I ragazzi si radunarono quindi prima di cena di
fronte al locale.
Arrivarono praticamente tutti.
La squadra 10, con Ino, Shika, Cho, la squadra 8,
anche se Hinata arrivò con Naruto, e della squadra 7, al posto di Sasuke arrivò
Sai, che era stato invitato anche lui.
C'era pure Neji, Tenten e Rock Lee, Hanare,
Konohamaru, Moegi e Udon.
Ryuko era rimasta a casa, e con lei Ginirokami. Il
lupo aveva detto che restava a 'farle compagnia' dato che Lòng non c'era.
Raimaru, che era davvero un bel po' che non vedeva
il gruppo al completo, si trovò sorpreso nello scoprire di essere diventato il
più alto del gruppo.
Si erano vestiti tutti mediamente bene, anche se,
i ragazzi, come lui avevano avuto l'idea di mettersi degli abiti che fossero un
giusto incrocio tra comodità e sobrietà.
Solo Naruto aveva la sua solita irrinunciabile
tuta arancione.
Sakura, dal canto suo, era davvero un bel po' che
non vedeva il ragazzo. Anche prima che andasse dai lupi, non è che proprio lo
incrociasse tutti i giorni...
Che una volta tanto Ino avesse avuto ragione anni
fa?
“Ehi Saukra-chan hai visto?” disse Ino mentre i
ragazzi entravano nel locale, e Naruto, che aveva preso la prenotazione del
tavolo andava incontro al cameriere.
“Cosa?”
“Non farmi ridere... l'hai guardato anche tu con
gli occhi sgranati come un gufo”
“Non ho idea di cosa parli...”
“Se vai ancora avanti con sta finta, capisco
perché tu sia una perdente simile in amore Sakura...” le sibilò rabbiosa Ino.
“Ok, ok. L'ho visto e allora?”
“Allora avevo ragione io?”
“Su cosa?” fece la finta tonta la rosa.
“Sul fatto che avevo detto che Raimaru non avrebbe
avuto nove anni per sempre, fronte spaziosa. E non fare finta di non
ricordartelo. Sei una perdente, ma hai una buona memoria...”
“Sai una cosa Ino-pig? Vai al diavolo”
Però doveva dar ragione alla testolina bionda
platino.
Allora aveva risposto “Ha nove anni, e non ha il
fascino di Sasuke” però doveva ammettere che si era ripreso alla grande il
ragazzo. Il fascino ora non gli mancava.
Anche lui, come il moro aveva un... nonsoché che
sembrava dire 'è pericoloso'. Solo che se Sasuke sembrava più... 'tenebroso'
con il 'fascino del maledetto'. Raimaru era meno oscuro, ma aveva più l'aria di
un... arma ben affilata. Di un predatore sempre pronto alla battuta di caccia.
Dava l'aria di dire... che se fossi stato tu, la sua preda, saresti stato
spacciato senza possibilità d'appello.
Inoltre, non difettava neanche di bellezza fisica.
Era alto, asciutto e muscoloso, i lineamenti perfetti, ben delineati e virili.
Solo... ma da quanto aveva quei canini così
pronunciati?
Comunque, tra una chiacchiera e l'altra, tutti si
sedettero al tavolo.
Raimaru tenne Hina bel vicina a lui, così che
quando si sedettero, riuscì a tenersela vicino, ed ebbe persino l'incredibile
fortuna che all'altro lato gli si sedette Hinata, con poi al seguito Naruto,
mentre Hanare finì vicino a Rock Lee.
Quello di cui fu meno felice, è che all'altro lato di Hina si sedette
Konohamaru.
Però la ragazza ci scambiava semplici amichevoli
chiacchiere, e anche lui fu coinvolto abbastanza nell'allegra rimpatriata da
riuscire a evitare di cadere in preda alla gelosia.
Aveva scoperto in quelle due settimane, che lo
Yokai era assai possessivo, e ormai riteneva Hina 'sua', e mal sopportava che
altri gli si avvicinassero.
Era strano il rapporto che aveva il suo lato umano
con quello Yokai, e ora che aveva ripreso i 'rapporti umani', se ne rendeva
maggiormente conto.
Erano uno influenzato dall'altro.
Nel senso, che, se la sua parte umana spesso
finiva subissata dall'istinto dello yokai, la parte Yokai era invece
influenzata dai sentimenti umani.
Aveva capito che, lo Yokai aveva esteso la sua
'gelosia possessiva' o comunque, il suo istinto di protezione a tutti coloro
che la parte umana amava maggiormente. Lòng, Ryuko, Hina, Minato, Naruto,
Genma... erano tutte persone che anche il 'vecchio Raimaru' era particolarmente
affezionato.
Ora lo Yokai li vedeva come una specie di... 'membri del branco', che lui, come
lupo aveva il dovere di proteggere.
Anche se, questa cosa era piuttosto ancora
contorta e difficile da comprendere.
La comunicazione tra umano e demone era ancora
piuttosto debole e confusa.
Gli vennero rivolte molte domande, ma
fortunatamente, anche gli altri sembravano ognuno ansioso di raccontare la
propria, per cui, non fu l'unico bersaglio.
Dunque anche la cena fu inaspettatamente
divertente.
Scoprì poi che Naruto non era l'unico ad aver
trovato una ragazza.
Shika si vedeva con Temari, anche se questa al momento
era impegnata a Suna, motivo per cui non era lì con loro.
Sai era in uno stato 'precario' con Ino. Ossia i due si vedevano ma erano
non-ancora-o-comunque-quasi-non-del-tutto fidanzati.
A quanto pareva alla fine la bionda si era stufata
di aspettare che Sasuke cadesse dall'alto, quindi si vedeva con lo strano
ragazzo dalla pelle così pallida da sembrare che portasse il cerone.
Choji a quanto sembrava, aveva stretto una
relazione con una ragazza che lavorava in un negozio di pasticceria, però
sembravano ancora agli inizi, per cui arrossì e balbettò per tutte le domande
che gli posero gli amici.
Tenten invece sembrava avere una relazione con il
serio Neji.
Il castano era cambiato radicalmente dopo lo
scontro che aveva avuto con Raimaru, e i due non si portavano benché
minimamente rancore.
Rock Lee, invece era ancor sempre la copia sputata
di Gai.
Quando si spostarono all'esterno, Kiba, gli offrì
con una certa insistenza del Sakè ma il ragazzo si limitò ad un assaggio, e poi
lo rifiutò.
“Eh dai Raimaru, ci capita raramente di
festeggiare...! e poi non mi capita tutti i giorni di mettere mano alla riserva
di sakè di Tsunade... e pensa che sono riuscito a soffiargliela proprio sotto
al naso...”
“No, grazie davvero Kiba. Non ne sono certo, ma
potrei diventare assai peggio di Rock Lee, perdessi la lucidità, e non mi va di
provare l'esperienza...” rispose mortalmente serio il giovane.
Qualcosa nello sguardo di lui, fece desistere
Kiba, che con una strizzata di spalle, andò a tampinare Shino con il sakè.
“Credi che il demone potrebbe emergere?” gli
domandò Hina in un soffio, vicino a lui.
“Non lo so. Forse. In fin dei conti io avverto
come due... coscienze diverse in me, ma siamo la stessa cosa. Se mi ubriaco io,
probabilmente lo sarebbe anche lui. Però... è la mia volontà a tenerlo a nanna,
perdessi l'inibizione potrebbe destarsi e... non lo so. Ma non credo sia il
caso di provarlo.
Probabilmente sarei abbastanza pericoloso da dover
far intervenire Minato per fermarmi, e non so se ne uscirebbe indenne”
“Beh, è comunque un lupo no?”
“...si...” rispose confuso lui.
“Dici che non potrei convincerlo con un osso e un
grattino a stare buono?” ridacchiò lei.
Raimaru scoppiò a ridere. “Può darsi...”
La ragazza aveva scoperto giusto qualche giorno
prima che per far perdere ogni volontà al ragazzo bastava carezzarlo sulla
nuca.
A quanto pareva, nel suo retaggio 'da lupo' aveva
assunto anche la debolezza alle coccole sul capo...
Nella piazza l'orchestra aveva iniziato a suonare
e pian piano, si stava riempendo di coppie di tutte le età che ballavano.
“Che ne dici se...” aveva iniziato Hina.
Raimaru sapeva già dove voleva andare a parare,
però un qualcosa gli fece formicolare il collo.
“Ahi-Ahi. Guai in vista....” fece solo in tempo a
dire.
“Cos-?”
“Raii-Kun!!” il tono squillante perforò i
sensibili timpani del ragazzo giusto mezzo secondo prima che la Uchiha gli
saltasse al collo, prendendolo alle spalle.
La ragazza era vestita con un provocante abito
rosso scuro, che ben si abbinava alla chioma nera.
“Ehi, Rai-kun, stasera sei proprio elegante... Che
ne dici di ballare con me?” domandò la ragazzina, continuando a essere
agganciata al suo collo.
A Hina stava già iniziando a gonfiare una vena
sulla tempia.
Raimaru però con un gesto sciolto, si tolse le
braccia da intorno al collo.
“No, Hanare”
“Ma dai, ci divertiamo e...”
“No. Non mi piace ballare, motivo per cui, lo
faccio solamente per la mia ragazza” fu la secca risposta di Raimaru.
Non gli era mai piaciuto l'eccessiva confidenza
che si prendeva la ragazza. Ora, meno che mai. Lo infastidiva.
Hina non riuscì a non infierire nemmeno un po'.
“Già ti ringrazio Hanare... è tutto merito tuo...” con un sorriso, prese la
mano di Raimaru, dirigendosi verso la piazza, e tirandosi dietro il ragazzo,
che però un po' dispiaciuto lo era. Più che altro perché comunque Hanare, per
quanto sciocca, era comunque parte della loro 'famiglia allargata'.
“Non dirmi che ti dispiace per lei...” gli mormorò
Hina, vedendo il suo sguardo.
“Solo un po'”
“A me no. Con tutto il nervoso che mi ha fatto
mangiare...”
“Sei un tantino vendicativa quando ti ci metti...”
“Ho i miei buoni motivi...”
“D'accordo volpacchiotta, balliamo”
“Come mi hai chiamato?”
“Volpacchiotta”
“Uhm...”
“Che c'è?”
“Non so se mi piace...”
“Perché no? Ti si addice... e poi, forse voi 'umani'
non potete sentirlo, ma credimi al mio naso e a quello dei lupi, l'odore della
volpe si sente eccome... anche se a me, personalmente non da fastidio. Fa parte
di te, ma non copre quello della tua pelle”
“Da-davvero?”
“Buona parte dei sensi dei lupi si basano appunto
sull'olfatto. Potrei trovarti ovunque, con quello... sopratutto perché conosco
bene il tuo profumo”
Hina si sentiva un po' imbarazzata, anche se era
evidente che quello espresso dal ragazzo era un complimento.
“Che c'è ora?” gli domandò lui.
“Non sapevo di sta cosa... quindi vuol dire
che...” si sentiva un po'... imbarazzata a chiedere una cosa del genere.
“Dai spara. Per quanto sia strana la domanda non
può essere niente di idiota come una delle domande di Hanare...”
Questo fece ridere Hina e riuscì a tirarle fuori
quello che voleva chiedere.
“Volevo dire, che per te ora gli odori sono
importanti quanto la vista?”
“Non l'avevo mai valutato da quel senso... ma... a
pensarci bene, credo di si”
“Davvero?”
“Si. Zan'nin mi ha addestrato fino allo stress
perché usassi quanto più possibile gli altri sensi oltre la vista. Facevo
troppo affidamento sul Byakugan secondo lui. E dopo aver ricevuto i sensi del
demone... in effetti ho usato sempre meno il Byakugan. Probabilmente anche
volendo, ora come ora non riuscirei più a tornare a essere 'come prima'.
E, che per stasera, ho fatto anche lo 'sforzo' di
mettermi i sandali...”
Hina ridacchiò. Ma gli piacevano le stranezze di
Raimaru. Erano sue. Uniche. Particolari. Solo di quel ragazzo. Del suo ragazzo.
La persona che amava da così tanto tempo...
“Inoltre, in genere trovo che sopratutto per le
persone che più mi stanno vicino, lego gli odori a sensazioni.
Ad esempio, il profumo della mamma, di solito mi
da una sensazione di calore. Non so perché ma ha sempre avuto la proprietà di
calmarmi...
Ryuko invece è... 'morbido'. Non so, ma è
difficile spiegare gli odori a parole.
Ginirokami da una sensazione di 'frizzante'”
“Kiba?”
“Lui puzza di cane, e non è la stessa cosa dei
lupi. È un odore un po' irritante per me. Però ha anche addosso odore di erba,
e foglie. Probabilmente perché passa tanto tempo nei boschi.
Anche Shino ha un po' di quell'odore... però lui è
una tonalità più... cupa. Non so se esiste un odore di 'formichiere' ma se c'è,
lui c'è l'ha!”
“Rock Lee?” ora Hina si stava divertendo.
“Sudore. Sangue. Ha sempre dei graffi aperti sulle
mani. Come al solito si allena troppo”
“Naruto?” chiese Hina divertita.
“Inquieto. E anche lui ha una punta di... muschio
che mi ricorda la volpe..”
“è incredibile quello che senti solo con il
naso...” disse Hina, veramente un po' ammirata e stupita.
Mentre che parlavano, i due avevano continuato a
ballare.
“E io?”
“Uhm...”
“Avanti, dimmelo... ora sono curiosa”
“Non so... è complesso. Anche per via del fatto
che tu susciti diverse emozioni in me, quindi mi è più difficile descriverlo”
“Però...” Hina esitò un momento “... ti piace?”
osò infine domandare.
Il ragazzo sorrise. Come aveva già capito, in
realtà sotto l'atteggiamento duro e ironico che teneva, era una ragazza molto
fragile. Cose che però lui amava di lei.
“Si. Tantissimo. Come ti ho già detto, lo conosco
così bene che potrei trovarti anche in capo al mondo... o riconoscerti tra
migliaia di persone”
Fece un respiro e provò ad accontentarla “Sai di...
gelsomini, con una tonalità morbida, leggermente dolce. C'è anche una nota
più.. bassa di dolce, che di solito contraddistingue le femmine in generale, ma
la tua la trovo più... spiccata forse. È una tonalità... buona piacevole. La
tonalità muschiata della volpe fa da contrasto al resto più dolce, ma
nell'insieme armonizza, anziché spezzare”
“Cavolo ho bisogno di una doccia...” provò a
uscirne con una battuta lei.
“Nah, l'hai appena fatta. Quando sei arrivata
stasera, si sentiva ancora un po' di umido tra i capelli, e... scommetti che
indovino che tipo di sapone hai usato?”
“Ora mi fai paura...” disse lei però con un
sorriso.
Lui però si chinò, posandole le labbra sulla
fronte e sentendo il profumo di lei più forte.
“Semplice sapone di Marsiglia e uno shampoo che sa
di zucchero...”
“Ribadisco: sei spaventoso...”
“Spiacente, ma l'unico modo per evitarlo, è
mettermi una molletta al naso, ma dopo faticherei alquanto a respirare a bocca
chiusa...”
A solo pensare di vedere il ragazzo girare con una
pinza da bucato sul naso, la fece scoppiare a ridere.
“Non importa. Ti terrò così come sei, anche con il
naso da super segugio...”
“Oh, gentile concessione da parte sua...” ci
scherzò lui.
“Lo so, sono troppo brava... non mi merito un
bacio?”
“Almeno due...” confermò il ragazzo.
E si chinò per concederglieli. Lì in mezzo alla
folla. I due innamorati, erano troppo persi in sé stessi perché gli importasse
qualcosa del mondo che li circondava. C'erano loro, e questo bastava l'uno
all'altro.
Si fermarono lì, tra la folla. Scambiandosi un
bacio sincero.
Quello che non sapevano, era il fatto che erano
stati osservati.