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Autore: KiarettaScrittrice92    17/04/2018    1 recensioni
Quindici giorni, quindici capitoli.
L'estate che separa i giorni di Collége e di Papillon, appena passati, da quelli del liceo e della nuova vita, almeno per alcuni dei nostri eroi.
Cosa accadrà in questo breve squarcio d'estate?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Makohon Saga'
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29 Giugno
 

«Allora ci vediamo domani a casa.» disse Adrien, rivolgendosi ai genitori che sarebbero rimasti a Chateau du Mesnil Geoffroy fino al giorno successivo, in modo da consegnare nuovamente l’enorme villa ai proprietari.
«Mi raccomando fai il bravo e non cataclismare la casa.» si raccomandò Monique con un sorriso abbracciandolo.
«Ma mamma, io sono un’angioletto. – fece lui con un ghigno divertito – E poi ci saranno Nathalie e nuovo piccolo arrivo, quindi non sarò solo.» aggiunse, raggiungendo gli altri sulla limousine e accomodandosi di fianco a Marinette.
«Puoi partire.» disse poi al gorilla che mise subito in moto, direzione Parigi.
«Fa quasi strano tornare a casa.» commentò Tian.
«Effettivamente… Mi manca l’odore della boulangerie di prima mattina.» disse Marinette, ripensando ai suoi genitori.
«Anche a me manca casa.» le fece eco il rosso, chiedendosi tra sé e sé come se la fosse cavata sua madre senza di lui.
«Sinceramente io sarei rimasta qui per il resto della mia vita. Qualsiasi cosa pur di stare lontano dai miei e dal loro perfezionismo. – brontolò Lila – A proposito dei miei, è possibile lasciarmi per prima? Altrimenti chi li sente.»
Il giovane modello rispose con un cenno di testa, per poi voltare un po’ il capo e rivolgersi nuovamente all’autista.
«Passa prima da Rue de Sablons.» ordinò.

 

Come richiesto dall’italiana, lei fu la prima a scendere dall’auto una volta arrivati alla capitale francese.
«Ci si vede al prossimo criminale.» scherzò uscendo dalla macchina, mentre il gorilla faceva la stessa cosa e prendeva la sua valigia dal bagagliaio, porgendogliela.
Stava per entrare nel portone, quando Nathaniel uscì dall’auto.
«Lila aspetta!» la chiamò.
Si voltò vedendolo accorciare le distanze tra di loro; le sue guance avevano assunto lo stesso colore dei suoi capelli e in mano stava tenendo stretto un foglio di carta.
«Volevo… Volevo darti questo…» disse porgendole il foglio.
Lo prese in mano e il cuore le sembrò si fosse fermato per qualche secondo. Disegnato a matita, con un tratto leggero e perfetto, vi era raffigurata lei, mentre leggeva nel giardino di Chateau du Mesnil Geoffroy. Era incredibile come quel semplice disegno, fatto in modo così perfetto, la facesse emozionare.
«Io…» non sapeva che dire, per la prima volta in vita sua, le parole le si erano bloccate in gola e quasi si stupì; com’era possibile che lei, romana doc e con la parlantina tipica proprio dei cittadini della capitale italiana, fosse rimasta senza parole?
Sorrise, allungando la mano verso i capelli rossi di lui e scostandoglieli dal viso, in modo che anche l’occhio sinistro fosse visibile.
«Grazie» disse poi, avvicinandosi a lui e lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia.
«Ci… ci vediamo?» domandò lui, arrossendo di nuovo a quel suo gesto e lei rispose con un cenno di testa.
«Ti mando un messaggio domani sera, così ci organizziamo. Magari possiamo tornare a Brioche Doree, ho proprio voglia di una louiselle.» continuò, poi si voltò di nuovo, stringendo al petto il disegno e aprì il portone di casa, mentre anche lui faceva dietrofront e si rinfilava nella lunga auto nera.
«E bravo il nostro pel di carota.» si complimentò Adrien facendogli l’occhiolino.

 

La seconda persona ad essere lasciata a casa fu Jinnifer. L’auto si fermò davanti al palazzo dove si trovava il suo appartamento e anche lei, come l’amica italiana, prese la valigia dal bagagliaio, aiutata sempre dal gorilla e dopo aver salutato nuovamente tutti, sparì dietro il protone.
Dopodiché toccò ad Angelie, ma a quella fermata scesero tutti, in modo da sgranchirsi le gambe un attimo e far sì che non scendesse nuovamente l’autista per aiutarla con la valigia.
«Ci vediamo Angelie.» disse Adrien tranquillamente, poggiandosi sulla limousine e mettendo una mano in tasca, mentre l’altra non si staccava dalle spalle di Marinette.
«Sicuramente tra qualche giorno tuo padre inizierà a organizzare i servizi per l’ultimo set della collezione estiva, perciò sì, ci vediamo.» rispose lei con un leggero sorriso.
«Beh, magari organizziamo qualcosa che non riguardi solo il lavoro.» disse Marinette sorridendole.
Lei rispose con un sorriso di rimando per poi salutare sia Nathaniel che Tian. Arrivata al cinese però, rimase ferma qualche secondo, mordendosi un po’ il labbro, proprio mentre lui le raccomandava di farsi sentire. Non ci pensò molto, semplicemente, prese il ragazzo dalla maglia di superman, che stava indossando, e lo attirò a sé, baciandolo.
«E fu così che la virilità di Tian sparì per sempre. – commentò Adrien, emettendo poi un verso di dolore, quando Marinette gli tirò una gomitata sullo sterno – Io te l’avevo detto che se non ti sbrigavi sarebbe stata lei a fare il primo passo.» proseguì, quando i due si staccarono.
«Adiòs chicos!» li salutò di nuovo lei, per poi entrare in casa.
Il gruppo, ormai sfoltito risalì a bordo, per poi proseguire con i rientri, lasciando prima Nathaniel e poi Tian.

 

Quando la macchina si fermò davanti alla boulagerie a Marinette sembrò quasi di essere stata assente da casa da mesi. Rimase in piedi, davanti all’entrata della panetteria, con gli occhi sognanti e le mani strette in petto.
«Il tuo bagaglio, my lady.» le disse Adrien alle sue spalle, facendola sussultare. Si voltò vedendo il biondo con un dolcissimo sorriso che teneva la sua valigia dalla maniglia del trolley e gliela stava porgendo.
«Grazie per questa vacanza, Adrien.» disse, prendendola. Lui sorrise, quasi divertito da quella spontaneità, nonostante la voce un po’ intimidita.
«Non devi ringraziare me, sono stati i miei genitori a…» si bloccò, quando vide lei scuotere la testa a destra e a sinistra in segno di negazione.
«È grazie a te che questa vacanza è stata speciale.» disse, spiegando quel suo gesto.
Il giovane modello rimase per un attimo interdetto da quella specie di dichiarazione, poi riprendendo il controllo di sé e riottenendo quella sua aria sicura e un po’ maliziosa, prese la ragazza dalla vita e l’avvicinò a se.
«Di nulla, principessa.» le sussurrò praticamente sulle sue labbra, per poi baciarla.
Lei lasciò la valigia, allungando le mani verso i suoi capelli dorati e stringendoli, presa dalla foga di quel bacio estivo. Era proprio vero, certi amori, così accesi, così appassionati, così veri, nascono solo d’estate.
 

Angolo dell'autrice:
E con il capitolo quindici, come promesso, finisce questa piccola e breve storia che allaccia (assieme alla one-shot "L'intervista") "Le couer de Paris", prima storia della trilogia principale, alla seconda, che ovviamente comincerà la settimana prossima.
Come al solito voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno seguita, commentata, messa nelle preferita. Tutti coloro che si sono emozionati nel vedere queste coppie che nascono e per tutti coloro che sono dispiaciuti per Jinny, tranquilli, anche lei ha il suo amato Henrie e presto si vedrà anche lui, ve lo prometto.
Spero davvero che continuerete a seguire questa mia saga in ogni sua storia, perché ci sto mettendo davvero tutta l'anima e l'impegno a farla e ci tengo tantissimo.
A questo proposito volevo dirvi pure che, su Wattpad, sto facendo una raccolta di schede in cui metterò, sia personaggi che luoghi importanti per la saga, perciò se siete interessati vi consiglio di seguirmi anche lì, il mio nick è KiarettaScrittrice92.

  
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