Cap. 9
Le
candele erano già tutte spente quando, la mattina dopo, Hermione si svegliò.
Vide Krum sdraiato accanto a lei tra le lenzuola, ancora addormentato; la luce
del giorno riluceva sulle sue spalle. La ragazza sorrise divertita; si chinò su
di lui e lo baciò leggermente sulle labbra. Krum ebbe un fremito e si svegliò;
si guardò un po’ intorno per capire bene dove era e quando vide Hermione le
sorrise. Aveva i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle e il viso
illuminato dalla luce.... era incantevole.
Hermione,
vedendo che Krum la fissava a quel modo, sorrise un po’ imbarazzata.
-
Ehi, chiudi la
bocca…
-
Eh? Ah, già… –
Krum, riportato alla realtà, sembrava abbastanza a disagio ora – ehm… allora,
pentita di quello che hai fatto?
-
Che abbiamo fatto… mm, non lo so, forse…
Krum
rise piano.
-
Io no…
-
L’avevo come
intuito, sai? Oggi tocca a me preparare la colazione a letto, vero? Torno
subito.
-
No, aspetta,
resta ancora un po’…
-
Ma dai, cosa
direbbe tuo padre vedendoti in queste condizioni? – Krum era avviluppato tra le
lenzuola, mezzo nudo e con una faccia da fatto e strafatto.
-
Che sono un
uomo fortunato?
-
Scemo –
Hermione lo baciò ancora – cinque minuti. E poi torno, ok?
-
Mmm…
Hermione
si infilò la maglietta di Krum e uscì dalla stanza. Lei doveva prepararla
“manualmente”, la colazione, perché, essendo minorenne, non le era permesso di
compiere incantesimi fuori da Hogwarts. Percorse il corridoio che portava alla
sala da pranzo, e poi in cucina. Girò l’angolo e… andò a sbattere contro
qualcuno
-
Ouch, cos… –
Hermione alzò la testa per vedere chi fosse…
“Argh,
il padre di Viktor!!” Xavier Krum la stava fissando attentamente, un po’
contrariato per lo scontro.
Hermione
si controllò mentalmente: capelli stravolti, maglietta che le arrivava a metà
cosce, gambe nude… Si sentì sprofondare.
“Oh,
no! Che figura!! Perché a me??” Intanto il padre di Krum la scrutava ancora
(“No, dimmi che non mi sta guardando le gambe!!”), poi disse:
-
Poco
mattiniera oggi, fero?
-
Ehm, già… –
sorrise lei. Non aveva la più pallida idea di che ore fossero.
-
Comvnque la
maglietta è un po’ grande…
-
Mi piace
dormire comoda… – Hermione stava arrossendo fino alla punta delle orecchie.
-
Anche Viktor
defe averne una simile…
-
Buona
giornata, signor Krum!! – Hermione sparì in cucina.
“Ecco!
Sempre la solita grande figura, no? Brava, Her, ottimo…” pensò mentre metteva
su un vassoio la colazione. Era quasi arrivata alla camera di Krum, ma si
ricordò di aver dimenticato lo zucchero.
“Accidenti!
Stavolta però, sarà meglio che mi vesta” rifletté “non vorrei incontrare anche
sua madre…”
Andò
in camera sua e si mise un paio di jeans e una maglietta della sua misura. Poi
ritornò in cucina.
Lungo il tragitto sentì un rumore che proveniva dalla
biblioteca. Andò a controllare, non voleva che fosse Grattastinchi che
combinava qualche guaio. No, Grattastinchi non c’era. Era solo caduto un libro.
Hermione si guardò intorno. Nessuno. Sul tavolo c’era ancora
il libro della Skeeter, la biografia di Viktor. Vinta dalla curiosità, gli
diede un’occhiata.
“Recentemente
il padre di Viktor, Xavier Vladimir Krum, è stato accusato di essere un
Mangiamorte, anzi, uno dei più fedeli nella cerchia di
Colui-che-non-deve-essere-nominato; anche il figlio, seppur molto giovane, è
stato al centro dei sospetti di molti Auror, per essersi avvicinato alle Arti
Oscure; sospetti in seguito scemati per mancanza di prove. Tuttavia, l’Istituto
Durmstrang…”
Un altro rumore. Hermione chiuse il libro. Chi c’era lì con
lei? Era tentata di tornare da Viktor e parlargli di ciò che stava succedendo.
Possibile che fosse stato accusato di essere un Mangiamorte? Perché non
gliel’aveva detto?
“Her, rifletti, se tu fossi stata accusata di sostenere il
Signore Oscuro non andresti certo a dirlo in giro…” pensò “Sì, ma spero proprio
di non essere una qualunque per
Viktor, no?” ripensò “Anche questo è vero, ma…”
- BASTA!! –sbottò. Hermione era veramente
confusa, ma si convinse subito di aver fatto un grave errore: se in quella
stanza c’era veramente qualcuno, ormai sapeva che lei era lì. “Complimenti,
Her, ben fatto…” pensò. Forse però così aveva attirato anche Viktor.
Hermione si ripeté la domanda: possibile che Viktor fosse
stato accusato di essere un Mangiamorte? No, sicuramente era un’altra
invenzione della Skeeter per accaparrarsi un po’ di audience. Quella donna
sapeva essere tremenda.
Un altro libro cadde dietro di lei. a questo punto, Hermione
decise di controllare. Si avvicinò agli scaffali da dove era caduto un libro
nero, “Pratiche d’iniziazione dei
Mangiamorte.” Mangiamorte?? C’era veramente qualcosa che non andava. E
cos’era quella sgradevole sensazione di essere costantemente osservata?
Sugli scaffali erano incise delle parole strane, forse in
bulgaro, e in parte c’era… il marchio nero? Ma quello era il simbolo del
Signore Oscuro! L’aveva visto l’anno prima, alla Coppa del Mondo di quidditch.
Perché si trovava lì? Non era che forse… “No, non è possibile che Viktor sia…”
Un’ ombra si mosse dietro di lei.
-
Viktor, sei t…
-
Somnus corporis…
Hermione percepì un leggero formicolio per tutto il corpo e
sentì le palpebre farsi pesanti, ma fu l’ultima sensazione che colse. Le gambe
non la sostennero più, e cadde a terra. L’ultima cosa che vide furono due occhi
neri.