Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: DhakiraHijikatasouji    10/04/2018    0 recensioni
~"Si può essere ossessionati da un qualcosa...o da qualcuno, che forse non è mai esistito veramente?"
Un evento è capace di sconvolgere tutta una vita.
Un errore è capace di distruggere un'intera esistenza.~
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU WATTPAD LA STORIA COMPLETA!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. Il sole di Settembre


La campanella suona e gli studenti cominciano ad ammassarsi all'ingresso come un gregge di pecore che deve entrare nel recinto. Tom si affiancò ad Andreas e intanto sentiva tutte le vocine delle ragazze che più o meno ridevano prendendo in giro quel ragazzo che era entrato prima. Chissà adesso dove poteva trovarsi! Magari in palestra dove c'era anche la piscina con i phon per i capelli.

- Era proprio necessario, Andreas?- Domandò.

- Oh, Tom! Non ti riconosco quasi più!- Disse come sconvolto.

- Sai benissimo che io detesto queste cose. Guardare le persone dall'alto in basso e non farle entrare nel nostro gruppo...quello mi può stare anche bene, ma se proprio devi eccedere, non davanti a me, per favore- Non lo stava neanche guardando in faccia, il suo sguardo era puntato dritto davanti a sé. Per questo non poteva vedere quanto l'espressione di Andreas fosse praticamente perplessa al massimo.

- Amico, ti senti bene? Come mai tutto di un tratto ti è presa...non so, la voglia di fare l'eroe?-

- Non voglio fare l'eroe, Andreas. In realtà neanche mi interessa di queste persone al quale dai fastidio, ma a me dà noia vedere queste cose, quindi per me puoi farle, ma non in mia presenza-

- Come vuole lei, sua maestà- Disse Andreas prendendolo in giro nonostante fosse ancora sconvolto da questo improvviso cambiamento di pensiero da parte di Tom. Thomas era sempre stata una persona che se c'era una rissa, o si metteva in mezzo, o stava in disparte a non fare niente...ma si vede che adesso si era stancato, stancato di non fare niente. Quando entrarono, i posti erano già occupati per la maggior parte, ma quello di Tom ed Andreas era sempre rimasto lo stesso. Accanto alla finestra. Thomas vicino al vetro, ancora caldo dato il sole di Settembre; Andreas accanto a lui. La professoressa prima di entrare, si era fermata sulla porta. Dalla visuale di Tom si poteva notare solo che stava parlando con qualcuno, ma non si vedeva chi fosse l'interlocutore. Ad un certo punto smise di parlare facendo il suo ingresso, e si scoprì che stava parlando appunto con Bill che entrò dietro di lei con i capelli come prima, più o meno. Il giubbotto di pelle nero sganciato e la cartella ancora bagnata. Gli occhiali da sole li aveva appesi sul colletto della maglietta anch'essa nera, indossava skinny del medesimo colore di tutto il resto, e finalmente Tom riuscì a vedere gli occhi. Su un viso candido, erano messi in risalto da un ombretto scuro, i suoi occhi marroni. Era praticamente una visione strana, che non potevi fare a meno di guardare, di notare. Vide poi che aveva un piercing sul sopracciglio, e quando aprì la bocca come per dire qualcosa, ne notò un altro sulla lingua. La professoressa intanto parlava e parlava presentandolo alla classe, ma Bill aveva uno sguardo strano. Beh, scoprire di essere in classe con chi prima ti aveva tirato una secchiata di acqua in testa non era di certo il massimo, ma in verità il suo sguardo non esprimeva nemmeno questo. I suoi occhi erano belli quanto vuoti. Non raccontavano niente, anche se molto probabilmente avevano una storia dietro, una storia difficile.

- Credo di aver detto tutto, Willheim puoi sederti lì- Concluse la professoressa. Allora Bill era il deminutivo di Willheim. Quest'ultimo era un nome molto particolare, proprio adatto alla persona che aveva davanti. Aspetta! Davanti!? Esatto, Bill si sarebbe seduto proprio davanti a lui e ad Andreas. Poverino, quasi gli dispiaceva per lui. Per tutta la lezione non aveva fatto altro che fissarlo, per tutta quella e per le altre a venire. Dal canto di Bill, la situazione era stranamente analoga. Anche lui aveva fissato Tom fin da quando aveva messo piede nel cortile della scuola, solo che avendo gli occhiali da sole non poteva notarlo quest'ultimo. Dopo che gli avevano rovesciato la secchiata d'acqua era corso dalla bidella che gli aveva indicato la direzione degli spogliatoi maschili in piscina. Senza averle dato il tempo di fargli qualche domanda sul suo stato, era scappato rinchiudendosi. Togliendo gli occhiali vide allo specchio i suoi occhi rossi di pianto e il viso macchiato dal mascara e dall'eyeliner colati. Si tolse i vestiti mettendoli sul termosifone un po' rimanendo in mutande e a piedi nudi. Il pavimento era freddo ma poco importava. Si asciugò i capelli usando i phon appesi che invece di asciugare, era come se soffiassero un alito di vento, ma meglio di niente. Dopo si era ridato il trucco e si era rimesso tutto. Nel mentre succedeva tutto questo, la campanella era suonata e poteva udire tante delle voci per i corridoi, oltre che sentire i passi di tutti gli studenti. Orribile, semplicemente orribile. Una volta fatto, si era rimesso la cartella in spalla e si era diresso presso la propria classe. Incontrò la professoressa scusandosi per il proprio ritardo. Questa per fortuna era stata gentile, anche se interiormente stava facendo le peggiori supposizioni su Bill per il modo in cui era. Quando era entrato, cercò di non guardare troppo in faccia i propri compagni. Sentiva i propri occhi pesanti, ma questo d'altronde era l'effetto della canna di quella mattina. Eroina, la sua amata eroina. Poi aveva di nuovo incontrato lo sguardo di Tom e riprese la vagonata di domande che la sua mente si stava ponendo. Si stava chiedendo dove l'avesse già visto, quando...tutte domande che alla fine non avevano trovato risposta, ma che lo stavano assillando. L'eroina ormai gli aveva bruciato i neuroni della memoria, oppure in realtà Thomas non era nessuno. Si sedette al suo posto ingnorando i bisbiglii altrui e le palline di carta che ogni tanto lo colpivano, a volte incastrandosi tra i capelli, quindi era costretto a levarsele e gettarle via...questo più o meno ogni cinque minuti. Nel mentre stava disegnando sul proprio quaderno quello che si ricordava del volto di Tom dato che non poteva girarsi per guardarlo. Aveva la dote di saper disegnare, per questo casa sua era piena di fogli volanti con qualche disegno diverso. Alcuni dimenticati, altri da finire...ma sentiva che questo non lo avrebbe né dimenticato né lo avrebbe messo tra gli interminati. Poi arrivò l'ora della mensa. Si alzò andando via prima degli altri per prendere subito il posto siccome poi i tavoli sarebbero stati tutti occupati e sarebbe stato costretto a mangiare sul pavimento dato che un posto in solitario era difficile trovarlo. Prese il proprio vassoio con un'insalata essendo che era vegetariano. Si diresse al proprio tavolo appoggiando la cartella con scioltezza e cominciando ad inforchettare le foglie senza davvero metterle in bocca. Tutti che lo fissavano e questo lo metteva a disagio. D'altronde lui non poteva rinnegare quello che era, era la gente che doveva saperlo accettare. Nessuno si sarebbe seduto con Bill, ma a lui stava più che bene. Però improvvisamente davanti a lui comparve un ragazzo che non aveva mai visto prima. Questo gli sorrise, e Bill cercava di non guardarlo troppo, anche perché gli avrebbe rivolto uno di quelli alla "ma che vuoi?", e non era il caso di sembrare scortese.

- Ciao...Bill, giusto? Non ho mai visto una persona diventare popolare in così poco tempo- Disse sempre con quel sorriso.

- Ah che fortuna- Rispose scocciato. - Tu saresti, di grazia?-

- Georg, mi chiamo Georg-

- Ah, e perché non sei a giocare a fare lo stronzo con i tuoi amichetti invece che a perdere il tuo tempo con me? Nemmeno io ho tanto tempo da perdere per la verità. Quindi? Che vogliamo fare?- Attaccò quasi subito. Non voleva nessuno, non voleva niente. E lui sapeva di chi era colpa! Un raggio di luce ferì i suoi occhi e fu costretto a protendersi in avanti per far in modo che i capelli scendessero ai lati del viso impedendo al raggio di sfiorare ancora il suo sguardo. - Odio il sole! Specialmente quello di Settembre!- Imprecò. A Georg sembrò un buon connettivo per attaccare bottone.

- Perché odi il sole di Settembre?-

- Perché significa inizio scuola, inizio scuola significa tante persone, tante persone significa immaturità, immaturità significa falsità, e falsità significa che il sottoscritto non la gradisce, quindi bada a quando parli con me! O hai intenzioni serie, o te ne vai a fanculo!- Disse. A Georg però non spariva quel sorriso. Bill era un tipo interessante.

- Ti assicuro che le mie intenzioni sono serissime. Se così non fosse...non lo so, puoi infliggermi la pena che ritieni più opportuna-

- La mia indifferenza- Georg rise. La sua indifferenza? E quanto mai avrebbe potuto fare male?

- La tua indifferenza?- Willheim annuì.

- Ti avverto. Io sono una persona che una volta che diventa tua amica non la devi tradire, perché fidati, non potrai fare a meno di me- Georg sbuffò divertito.

- Non ci credo-

- Va bene, allora facciamo una prova, a mai più!- Si alzò e se ne andò via. Wow, non aveva tutti i torti. In Georg si era aperto un vuoto formato dalla curiosità che aveva guardando Bill. Voleva sapere tante cose su di lui, e la verità era che gli mancava di già.

Continua...

NEL PROSSIMO CAPITOLO!

- Ho visto uno che...- Con un accendino se l'accese tirando la prima boccata e soffiando via il fumo. -...mi sembrava di conoscere-

-Cosa è che vorrei dirti e non ci riesco? Cos'è che vorrei fare ma non posso?-

Capitolo 3: Come una stella

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio dell'Autrice: Ciao, è la prima storia che pubblico riguardo al fandom e ho deciso di farla Twincest perché è una ship che amo tanto. Avverto però che le scene esplicite ci sono, ma non mi sono personalmente sembrate da reating rosso, scrivo di peggio, ahah! Comunque spero che vi piaccia e che aspettiate aggiornamenti. Come ho detto, la storia su Wattpad è già pubblicata e quasi al termine, con tanto di copertina (raffigurata sotto lo Spazio dell'Autrice), e di trailer. Quello posso incollarvelo qui sotto e magari dategli un'occhiata se vi va. Le recesioni sono sempre ben gradite, e...niente. Un bacio a tutti!

Hijikatasouji <3

Link del trailer fatto da me medesima
: https://youtu.be/4XbZeVGjRc0


QUESTA È LA COPERTINA CHE SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE VI PIACCIA!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: DhakiraHijikatasouji