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Autore: shinigami di fiori    08/04/2018    1 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era solamente il primo giorno, solo il primo ma...
 
 
 
-Rgh...Ho la nausea...-. Uraraka si teneva premuta una mano sulle labbra mentre una grande roccia volava sopra la sua tesa spettinata.
-Resisti, Uraraka-san- Sorrise Momo, asciugandosi il sudore dalla fronte -Se riuscissimo a superare anche di poco il nostro limite sarebbe un risultato magnifico-.
Bakugo soffriva, con la mani immerse in quello che sembrava un grande barile pieno di liquido.
-é davvero molto virile, Bakugo- Sorrise Kirishima facendo cozzare le braccia muscolose e indurite dal suo Quirk. -Sei un vero uomo-.
-Non vorrete distrarvi in questo modo, vero-?
Improvvisamente un colpo violento colpì Izuku in pieno volto, facendolo volare di parecchi metri.
-Lui è...- Il ragazzino si sollevò a fatica, tenendosi i capelli arruffati.
Il quarto ed ultimo membro dei Wild Wild Pussy Cats era un uomo alto e muscoloso...Vestito come le sue colleghe.
-Dovrete fare molto meglio di così, lo sapete vero-?
Todoroki strinse le sue mani a pugno mentre un delicato velo di fuoco li avvolgeva.
Il campo di addestramento era grande e pratico, protetto dalla foresta che formava un cerchio perfetto.
La grande area piana era ricca di macigni e strumenti per allenarsi, vi era spazio in abbondanza e l’assenza di alberi rendeva gli scottanti raggi solari davvero insopportabili.
-Se solo...Potessimo fare una pausa...-. Jirou era a terra, in ginocchio.
-Il crimine, miei cari...- una delle Pussy Cats, con un elegante salto, caricò il calcio contro la ragazza -Non va mai in pausa-. Sorrise, frustando l’aria con la coda.
Jirou, collegando i suoi jack a terra ed espanendo il suono del suo cuore riuscì a scansare l’eroina, facendola barcollare.
-Grande Jirou-. Sorrise Kaminari, con i capelli dritti a causa dell’elettricità.
-Zitto e aiutami-.
Katsuki si sollevò, esausto.
Con un movimento veloce si asciugò il sudore dalla fronte, osservando tutti gli altri intenti ad allenarsi.
-Ohi, Katsuki, ti sei imbambolato-? Sorrise Sero, piegato sulle ginocchia.
-Non vedo la strega...- Disse solo.
Kirishima si avvicinò a lui, cercando di coprirsi dal sole.
-Eva-chan? Ora che me lo dici...Non la vedo da ieri sera-.
I sottili occhi di Bakugo si fecero più stretti.
 
 
 
 
Eva stava respirando a fatica, con le ginocchia a terra.
Il cuore della foresta era il posto adatto...O così le aveva detto la maestra che ora la guardava riprendere fiato.
Le sue ali scure toccavano terra, raccogliendo piccoli sassolini.
Le faceva male...Non si era pià allenata.
-Qualcosa non va? Eri riuscita a sviluppare le ali senza problemi o sbaglio-? Chiese una voce autoritaria.
Gli occhi di Eva erano stanchi...
-Mi dispiace...Non ho più...- strinse il terriccio tra le mani.
Avanzò davanti alla ragazza la donna dai lunghi capelli color cenere, coperta dal suo solito mantello.
-Non ho più trovato la forza di utilizzare la mia uncità- disse senza mentire.
Snow sospirò, schioccando le dita e incitandola ad alzarsi velocemente.
-Immagino sia stata anche colpa mia...Ma ora non è il momento di parlarne, coraggio, alzati-.
Eva la vedeva diversa...
Le aveva sempre spiegato ogni cosa, l’aveva sempre aiutata dandole il tempo di abituarsi a quella nuova vita, a quel nuovo potere di cui ancora non sapeva molte cose.
Ma ora...Si comportava in maniera differente.
-Alzati, ho detto- disse ancora.
Eva fece come le era stato detto, barcollando e cercando di rimanere in equilibrio.
“Cosa diavolo ti prende...Phantom Snow-san?”
-Ricominciamo-.
 
 
 
 
La sera arrivò velocemente.
Tutti erano esausti, non avevano nemmeno la forza di muoversi.
-Ragazzi ragazzi, cosa credete che sia, un albergo? Se vorrete mangiare del buon cibo dovrete prepararvelo voi stessi- ammiccò Mandalay, indicando un tavolo pieno di verdure, carne, riso e paste varie pronte per essere cucinate.
-Vi abbiamo viziato solamente il primo giorno- continuò la mora, sistemandosi meglio la visiera.
-Bhe, immagino non ci sia niente da fare- sorrise Momo.
-Io faccio schifo a cucinare- si mise le mani tra i capelli Kaminari.
Snow era appoggiata con la schiena contro lo stipide della porta e teneva lo sguardo puntato sugli alunni mentre cucinavano la cena.
Li sentiva chiaramente.
Poi si avviò all’esterno, sparendo nelle tenebre come la sera scorsa.
Spariva di notte e tornava di giorno...Nessuno sapeva dove andasse a finire quando le stelle comparivano in cielo.
Eva entrò mentre tutti stavano già mangiando o litigando per una determinata porzione di curry.
-Ah, Eva-chan, di qui, di qui-! Urlò Uraraka, facendole segno di sedersi vicino a lei.
-Non ti abbiamo vista al campo...Va tutto bene-? Chiese Tsuyu.
Eva si sistemò al tavolo e osservò anche la ciotola di riso e verdure che le avevano preparato le sue compagne.
-Seriamente, va tutto bene? Ah, volevamo tenerti un poò di curry da parte ma i ragazzi se lo sono finito tutto- sorrise imbarazzata Ochako.
-Sto bene...Ho solo...-.
Iida osservò la giovane dal tavolo di fianco, sospettoso.
-Ho solo bisogno...Di una doccia- sorrise, sollevandosi ancora, intenzionata ad andare in camera.
-Cosa? Ma devi mangiare qualcosa...Magari che non sia stata toccata da Kaminari o Sero-. Sussurrò infine, sorridendo.
Ma Eva sembrò irremovibile...
-Non ho molta fame...Preferisco farmi una doccia e andare a dormire-
Era molto seria, molto più del solito.
Il suo atteggiamento attirò l’attenzione di tutti tantoché, non appena la ragazza somparse sulle scale, i ragazzi iniziarono a bisbigliare.
-Secondo voi dove cavolo era finita-? Chiese Mina.
-Da quello che ho capito i professori hanno ingaggiato Phantom Snow per allenarla qui al campo- rispose Tsuyu, sempre molto informata.
-Non era la stessa con cui aveva fatto il tirocinio-? Chiese Todoroki.
-Però non sono sicuro che stia bene...- si preoccupò Kirishima, mentre sgusciava un gambero.
-Forse si è solo stancata...- rispose Momo, osservando le scale in fondo alla mensa, pensierosa.
-Ragazzi, non è educato sparlare alle spalle delle persone- li bloccò Iida, sistemandosi gli occhiali sul ponte del naso.
-Ma sentitelo...Fare il rappresentante di classe anche al ritiro estivo- disse Mineta, mangiando un unvoltino di pesce.
-Mineta-kun, il rappresentante di classe non ha pause- gli rispose a tono il giovane dai capelli blu.
-Secondo me stai prendendo questa cosa un pò troppo seriamente, rilassati bro- gli sorrise il ragazzino dagli strani capelli viola.
-Che linguaggio poco consono ad un eroe...-
In men che non si dica la sala si riempì nuovamente di allegria e buon umore.
 
 
“Non odiare gli eroi...”
 
-Però...Rimango preoccupato per Eva-san...- disse Izuku ad Uraraka, che lo supportò con un’occhiata altrettanto preoccupata.
Katsuki addentò un pezzo di pane, chiudendo gli occhi.
Era turbata, pensò.
-Vorrà essere lasciata da sola- disse il biondo, senza aggiungere altro.
Izuku si scambò un’occhiata con Uraraka e poi continuò a mangiare.
“Non è una persona solita chiedere aiuto quando ne ha bisogno...” pensò tristemente il possesore di One For All.
 
 
Dopo essersi fatta una lunga doccia, la ragazza dai lunghi capelli corvini si era seduta sui gradini della stanza delle ragazze, ancora vuota.
Si affacciava sul bellissimo giardino interno della baita ed era bellissimo farsi accarezzare dalla brezza notturna dopo una doccia bollente.
Solo in quel moento sentì il dolore della botta ricevuta la sera prima dal piccolo Kouta.
Eva si accarezzò la parte lesa, sentendo la ferita cicatrizzata.
Un rumore di foglie le fece posare lo sguardo sul giardino illuminato solo dai pallidi lampioni bassi e rotondi.
Non le ci volle molto per capire che quei suoni goffi provenissero da un fallito tentativo di nascondersi e spiare qualcuno.
-Non avere paura di me...Non ti farò niente anche se sono un Vilesangue- aveva detto, senza staccare gli occhi dal cielo stellato.
Uno sbotto di ira portò allo scoperto il piccolo intruso.
-Non ho affatto paura di te, cosa credi-? Urlò una voe scontrosa.
Era il piccolo Kouta, il bambino che l’aveva colpita.
Eva non lo guardò in faccia...Non voleva spaventarlo, così aspettò che fosse lui a fare le domande, urlarle in faccia, qualsiasi cosa.
-Non ho intenzione di scusarmi, se è questo che ti aspetti-! Le disse, ancora con più astio.
Eva si sollevò e fece per tornare in camera.
-Allora buona notte- disse, mettendosi le mani nelle maniche, lasciando che i lunghi capelli corvini le accarezzassero il soffice kimono bianco.
Il piccolo arrossì all’improvviso, voltando la testa di scatto dalla’altro lato.
Eva gli lanciò un’ultima occhiata, poi decise di ritirarsi e chiudere la porta che conduceva al giardino.
Le sarebbe piaciuto conquistare la fiducia del bambino, e lo avrebbe fatto un pò alla volta.
Kouta rimase a fissare la porta chiusa per qualche minuto.
La zia del piccolo, dal fondo della corridoio esterno, ascoltò la conversazione.
-...Kouta...- sussurrò tristemente.
 
 
 
 
 
-Alzati...Abbiamo appena iniziato-
“Perchè...Perchè si comporta così?” Eva era sfinita e confusa.
Le sue ali sporche di sangue a causa della fretta con cui era costretta a richiamarle dal suo corpo e la fatica la stavano sfiancando più velocemente del previsto.
-Devi imparare a tirarle fuori senza esitazioni e come se fosse naturale- alzò la voce la donna. -Hai già dimenticato tutto quello che abbiano fatto durante quella settimana-?.
-No...Ma io...-
-Allora impegnati-.
-Phantom Snow-san...Io...-
Eva finì a terra a causa di un colpo in pieno ventre.
Quando si rialzò, ignorando il dolore delle ali su tutta la schiena, vide la donna davanti a lei con le braccia incrociate al petto.
Due meravigliose e gigantesche ali bianche le circondavano il corpo come fossero un caldo abbraccio.
-Se solo riuscissi a controllarle in questo modo potresti utilizzarle come arma-.
-Snow-san...- Eva cercò ancora di parlare, ma la donna si fiondò sulla giovane con un balzo.
Roteò su sé stessa e, con un calcio, scaraventò la ragazza contro un albero di canfora lì vicino; erano le uniche ad esercitarsi nel cuore della foresta.
-Almeno potresti aprirle- continuò, avvicinandosi.
Eva teneva le ali avvolte intorno a sé...Attutire il colpo era stato parecchio difficile.
“Ora basta...”.
La ragazza si sollevò, spolverandosi il costume.
La botta le provocò uno svarione notevole, ma cercò di focalizzare la sua attenzione sull’alta figura davanti a lei.
-Immagino...Che non mi darà ascolto finché non mi impegnerò seriamente- disse, muovendo piano le ali sulla sua schiena.
A sua volta Snow muoveva le sue in un movimento ipnotico, erano troppo grandi per poter rimanere chiuse sulla sua schiena.
-Se riesco a colpirla...Mi potrebbe spiegare cosa sta succedendo-? Chiese, cercando di aprire le ali.
Snow non rispose, la tiara sui suoi occhi era ferma come la sua espressione assente.
Eva piegò leggermente la schiena, incurvandosi per permettere agli arti piumati maggiore libertà di movimento.
Faceva male, ma se non si fosse abituata a muoverle non sarebbe mai riuscita a migliorare.
“E io che non volevo nemmeno più utilizzarla, questa stupida unicità”.
Con un colpo secco di chi toglie un cerotto, la giovane spalancò le grandi ali; non erano della stessa grandezza di quelle di Snow, ma erano comunque pesanti e ingombranti.
Erano completamente aperte e tiravano la pelle della schiena.
Eva cercava di mantenere il dolore e pensare solo a colpire la donna davanti a lei.
-Sto arrivando- disse, facendo un balzo e spingendosi con la sola forza delle gambe.
Vide immediatamente il volto di Snow cambiare.
Vide le sue labbra schiudersi.
 
 
 
 
 
-Non sono le stesse...-
 
 
 
Eva si fermò a pochi centimetri dalla donna, sollevando un polverone di terra e polline.
Snow aveva una parte della ormai spezzata katana della ragazza puntata alla gola, ma non vi era aria di timore sul viso della donna.
Ormai l'arma, rotta in due, risultava molto più comoda da utilizzare. Evangeline abbassò la lama, osservando Phantom con aria interrogativa.
-Cosa intende-?
Snow si toccò la tiara, pensierosa.
Tenne un palmo fermo sulla fredda forma che le copriva gli occhi.
-Non sono le stesse ali che ho visto ad Hosu-.
Il cuore di Eva perse un battito.
-Cosa-?
Phantom si avvicinò alla ragazza, accarezzando le sue ali e scrutandole silenziosamente.
L’atmosfera creatasi era insopportabile, Eva rimase immobile e lasciò che il Vilesangue più anziano la studiasse.
-Evangeline...Che ricordi hai di quell’allenamento-? Chiese Snow.
-Intende quello dopo i fatti successi con Stain-?
Il Vilesangue annuì -quello in cui hai attaccato il civile-.
-Non ricordo nulla...Come se, come se ad un tratto avessi perso i sensi- disse, sfornzandosi di ricordare.
Snow si portò una mano artigliata al mento.
-Avrebbe senso...-.
-Cosa, avrebbe senso-? Chiese Eva, impaziente.
-Quando ho fermato quella creatura, ad Hosu, era in forma bestiale quindi non avrei potuto riconoscerti dall’aspetto- le confessò la donna.
Eva assottigliò gli occhi.
-Vedi, effettivamente perdesti il controllo della tua unicità, quel giorno-.
-Questo lo so-.
-Ciononostante, quel pomeriggio...Non credo di aver lottato contro di te-.
Eva si sentì più confusa che mai.
-Com’è possibile-?
-Ti persi di vista solo per pochi minuti...Ma la creatura contro cui mi scontrai dopo...-.
-Snow-san...Tutto questo non ha senso, se lo sta dicendo per farmi sentire meglio, io...-.
-Le tue ali sono perfette, Evangeline-.
-Le mie ali-?
-Si, vedi, la creatura che ho affrontato in quella città aveva un’ala deformata...Credevo fosse una malformazione che al nostro primo allenamento avevo ignorato, ma ora che ti guardo da vicino...Non c’è traccia di quella malformazione su di te-.
-Mi sta dicendo che...Non sono stata io-?
-Dopo aver combattuto contro la belva ed averle inferto una ferita notevole, quella è scappata. Poi ti ho ritrovata priva di sensi in un vicolo-.
Eva si portò una mano in viso.
-Quindi mi sta dicendo che dopo aver perso il controllo...-
-Credo tu sia durata al massimo cinque minuti, giusto il tempo di sparire dal mio campo di percezione; e poi devi aver perso conoscenza a causa dello sforzo, in quel vicolo-.
-E poi...-
Snow ghignò, un ghigno che Eva non aveva mai visto prima su quella donna dall’aria tanto gentile.
-E poi io devo aver ingaggiato briga con qualche simpaticone, credendo che fossi tu-.
Ma Eva non era per niente convinta.
-Mettiamo caso che sia così...- disse la giovane.
Snow tornò seria anche se, nel profondo, era molto divertita dalla situazione.
-I Vilesangue hanno i sensi molto sviluppati, in particolare tu hai un olfatto pari a quello di un segugio...Come hai fatto a non accorgerti-? Chiese.
Snow divenne improvvisamente seria...
-Perchè l’odore...Era innegabilmente il tuo, Eva- la osservò.
Eva pensò che la donna fosse nuovamente pronta ad incolparla.
-Però...-.
-Tuttavia...- la interruppe Snow.
Snow si ricordò perfettamente di quella volta allo stadio, quando confuse l’odore di Eva con quello di qualcun altro.
-Non si trattava di te...Ma di qualcuno che ti è molto vicino-.
Gli occhi di Eva si spalancarono lentamente, le sue mani si strinsero a pugno.
Snow rimase ad osservare la ragazza davanti a lei apprendere quella che, per la prima volta, le veniva sbattuta in faccia come la verità più assoluta.
-La strega blu...è davvero tornata in circolazione- sussurrò la donna, osservando le fronde delle palme danzare con il vento.
 
 
 
 
 
 
 
-Allora, andiamo, andiamo-? Chiese una voce estasiata.
-Silenzio, è ancora presto-.
-Voglio solo dare un segnale, tutto qua-.
Su una roccia, in cima alla foresta cupa e avvolta dall’uscurità della notte, un gruppo di ombre vegliava come avvoltoi.
-I valorosi eroi rivestiti di nullità ricadranno sulla terra...Il tutto per il bene di un futuro migliore-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice.
Scusate il ritardo, scusate tanto ma sono entrata nella sessione d’esami...Odio dirlo, ma credo che ci saranno anche altri ritardi T.T
Però niente paura, ormai la storia è nel suo arco finale (e capirete perchè questa sarà la saga finale).
Ringrazio tutti i lettori e il mio recensore di fiducia <3
Grazie e alla prossima!
-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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