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Autore: BALTO97    07/04/2018    5 recensioni
Fiction ispirato al film “ Il diavolo veste Prada”
Jared ,una Miranda Priestley al maschile , non perdona niente ai suoi dipendenti .
Misha , nuovo secondo assistente di Jared , non solo dovrà fare i conti con il pessimo carattere del boss ma anche con il suo misterioso ragazzo .
quello che scoprirà il giovane segretario sarà la verità ?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ti sto dicendo la verità Kim” disse Misha con un tono quasi esasperato.
Il giorno dopo appena era entrato in ufficio, era stato assalito da Kim e da tutte le altre segretarie e dalle loro domande sulla casa e sul misterioso ragazzo di Jared.

Accerchiato e messo al muro Misha aveva raccontato tutto, della casa, delle decorazioni dentro e fuori, di Jensen dei suoi segni e di quella specie di frustino.

“Cosa pensi che gli abbia fatto?” chiesero le segretarie che lo stavano ascoltando sbalordite da quelle storia.

“No lo so ! e non ci voglio pensare !” rispose il bruno spostandosi da tutte quelle attenzioni e tornando alla sua scrivania.

“Jensen è un ragazzo adorabile , mi ha fatto entrare e offerto da bere … poi arriva Jared a torso nudo....”

“A torso nudo ????” cinguettarono le segretarie immaginandosi quella massa di muscoli del loro capo a torso nudo.

“Gli dice di andare a prepararsi dandogli quel....Oddio quel frustino” ricordò Misha rivedendo quella strana fascia di tessuto penzolargli tra le mani.

“KIM!” disse la voce di Jared mentre entrava dal corridoio con passo svelto e sicuro. 
Tutti tornarono al loro posto sedendosi e facendo finta di niente pregando che il loro capo non avesse sentito la loro conversazione.

“Kim” richiamò lanciando la giacca e la borsa sulla scrivania di Misha.
“Si signore” rispose la donna già con il blocchetto degli assegni in mano.

“Chiama Beaver e dirgli che non approvo il contratto per la BH corporation. Avvisa Pellegrino che la riunione di mercoledì è posticipata alle 14 e dimmi una cosa? Perché Shapperd non ha ricevuto l’e- mail con la notifica per i novi registri ?” chiese distogliendo lo sguardo dal telefono e osservando la segretaria negli occhi.

Kim era senza parole. “L’e-mail forse non è partita e …” cercò di giustificarsi ma il capo sbuffò.
“I dettagli sulla tua incompetenza non mi interessano!” rispose stizzito Jared tornando a guardare il telefono “Mandagliela e ricontrolla tutte l e-mail , anche quella per l’ente di beneficenza” 
Disse categorico andando verso il suo ufficio.

“Ah Misha !” chiamò guardando verso il nuovo segretario. “Alla lista degli invitati di natale aggiungi anche il nome Jensen Ross Ackels” detto questo entrò nell’ufficio

“Wow !” esclamò Kim controlando ora le e-mail“in 5 anni Jensen non è mai venuto a una singola festa o evento dell’azienda” 
“Chissà cosa lo ha convinto” si chiese. 
“Lo so io!” rispose Misha e quando Kim lo guardo mimò il gesto di una frustrata in aria.

“Misha , non puoi saperlo !” lo riproverò bonariamente la donna. 
“Aveva un occhio nero e il labbro spaccato!” esclamò guardandola.
“Hai detto che era un ragazzo felice e sorridendeva!” esclamò citando le parole del racconto di Misha.
“Ma lui …” stava per replicare Misha quando Jared aprì la porta del suo ufficio. 

“Qualcuno mi spiega perché il mio dannato caffè starbax con latte scremato senza schiuma non è qui?! ” quasi urlò ribattendo la porta.
“Vado subito” disse il bruno alzandosi e volando letteralmente verso l’ascensore.
“BOLLENTE!” sentì la voce del capo urlare nonostante le porte chiuse.

Circa 15 minuti dopo Misha stava correndo le scale per raggiungere l’ufficio con in mano la tazza di caffè che gli stava ustionando la mano.
“Finalmente” esclamò Jared vedendolo entrare e appoggiare il caffè sulla scrivania di vetro.
“Scusa , ma c’era gente....”

“Disturba qualcun altro con le tue inutili scuse” affermò Jared tornando a guardare il computer mentre sorseggiava il caffè fumante, “E ora torna al lavoro”

“Misha?!” lo richiamò. 
“Si!” rispose prontamente il segretario girandosi.
“All’ora di pranzo arriverà un pacco per me. Firma e portamelo nell’ufficio” disse il capo senza distogliere lo sguardo dai documenti.

“All’ora di pranzo” sussurrò Misha ma fu un grave errore. 
“Hai qualche impegno di cui io non sono a conoscenza” chiese Jared alzando lo sguardo e osservan
dolo con occhi glaciali.

Misha negò scuotendo la testa pregando che Jared non lo fulminasse sul posto.
“Ottimo! Ora torna al lavoro” 

Alle 12:30 Misha avrebbe dovuto andare in sala pranzo ma doveva aspettare il pacco. Kim era stata così gentile da portagli un panino ricordandogli di piantonare sempre la scrivania.

“Ricorda : quando io non ci sono devi costantemente piantonare la scrivania. Quella prima di te ha lasciato la segreteria perché doveva andare in bagno e Jared ha perso un importante cliente che si era imbarcato su un volo per l’Australia per 8 ore. Ora quella ragazza lavora da McDonald’s” aveva raccontato Kim il primo giorno.

Alle 13:00 il pacco, grande come una scatola di scarpe, finalmente arrivò e Misha firmò dando la mancia al fattorino.
Stava per portare dentro il pacco quando, per distrazione, cadde e un lato del nastro adesivo si staccò.

“Oh no merda” esclamò raccogliendolo, ma mentre lo sollevava dalla scatola cadde un paio di manette di metallo lucido. Le raccolse.

“Ma che?!” esclamò osservando quel paio di manette luccicanti con la chiave nella piccola serratura.
“Misha che stai facendo ?” chiese Kim entrando e facendolo trasalire.
“o Kim ! che paura! pensavo fosse Jared” sussultò voltandosi verso la prima segretaria.

“Ma sei matto?!” esclamò vedendo il pacco aperto e le manette in mano a Misha.
“Mai aprire un pacco!” lo rimproverò strappandogliele di mano e aggiustando il pacco con del nastro adesivo.
“Speriamo che non se ne accorga e che... “ stava dicendo la donna quando Jared entrò nell’ufficio con il suo solito passo sicuro. Non rivolse una sguardo a nessuno, prese il pacco tra le mani e entrò nel suo ufficio chiudendo la porta di vetro scuro dietro di lui. 

“Oh Dio” esclamò Kim lasciandosi cadere sulla sedia , anche Misha stava per tirare un sospiro di sollievo quando Jared aprì nuovamente la porta sporgendosi e facendolo gelare sul posto i due segretari.

“Misha chiama Morgan e conferma il suo invito per me e Jensen alla sua festa di capodanno” 
Il bruno annuì e il giovane capo tornò nel suo ufficio. 

“Frustini , manette e lividi ?” sussurrò Misha guardando Kim. “Non dovremmo chiamare qualcuno?
“Misha è il tuo capo! Un buon capo e quello che fa a casa sua con il suo compagno sono fatti suoi ! Smettila di preoccuparti e torna al lavoro” disse seria.

Misha tornò alle sue pratiche, ma il pensiero che forse avrebbe dovuto fare qualcosa per Jensen lo tormentava .


Il giorno della festa di natale arrivò per la gioia di tutti, non solo perché annunciava l’inizio delle vacanze invernali, ma perché la festa si teneva sempre in una location bellissima e elegante.

Quest’anno Jared aveva scelto un ristorante sul lago: aveva riservato l’intera veranda sapendo che avrebbe fatto colpo sui suoi ospiti.

Nel pomeriggio aveva mandato Kim e Misha a controllare la location. 

“Non serve che vi ricordi che a queste feste saranno presenti i nostri clienti più importanti” aveva detto il capo osservandoli seduto dalla sua morbida scrivania.
“Non solo , per la prima volta ci sarà anche il mio ragazzo , quindi non ammetto errori e se vedo anche solo un tovagliolo fuori posto farete l’inventario dal 2000 a oggi!” 
Li avvisò guardando prima uno e poi l’altro.
“E assicuratevi che il mio tavolo sia isolato e lontano dalla confusione. Chiaro?” ordinò.
“Certamente” risposero all’unisono Kim e Misha evitando lo sguardo di Jared restando immobili davanti alla scrivania.
“Andate ora. Ci vediamo alle 20 al ristorante e non dimenticatevi le buste per gli assegni per l’ente di beneficenza” 

Alle 20 in punti Misha e Kim stavano ammirando la sala luminosi di luci natalizie, decorate con un’imponente albero appariscente e su ogni tavolo c’erano delle candele rosse e oro e fiocchi con brillantini.
“Bene !” disse Jared facendo il suo ingresso nella sala.
Indossava pantaloni neri attillati, una camicia blu scuro e i capelli , freschi di parrucchiere , cadevano morbidi sul collo e fluenti sulle orecchie.
“Perfetto! I miei ospiti saranno entusiasti” affermò guardandosi in giro.

“Andate a cambiarvi ora. Voglio che siate impeccabili quando arriveranno i miei ospiti” 

Alle 21 la sala era piena di gente: donne vestite eleganti che sorseggiavano drink , uomini in smoking che ridevano parlando tra loro aspettando di sedersi.
Misha , ogni tanto si guardava in giro controllando che tutto fosse perfetto.

Stava parlando con Brianna quando, dalle porte principali, entrò Jensen.

Il ragazzo indossa un paio di Jeans e una camicia bianca, niente a che vedere con tutti gli altri uomini in papillon e cravatta, ma proprio per questo appena il biondo mise piede nella sala tutti si voltarono a guardalo.

“Quello è Jensen” sussurrò Misha osservando il ragazzo, il livido sullo zigomo era ancora visibile, ma meno prorompente rispetto all’ultima volta, mentre il labbro era ancora segnato da una spaccatura.
Tutte le persone nella sala lo guardarono poi si misero a parlottare tra loro.

Vedendolo quasi imbarazzato Misha e le altra si avvicinarono salutandolo. 
“Ciao Jensen!” lo salutarono calorosamente.
“Come stai?” chiese Misha 

“Bene” rispose il maggiore tenendo lo sguardo basso visibilmente molto a disagio.
“E così tu sei il famoso Jensen ! “ disse Felicia, una delle segretaria.

Tutti si misero a fargli domande, alcun molto intime e imbarazzanti, ma il biondo non rispondeva limitandosi ad annuire.
“Come mai non sei mai venuto a queste feste?” gli chiese il bruno.

Jensen si guardò in giro e ,senza alzare lo sguardo rispose “non … non mi piace stare in mezzo alla gente” confessò il maggiore stringendosi nelle spalle.

Kim e Misha si guardarono come se qualcuno gli avesse dato uno schiaffo in faccia. 
“Mi crea molta ansia” sussurrò il biondo.

“Hey amore” quasi urlò la voce di Jared che si stava avvicinando stringendo due bicchieri di un cocktatil analcolico all’arancia.

“Scusami, c’era una fila al tavolo” disse il moro porgendo il bicchiere all’altro.
“Non ti preoccupare” rispose il maggiore quando Jared gli avvolse una mano intorno alla vita dandogli un bacio delicato sulla fronte sorridendogli dolcemente con gli occhi pieni d’amore. 

Tutti rimasero ghiacciati a quella vista.
Jared Padalechi dolce? E poi portargli un cocktail al ragazzo che fino a ieri pensavano picchiasse? Che gli da un bacio sulla fronte e fa gli occhi da pesce lesso?!” 

“Spiegami di nuovo perché non posso bere” domandò Jared stringendo il fianco del compagno come Misha gli aveva visto fare a casa.
“Perché io non posso e se io non posso, per solidarietà, neanche tu puoi!” rispose Jensen sorridendo prendendo un sorso del suo cocktail analcolico.

Tutti erano incuriositi e ovviamente Jensen lo notò e si indicò l’occhio e il labbro.
“Un incidente a cavallo” esclamò il ragazzo.

“Inci .. incidente … a cavallo ?” chiesero quasi in coro tutti i presenti.
Jensen annuì sorridendo imbarazzato.
“I miei zii hanno un ranch fuori Vancouver. Vado spesso li per aiutarli e fare equitazione ” spiegò il maggiore, “Sabato stavo sellando un cavallo quando si è imbizzarrito e mi ha fatto cadere e per questo sto assumendo degli antidolorifici” finì passandosi sulla gamba che teneva piegata per alleggerire la tensione.

“Vai a cavallo ” sussurrò Misha.
“Si!” confermò Jared “E lascia sempre le sue cose in giro” ammise guardando il compagno.

“Sapete briglie, corde soprattutto i frustini … li lascia sempre in giro” lo rimproverò scompigliandogli i morbidi capelli biondo.
“Piantala Jay” lo spostò sbuffando Jensen.
“Se sei disordinato non è colpa mia” affermò il giovane dandogli un bacio sulla fronte.

“Dai andiamo al tavolo adesso” disse Jared prendendogli la mano e tirandolo dolcemente lasciando Misha , Kim e tutte le altri a bocca aperta.

“Misha?!” lo chiamò il capo. 
“Si?!” rispose prontamente il segretario girandosi.

“Ti sei ricordato di confermare l’invito per la festa in costume di Morgan?” 

“Si .. si signore” rispose tentennando.
“Festa in maschera ?” domando Jensen.

“Si! Non ti ricordi ? Tu ti vesti da Cowboy e io da poliziotto! Ho ho già preso il costume con tanto di manette” affermò Jared sorridendo.

“Cavalli e feste in maschera !” sibilò tra i denti Kim dando una gomitata a Misha. 
“Preferivo il sesso violento!” continuò allontanandosi.

Per tutta la sera gli ospiti rimasero incantati da come Jared trattasse jensen con i guanti bianchi, baci, carezze, sorrisi e anche come lo stringesse in modo quasi possessivo come a voler dire “Lui è solo mio!” 


Per quanto riguardava Jensen il suo atteggiamento allegro piacque subito a tutti. Il ragazzo parlava con tranquillità , scherzando su Jared e facendo battute , ma era anche serio e molto intelligente capace di intrattenere conversazione sofisticate riguardanti la politica e l’economia.

Tuttavia Misha, e non solo, notarono come il suo atteggiamento cambiava quando Jared si allontanava o si trovava circondato da troppa gente. Diventava bianco iniziando a respirare pesantemente fino a che non trovava una scusa per allontanarsi dalla folla e tornare vicino al compagno. 

A fine festa tutti uscirono nel parcheggio e si salutarono con baci sulle guance e strette di mano.
“E’ stato bello rivederti Misha” lo salutò il biondo prima che il compagno gli avvolgesse il braccio intorno alla vita trascinandolo via per poi tornasene a casa.

“E’ stato divertente” esclamò il più piccolo sfilandosi la maglietta, nella loro camera da letto.
“I tuoi colleghi mi piacciono” rispose il maggiore uscendo dal bagno anche lui a torso nudo andando verso l’armadio a sistemare i vestiti.

“Grazie per essere venuto” sussurrò Jared andandogli vicino e avvolgendogli le braccia intorno alla vita facendo aderire la schiena del biondo al suo addome con tanto di addominali scolpiti.

“Lo so che per te non è facile stare in mezzo alla gente” continuò il moro dandogli un bacio tra i morbidi capelli profumati come appena usciti dalla doccia.

“Ehi piccolo per te lo farei altre cento volte” rispose il maggiore rigirandosi nel suo abbraccio.
Si guardarono per qualche secondo poi si scambiarono un morbido bacio.

“E poi....” disse staccandosi un attimo dalla lebbra di Jared, ”....credo che tu per il tuo segretario sei un uomo grande e cattivo che mi picchia con un frustino dopo avermi legato al letto” esclamò ridendo.

Anche Jared rise di cuore.

Il giorno che Misha aveva raccontato tutto alle altre segretarie aveva sentito tutto nascosto dietro il muro del corridoio.

All’inizio era stato sul punto di uscire mettersi a urlare “ Come osi insinuare che io picchi il mio ragazzo” e di licenziarlo in tronco, ma poi gli era venuta un’idea geniale quanto perfida.

La sua filosofia di comando lo portava a essere rispettato da tutti e questo aveva incrementato non poco gli affari quindi si chiese se essere visto come un sottomettitore che gode nel picchiare il compagno avrebbe potuto portare buoni affari. L’unico modo per saperlo era farlo. 

“Hai visto la loro faccia quando gli ho detto dell’incidente a cavallo” rise Jensen mentre si tenevano ancora stretti l’uno tra le braccia dell’altro.

“Ahaahah” rise forte il moro, ma poi tornò serio e guardò il compagno con sguardo quasi famelico.

Uno sguardo che Jensen conosceva fin troppo bene: il giovane gli strinse il braccio e con un’abile mossa lo lanciò al centro del grande letto.

Il biondo lo guardò sorridendo mentre ammirava il giovane gattonandogli sopra fino a raggiungere la bocca del compagno. 
Ma proprio nel bel mezzo del bacio Jared lo lasciò per rialzarsi in piedi.
“Che fai ?” chiese Jensen appoggiandosi sui gomiti confuso dall’allontanamento del compagno.

“Stasera” disse il giovane aprendo un cassetto del comodino, “tu “ continuò allungando la mano, 
“farai tutto quello che dico io!” affermò con sguardo improvvisamente serio sollevando un frustino di pelle lucida.

Jensen lo fissava con gli occhi sgranati: non aveva mai pensato che Jared fosse tipo da violenza, ma la cosa non gli dispiaceva affatto anzi..... Amava così tanto Jared da sapere che non gli avrebbe mai fatto del male e lo sguardo glaciale e il sorriso quasi malefico sul volto del compagno più che inquietanti erano terribilmente eccitanti.

Il biondo gli rivolse un sorriso malizioso, mordendosi le labbra.
“Farò tutto quello che vuoi” 
Jard sorrise e annuì.
“Bene” disse sporgendosi e dando un bacio al compagno sulla fronte, “ora voltati” .

E Jensen obbedì gemendo d’aspettativa per quella notte che, sapevano entrambi, sarebbe stata la più hot, sexy e passionale della loro vita.
 


Ahahaah ok alcune di voi avevano intuito che Jared non poteva essere un tipo da 50 sfumature tutto frustini e botte !
Ad ogni modo spero davvero che la storia vi sia piaciuta !
Un bacio al gruppo ! un ringraziamento speciale a Teanfreewill che c’è sempre come una vera amica ( e le altre ovviamente)
E alle autrici SPNlifestyle aspetto con ansia la vostra prossima storia !
Ciao !
   
 
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