dagli elfi domestici, a Draco Malfoy.
 
Ecco... era solo questo il punto, si!
Le nobili intenzioni di Hermione non potevano essere messe in discussione, Harry ne era sicuro; il problema a quel punto riguardava solo Malfoy! Era lui, a dargli una certa apprensione... Era sempre stato un ragazzo enigmatico oltre tutte le altre cose che lo rappresentavano; un ragazzo che agiva senza che se ne potesse comprendere il reale scopo. Nessuno aveva mai veramente capito come ragionasse, ed era per questo che Harry ne aveva timore, specialmente ora, che aveva notato in lui quel brusco cambiamento. Un cambiamento che però, effettivamente, era avvenuto solo nei confronti di Hermione, perchè con tutti gli altri, Malfoy continuava a comportarsi nel solito modo sprezzante ed acido. Gli balenò per la mente un pensiero scomodo, ed iniziò a sudare freddo:
Che avesse davvero ragione il caro e inimitabile professor Albus Silente?
Gli uomini cambiano, gli uomini hanno bisogno di possibilità, e di fiducia...
E di amore.
L'amore muove il mondo, sposta le montagne. Ma può essere potente al punto di far diventare un altro uomo anche un'anima perduta come Draco Malfoy?
Allora Harry si voltò a guardare Hermione, che in quel momento se ne stava a scrivere furiosamente col capo basso sui suoi preziosi fogli, e le vide sul volto un sorriso mal trattenuto, un sorriso emozionato.
E seppe, anche se a malincuore, che la risposta era si...
 
Decise di tenersi per sé ogni dubbio, ogni sensazione, ogni paura anche... nella speranza che quegli indizi sparsi, non fossero per forza da attribuire ad un sentimento nascente. O almeno se lo augurava. Non era sicuro che Hermione potesse essere felice con un uomo simile. Troppo diversi: loro erano come il giorno e la notte. Era così difficile perfino immaginarseli, insieme! Hermione Granger e Draco Malfoy.
Eppure, se ci rifletteva... erano diversi come all'epoca erano stati diversi sua madre e Piton.
Lily e Severus. Un amore travagliato, un amore maledetto, contrastato. Profondo, ma segnato dagli eventi. Tanto sbagliato che era finito male. L'oscurità che permeava la vita di Piton aveva distrutto ogni cosa buona. Era stato inevitabile. E non era bastato il pentimento, non era bastata la promessa di amore eterno, non era bastato il desiderio di dedicare la propria vita alla redenzione, per tornare ad essere felici.
Harry aveva tanta paura che anche Hermione finisse per soffrire alla stessa maniera di sua madre, per colpa delle tenebre che rivestivano volontariamente o involontariamente, la vita di Draco Malfoy!
Forse sarebbe andata a finire tragicamente. O forse invece, sarebbe andata a finire bene. Chissà!
Trent'anni prima, per Lily e Severus non era stato possibile amarsi liberamente, perchè i giorni erano stati troppo bui per sfidare le convenzioni sociali... Ora invece, i tempi erano sicuramente più maturi per la felicità, e se perfino un uomo come Draco Malfoy aveva deciso di mettere da parte qualsiasi discriminazione, allora c'era ancora una speranza!
Certo, non era esattamente raggiante al pensiero che il suo vecchio, acerrimo nemico di scuola, potesse innamorarsi di Hermione. Gli ci sarebbero voluti mesi, anni, sopportazione, bocconi amari da inghiottire per abituarsi all'idea, ma l'avrebbe fatto. A volte invidiava Ron per la sua estrema ingenuità: lui ancora non aveva capito nulla di quei due, ed Harry preferiva non metterlo al corrente, almeno non adesso che ancora non ne aveva la completa sicurezza.
 
Al momento, l'unica certezza assoluta di Harry, era che Draco Malfoy avrebbe dovuto proteggere ed amare Hermione Granger con tutta l'anima, altrimenti gli avrebbe spaccato la faccia a calci, mandandolo direttamente all'altro mondo.
Era una promessa...
 
 
***
 
 
 
Draco entrò nella bottega di Borgin&Burkes venendo investito da una valanga di ricordi, ricordi di bambino: quando girava per gli scaffali polverosi insieme a suo padre, quando osservava affascinato le potenzialità oscure di ogni oggetto, di ogni libro fittamente scritto. Quando, terrorizzato, vi aveva acquistato la collana destinata a Silente... Ed infine, con un dolore al petto che rischiò di sopraffarlo, ricordò il terrore con cui vi era entrato per vedere l'armadio svanitore.
La puzza di vecchio, di polvere, cera, di pozioni misteriose, gli invase le narici andando a stimolare ancora quella parte di mente adibita alla memoria, e i suoi occhi chiari si fecero lucidi. Non fu per il piacere di rivivere scene della propria adolescenza, ma per la tristezza conseguente agli sbagli che sapeva di aver fatto, proprio a cominciare da lì dentro. Sentì il marchio nero pizzicare sotto il maglione, ed i ricordi così si fecero anche tattili, oltre che visivi ed olfattivi. Sapeva, Draco, che il marchio non gli stava davvero facendo male, che non era obiettivamente possibile, ma era piuttosto la sensazione di disagio ad ingannare il suo cervello, facendogli credere che bruciasse di nuovo. La psicologia umana era contorta.
 
Hermione.
Era lì solo per lei, e Draco realizzò con meraviglia che, nonostante anni prima avesse deciso di non metter mai più piede in quel negozio maledetto, l'amore ve lo aveva fatto tornare...
L'amore.
 
All'epoca non poteva immaginare che un giorno avrebbe amato! La sua vita era stata così arida e tormentata, che credeva fosse impossibile che un giorno il suo cuore avrebbe ripreso a sbattere furiosamente nel petto per qualcosa di diverso dalla paura. Era una sensazione che tendeva a scaldarlo, a renderlo quasi euforico. E gli piaceva, si.
Ovviamente sapeva che non ci sarebbe stata alcuna probabilità di essere ricambiato, soprattutto sapendo a CHI era rivolto il suo amore! Draco era maledettamente consapevole che il lungo percorso della sua espiazione non poteva contemplare la felicità più pura, quindi si accontentava delle piccole cose, come un uccellino che in pieno inverno trova per terra una briciola di pane.
Draco era sbagliato. Draco era il buio più nero e misterioso. Hermione Granger era la luce. L'equilibrio. La giustizia. Si sarebbe accontentato di guardarla da lontano, ringraziando Merlino, Dio e tutto ciò che poteva aver creato il mondo, per avergli dato almeno la possibilità di capire vagamente cosa potesse essere l'amore e la bellezza.
Non avrebbe mai preteso che lei lo amasse di rimando: Draco era tante cose brutte, ma non era uno stupido! E sapeva che lei non poteva innamorarsi di lui... Sarebbe stato come sovvertire l'ordine naturale dell'universo. Ma almeno, voleva provare a rimediare all'odio, chiederle scusa in qualche contorto modo per ciò che le aveva fatto in passato; magari senza farlo in modo clamoroso, ma utilizzando uno stratagemma...
Voleva riscattarsi. E forse così si sarebbe sentito finalmente in pace con sé stesso.
 
Draco si avvicinò al vecchio decrepito che se ne stava dietro il bancone e che, appena era entrato, aveva tradito una fugace espressione di stupore nel ritrovarselo davanti dopo tutti quegli anni.
"Ho bisogno di conoscere tutto quello che sa sul bracciale di Damocles Belby. E non mi muoverò da qui, finchè non uscirò con tutte le informazioni che mi servono, vecchio!"
 
Dopo il racconto che Marcus Belby aveva fatto ad Azkaban, Draco aveva già capito a grandi linee cosa poteva esser successo, ma aveva bisogno di conferme. Conferme che, per fortuna, non sbagliò a voler trovare proprio da Borgin&Burkes...
 
 
***

 
Del bracciale ne esistevano due copie esattamente identiche, come aveva già riferito Marcus sotto interrogatorio, copie che il nonno del ragazzo aveva fatto costruire molti anni or sono.
Il vecchio pozionista era molto innamorato di sua moglie, tanto che avevano deciso entrambi di rimanere vicini pure se uno dei due fosse morto. Così, Damocles Belby si era recato da Borgin&Burkes per operare una magia oscura sui due bracciali, un incantesimo estremamente potente che avrebbe permesso a chi li indossava, di rimanere spiritualmente in contatto nonostante l'impedimento della morte, una sorta di portale di comunicazione.
Draco si era imbattuto una sola volta in questa procedura, durante i suoi anni di studio sulla magia nera, e gli era capitato per caso studiando un libro antichissimo; ricordava che l'incantesimo, oscuro e complicato, veniva più spesso definito: Incanto Amethystus, in richiamo alle proprietà dell'ametista. Alla pietra infatti, veniva attribuita proverbialmente la conoscenza di una realtà oltre la materia, la rinascita della mente, il potere dell'illuminazione, la trasformazione spirituale...
Questo tipo di magia in sé non era pericolosa, né per i diretti interessati, né per chi, accidentalmente, fosse venuto in possesso del manufatto incantato. Ciò era possibile perchè l'incantesimo veniva sigillato con il sangue dei coniugi, in modo che solo ed esclusivamente loro potessero mantenere il contatto. Così, il sangue del signor Damocles Belby e quello della moglie erano stati mescolati e messi all'interno di tre pietre incastonate in ogni gioiello, con un rituale abbastanza lungo. I due bracciali erano entrati in funzione alla morte della signora Belby, ed avevano svolto il loro compito egregiamente, senza che nessuno lo sapesse. Neanche i familiari.
 
Questo, era tutto ciò che il vecchio negoziante seppe riferire a Draco, che unì tutte le informazioni ottenute, ricreando precisamente la dinamica dei fatti: Marcus Belby aveva detto che il bracciale del nonno era stato riposto, dopo l'avanzare della sua malattia babbana, in uno scrigno, fino al giorno in cui lui, ignaro, l'aveva indossato. Per molti mesi, Marcus non aveva avuto problemi, e questo perchè, in effetti, il gioiello non creava nessun problema a coloro che non facevano parte dell'Incanto Amethystus. Anzi, agli occhi del mondo esterno, restava un comune e banalissimo gioiello.
Il problema si era presentato però, quando Marcus aveva partecipato a quelle maledettissime sedute spiritiche con Harper e Warrington. Praticamente, evocando i fantasmi tramite la magia oscura, si era riaperto, nel bracciale, il canale di comunicazione tra il mondo dei vivi e l'aldilà... Ed evidentemente, un'entità malvagia si era attaccata al gioiello tramite il sangue contenuto nelle pietre del gioiello, sangue che, com'era risaputo, era un perfetto conduttore per incantesimi e maledizioni. Era da scartare a priori che quello fosse lo spirito della nonna di Marcus Belby, lei non avrebbe mai fatto del male a suo nipote o desiderato di uccidere il marito, quindi gli restava da capire solo alcune cose: chi era quell'entità, perchè aveva ammazzato il vecchio Damocles Belby tramite Marcus, e soprattutto cosa ne sarebbe stato di Hermione...
 
Mentre rifletteva, sentì il vecchio negoziante parlargli con la sua voce tremolante ed affaticata:
"Dimmi, giovane Malfoy. A chi sta creando problemi questo bracciale?"
Draco rimase interdetto: "C-cosa? Che diavolo ne sa lei?"
Una certa paura lo invase... Il suo istinto a non fidarsi, purtroppo, non si era mai sopito del tutto, nonostante la guerra fosse finita da un pezzo.
"Beh! Sono cinquant'anni che lavoro per questa bottega. Non ho bisogno di saperle le cose... le deduco!"
E Draco, dopo vari tentennamenti, decise di capitolare, certo che solo quel vecchio rattrappito poteva aprirgli qualche strada in più. Fece della storia un racconto breve, impersonale, omettendo ovviamente l'identità di Hermione in un moto spontaneo di protezione nei suoi confronti. Avrebbe fatto a pezzi il mondo intero se qualcuno si fosse azzardato a metterla ancor più nei guai di quanto già non fosse. Hermione Granger era diventata il suo fiore prezioso, intoccabile da tutti... perfino da lui. Purtroppo.
Terminò il racconto passandosi come di consueto una mano fra i capelli poi, guardando negli occhi il negoziante, sbuffò: "Non so davvero cosa fare!"
Il vecchio sorrise, mostrando i denti spezzati e gialli, e derise apertamente Draco: "Sono nove anni che studi e combatti la magia oscura, ragazzo! Esattamente dal 1998. Non dovrei essere io a dirti cosa fare. Non trovi?"
Gli occhi di Draco si fecero paurosamente temporaleschi, mentre la sua faccia cambiava espressione di colpo. La rabbia ed il sospetto montarono in lui con la velocità di un boccino in volo. Il tono che usò fu irritato, sconcertato, minaccioso:
"Come fa a sapere tutte queste cose di me?"
Il vecchio non smise mai di ridere sotto i baffi: "Non preoccuparti ragazzo, io so sempre tutto di tutti, ma non per questo devo essere pericoloso! Ora, torniamo a noi..." Gli puntò un dito nodoso e tremante al petto e riprese: "Se vuoi aiutare questa persona, intanto trova un modo per evitarle il contatto diretto con il bracciale."
Il giovane aggrottò le sopracciglia, allontanandosi impercettibilmente dall'unghia sporca del vecchio, che gli solleticava l'elegante cappotto grigio di panno.
"Il calore umano, giovane Malfoy! Lo spirito che si è impossessato del bracciale, sicuramente si nutre di calore umano! Quindi: se tu frapponi qualcosa tra la pelle del polso ed il bracciale, isolerai il gioiello dalla sua fonte di sostentamento! Non risolverai il problema, ma di certo lo attenuerai almeno per il tempo utile a trovare la soluzione definitiva."
Draco si poggiò la mano sulla fronte, pensando di essersi bevuto il cervello. Per quale cazzo di motivo non ci aveva pensato da solo? Bastava così poco per alleviare le sofferenze di Hermione, e lui non ci era arrivato!
Il vecchio intanto, era sparito tra gli scaffali polverosi, ma ne riuscì fuori poco dopo con un tomo vecchio e rovinato. "Prendi questo. Potrà esserti utile!"
 
Terribilis possesionem. Cura et scientia.
 
Draco l'afferrò al volo, lasciando sul bancone un sacchetto pieno di galeoni, senza preoccuparsi di aver sborsato troppo per un solo libro. Poi si appoggiò in fretta il mantello sulle spalle e sparì dal negozio, facendo tintinnare il campanello dell'uscio.
 
 
Continua...
   
 
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