La
Scelta di Aysleen
Sapete una cosa? Comincio a credere di essere davanti allo schermo su cui proiettano uno di quei film di fantascienza dalla trama fin troppo scontata.
Ci sono il gruppo di alieni cattivi… gli umani, che fanno la parte delle povere vittime, esseri fin troppo buoni e coraggiosi… e, naturalmente, dopo tutto ciò, appaiono i poveri perdenti che per un qualche strano motivo finiscono in una base militare. Se poi pensiamo alla sequenza di eventi che si svolgono dopo quest’incipit… arriva il classico tizio vestito da militare che racconta come questi poveri tizi siano l’unica speranza del pianeta… ah, tra i protagonisti scordavo la vincente che si unisce ai comuni mortali nell’occasione della scoperta della loro missione, la tipa carina che si unisce agli sfigati per combattere al loro fianco ma che, immancabilmente, è talmente legata al militare che funge anche come contatto con la base ed eventuale esecutrice di condanna in caso di diserzione.
Tutto questo potrebbe essere anche piuttosto divertente, se soltanto questo film non fosse diventato parte della mia vita.
Una mattina come tutte le altre mi intrappolano nell’area 51 e mi chiudono in una cella scomoda e fredda.
Non immagino quanto sia rimasta in quella cella, poi sono stata portata, scortata da immancabili gorilla microcefali armati fino ai denti, in una stanza in cui il militare di turno, in questo caso il generale Abercrombie, mi ha detto che ho il DNA altamente instabile e che c’è una nuova minaccia aliena.
Vi lascio immaginare il seguito: io sono una dei quattro ragazzi, di cui anche una ragazza che è parte del personale della base, siamo in grado di arginare questa minaccia grazie al potere della metamorfosi.
Mi hanno lasciata andare facendo però in modo che io sia rintracciabile e possa incontrare gli altri nel caso accettassi questa missione denominata “New Animorphs”.
Certo
che, dopo quel che ho visto in quella stanza, non è che abbia molta scelta.
Io
ho il dovere di far stare tranquille mamma e nonna, ma se non farle preoccupare
significa non combattere per il bene comune... mi spiace, ma non ci sto. Devo
sdebitarmi soprattutto con la nonna per ciò che ha fatto per me e la mamma. E’
per questo che ho scelto sin dal primo momento di accettare la missione.
Ho
una fifa blu, lo ammetto, ma di certo non sarà questo a fermarmi. Devo farlo
perché questo mio gesto è fatto per un
bene maggiore, quello dell’intera umanità.
Ho
un solo problema: è giusto continuare a tenere il segreto delle mie
metamorfosi?
Di
certo non posso raccontare loro che sto per accettare di entrare nel progetto
“New Animorphs”, ma tener loro nascosto che ho continuato a trasformarmi per
anni ed anni non mi pare corretto.
E’
per questo che sono di fronte a questa porta, indecisa se bussare oppure no.
Non sono sicura se sia meglio il contatto diretto oppure una lettera. Vorrei
vederle per l’ultima volta, ma se lo faccio sarò in grado di andarmene? Sarò in
grado di morire per una causa maggiore dopo aver abbracciato mamma e nonna?
No.
Lo escludo. E’ per questo che lascerò qui la lettera in cui dico che ho deciso
di andarmene lontano e che mi farò sentire io. Loro non dovranno cercare di
rintracciarmi e se svanirò nel nulla… almeno non sentiranno troppo la mia
mancanza.
Lascio
la lettera cadere sullo zerbino, poi scappo. Non sono coraggiosa. Non sono
affatto coraggiosa e desidero immensamente tirarmi indietro, ma questa missione
non è una mia scelta. E’ un mio preciso dovere.
-
Pronto? Sono Aysleen Tyler. Ci sto. Sarò lì tra una settimana. Lascerò il
telefono dove potrete trovarlo facilmente- dissi, senza neanche dare il tempo
di parlare a chiunque fosse dall’altra parte del telefono, poi riappesi.
Ho
scelto di essere del gruppo, ma voglio vivere ancora qualche giorno come piace
a me. Libera come il vento. O, se volete una metafora più adatta a me, come un
lupo.
Sei Giorni dopo
Sono
arrivata. Questa qui davanti è la base dove sono stata portata dopo la mia
cattura.
Ancora
loro non possono saperlo che sono qui. Sono in una delle nuove metamorfosi che
ho acquisito nel mio lungo viaggio. Sono venuta qui dall’Alaska passando per
varie forme. Sono stata un lupo che correva sui ghiacci, una zanzara che beve
il sangue di un puma, quello stesso puma e, ora, sono un’aquila dalla testa
bianca, dominatrice del cielo, che si prepara ad atterrare.
La
mia avventura ha inizio!