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Autore: la luna nera    18/04/2018    7 recensioni
In molti si chiedono se siamo soli nell'universo e molti sono quelli che si interrogano sull'origine dei cerchi nel grano. Melissa ed il gruppo dei suoi amici non fanno certo eccezione e quando un cerchio nel grano appare proprio in un terreno alla periferia della città, non possono farsi certo sfuggire l'occasione. A loro si unirà Orion, il nuovo fidanzato di Aurora, ragazzo alquanto strano e taciturno, a tal punto che sembra provenire da un altro mondo.
Chi c'è dietro a quel misterioso pittogramma? Qualcuno sta lanciando messaggi dal cielo?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando giunse ai margini del campo di tiro, Melissa notò Orion già in postazione. Era fenomenale, non sbagliava un colpo! Era capace di colpire il centro del bersaglio in rapidissima successione e senza perdere tempo nel mirare.
“Ciao!” Abbassò l’arco appena la vide. “Ben arrivata.”
“Ciao.” Sorrise imbarazzata. “Spero di non averti disturbato.”
“Oh, no. Ho scoccato qualche freccia giusto per riscaldarmi e poi, sai com’è, è una delle cose che preferisco.” Lasciò partire un altro colpo che centrò perfettamente il bersaglio. “Da quando sono qui riesco a praticare troppo poco.”
“Capisco.” Si interruppe per qualche istante perdendosi nel contemplare la sua bravura. “Comunque…. Sei bravissimo….”
“Grazie….” Pareva imbarazzato nel ricevere tale espressione di ammirazione da lei e iniziò a pensare che forse qualcosa fra loro sarebbe potuto nascere davvero, una volta rotti tutti i ponti con il suo passato.
Lei sorrise. “Certo che è strano.”
“Che cosa?” Scoccò un’altra freccia.
“Non ti offendere ma….ehm… a volte mi sembra impossibile credere che tu venga da un altro pianeta.”
“Perché?” Si voltò a guardarla. “Non credi all’esistenza di altri mondi abitati?”
“Non è questo. E’ solo che…” Indugiò cercando le parole più adatte.” Sei praticamente uguale a noi in tutto e per tutto, in ciò che fai, in ciò che dici e come ti comporti.”
“Significa che ho avuto un’ottima insegnante.” Le strizzò l’occhio. “Nel periodo intercorso fra il mio arrivo su questo pianeta e l’incontro con voi, ho osservato tantissimo le persone, i loro comportamenti e i loro modi di fare. Sono sempre  stato uno che apprende in fretta, ho ricevuto un addestramento militare che mi ha permesso di adattarmi ad ogni situazione, per cui è stato abbastanza semplice confondermi fra di voi. E poi, non so spiegarmelo, però a volte ho come la sensazione di sentirmi a casa qui. E’ strano, comunque….” Restò in silenzio per qualche secondo, poi per cambiare discorso, tese la mano destra, aprendone il palmo, in direzione del bersaglio. “…non siete ancora capaci di fare questo.” Come per incanto le frecce da lui scagliate in precedenza, si staccarono e si andarono a depositare nella mano del ragazzo.
Melissa era rimasta senza parole, esattamente come quella sera in cui casualmente lo aveva visto compiere tali gesti prodigiosi.
“Non è niente di strano. “Spiegò lui. “Ho un elakip qua” indicò un punto alla base della mano “che mi permette di attrarre certi oggetti come le frecce e generare raggi laser e cose simili.” Sorrise. “E’ un dispositivo piccolissimo con cui interagisco direttamente con la sola forza del pensiero.”
“Wow… Impressionante.” Comprese che doveva trattarsi di qualcosa paragonabile ad un microchip biocompatibile impiantato sottopelle. “Niente di magico quindi.”
“Già.” Dopo qualche attimo prese di nuovo in mano l’arco. “Ed ora bando alle ciance, che la lezione abbia inizio.” Le porse arco e freccia. “Coraggio, mettiti in posizione di tiro e fammi vedere come te la cavi.”
Prese fiato e coraggio, afferrò gli oggetti ed agganciò la cocca della freccia alla corda. “Forza, posso farcela.” Mirò il bersaglio, mentre Orion la osservava in completo silenzio, ma le sue mani furono tradite dall’emozione e tremavano, perciò la freccia cadde a terra. “Ecco… Fantastico.” Si piegò a raccoglierla. “Come inizio non c’è male.”
“Può accadere, non preoccuparti.” Orion la raggiunse. “Coraggio, riprovaci, vedrai che stavolta andrà meglio.” Attese che l’amica fosse di nuovo pronta. “Posso darti un consiglio?” Si mise accanto a lei e posò la mano su quella della ragazza che sorreggeva l’arco e l’inclinò di pochi gradi. “Non è necessario tenerlo perfettamente in verticale, così la forza di gravità può aiutarti a non far cadere la freccia.”
“Ah…ok… Grazie.” Provò di nuovo seguendo il consiglio di Orion e lasciò partire la freccia che andò a colpire la parte più esterna del bersaglio, giusto a pochissimi millimetri dal bordo.
“Mhm, la forza che imprimi è discreta, tuttavia devi migliorare qualcosa.” Questo fu il suo giudizio sintetico. “Niente di grave, stai tranquilla, dovresti tenere le gambe leggermente divaricate e se vuoi maggior stabilità, prova a distribuire maggiormente il peso sul piede sinistro.” Le spiegò come fare con un tono di voce incredibilmente caldo e rassicurante. “Ora carica di nuovo l’arco e riprova.”
La ragazza obbedì, seguendo scrupolosamente i consigli ricevuti. Purtroppo non riusciva a tenere ben fermi gli arti superiori che tremavano impercettibilmente a causa dell’emozione scaturita dalla situazione che stava vivendo, così la freccia andò a conficcarsi sempre nel bordo del bersaglio, nel punto diametralmente opposto al precedente colpo.
“Ok.” Orion si avvicinò a lei e posò delicatamente la sua mano su quella della ragazza che sosteneva l’arco. “Devi cercare di stare più rilassata; se tremi, non riesci a tenere l’arco fermo e mirare il bersaglio.” La guardò sorridendo per rassicurarla. “E poi…” Si portò dietro di lei, quasi come la stesse abbracciando, posando l’altra mano sul gomito. “…prova ad abbassare di più il gomito quando scocchi.” Non appena l’arco fu di nuovo armato, sempre restando in quella posizione, aiutò Melissa che finalmente centrò il bersaglio alla perfezione. “Visto? Sapevo che prima o poi ci saresti riuscita!”
Lei era incredula. “Wow! Io…. Non so che dire!” Sprizzava gioia da tutti i pori.
“Coraggio, riprova. Questa volta io non ti aiuto, dovrai fare tutto da sola ricordando e mettendo in pratica quello che ti ho detto.”
“Ok, ce la posso fare…..” Caricò l’arco, si mise in posizione e prese la mira. “Alla faccia di chi gufa sempre.” Quando si sentì pronta, tese la corda e scoccò. “Sì!!” Non aveva colpito il centro perfetto, ma la linea di confine fra questo e lo spazio immediatamente accanto. ”Questo è il mio miglior risultato! Orion, ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta tutta da sola!”
“Sì, sei stata bravissima!” Si complimentò lui massaggiandole le spalle.
“E’ una sensazione meravigliosa…. Bellissima….Fantastica….” Pronunciando quelle parole, involontariamente, stava iniziando a perdersi nei suoi occhi. E lui faceva la stessa cosa. Piombò il silenzio fra i due, tutta l’euforia esplosa dal gesto di Melissa era svanita, era stata assorbita da quegli sguardi profondi ed intensi, molto più loquaci di mille parole. Melissa voleva sbagliarsi, o forse no, ma negli occhi del ragazzo vedeva ciò che sicuramente lui stava vedendo nei suoi.
“Orion….” Sussurrò appena. “ Ti prego, non guardarmi così, altrimenti faccio una pazzia.”
“E allora facciamola insieme, questa pazzia.”
Prese l’arco e lo posò sulla panca, raccolse il viso della ragazza fra le sue mani e portò le labbra sulle sue. Quel contatto rimase tale per pochi secondi, si allontanarono di pochissimi millimetri come a volersi sincerare del consenso dell’altro e poi eliminarono di nuovo quella distanza. Tutto era accaduto con una rapidità impressionante, cogliendo entrambi quasi di sorpresa. Orion stava bene, dannatamente bene ed aveva praticamente dimenticato tutti i suoi problemi, Hilon e il fatto che la sua permanenza su quel pianeta avesse le ore contate. A lui ora interessava solo stringere Melissa, baciarla ed accarezzarla come mai aveva fatto prima con nessun’altra, neanche con Aurora. Desiderava solo quella normalità di cui tanto aveva sentito parlare, quella normalità che per lui era assolutamente nuova e assolutamente meravigliosa.
E Melissa? Tutte le sue remore erano crollate, abbandonandosi a quel ragazzo che l’aveva conquistata con il suo fascino misterioso, con quel suo trasformarsi da potenzialmente pericoloso a cucciolo indifeso in cerca di protezione. Orion era un alieno? Non le sembrava affatto, almeno non in quella circostanza e comunque non le interessava più. Voleva solo stare con lui e godersi appieno quegli attimi perfetti.
Si staccarono quando i loro polmoni ebbero necessità di ossigenarsi nuovamente, guardandosi negli occhi, sorridenti, increduli ma felici di quanto era appena accaduto fra di loro. Lei si lasciò di nuovo stringere fra quelle braccia forti e protettive, lasciò la sua testa posarsi sulla spalla del ragazzo e poggiando la mano sul suo petto, distingueva nettamente i battiti del suo cuore, in tutto simili ai suoi. “Pazzesco….” Sussurrò piena di brividi.
“Questa…” Depositò un bacio fra i suoi capelli. “…è la cosa più bella che abbia mai fatto in vita mia.” Non si era mai sentito così bene prima di allora. “Hai freddo?” Sentiva Melissa tremare fra le sue braccia.
Lei scosse la testa. “No, non ho freddo. E’ solo che… Ho paura, Orion… Insomma… Tu non appartieni a questo pianeta, qualcuno vuole riportarti lassù fra le stelle ed io…. Ho paura di ciò che potrebbe accadere.” Lo guardò in volto temendo seriamente di vederlo perire o di vederlo scomparire per sempre fra le stelle a bordo di un’astronave.
“Ti capisco.” La strinse forte a sé. “Per questo ho deciso di andarmene via.”
“Cosa?!”
“Melissa, io non posso correre il rischio che ti accada qualcosa di brutto per causa mia, non potrei mai perdonarmelo. Tu sei la persona più importante per me e voglio tornare qui con te per imparare ad amarti come meriti, ma solo quando il mio conto in sospeso con Hilon sarà saldato.”
“Che stai dicendo?!” Stava per mettersi a piangere.
“La lezione di tiro con l’arco era il mio regalo di arrivederci, non di addio. Io mi sentivo in dovere di fare qualcosa per te e purtroppo non potevo offrirti altro. Cerca di capirmi: qui da qualche parte molto vicino a tutti noi, c’è qualcuno proveniente da Hilon, lo so con certezza. Non so chi sia, né conosco le sue intenzioni, tuttavia non voglio che tu e gli altri corriate rischi per causa mia. Per questo mi devo allontanare per un po’ di tempo, poi tornerò da te e quando ogni cosa sarà sistemata, inizieremo a costruire il nostro futuro. Ti va?”
Forse era stato un po’ troppo brusco nel cambiare argomento così rapidamente, in un modo o nell’altro glielo doveva dire. Non era sua intenzione ferirla, probabilmente doveva ancora imparare a gestire con il giusto tatto certe situazioni, però in quel caso dire quella dura verità gli era costato tantissimo.
La ragazza affondò il viso nel suo petto, lasciandosi abbracciare. Quanta amarezza avvertiva nel suo cuore! Capiva perfettamente la situazione, pure ad Orion non faceva piacere quella separazione forzata. “Non posso aiutarti in alcun modo?”
“Basta solo che tu dica a chi ti chiede di me, che sono stato trasferito presso un’altra Accademia Militare per un corso di formazione per allievi sottufficiali e che tornerò appena mi sarà possibile.”
 
Melissa annuì in silenzio e per non peggiorare le cose sentiva di dover porre fine a quella situazione alla svelta, nonostante le facesse male al cuore. Tutto stava prendendo una piega pericolosa, rischiava di finire in un guaio molto più grande di lei da cui sarebbe stato difficilissimo uscire, vista l’enorme mole di menzogne. “Dai, andiamocene che è tardi.” Si staccò da lui senza mai guardarlo in faccia.
Riordinarono archi e frecce senza dire una sola parola, evitando al contempo di guardarsi negli occhi. La confusione nei loro cuori e nelle loro menti era ben tangibile, quello che era accaduto li aveva letteralmente colti alla sprovvista perché se qualcosa stava iniziando a nascere fra di loro, non immaginavano potesse esplodere in modo così improvviso e travolgente. E lei non immaginava di doversi separare da lui così all’improvviso.
Giunsero presso il bar, dove in teoria non doveva esserci nessuno, mentre invece scorsero la sagoma di una persona seduta su di uno sgabello di fronte al bancone. Non appena la vide, il ragazzo si bloccò all’istante e sentì quasi venirgli meno il respiro. L’uomo, dai capelli scuri raccolti in una coda, si voltò con molta calma e tranquillità.
“Orion, è un piacere rivederti. Ti trovo in splendida forma.”







 

Ciao a tutti!
E’ vero, negli ultimi giorni sono praticamente scomparsa da EFP. Purtroppo ci sono dei periodi in cui mi è praticamente impossibile conciliare la vita reale con la permanenza stabile in questo sito. Spero non me ne vogliate e prometto di fare del mio meglio per recuperare.
In questo capitolo accade ciò che molti speravano o immaginavano: fra Orion e Melissa scocca la scintilla…non solo la freccia. Naturalmente la loro possibile storia d’amore parte fra mille difficoltà, non per ultima quella rappresentata dal misterioso personaggio che compare alla fine. Di chi potrebbe trattarsi?
Grazie a tutti VOI che ancora seguite la storia!
Un abbraccio
La Luna Nera.

 

 


 

  
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