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Autore: shinigami di fiori    18/04/2018    1 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ah-?
 
-Avete sentito bene, ragazzini- Tora si posizionò le mani sui fianchi.
 
-Questa sera faremo un bellissimo test di coraggio, per tutte le classi- cantinellò Pixie-Bob, saltellando sulle punte e facendo dondolare la coda.
-Un test di coraggio? Troppo figo-! Urlò Mina, scrocchiandosi le nocche.
 
-Ricomponetevi per favore, la giornata è ancora lunga e il vostro allenamento quotidiano finisce solamente nel tardo pomeriggio- rispose a tono Aizawa mentre si accarezzava svogliatamente i capelli.
 
-A volte ho come la sensazione che quest’uomo voglia distruggere la nostra vivacità- sussurrò Mineta, con le lacrime agli occhi al solo pensiero di cominciare un nuovo giorno di addestramento.
 
-Bhe, è il nostro compito potenziare le nostre unicità- sorrise Momo, finendo di bere il suo succo di frutta.
Erano nel salone principale e stavano tutti finendo la loro colazione...Mangiare in abbondanza la mattina era l’unica garanzia che avevano di non svenire durante tutta la giornata, sotto il sole cocente.
Evangeline osservava la sua tazza, ancora piena di latte freddo.
 
“La Strega Blu è davvero tornata in circolazine”
 
La giovane strinseil manico della tazza, nervosa.
“Sentirmelo dire fa più paura della sola immaginazione”.
 
-Eva-chan? Tutto bene-? Chiese preoccupata Uraraka con un pezzo di toast tra le labbra.
La giovane dai lunghi capelli neri strinse un’ultima volta il piccolo manico in porcellana, cercando di scacciare quei brutti pensieri.
 
-No, sto bene...- sorrise.
 
-Forza, forza, ora che avete mangiato, di corsa al campo, tutti quanti-! Gridò Mandalay, alzando al cielo le mani paffute rivestite dal costume.
 
-Davvero...Non credo che il mio corpo reggerà ancora per molto- Jirou lasciò cadere la testa sul tavolo, schivando la crostata di mele che avevano avanzato la sera prima.
 
 
 
 
 
 
Il sole stava lentamente distruggendo la stamina di tutti, colpendoli con i suoi potenti raggi senza nessuna pietà.
 
-Ora che ci penso, Aizawa-sensee- Izuku si spostò verso il professore, cominciando a ruotargli intorno mentre si portava una mano ai capelli, pensieroso.
 
-Non gironzolarmi intorno mentre pensi- disse a disagio il professore.
 
-Ecco, so che ormai siamo quasi a metà della prima settimana...Mi chiedevo dove fosse, ecco, dove fosse All Might- disse timidamente.
Il cordinatore si aspettava una domanda del genere, non era mai impreparato.
 
-Ora sappiamo che i Villain sono in grado di rintracciarci in qualche modo, All Might avrebbe attirato troppo l’attenzione, così come lo avrebbe fatto una sua improvvisa scomparsa dalla scena-
 
Izuku si portò una mano al mento.
 
-Capisco...-.
 
-Il vostro obbiettivo è rafforzarvi e lo stiamo facendo solo con lo stretto necessario. Per questo motivo siete con noi, ora. Sappiamo che All Might, inoltre, è un obbiettivo dei cattivi e, nel bene o nel male, purtroppo risalta all’occhio...Non potevamo farlo venire con noi-
 
Il giovane possesore di One For All abbassò la testa...Era ovvio.
Dalla baita, un ragazzino osservava tutti quegli aspiranti eroi allenarsi.
La cosa non faceva altro che infastidirlo.
 
-Phantom Snow-san- Eva aveva raggiunto la donna, nel cuore della foresta.
La Vilesangue era in piedi e intenta ad osservare il piccolo nido abbandonato di una quaglia.
 
-Ci ho riflettuto...Questa notte-.
 
La tiaria di Snow brillava, riflettendo quei pochi raggi di sole che riuscivano a penetrare nelle fitte fronde degli alti alberi.
 
-Lei...Lei non sa come aiut...-
 
-Pare che questi uccellini abbiano deciso di trasferirsi in un altro nido- sorrise Snow, voltandosi verso Eva.
La strega piegò la testa di lato, senza però rimanere infastidita dalla brusca interruzione.
Snowe era sempre criptica e misteriosa, celeva una saggezza antica e il potere di chi ha vissuto tutto sulla propria pelle.
Eva la ammirava, tutti avrebbero dovuto ammirarla.
E poi era forte...Molto forte, anche se l’eroina lo negava puntualmente.
 
-Solitamente gli uccelli migrano fuori stagione quando percepiscono un pericolo...-
 
La ragazza mosse istintivamente lo sguardo verso il nido vuoto, riconoscendo solo dopo pochi istanti di essere caduta nella trappola di Snow.
Improvvsamente, con la coda dell’occhio, vide la grande massa del mantello scuro pericolosamente vicina.
Una gamba muscolosa e veloce tranciò l’aria, diretta all’addome della giovane.
Eva saltò incredibilmente in alto...Troppo in alto per qualcuno senza ali.
Atterrò elegantemente su un robusto ramo di un albero, reggendosi con la mano contro alla corteccia del nespolo.
L’odore del polline era soffocante e bruciava agli occhi.
Le lunghe ali della ragazza pendevano oltre la sua schiena.
Non era riuscita ad utilizzarle per contrattaccare o difendersi, ma almeno era riuscita a scappare.
-Non male, Evangeline, vedo che ora riesci a estrarle a tuo piacimento- sorrise Snow, alzando la testa e osservando la giovane appollaiata sull’abero.
 
-Se devo essere sincera fa ancora piuttosto male- rispose, atterrando a terra con un sonoro tonfo.
 
-E il cuore? Come va la malattia-?
 
Evangeline sorrise.
 
-Va molto bene...Non credo potrà darmi alcun fastidio ormai-.
 
-Faresti meglio a...-
 
-A non sottovalutarla, lo so, lo so- sorrise, toccandosi il petto all’altezza del cuore.
 
Il silenzio avvolse le due, che si lasciarono cullare dal fruscio delle foglie mosse dal vento.
 
-Snow-san...Lei non ha la minima idea di come controllare questa unicità ,vero-? Chiese tristemente la ragazza.
 
Snow fece un passo avanti verso di lei, questa volta senza l’intento di attaccarla.
 
-Da quando sono arrivata in questo campo, non ha fatto altro che spronarmi a controllare in fretta le ali, non ha fatto che continuare ad attaccarmi per farmi imparare a difendermi...Tutto questo perchè non sa come farmi controllare...Non sa...-
 
-Evangeline, nemmeno io ne sono in grado, credimi-.
 
La ragazza sollevò lo sguardo, persino le ali riflettevano il suo umore a terra, flosce e molli.
 
-La mia capacità di rimanere in un misero terzo stadio con piena lucidità ha della falle nel sistema che hanno dell’incredibile...Se non voglio rischi, devo evitare di superare quella frontiera maledetta-.
-Non ci si può davvero fare niente-? Chiese triestemente la ragazza.
 
Snow le posò una mano sulla spalla, cercando di darle conforto.
 
-Purtroppo per noi, abbiamo ereditato la parte primordiale dei Quirk, non è un’unicità fatta per essere controllata, ahimè-.
 
-Ma tu non hai paura di perdere il controllo-? Chiese la più giovane.
 
Snow piegò la testa.
 
-Ho sempre paura, Evangeline-.
 
Eva si ritrovò con un muro davanti alla sua vita: se fosse tornata indietro non sarebbe potuta diventrare un eroe, davanti solo una misera strada sbarrata da una verità insormontabile.
Snow si portò le braccia al petto, per niente contenta di vedere quello sguardo su una ragazzina così giovane.
Su un così splendido futuro eroe.
 
-Ma fino al secondo stadio...Ti ci accompagno volentieri- sorrise, mostrando i suoi canini appuntiti.
Gli occhi di Eva si illuminarono.
 
-Secondo stadio-?
 
-Certo non sarà il quinto...Ma meglio essere meno forti che rischiare di perdere il controllo per sempre. Fidati di me, farò in modo che tu possa sempre tornare indietro, Evangeline-.
 
La giovane ravvivò le ali, ora con le piume ordinate e pronte per aprirsi.
 
-Allora cosa stiamo aspettando? Mi insegni tutto quello che sa- sorrise Eva.
 
-Quasi tutti Evangeline..- la donna spalancò la grandi ali bianche, molto più ampie di quelle della ragazzina davanti a sé.
Era come vedere una bestia insegnare al proprio cucciolo.
 
-Certo, quasi tutto- sorrise la giovane strega, arrossendo sulle gote per l’emozione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Evvivaaaa, che il test di coraggio abbia inizio-! Mina strillò, sbracciandosi come una bambina in un negozio di caramelle.
 
-Certo, il test può iniziare ma...- i capelli del coordinatore di classe si sollevarono, iniziando a fluttuare insieme alle bende che portava al collo.
 
Mina, Sero, Kirishima e gli altri bocciati all’esame vennero imprigionati nelle soffici corde di stoffa di Ereased Head.
 
-Chi non ha passato l’esame dovrà venire con me per affrontare i corsi di riparazione, non voglio sentire scuse- disse serio il professore, trascinandosi dietro gli studenti.
 
-Nooooo, test di coraggio-! Gridò Mina, legata come un salame.
 
-Non ci possiamo fare niente, eh-? Sero si era già rassegnato senza opporre resistenza.
 
Izuku li osservò con fare affranto, stringendo un pungo.
 
-Ragazzi, tenete duro- li incoraggiò teatralmente, provando un profondo dispiacere per la loro sorte.
 
-Bene ragazzi miei, le squadre saranno formate seguendo due criteri, chi spaventa e a chi dovrà essere spaventato...I punti verranno assegnati in base a quanto una squadra farà cagare addosso l’altra- urlò Pixie.
 
-Gradirei non sentire questo tipo di linguaggio- scosse la testa Jirou.
“Un test di coraggio? Bhe immagino che una pausa del genere ogni tanto vada bene” Pensò Eva, osservando i suoi compagni nervosi.
 
-Non potevo aspettarmi niente di meno dalla Yuei...Un test con l’intento di fortificare i nostri riflessi e le nostre abilità...MERAVIGLIOSO-! Iida si portava nervosamente gli occhiali sul ponte del naso nel tentativo di farli stare fermi.
 
-Iida-kun...Non sarà che in fondo sei preoccupato anche tu-? Fece notare Momo, sorridendo.
 
 
Eva voltò lo sguardo verso la baita, notando il piccolo Kouta intento ad osservarla.
La giovane non sapeva cosa fare davanti a quel viso arrabbiato.
Sorrise genuinamente.
Il piccolo arrossì terribilmente, incrociando le braccia al petto e allontanandosi.
 
“Dannazione...é una di loro...é una...”

-Bene piccoli miei...Avete formato i vostri team...Partenza tra tre, due, uno...Viaaaaa-! Urlò la ragazza mora vestita da gatta, abbassando le piccole bandierine che teneva in mano.
 
 
 
 
-Nè, tsuyu...Ho sentito urlare...- Uraraka prese a braccetto la ragazza rana, visibilmente spaventata.
 
Il sole era calato da un pezzo, la foresta era buia e deserta, solo alcune grida e rumori di passi spezzavano la quiete notturna.
 
-è solo il team spaventatore che cerca di metterci in soggezione, prendiamoci per mano e andiamo tranquille, non ho paura- La giovane dai lunghi capelli lunghi prese Uravity per mano, cercando di calmarla.
 
-Sei molto coraggiosa, Tsuyu- Sorrise Eva che agiva da chiudi fila.
 
Le ragazze erano state scelte per andare insieme e ad Eva non dispiaceva la formazione...Andava molto d’accordo con le compagne.
 
-Io odio i test di coraggio-! Alzò la voce Uraraka, spaventata dall’improvviso volo di un corvo da un ramo.
 
Eva sorrise, incrociando le braccia dietro la schiena; si sarebbe goduta quel momento di tranquillità finalmente.
Inoltre, Uraraka e Tsuyu erano molto curiose di vedere la giovane strega spaventata...Non mostrava mai il suo lato debole e l’avevano sempre vista composta e seria.
 
Uraraka strinse i pugni con un sorrisetto furbo in volto.
 
“Ti prego, Todoroki-kun, Bakugo-kun...Fate smuovera la sua psiche” Sorrise, guadagnandosi un’occhiata interrogativa di Tsuyu al suo fianco.
 
-H-Ho letto da qualche parte che un sano sapvento, ogni tanto, può fare solo che bene- disse la ragazza della gravità.
 
-Si-? sorrise Eva, affiancandosi alle ragazze.
 
-kero...Preferisco i rimedi alimentari e naturali per il benessere del corpo- ragionò la bruna.
 
-Oh no, è un rilascio di adrenalina che libera il corpo dallo stress della vita quitidiana- Uraraka cominciò parlottare per smorzare l’atmosfera...Il bosco le pareva sempre più scuro e spaventoso.
 
Eva si bloccò.
 
-E-Eva-san...-? Chiese sapventata la ragazza dai capelli castani.
 
La giovane aveva lo sguardo perso all’orizzonte, nella scura fine del sentiero celata dalla notte.
 
-Tutto bene, Eva-chan-? Chiese Tsuyu, piegando la testa.
 
Gli occhi della ragazza si socchiusero e con titubanza si portò una mano a coprire naso e bocca.
-Cos’è...Questa puzza tremenda-? Chiese.
 
-Puzza-?
 
-Io non sento nulla, kero-.
 
Eva fece un altro respiro, seguito da un’ulteriore espressione disgustata.
 
-è soffocante, e brucia agli occhi- disse, coprendosi il viso con tuto l’avambraccio.
 
Urarvity e Froppy si scambiarono uno sguardo interrogativo.
 
-Stai cercando di spaventarci, Eva-chan-? Chiese Ochako, sorridendo nervosa.
 
Eva si guardò intorno.
 
“Che strano...”
 
-Kero...- Tsuyu mosse piano il naso, leggermente infastidita da qualcosa nell’aria.
 
-Potresti descrivermi l’odore, Eva-chan-? Chiese poi.
 
-Anche tu, Tsuyu-? Ochako iniziò a spaventarsi.
 
La ragazza dalle sembianze di una rana aveva sempre dimostrato una grande intelligenza, specialmente in campo pratico.
 
-Non si tratta di qualcosa di oragnico...Sembra quasi...- Eva sussurrò parole distratte a causa del malessere che sentiva perforargli fin nel cervello.
 
Uraraka, improvvisamente, si premette la mano contro la bocca, tossendo violentemente.
 
-Gas-? Chiese la ragazza dai lunghi capelli verde foresta, affiancandosi all’amica.
 
Il naso di Eva si mosse.
Su e giù, su e giù.
 
-No...-!
 
Dei passi fecero capolinea alle spalle delle ragazze.
 
-VELENO-! Urlò.
 
Due piccole lame volaron in direzione della giovane accasciata, venendo però intercettate.
 
-Eva...Chan...- Uravity sussurrò, bloccata da un ennesimo colpo di tosse.
 
L’aria aveva assunto un terribile colorito violaceo, respirare era diventato faticoso.
 
La giovane strega si era posizionata davanti alle compagne, le due lame seghettate estratte e puntate contro la notte buia.
 
-Cosa succere-? Chiese Uraraka con sforzo.
 
-Kero, che sia un attacco nemico-?
 
-Probabile...- rispose la strega.
 
 
 
-Aaaaaaaah, sei sempre perfetta, ti voglio, ti voglio fare a pezzi- una voce si fece largo tra gli alberi.
 
Le ragazze si strinsero vicine, all’erta.
 
Un lampo di genio attraversò la mente di Evangeline a quella frase.
 
-Tu sei...Fatti vedere-! Urlò, stringendo le lame in un chiaro impulso di paura.
 
Ecco che dai tenebrosi arbusti la figura esile di una ragazza fece la sua comparsa.
Una figura che Eva conosceva benissimo.
L’aveva riconosciuta subito nonostante l’ingombrante maschera anti-gas che portava in viso.
 
-Ecco qui, la figlia di Iri-san...Finalmente posso metterti le mani addosso senza alcuna restrizione- sussurrò impaziente la strana figura, estraendo un coltello dalla manica color panna.
 
-è un Villain, uno di quelli presenti al centro commerciale quella volta- Eva cercò di far capire subito alle amiche la gravità della situazione.
 
-Ci troviamo davvero in mezzo ad un attacco nemico da parte dei Villain-? Chiese Tsuyu, intenta a sorreggere Uraraka.
 
Una goccia di sudore accarezzò la guancia di Eva.
 
-Questa tipa...è forte...Molto forte-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Shinigami di fiori-
Mi scuso nuovamente ma non ho più un giorno in cui sono sicura di aggiornare XD
Ormai sono nella sessione di esami quindi...Quindi aggornerò non appena riuscirò a scrivere e rileggere i capitoli.
Ormai siamo qua, dajeeee XD
Ringrazio i miei recensori di fiducia <3 e chi legge silenziosamente.
Siamo nel vivo ormai...Da ora in avanti solo botte e...E colpi di scena (?)
Tranquilli, si parla sempre di un capitolo a settimana o poco più, niente di tragico, spero <3
Alla prossima!
-Shinigami di fiori-
 
 
  
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