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Autore: Spiga_R    09/04/2018    1 recensioni
Sklance bad boys AU
Genere: Angst, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Takashi Shirogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Keith lo stava aspettando davanti al bar della stazione appoggiato al muro e con il casco in mano. Come avesse fatto ad arrivare prima di lui era un mistero, Lance si era messo persino a correre per non rischiare di arrivare tardi.
I suoi numerosi piercing risplendevano insieme al metallo della moto parcheggiata poco più in là, e il riflesso infastidiva gli occhi chiari di Lance.
-Sei in ritardo! Un altro minuto e ti avrei lasciato qui-
-Ma se -anf- ha suonato -anf- due minuti fa!- rispose Lance senza fiato.
In tutta risposta Keith gli lanciò il casco contro.
-Andiamo alla base segreta?- chiese Lance entusiasta
-Scordatelo, andiamo a fare il tuo piercing-
-Oh, ma dopo andiamo alla base segreta?-
-Questo è da vedere- rispose vago Keith, pur di chiudere il discorso.
-Intanto vediamo che possiamo fare con il piercing, forza, salta su-
Lance si infilò in fretta il casco, montò sulla moto dietro al guidatore e gli pose imbarazzato due mani ai lati della vita sottile di Keith.
Quest'ultimo si girò lanciandogli un'occhiata perplessa, poi prese le sue mani e gliele attorcigliò in vita,
-Reggiti forte- lo avvertì 
-E il tuo casco?-
-Ce lo hai tu-
Poi partì con un'impennata.
Tre isolati più avanti Keith provò a chiedere a Lance se doveva proprio continuare ad urlare, ma il suo passeggero non lo sentì, forse perché il ragazzo davanti parlava dandogli le spalle, o forse perché le urla gli impedivano di sentire qualsiasi altra cosa.
Quando Keith si fermò Lance si inginocchiò quasi a baciare terra.
-Potresti essere un ottimo soprano- disse il motociclista sfilandogli il casco.
-Io...tu... come diavolo guidi?!- 
-Vieni-
Disse Keith trascinandolo per un polso dentro l'edificio di fronte, senza rispondere alla domanda.
Keith lo condusse fino in cima all'edificio, sulla terrazza, trascinandosi Lance lungo tutta la rampa di scale, ignorando le implorazioni di una sosta di quest'ultimo.
Arrivati in cima il giovane ragazzo moro armeggiò nuovo con le sue chiavi, e Lance poté notare come avesse numerosi portachiavi, un marziano, in pianeta, che dall'anello intorno poteva essere Saturno e una Esse maiuscola. Che fosse l'iniziale del suo cognome?
Quando finalmente Keith riuscì a trovare l'ultima chiave che gli serviva, aprì un ripostiglio nascosto dalla parte opposta dell'entrata. Per Lance quello poteva essere già un posto perfetto per una base segreta, ma poi pensò che non avrebbe potuto ospitare molte persone.
-Che fai lì impalato? Entra!- E Lance non se lo fece ripetere due volte. L'interno non sembrava affatto il ripostiglio che appariva fuori, una finestrella a lato lasciava entrare una luce confortevole, a lato una poltrona dall'aspetto comodo e invitante, infilate nella fessura che formava con il muro c'erano due sedie pieghevoli che Keith prese e mise nello spazio rimanente dello stanzino. Il resto era occupato da una scaffalatura piena di scatole e scatoloni probabilmente pieni di oggetti ignoti. Chissà come faceva Keith a trovare le cose...
-Siediti quì- lo incalzò il coetaneo mentre l'altro prendeva una scatolina, una boccetta di plastica e dell'ovatta in tre parti diverse dello scaffale. Evidentemente il ragazzo non aveva alcun problema nel trovare quel che gli serviva. Poi prese il viso di Lance tra le mani e lo fece voltare verso destra, scoprendo il lobo sinistro che prese a disinfettare. Dopo di che estrasse un ago dalla scatolina che disinfettò prima con l'alcol e poi passandogli sotto la fiamma dell'accendino che portava nella tasca del suo chiodo di pelle nera.
-Aspetta, aspetta, aspetta. Tu vorresti farmi un piercing usando quell'ago?-
-E come sennò?-
-Con una di quelle pistole che fanno i piercing ovviamente!-
-Non ho niente del genere, ho sempre fatto i piercing in questo modo, non sono mica un negozio!-
Lance rimase a bocca aperta
-Ti stai tirando indietro?-
Minate tutto ma non l'orgoglio di Lance.
-Niente affatto! Sono resistente al dolore io!-
E a quel punto Keith gli rivolse quella risatina che gli rivolgevano sempre tutte le ragazze alle quali aveva detto quella frase. Sua sorella gli aveva spiegato che accadeva perché gli uomini non sarebbero mai riusciti a capire cosa poteva significare avere il ciclo. Keith però era un uomo, lui non avrebbe dovuto comprendere i dolori delle mestruazioni no?
-Questo lo vediamo subito- disse togliendo la mano da davanti alla bocca, e scoprendo il sorriso che rimaneva dopo la sua risata. Lance rimase ipnotizzato. Sapeva cosa significava, lo aveva provato numerose volte, conosceva quella sensazione. Lance aveva una cotta. Ma questa volta era per un ragazzo. Fece appena in tempo a sviluppare questi pensieri che Keith gli infilò l'ago nel lobo e Lance lanciò l'acuto più alto di tuta la sua vita. Seguì una bestemmia subito dopo. Sia chiaro, Lance non era tipo che bestemmiava, proveniva da una famiglia rispettosa lui, ma quella volta avrebbe vinto la gara di bestemmie più colorite dell' anno. E il premio sarebbe stato una settimana in punizione, poiché dato il suo tono di voce lo avrebbero udito chiaramente anche i suoi genitori, ovunque essi fossero.
-Dovrei chiamare un'ambulanza-
-Sto sanguinando tanto?!- chiese Lance terrorizzato
-No cretino, è per i miei timpani, credo che tu me li abbia rotti-
-È... è colpa tua che non sai fare i piercing!-
-Le mie orecchie e i miei amici dimostrano il contrario-
-Io sono l'amico che non è d'accordo con te-
-Tu saresti mio amico?-
-Non sono tuo amico?-
-... sì, lo sei-
-Bene, ora mettimi questo piercing e facciamola finita-
-Quale vuoi?-
Keith lo deve scegliere tra alcuni suoi piercing che aveva riposto nella stessa scatolina dell'ago. Lance optò per un cerchietto semplice argentato, e Keith lo pregò di non urlare come prima mentre lo sostituiva all'ago.
Fortunatamente andò un po' meglio e quel che rimaneva i timpani di Keith ringraziò.
Rimasero qualche momento in silenzio a fissarsi, e Lance, prevedendo già che l'altro avrebbe presto tentato di concludere così la giornata prese parola per primo
-Usciamo, ti offro un gelato.-
-Un gelato? Perché?-
-Perché ho voglia di gelato, perché probabilmente se i miei mi hanno sentito mi metteranno in punizione e dovrò vedere tutti i miei gelati ai miei fratelli e poi perché voglio ricambiare almeno un po' il favore del piercing-
-E alle mie orecchie non ci pensi?-
-Quante storie! Non eri tu ad essere resistente al dolore?-
-Io non l'ho mai detto, lo hai detto tu.-
-Dettagli, andiamo.-
Sia benedetta la disinvoltura di Lance, che nonostante la tensione che aveva riuscì comunque ad afferrare la mano di Keith e a trascinarlo via per la strada, alla ricerca di una gelateria. Sfortunatamente per lui la trovarono presto, e Lance dovette lasciare la mano di Keith.
-Che gusto vuoi?-
-Fragola-
Lance rimase interdetto. Ma non disse nulla, se l'altro avesse intuito qualcosa dalla sua faccia non lo diede a vedere.
-Un gelato alla fragola e uno alla banana-
La commessa fece delle porzioni talmente grandi che dovevano sbrigarsi a mangiarlo o avrebbe iniziato a colare da tutte le parti. Keith era particolarmente impacciato e si ritrovò ben presto con del gelato sul mento, il naso e svariati altri punti della faccia.
Lance prese qualche tovagliolo dal balcone e glieli appiccicò in faccia.
-Chi è il pischello adesso?-
Lance non si sarebbe mai stancato del rossore sulle gote di Keith.
-Che palle! La prossima volta prenderò una coppetta!-
Passò un po' di tempo prima che Keith riprese parola.
-Smettila di fissarmi! Vuoi mettermi ansia?-
-Eh?-
Lance non si era nemmeno accorto di star fissando il ragazzo seduto al tavolino di fronte a lui, ma la lingua di Keith era ipnotica, e Lance stava decisamente per immaginare altri usi che avrebbe potuto avere.
-Non fissarmi!-
-Scusa.- Rispose, e si girò ad osservare un ciuffo d'erba che sbucava dal marciapiede.
Keith non si aspettava quella reazione, cercò di rimediare ai toni bruschi con un tono più dolce.
-Quando abbiamo finito se vuoi ti riaccompagno a casa.-
-Non sono troppo entusiasta di risalire in moto con te, ma credo di non avere altra scelta dato che non ho la minima idea di dove ci troviamo adesso.-
-Basta che non mi vomiti il gelato addosso.-
-Proverò, ma non assicuro niente.-


Dopo aver finito il gelato (e svuotato metà del contenitore dei tovaglioli) i due ragazzi tornarono al posto in cui era parcheggiata la moto di Keith.
Stavolta Lance si strinse forte alla vita del pilota, e la partenza in impennata fu molto meno traumatica. Una volta abituatosi alla guida spericolata di Keith il viaggio non è poi così male. Lance aveva la sua vita tra le braccia, e il capo posato tra le sue spalle. La giacca di pelle emanava l'odore del ragazzo davanti , ed era rilassante respirarlo tra i colori del crepuscolo. Un po' meno piacevole erano i capelli di Keith che gli pizzicavano il naso e lui non aveva mano libere per grattarselo ma hey! niente è perfetto!
Una volta arrivati Lance restituì il casco a Keith e lo salutò.
-Grazie, a domani-
-A domani!- rispose l'altro allacciandosi il casco e alzando una mano mentre se ne andava via impennando come al solito.
Lance continuò a guardarlo mentre spariva in lontananza, confondendosi tra le luci delle altre autovetture.
Non c'era niente da fare, ormai era cotto. E avrebbe rivisto Keith il giorno dopo.


ringraziate la lunga fila dalla dottoressa (?)
l'immagine è tracciata, ma tanto è solo uno sketch introduttivo, e magari inizio a capire come disegnare le moto (?)
ps: forse dovevo rileggere :D
bye

 
   
 
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