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Autore: Lilylunapotter1    17/04/2018    3 recensioni
Questa storia è il sequel di "Insieme", sempre scritta da me.
I malandrini, Lily, Marlene e i Paciock hanno appena finito il loro ultimo anno ad Hogwarts e sono pronti a buttarsi a capofitto nella loro nuova vita.
Tra amori, perdite e l'ascesa di Voldemort, quali saranno stati i sentimenti e gli avvenimenti dei nostri protagonisti?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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- Questa storia fa parte della serie 'Always'
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Catastrofe amorosa
 
 
“Amore se non ti sbrighi faremo tardi!” gridò James da in fondo alle scale guardando verso su.
“Come mai tanta fretta? Non è che hai architettato una delle tue..?” chiese Lily affacciandosi dalla camera per guardarlo male.
“Ma no Lil, so quanto ci tieni!” rispose lui con un sorrisetto fintamente angelico.
“Ecco bravo. Mia sorella è già tanto che ci ha invitati quindi per favore non rovinare le cose. Anche perché ti ricordo che quando tu hai fatto l’ idiota lei mi ah ospitata” disse Lily saltellando fino all’inizio delle scale per mettersi una scarpa.
"E non so perché sei andata da lei. C’erano Marlene, Alice…” cominciò James contando con le dita.
“Perché sì, vuoi smetterla di chiederlo?” disse Lily arrivata vicino a lui.
James indossava un bel completo nero mentre Lily aveva optato per un vestito semplice verde smeraldo che si accompagnava perfettamente col fazzoletto nel taschino di James.
“Siete meravigliosi!” disse Dorea battendo le mani allegramente e guardandoli dall’ingresso della cucina.
Li costrinse a mettersi in posa e scattò loro una bellissima fotografia con una macchina fotografica magica che subito sputò la foto in movimento.
“Dobbiamo muoverci altrimenti faremo tardi…” disse Lily guardando James.
“Se tu mi avessi permesso di guidare... saremmo arrivati in un baleno invece che chiamare un’autista” brontolò James sbuffando.
“Come te lo devo dire che non puoi guidare senza patente?!” replicò Lily alzando gli occhi al cielo e uscendo seguita dal ragazzo che aveva un bel ghigno sul volto.
Non impiegarono molto tempo per arrivare nella chiesetta del Surrey dove Petunia e Vernon si sarebbero sposati e, appena scesa dalla macchina, Lily non poté non pensare che sua sorella avesse scelto il giorno più brutto di tutta l’estate per sposarsi.
Grossi nuvoloni neri avevano coperto completamente il sole che fino al giorno prima aveva regalato temperature sopra i venticinque gradi.
Lily immaginava già l’umore nero come quelle nuvole della sorella che fin da bambina era stata una meteoropatica.
Entrarono nella chiesa e si accomodarono a metà della navata accanto a due vecchiette che, già dall’aria, si vedeva quanto non vedessero l’ora di spettegolare un po’.
Infatti, non appena i due giovani si accomodarono, le vecchietta più vicina a Lily diede una gomitata all’amica che, voltandosi, fece un bell’occhiolino a James.
Poco più avanti sedeva una ragazza che, a giudicare dalla stazza e dall’espressione del viso, doveva essere la sorella maggiore di Vernon, Marge.
Accanto a lei sedevano una serie di anziani e meno anziani vestiti tutti in tonalità sul grigio e sul blu scuro che esibivano grandi baffi e grandi pance in stile Vernon Dursley.
Lily si chiese, forse per la milionesima volta nella sua vita, che cosa ci trovasse sua sorella in quel tricheco.
Al suono della marcia nuziale tutti gli invitati si voltarono a guardare verso l’ingresso della chiesa da cui Petunia, accompagnata dal padre di Vernon, avanzava nel suo abito rosa cipria.
Vernon la aspettava sull’altare guardando gli invitati con l’aria tronfia e severa come un sovrano che guarda i suoi sudditi.
Era evidente che non aveva ancora notato la presenza della sorella stramba di Petunia e del suo altrettanto strambo fidanzato.
La cerimonia fu tra le più noiose che si fossero mai viste e molto probabilmente i due maghi non erano gli unici a pensarla in quel modo.
Al fianco di Lily la vecchietta pettegola aveva iniziato a russarle in un orecchio a metà cerimonia mentre l’amica si guardava intorno con il sorriso di chi non sa nemmeno dove si trova.
Gli unici che sembravano davvero emozionati e felici erano i parenti di Vernon seduti tutti tra le prime tre file, anche se James giurò di aver visto uno di loro sbadigliare ripetutamente.
Alla fine della cerimonia gli sposi e tutti gli invitati si trasferirono in un lussuoso ed elegante hotel nella stessa strada dove gli sposi offrirono un ricco aperitivo composto di cose che né Lily né James avevano mai visto.
“Potter?!” si sentì chiamare James e voltandosi si trovò faccia a faccia con lo sposo che era diventatu furente un po’ per la rabbia un po’ per il brutto ricordo che il mago aveva lasciato in lui.
“Petunia ci ha invitato” intervenne Lily prevedendo una brutta situazione.
“Veramente Petunia ha invitato te, Lily” rispose Vernon a denti stretti.
“Bhè si da il caso che nell’invito non fosse specificato. E essendo James il mio fidanzato trovo ovvio che sia con me” rispose Lily piccata indicando James al suo fianco come se stesse parlando con u bambino di cinque anni.
Nel frattempo Petunia, che doveva aver assistito alla scena, li raggiunse in tutta fretta e s affiancò al marito.
“Congratulazioni Petunia…” disse James porgendole la mano.
Petunia la guardò riluttante ma proprio quando la sua mano stava per muoversi accadde qualcosa che avrebbe rovinato per sempre qualsiasi tipo di rapporto tra i Potter e gli Evans.
 
 
 
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Sirius sentì qualcosa pizzicargli sul naso e il dolore fu così acuto da costringerlo ad aprire entrambi gli occhi con un urlo.
“Che diavolo ti prende?” borbottò Marlene alzandosi di scatto al suo fianco.
Un bel gufo bruno stava appollaiato in grembo al ragazzo e lo guardava impazientemente.
Sirius gli slegò la lettera che portava dalla zampa e la aprì leggendola con un occhio ancora chiuso dal sonno.
Marlene restò in attesa e gli diede uno scossone quando si rese conto che il fidanzato aveva finito di leggere.
“Remus è tornato!” disse l’altro con un ampio sorriso sul volto.
Tutti e due si alzarono di fretta e mentre Marlene si chiuse in bagno per lavarsi, Sirius preparò una colazione veloce.
Dopo solo mezzora e grazie ad un largo uso di magia, entrambi furono pronti e uscirono dalla porta di casa.
Raggiunsero casa di Remus smaterializzandosi poco fuori Londra e percorsero il vialetto rapidamente restando poi in attesa dopo aver suonato il campanello.
Nonostante tentarono più volte di suonare e di chiamare l’amico a voce alta l’amico nessuno aprì loro la porta così entrambi dovettero ammettere che Remus non doveva trovarsi in casa.
“Dove può essere andato?” domandò Sirius più a se stesso che alla ragazza.
“Che ne dici di casa di Mary?” propose Marlene alzando leggermente le spalle.
Il moro annuì e entrambi sparirono per ricomparire proprio nel vialetto della ragazza in questione.
Un’elfa aprì loro la porta e nel tragitto per accompagnarli in salotto da Mary offrì loro talmente tanti biscotti che quando si trovarono di fronte alla padrona di casa Sirius aveva la bocca così piena da non riuscire a proferire parola.
“Sempre più idiota…” borbottò Marlene scuotendo il capo poi si rivolse alla bionda, “Ciao Mary! Come stai?”.
“Ciao ragazzi… è molto che non ci vediamo. Ma come mai qui? Notizie di Remus?” chiese la bionda con lo sguardo preoccupato di chi Remus non lo vedeva dalla sua partenza.
“Mmm veramente speravamo potessi darcele tu. Remus ha mandato un gufo a Sirius stamattina dicendo che era tornato ma a casa sua non c’è così…” disse Marlene guardando imbarazzata il fidanzato che finalmente era riuscito ad inghiottire il boccone.
“Avete pensato che fosse qui, naturale. Bhè Remus non si è degnato nemmeno di dirmi che era tornato perciò…” rispose l’altra visibilmente infastidita da quella situazione.
“Ma forse è da Peter… che ne dici di venire con noi da lui a cercarlo?” domandò Sirius cercando d’essere carino con la biondina.
Neanche a dirlo Mary si infilò il cappotto e dopo soli cinque minuti e un’altra abbondante scorta di biscotti da parte di Sirius uscirono dalla casa.
Arrivare a casa di Peter fu un po’ più difficile del previsto dato che abitava in una zona densamente popolata da babbani.
Ma un’oretta dopo riuscirono ad attraversare la via principale di Waverton, un piccolo paesino vicino Chester.
Bussarono alla porta di casa Minus e la madre dell’amico gli aprì la porta con il solito sorriso allegro, li fece entrare e li accompagnò in giardino dove Peter, insieme a suo apdre, stava potando un’aiuola senza magia.
“Pete!” lo chiamò Sirius avvicinandosi.
“Ragazzi… che ci fate qui?” domandò Minus andandogli incontro.
“Cerchiamo Remus…” rispose Sirius restando in attesa.
Tutti e quattro rimasero in silenzio poi Marlene, con una gomitata nelle costole del fidanzato e sussurrando un ‘idiota’, parlò: “Remus ha mandato un gufo a Sirius dicendo che era tornato ma a casa sua non c’era e nemmeno da Mary. Tu lo hai visto?”.
Peter corrugò la fronte e scosse il capo prima di rispondere: “ No ragazzi qui non c’è stato proprio. Magari però posso accompagnarvi a vedere se è dai Potter”.
Così tutti e quattro dopo una scorta di tramezzini fatti dalla signora Minus si trovarono a Godric’s Hollow, davanti casa Potter.
“Dori!” disse Sirius abbracciando quella che per lui era stata come una madre.
“Che fate qui? Posso offrirvi dei biscotti?” chiese allegra la donna facendoli accomodare in cucina.
“Ma certo…” disse Sirius.
“Ma che diavolo dici?! No Dori ti ringraziamo ma siamo un po’ di fretta e il mio ragazzo sembra avere il verme solitario stamattina. Siamo qui perché cercavamo Remus. Ha mandato una lettera dicendo che era tornato ma non lo troviamo da nessuna parte” disse Marlene mentre Sirius metteva su un’aria offesa.
“Mi dispiace ma di qua non è passato. Oltretutto Lily e James sono al matrimonio di Petunia quindi non può essere nemmeno con loro…” rispose allora la donna.
“Ma certo!” gridò allora Sirius dandosi un colpo n fronte come se avesse appena trovato la soluzione a tutti i loro problemi. E effettivamente la pensava così.
“Andiamo al matrimonio!” aggiunse entusiasta guardando gli altri.
“Vuoi smetterla di pensare al cibo?!” gli chiese Marlene scocciata che ovviamente non aveva capito cosa volesse dire il ragazzo.
“Ma no! Sono certo che Remus sarà al matrimonio è la prima cosa che chiunque sia amico di James avrebbe fatto!” rispose Sirius.
“Andare al matrimonio di Petunia, sul serio è la prima cosa che avresti fatto?” chiese Mary guardandolo a metà tra lo stupito e l’incuriosito.
“Ma no solo uno spostato di mente come il mio ragazzo potrebbe farlo!” esclamò Marlene ormai sull’orlo di perdere la pazienza.
“M ano Sirius ha ragione. James è un gran casino e Remus dopo essere tornato avrà pensato che essendo il più maturo di noi avrebbe dovuto evitare che James facesse danni e facesse arrabbiare Lily. Ne sono certo…” disse Peter mentre Marlene alzava un sopracciglio.
“Ma avete perfettamente ragione!” esordì Charlus Potter che fino a quel momento era rimasto ad ascoltare con attenzione.
Dorea lo guardò interrogativa ma non ebbe il tempo di aggiungere nulla che già i quattro ragazzi e suo marito erano usciti di casa e spariti dal vialetto.
Il quintetto riapparve in un vicolo del Surrey dove, appena svoltato l’angolo, avrebbero trovato l’hotel del ricevimento.
Entrarono spediti ma vennero bloccati da un membro dello staff che storse il naso nel vederli vestiti in quel modo dentro l’hotel e chiese: “Desiderate?”.
“Cerchiamo Lily Evans e James Potter… sono invitati al matrimoni Dursley” disse Charlus mentre il receptionist scorreva la lista degli invitati.
“Mi spiace non siete su questa lista…” rispose l’altro con fare superiore.
“Al diavolo la lista, non siamo invitati!” sbottò Sirius impaziente.
“Signore lei non sa chi sono io potrei…” cominciò quello, poi il suo volto divenne totalmente assente e si aprì in un largo sorriso e disse, “Da quella parte”.
Il gruppo restò visibilmente sorpreso dato che nessuno aveva tirato fuori la bacchetta per confondere quel povero malcapitato e quando si voltarono trovarono Frank e Alice sorridenti.
“Voi che ci fate qui?” domandò Marlene visibilmente stupita.
“Siamo passati a casa vostra e abbiamo trovato la lettera sul letto così ci siamo fiondati a casa di Mary la cui elfa ci ha detto che eravate da Peter, la cui madre ci ha detto che eravate dai Potter…” disse Alice ripercorrendo il percorso fatto dal gruppetto poco prima.
“E Dori vi ha detto che eravamo qui!” esclamò Charlus che sembrava non veder l’ora di compiere qualche malandrinata in stile del figlio.
“Scusate l’intromissione ma chi vi ha aperto a casa nostra?” domandò Sirius incuriosito.
“La porta era aperta!” rispose Frank con ovvietà.
“Pezzo di un’idiota ti sei dimenticato di chiudere?!” sbottò Marlene furiosa.
“Oggi non me ne va bene una..” mugugnò l’altro che poi, per evitare una discussione, si incamminò nella direzione che l’ancora confuso receptionist gli indicava.
 
 
 
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Petunia Evans non avrebbe mai pensato che si sarebbe rotta un polso al suo matrimonio. E invece fu così.
E Vernon Dursley non avrebbe mai immaginato di vedere il suo bell’abito completamente imbrattato di torta nel giorno del suo matrimonio.
Ma una mandria di bufali capitanata da Sirius Black non al pensava allo stesso modo.
Una volta entrati nella stanza e avvistato le loro due prede si erano letteralmente fiondati nella loro direzione senza guardare in faccia nessuno.
Il risultato era stato che a pochi passi dalle due coppie Sirius aveva imbarcato un cameriere che portava tre fette di torta e che volarono in aria fino a stamparsi dritte nell’abito di Vernon Dursley.
Inoltre il giovane e malcapitato cameriere inciampò sui suoi piedi andando a urtare Petunia che cadde a terra con un forte grido decisamente non degno di una sposa.
Restarono tutti in silenzio per alcuni istanti poi Sirius con un sorrisetto colpevole disse: “ Evviva gli sposi!!”.
Neanche a dirlo dopo cinque minuti, tra le urla di Vernon e il pianto isterico di Petunia, i maghi e le streghe presenti vennero cacciati dall’hotel.
Ora se non fosse stato per il fatto che, una volta venuti a conoscenza del motivo della visita, Lily e James si fossero preoccupati per Remus, entrambi avrebbero volentieri schiantato il gruppo di amici comprensivo del signor Potter.
“Dove può essersi cacciato?” domandò James pensieroso più a se stesso che agli altri.
“Abbiamo guardato ovunque… è se fosse uno stupido scherzo di qualcuno?” domandò allora Mary che fra tutti era quella più preoccupata.
“Impossibile… quella che ho letto era di certo la scrittura di Remus” rispose allora prontamente Sirius mentre la ragazza s’incupiva ancora di più.
“Aspettate… Remus è andato in missione per conto di Silente. A qualcuno è venuto in mente di controllare se fosse da lui?” chiese Lily con fare ovvio mentre tutti gli altri cominciarono a guardarsi come se qualcuno avesse appena detto loro di aver vinto la coppa del mondo di Quidditch.
 
 

Un gruppo più o meno strano risaliva il parco di Hogwarts facendo un gran baccano. Entrarono nel portone d’ingresso e salirono fino al piano dove si trovava l’ufficio del preside.
Mary, Charlus e Marlene erano rimasti leggermente indietro e così, intanto, il resto del gruppo bussò e si precipitò nell’ufficio del preside dove lui stesso li accolse insieme a Remus ed Allie.
“Remus! Oh quanto sono felice di vederti!” gridò Lily buttandoglisi alle braccia e stritolandolo.
“Sì ma vedi di non ucciderlo tu cara Lil” ridacchiò James salutando anche lui l’amico.
“Ragazzi lei è Allie ed è tornata con me dalla tribù” disse Remus allegramente presentando la ragazza che strinse la mano a tutti.
Mentre tutti chiacchieravano tranquillamente James si avvicinò all’amico appena tornato e sussurrò: “Rem… mi spiace avvertirti così ma fra poco sarà qui Mary. È rimasta indietro. Credo tu gli debba delle spiegazioni…”.
I due si guardarono e poi il oro sguardo cadde su Allie che chiacchierava amabilmente con Lily e Alice.
“Remus!” gridò Mary dalla porta rimanendo impalata a fissarlo.
“Mary!” esclamò lui di rimando ma restando anche lui fermo.
Ci fu un momento di silenzio e forte tensione in cui tutti capirono che non era il caso di intervenire. Tutti tranne qualcuno.
“Allie” disse Allie stessa con un sorriso presentandosi e facendo voltare i due che si stavano ancora studiando a guardarla..
“”Chi sei?” chiese Mary guardandola e poi tornando a guardare Remus con il volto di chi aveva già capito tutto.
“Allie viene dalla tribù di Balaton dove io ho mandato Remus poco tempo fa. La tribù è stata attaccata e Remus, con molta cavalleria, ha portato Allie da noi. Non è fantastico?” chiese il preside che evidentemente non aveva affatto intuito la catastrofe che stava per abbattersi sul gruppo di amici.
“Magnifico!” disse James cercando di portare la pace inutilmente e beccandosi una gomitata nelle costole da Lily che lo mise ko su una poltrona.
“Bella prova amico!” disse allora Sirius beccandosi un occhiataccia da Marlene che lo portò ad avvicinarsi all’amico precedentemente ferito.
“Meraviglioso…” sussurrò Mary mentre pian piano gli occhi le si riempivano di lacrime.
La bionda si voltò e senza aggiungere una parola uscì dall’aula.
“Mary aspetta!” la chiamò Remus cercando di seguirla ma questa volta fu Lily a bloccarlo.
“Lasciala riflettere un po’ Remus” gli sussurrò mentre Allie lo guardava stranita.
“Dove posso sistemarmi, professor Silente?” chiese allora lei guardando il preside.
“Credevo che a casa del signor Lupin…” cominciò lui ma la ragazza lo interruppe.
“Mi sbagliavo non penso sia una buona idea. Posso restare qui?” domandò inaspettatamente.
“Come preferisci Allie” rispose il preside.
Tutto il gruppo restò in silenzio incapace di credere a quello che stava accadendo.
Dopo tanti anni, per una volta, ad essere conteso tra due donne era Remus Lupin e non un James Potter o un Sirius Black.
 
 
 
Note dell’autrice:
Ebbene, miei cari, sono tornata.
Tornata nella mia storia e tornata dalla mia bellissima vacanza ad Edimburgo.
Vi consiglio tanto di andare se non siete stati e soprattutto di andare a vedere il famoso castello dove sono stati girati i primi due film di Harry Potter!
Comunque bando alle ciance eccovi il capitolo tanto atteso.
Un misto fra commedia e, alla fine, non tragedia ma quasi.
Naturalmente nel prossimo capitolo vedremo l’epilogo di questo triangolo amoroso e vi assicuro che non sarà affatto scontato.
Ho già tutto dentro la mia testolina.
Il matrimonio di Petunia come si poteva immaginare è stato un bel disastro ma, signori e signore, non per causa di James!
Vedersi piombare al proprio matrimonio babbano tutti quegli strambi deve essere stato un incubo per Petunia e Vernon.
E questo è praticamente l’ultimo capitolo in cui i due appaiono anche se forse faranno una comparsata, ma comunque molto più avanti.
Che dire, spero perdoniate l’attesa per questo capitolo e soprattutto spero con tutto il cuore vi sia piaciuto.
Un abbraccio, Lilylunapotter.
   
 
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