Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: terryoscar    09/04/2018    5 recensioni
[lady oscar][lady oscar]“ OSCAR STORIA DI UN GRANDE AMORE”
Dopo più di un anno dalla sua pubblicazione, ho perfezionato i dialoghi e le situazioni della mia ff rendendola più emozionante. Grazie a tutti coloro che la rileggeranno. ***** Questi personaggi appartengono a Riyoko Ikeda. Sono stati presi in prestito senza fini di lucro.
Ho letto tante storie su Lady Oscar scritte sul sito ff e devo dire che tutte mi hanno emozionato. Questo anime lo vidi per la prima volta nel lontano 1983 e ancora oggi lo guardo con la stessa passione di allora. Come tutti voi, ho sempre immaginato un lieto fine per i nostri eroi
per cui,ho deciso di catapultare i nostri amati personaggi in una favola meravigliosa.
Premetto che mi sono ispirata al manga e all’anime, il primo capitolo e un po' il riassunto dell'anime ma dopo prenderà tutt'altro proseguo. Oscar e Andrè diventeranno genitori prima e nonni dopo. Spero che vi piaccia.
E’ la prima volta che scrivo una storia. Vi chiedo di perdonarmi se troverete qualche errore. Grazie e buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Madame Jarjayes, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  28 GIUGNO 1791

Ormai il sole volgeva al tramonto, l’insistente cinguettio degli uccelli si infondeva in tutte le stanze  del palazzo mentre dal balcone spalancato entrava una brezza di aria fresca che sollevava appena le tende.
Oscar era seduta  davanti al piano forte e con tocco leggero e irrequieto strimpellava qualche nota sulla tastiera, mormorò: "L’ordine di scarcerazione non è stato ancora emesso, spero che Maria Teresa e Charles stiano bene! .... Ma cosa succede? Sento delle voci animate provenire dal giardino!" si alzò dallo sgabello e a passo deciso andò sul balcone, guardò di sotto. "Eccoli là ... Andrè, Francois e mio padre stanno discutendo animatamente, sono sicura che non mi abbiano detto tutta la verità!... Tanto è inutile che insista, non me la diranno mai!" rientrò in sala e si sedette nuovamente  al pianoforte. “Ma cosa mi stanno nascondendo?! ... Tanto prima o poi lo scoprirò.”
Indispettita, strimpellò una melodia per niente dolce, le note si diffusero per tutto il palazzo.


“Zio, il reggimento di Bouillè è tornato prima del previsto.”
“Ecco, ci mancava anche questa! Adesso ci si mette anche la preoccupazione per quel esaltato che potrebbe farsi vivo da un momento all’altro. Senza contare che dobbiamo risolvere il problema dei principini!

Il Generale ribatté: "André, Boillè potrebbe venire a cercare Oscar ma noi dobbiamo fare in modo che non si incontrino."
"Facile a dirsi! E se non ci riuscissimo?"
"A quel punto non potremmo fare più nulla per nasconderlo..."
"Io non permetterò mai che si battano ..."
"Zio, se ciò dovesse accadere, non potreste evitarlo in nessuna maniera e poi sono sicuro che Bouillè non riuscirebbe a batterla tanto facilmente."
"Francois ma ... è mai possibile che non mi comprendiate?!"
"Il Generale tirò una boccata alla sua pipa, rispose: "Credi che non ti capisca?! Ti assicuro che farei qualsiasi cosa affinché mia figlia non accetti il duello ma ... purtroppo non possiamo scartare questa eventualità. In tal caso sono sicuro che Oscar avrebbe la meglio. André dimentichi forse il valore di tua moglie?"
"No, Signore! Però adesso è una madre, una moglie ed io non voglio che le accada nulla!"
"André ma cosa dici? Parli come se mia figlia fosse una donna qualunque, debbo forse ricordarti che è stata un ufficiale dell'esercito?" "
"Non ce ne bisogno! ... Signore, Oscar è tutto per me..."
"Lo so ..."



Le note strimpellate si infondevano sempre di più, fino a giungere il giardino. Dal suono della melodia, Andrè percepiva lo stato d’animo di sua moglie, guardò il balcone, mormorò: “E’ da giorni che è irrequieta, aspetta con trepidazione il permesso per potersi recare alla Torre del Tempio.”
Il generale domandò: “Andrè non sai nulla al riguardo?"
“Ho parlato l'altro giorno con Robespierre, l’ordine di scarcerazione per i principi sarà emesso da un momento all’altro.”

Un uomo a galoppo varcò il cancello di palazzo Jarjayes, i tre si voltarono e il Generale esclamò: "Sta arrivando un soldato a cavallo!"

Oscar stizzita smise di suonare e alzandosi di scatto uscì nuovamente sul balcone, quando vide un soldato scendere da cavallo e avvicinarsi ai tre.
" E' un messaggero! Forse è arrivato l'ordine di scarcerazione!" sussurrò, lasciano in tutta fretta la sua stanza per raggiungere gli altri.

Il soldato proferì: "Ho una comunicazione per Oscar Francois de Jarjeyes.”
 Lei rispose: “Sono io.”
“Vengo da parte dell'amico Robespierre. Ecco tenete! ... Il primo documento è l'autorizzazione per accedere alla Torre del Tempio, il secondo, è l'ordine di scarcerazione dei principi. Mi hanno detto di riferirvi che da questo momento sono affidati a Voi!"”
Il volto di Oscar si illuminò, ribatté: “André, ce l'abbiamo fatta! Finalmente potremo mettere fine alla loro prigionia. Dobbiamo andare a liberarli!
"Preparo immediatamente la carrozza Oscar!" disse allontanandosi in tutta fretta.
All'improvviso Francois vide arrivare la cameriera che accudiva Christine, esclamò: " E' successo qualcosa a mia moglie?"
"Signore, credo che Madame stia per dare alla luce il bambino!"
“Cosa!”
Il generale ribatté: “Francois mando immediatamente qualcuno a chiamare il dottore; per il momento a tua moglie ci penseranno la nonna e Nanny."
"Nonno, dobbiamo avvisare la famiglia di Christine!”
"Sta calmo Francois, manderò George a Parigi."
“Grazie  nonno, vado da Cristine!”

In poco tempo le due vetture lasciarono palazzo Jarjeyes: una per recarsi alla Torre del Tempio e l’altra per andare dal dottor Lassone.
 
 


La carrozza su cui viaggiavano André e Oscar arrivò alla Torre del Tempio. André scese da cassetta, sistemò il predellino e spalancando lo sportello, disse:" Oscar siamo arrivati!"

Con alterigia i due si presentarono alle guardie.
Oscar consegnò il lasciapassare, disse: “Sono Oscar Francois de Jarjeyes, ho l’autorizzazione  di incontrare i sovrani e di portare via i principini.”
Uno dei soldati dopo aver letto i documenti, disse: “Robespierre e Chatelet vi stanno aspettando, venite con me!”
Andrè e Oscar videro spalancarsi  il portone della prigione, fecero il loro ingresso nell'enorme bastione  che  venne  chiuso  alle loro spalle.
 Accompagnati dalla guardia, percorsero un luogo buio e dall’aspetto malsano. La luce delle fiaccole illuminò il loro tragitto. Salirono uno scalone stretto e curvo fino ad addentrarsi nell'ennesimo lugubre corridoio.
Il soldato arrestò il passo, spalancò la porta, disse: “Entrate, vi stanno aspettando!”
Bernard appena li vide, disse: “Siamo qui! Oscar, André, dobbiamo parlarvi.”
.
Oscar mormorò: “Robespierre, Bernard non so come ringraziarvi.”
Il primo  rispose: “Oscar Francois, noi membri dell’Assemblea abbiamo accolto la vostra  richiesta per via della stima e la considerazione che abbiamo nei vostri confronti."
"Grazie Robespierre!"
"Vi siete schierata a favore della nostra causa e non è cosa da poco; come se non bastasse, avete liberato dalla povertà Arres il mio paese natale e questo vi fa onore! ... Purtroppo non si può dire del resto della Francia!"
Oscar e André annuirono.
Bernard continuò: “Luigi e Maria Antonietta hanno accolto con soddisfazione le vostre intenzioni.”
Ancora Robespierre:  “So che possiamo fidarci di voi ma sappiate che dopo quanto accaduto i sovrani  verranno processati.”
Oscar mormorò: “Spero che non vengano giustiziati.”

“Non mi è dato saperlo! ... Comandante Oscar, André, è ora di andare dai prigionieri.”
Andrè chiosò: “Ascoltami Robespierre, come saprai, Oscar ed io non viviamo più a palazzo Jarjayes ma ad Arras, naturalmente dopo questa parentesi faremo  ritorno nella nostra cittadina; quindi dovrete rilasciaci il vostro benestare per portare i principini lontano da Parigi.”
“Non preoccuparti Andrè, il documento sarà pronto nei prossimi giorni!”
"Grazie Robespierre!"

I quattro si addentrarono nei corridoi della prigione, durante il tragitto, Oscar pensò: un tempo i sovrani vivevano nello sfarzo e adesso si ritrovano prigionieri in una squallida prigione...

Durante il percorso, Oscar notò che le altre segrete erano vuote, domandò: “Immagino che gli unici prigionieri di questo posto siano i sovrani!”
Robespierre rispose: “E' così! Infatti abbiamo deciso di tenerli in un  luogo riservato.”

Svoltarono l’angolo, una guardia appena li vide arrivare tirò fuori le chiavi e disse: “Da questa parte.”
 
 
La cella che ospitava i sovrani era illuminata da due candele ormai consumate. In alto c'era una piccola finestra con delle enormi sbarre, che permettevano appena di entrare gli ultimi squarci di sole di fine giornata.
Maria Antonietta era seduta su una branda, al suo fianco c’era Charles mentre Luigi e Maria Teresa erano seduti dietro a un tavolo di legno su cui era appoggiato un libro. Padre e figlia erano dediti alla lettura.

La famiglia reale udì dei passi lontani, fino a che non diventarono sempre più vicini.

Luigi disse: “Stanno arrivando ...”
Maria Antonietta si alzò e guardando i suoi figli disse: “Figli miei, è giunto il momento di separarci, ribadisco ciò che vostro padre ed io vi abbiamo già detto ... sappiatevi comportare, qualsiasi cosa che Oscar e Andrè vi diranno, ascoltateli come se  fossero vostra madre e vostro padre!"
"Maria Teresa sentiva le lacrime salire, con voce tremante sussurrò: "Madre, sarete sempre orgogliosi di me e di mio fratello ..."
"Lo so! ... Vostro padre ed io siamo certi che starete bene con loro! Ricordate, d’ora in avanti saranno  la vostra famiglia!”  le lacrime rigarono il viso.

Delle ombre, dei passi sempre più vicini, la chiave girò nella serratura, le sbarre si aprirono.
Bernard mormorò: "Robespierre ed io aspetteremo fuori, così potrete parlare liberamente.”
“ Grazie Bernard.” sussurrò commossa.
André e Oscar entrarono nella cella umida e fatiscente, quest'ultima sentì una stretta al cuore quando vide la regina, pallida e magra, i suoi occhi erano cerchiati probabilmente dal sonno e dal pianto. Maria Antonietta era una donna ben diversa di quella che ricordava.
L’azzurro nell'azzurro, gli occhi brillavano per l'emozione.
“Oscar mormorò: “Maestà …”
 “Grazie, amica mia …”
Andrè e Luigi  si appartarono con l'intendo di lasciarle un minimo di riservatezza alle due donne ma  le parole rimbombavano nel il silenzio della piccola cella.

Lo sguardo amorevole di Oscar si posò sui due ragazzi che l’abbracciarono ed esclamarono: “Madamigella Oscar!”
 “Vorrei che mi chiamaste semplicemente Oscar.”
Il volto della  regina si illuminò,  ormai non riusciva più a controllare  le lacrime e con voce tremante disse: “Luigi ed io siamo sicuri che i nostri figli siano in buone  mani …”

Il re continuò: “André, molto probabilmente non avrò la possibilità di crescere i miei figli .." sguardo nello sguardo." So che che per loro, sarai un buon padre! ... André ti sarò riconoscente per tutta la vita. ”
"Grazie per la fiducia Maestà!"
Luigi guardando Oscar continuò:  "Maria Antonietta ed io  non dimenticheremo mai tutto quello che avete fatto per noi! ... Per la fedeltà che ci avete dimostrato in tutti questi anni, per tutte le volte che mi avete ascoltato con discrezione e per esserci stata accanto nei momenti difficili... il nostro piccolo Joseph..... Grazie!
Con sguardo chino e voce commossa, Oscar ribatté:  “Anch’io devo ringraziarvi per la stima che mi avete accordato in tutti gli anni. Non dimenticherò mai che in diverse occasioni mi avete aiutata a causa delle nostre divergenze  …”
“Forse sarebbe stato  il caso di ascoltarvi, magari non saremmo arrivati a questo punto!” interruppe la regina abbracciandola.

Nella cella scese il silenzio.


Giunse il momento della separazione, il re e la regina abbracciarono per l'ultima volta i loro figli.
Il re li un baciò e disse:“Abbiate cura di voi!”
"Oh Padre... Madre ..." mormorarono i ragazzi tra le lacrime.


Robespierre orinò alla guardia: "Apri la cella!"
"Sissignore!" Il rumore delle sbarre fecero sciogliere dall'abbraccio genitori e figli mentre le lacrime scendevano copiose.

Maria Teresa sussurrò: "Addio madre, addio padre!"
"Charles disse a gran voce: "Ma cosa dici Maria Teresa?! Noi rivedremo i nostri genitori e torneremo ad essere una famiglia, vero madre?"
"Si, Charles ... ci rivedremo!"
rispose sotto voce la regina mentre il soldato chiuse il cancello e girò la chiave nel chiavistello.
 
Rimasti soli, la regina si abbracciò a Luigi scoppiando in un pianto liberatorio.
"Dobbiamo farci coraggio Maria Antonietta e poi dobbiamo essere felici per i nostri figli, avranno una vita felice nella casa della nostra madamigella Oscar!"
La donna si allontanò appena e guardandolo negli occhi mormorò: "Avete ragione Luigi, non debbo disperarmi, con Oscar saranno felici! ... Oh Luigi ... mi dispiace che abbiate sofferto a causa mia!"
L'uomo prendendole le mani e perdendosi nell'azzurro dei suoi occhi, mormorò: "Anch'io debbo chiedervi perdono per non essere stato un buon marito!"
"Oh Luigi! ..."

 
 André guidava la carrozza mentre Oscar e i principini erano all'interno della vettura.
I tre passeggeri erano silenziosi finché il piccolo Charles disse: "Maria Teresa non dovevi salutare con un addio i nostri genitori, sono sicuro che presto usciranno di prigione e torneremo a vivere tutti a Versailles!"
La principessa guardò smarrita suo fratello e commossa sussurrò: "Hai ragione Charles, presto torneremo tutti a Versailles!"
Lo sguardo di Oscar brillò ancora una volta.

La carrozza continuava il suo percorso in una strada sterrata finché André vide avanzare un uomo a cavallo.

“Andrè …”
André arrestò la vettura sussurrò: “Conte di Fersen, Voi qui!"
"André, permettetemi di parlare con vostra moglie?!"
"Si, certo conte di Fersen!"

"Ma perché ci siamo fermati? Cosa succede?" disse Oscar affacciandosi al finestrino. " Conte di Fersen, cosa ci fate qui? Lo sapete che per voi potrebbe essere pericoloso?"
"Si, Oscar, lo so ma debbo parlarvi!"
"E va bene!"

Andre scese dalla vettura per aprire lo sportellino ma fu preceduto da Fersen. Il Conte sistemò il predellino e disse: " Prego Oscar..."
"Si ma ... meglio allontanarci dalla vettura!"
"Si, certo!" ribatté l'uomo.

Oscar aveva davanti a se un uomo pallido, sciupato, gli occhi cerchiati e il viso  segnato dalla disperazione. Fersen ormai era l’ombra di se stesso.


“Oscar! … Oh scusatemi, credo che sia il caso di chiamarvi madame Grandièr ..."
"Fersen, ditemi, qual'è la ragione che vi ha spinto a cercarmi?"
"Vedete ... so che siete stati alla prigione e sulla vostra carrozza viaggiano i principini ..."
Non vi capisco Fersen, spiegatevi!"
"Si, avete ragione! Vedete, sono venuto a cercarvi e non trovandovi, ho chiesto di vostro padre che mi ha raccontato ogni cosa! ... Volevo che mi aiutaste...”
“Aiutarvi Fersen?! In che modo?”
“L’avete già fatto assumendo la responsabilità di prendervi cura dei suoi figli." mormorò commosso l'uomo. “E’ stata tutta colpa mia ... li ho incoraggiati a fuggire. Adesso mi chiedo cosa ne sarà di loro. Sono disperato!”

“Non lo so …  solo  Dio sa cosa potrà accadere.”
“Ditemi, come sta la regina?”
 “Non è più la donna di un tempo, è cambiata! ... Fersen quello che è stato non si può cancellare.”
“ Se potete, intercedete per lei.”
“Farò il possibile ma è inutile illudersi, nessuno riuscirà a salvarla!”
“Ne sono consapevole …” lo sguardo di Fersen brillava per l’emozione. L'uomo raggiunse il suo cavallo, salì in groppa e con un saluto militare concluse: “Grazie Oscar per tutto quello che avete fatto  per la donna che ... ho sempre amato! ... Addio!”

Fersen spronò il cavallo e partì a galoppo.

"André mormorò: "Il conte di Fersen mi fa molta pena ..."
"André, torniamo a casa!"
"Si, Oscar ... meglio tornare!" mentre saliva a cassetta mormorò: "Un altro capitolo di questa triste vicenda è terminata."

La vettura mestamente riprese il suo viaggio verso il palazzo Jarjeyes.
 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: terryoscar