Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: DhakiraHijikatasouji    11/04/2018    0 recensioni
~"Si può essere ossessionati da un qualcosa...o da qualcuno, che forse non è mai esistito veramente?"
Un evento è capace di sconvolgere tutta una vita.
Un errore è capace di distruggere un'intera esistenza.~
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SU WATTPAD LA STORIA COMPLETA!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3. Come una stella


Dopo quel giorno di scuola abbastanza singolare data la comparsa di Bill, Tom tornò a casa per fare i compiti in tempo essendo che dopo doveva uscire con Andreas e Selene. Appena arrivato, vide Simone che stava facendo le pulizie.

- Come è andata oggi a scuola?- Chiese mentre era in bilico su una sedia per pulire un lampadario.

- Bene, abbiamo un nuovo compagno. Si chiama Willheim...ehm...non ho afferrato bene il cognome- Simone scese dalla sedia cominciando a pulire il tavolo. Sembrava molto indaffarata, ma non per questo mancava di attenzione a Tom.

- E come è? E' un bravo ragazzo?-

- Non ho avuto occasione di parlarci, sembra timido e chiuso...- Disse sedendosi con il viso sorretto dalla mano. Sembrava con lo sguardo perso.

- A cosa pensi?- Chiese Simone.

- Forse al mio passato, mamma io credo che...!- Non finì la frase perché sulla soglia del salotto comparve Gordon che era appena tornato da lavoro. Aveva il solito sorriso stanco, come se avesse fatto chissà che cosa. Beh, di questi tempi qualsiasi lavoro è stressante, il lavoro in generale è portatore di stress.

- Ciao caro...dicevi, Tom?- Questo era rimasto a fissare Gordon. Non voleva vederlo per la miseria! Possibile che dovesse sempre essere in mezzo alle balle!? - Tom?- Sembrò risvegliarsi improvvisamente.

- Eh?-

- Mi stavi dicendo di questo nuovo compagno, e stavi per dire anche qualcosa sul tuo passato. Che c'è? Ti ricordi qualcos'altro?- Tom rimase con la testa china. Magari parlare davanti a Gordon di questo argomento gli metteva imbarazzo, anche se quest'ultimo sapeva per filo e per segno come fosse andata la faccenda. Sapeva come era accaduto l'incidente, sapeva quando, sapeva tutto! E ovviamente questo a Thomas non stava bene.

- No, niente. Vado a fare i compiti- Si alzò come sempre oltrepassando Gordon senza neanche guardarlo in faccia. Gordon sospirò.

- Riuscirò mai a farmi accettare?- Chiese a sé stesso però ad alta voce.

- Ho provato a parlare con Tom, ma è una persona irremovibile. Adesso è andato a fare i compiti, magari una mano gli farebbe comodo- Suggerì Simone mentre stava finendo di mettere a posto i vari utensili che aveva tolto da un mobile per spolverarlo. Intanto Thomas stava mandando un messaggio a Gustav. Non aveva voglia di farsi i compiti da solo quindi gli chiese la foto dei suoi per copiarli. Gustav ovviamente dovette accettare, anche perché non voleva problemi, ed in poco tempo gliele fece avere. Mentre stava copiando, sentì bussare alla porta.

- E' permesso?- Appena sentì la voce di Gordon, sospirò rumorosamente lasciandosi cadere sullo schienale della sedia.

- No- Gordon però entrò lo stesso. Se stava dietro al volere di Tom ogni volta, non sarebbe mai riuscito a trovare un dialogo o una qualche forma di contatto che non sia dominata da astio da parte del minore. Thomas questo non se lo aspettava e non fece in tempo a spegnere il cellulare, quindi Gordon poté intuire facilmente tutto.

- Che stai facendo?- Disse sporgendosi verso di lui. Tom preso dal panico quasi, diede un colpo al suo cellulare facendolo cadere per terra. Si chinò subito a riprenderlo.

- Cazzo!- Imprecò. Intanto Gordon stava dando un'occhiata a quello che stava scrivendo.

- Ascolta, se vuoi posso aiutarti io- E nella testa di Tom sembrò accendersi un campanello d'allarme.

- No, grazie, faccio da solo-

- Non mi sembra siccome ti stai servendo di questo- Gli prese il cellulare.

- Ascolta, si può sapere che accidenti vuoi dalla mia vita!? Mi lasci finire!? Va bene, ho capito, non posso fare neanche i compiti adesso! Sai che c'è? Me ne vado, non mi aspettate per cena che esco con amici dopo!- Nel mentre stava dicendo questo, stava rifacendo la cartella e se la stava rimettendo in spalla. Gordon provò a fermarlo, ma cosa mai avrebbe potuto fare? In ogni caso non gli sembrava giusto permettergli di copiare, anche se facendolo non sarebbe entrato comunque nelle sue grazie. Era davvero una sfida quella che Gordon aveva con Tom. Quest'ultimo non voleva saperne, e senza neanche un minimo di volontà o collaborazione, era tutto molto più difficile da realizzare.

Anche Bill era tornato nella sua buia casa. Un piccolo appartamento nei sobborghi della città. Un buco, più che un appartamento. La sua tana piena di fogli, droga...e un gatto. Appena entrò, Kasimir gli venne accanto e cominciò a fargli le fusa e strusciarsi sulle sue gambe. In realtà aveva solo fame, che sia mai che mostrasse tenerezza quel gatto.

- Sì, adesso ti do il cibo- Si diresse verso una delle dispense e prese la scatola con le bustine dove dentro c'era quella poltiglia puzzolente che però a Kasimir piaceva evidentemente. Si sedette sul pavimento accanto a lui cominciando ad accarezzarlo. Era morbido, ma la sua pelle era fredda. - Sei uscito, Kasimir?- Da questo poté intuire di aver lasciato qualcosa di aperto. D'altronde il suo appartamento era al piano terra. - Dove sei andato? Al parco?- Gli chiese come se potesse rispondergli. Bill rise prendendo mentre stava preparando una canna. - Sai, questo giorno...è stato una merda- Come sempre del resto, ma non rendeva per niente enfasi a quella frase dato che lo stava dicendo con un sorriso malato in volto. Kasimir intanto lo guardava, come per dargli il permesso di continuare. Bill si mise la canna tra le labbra. - Ma ho visto uno che...- Con un accendino se l'accese tirando la prima boccata e soffiando via il fumo. -...mi sembrava di conoscere. Ti è mai successo a te?- Kasimir miagolò. - Sì, è una cosa strana. Comunque non è male, è anche carino...- Il suo sguardo divenne assorto e si ricordò il disegno che aveva piegato accuratamente in tasca. Lo tirò fuori aprendolo e guardandolo. Non faceva una piega, perfettamente identico, doveva solo colorarlo con le adeguate sfumature. - Proprio carino- Disse sorridendo per poi riprendere una risata malsana tra una boccata e l'altra. - Sai, Kasimir...adesso mi sento meglio, meno male che ci sei tu con me- Prese il gatto in braccio, ma a sentire l'odore dell'eroina, il gatto cominciò a mugolare rumorosamente, a soffiare e graffiare a destra e a manca fino a che Bill non fu costretto a mollare la presa e lasciarlo scappare. - Kasimir! Ingrato di un gatto, torna qui!- Ma questo non si fece più vivo. Bill sospirò e dopo qualche minuto aveva finito la canna che si era preparato. Andò al tavolo e prese i colori concentrandosi sul suo disegno. Guardandolo, appoggiò la punta del dito sulla guancia del viso di Tom disegnato da lui cominciando a percorrere tutti i lineamenti lentamente. - Chi sei, accidenti?- Sussurrò. Poi prese il colore cominciando a passarlo con cura sul foglio. - Sei un capolavoro- E questo non lo diceva per le sue capacità, ma perché veramente Tom era un soggetto degno di essere immortalato o ritratto, per quanto fosse attraente e affascinante. - Perché quando ti guardo, sento un vuoto?- Si sentiva come più sicuro a porsi queste domande ad alta voce, come se Thomas potesse in qualche modo sentirlo. - Cos'è che vorrei dirti e non ci riesco? Cos'è che vorrei fare e non posso?- Un po' di colore di qua, un po' di colore di là e aveva terminato. Finalmente era finito, e stranamente non ci aveva messo molto. L'impegno era stato tanto, ma a quanto pare la sua bravura si era affinata. - Sei bello come una stella-

Continua...

NEL PROSSIMO CAPITOLO!

- Tom? Hai presente l'incidente? Ecco, prima di quello...io, te e Georg...- 
Il ragazzo rimase a bocca mezza aperta quasi, e Gustav capì che doveva continuare, era giusto che avesse delle spiegazioni.

"Capitolo 4: Simbiosi"

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: DhakiraHijikatasouji