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Autore: G RAFFA uwetta    18/04/2018    2 recensioni
Voldemort, stanco degli insuccessi dei suoi Mangiamorte, affida alla sua fedele Nagini un compito: uccidere Harry Potter. Da qui, si intrecceranno le vite di molti e Harry, a sue spese, farà i conti con una realtà ben diversa da come l'aveva vissuta finora.
"L'invidia è il sentimento più radicato in ognuno di noi, trama a nostra insaputa e quando ne veniamo travolti ormai è già troppo tardi per rimediare."
Accenni Drarry e presenza di OOC.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Il morso del diavolo

Cap. 10Continuò ad accadere in quello stesso giorno

Severus non aveva voglia di presenziare alla riunione dell’Ordine, non tanto perché c’era il serio rischio che una volta tornato a casa non l’avrebbe più trovata – con quei due le precauzioni non erano mai troppe – ma perché gli dispiaceva non concludere la giornata con Harry. Mi sto rammollendo, pensò stizzito per poi contraddirsi piegando le labbra in un sorriso lieve. Riprenditi Severus, contegno, nessuno deve sospettare nulla, men che meno Albus. Si rimproverò mentalmente ridisegnandosi sul volto la solita maschera burbera; mentre varcava l’uscio che lo portava nella fatiscente cucina dei Black, constatò soddisfatto che c’erano proprio tutti. Distribuiti un po’ ovunque le zazzere rosse dei Weasley donavano un tocco di colore all’ambiente tetro, la Signorina Granger, con la sua aria spocchiosa e i capelli stopposi, era aggrappata al braccio del più piccolo dei Babbanofili intenta a tirare su col naso rumorosamente. Sarà anche la strega più in gamba del secolo, a dire di molti, ma in quanto a buone maniere fa desiderare. Pensò disgustato. Il licantropo Remus Lupin, nella sua solita mise dimessa, abbracciava stretto la Tonks – così voleva che tutti la chiamassero la Metamorfomagus – che sfoggiava per l’occasione i capelli grigio fumo. Mundungus Fletcher, il ladro di carabattole, sedeva annoiato vicino al camino non perdendo di vista un paio di piatti in peltro appesi sulla cappa in mattoni rossi. Il gigante afro Kingsley Shacklebolt, con il suo orecchino tribale che luccicava sinistro alla luce delle candele, parlottava sottovoce con Alastor Moody, il segugio dall’occhio magico. Sul lungo tavolo, al centro della stanza, tra tazze di tè sporche e piattini di biscotti allo zenzero fatti in casa, erano sparpagliate alcune copie della Gazzetta del Profeta dove, a caratteri cubitali, spiccava la notizia della scomparsa di Harry Potter. Severus scivolò inosservato lungo le ombre delle pareti polverose e si sedette in un angolo buio ad osservare: c’era chi piangeva ponendo molte domande, chi esprimeva la propria perplessità preoccupato per il futuro, chi soffocato dal timore cominciava a cedere. L’arrivo di Silente scatenò una cacofonia di suoni per le infinite domande che gli rivolgevano in contemporanea. Il Preside, perso in chissà quali pensieri, tratteneva al petto la barba candida non prestando attenzione a nessuno in particolare; infine, dopo lunghi attimi, alzò la mano e ottenne il silenzio.

Vengo ora dal Ministero, cominciò con voce grave, per via della restrizione magica, gli Auror, come potrà benissimo confermare anche la nostra Tonks, le rivolse un sorriso di circostanza, non hanno potuto fare molto se non constatare che il corpo di Harry non si trova da nessuna parte, sebbene abbiano castato numerosi incantesimi di localizzazione. Sospirò affranto sedendosi stancamente su una sedia vicino all’amico Alastor.

Tutto qui? pensò indignato il Pozionista dal suo angolo buio, Harry è scomparso e l’unica cosa che hanno fatto è stato lanciare un banale incantesimo di localizzazione?si chiese stupito.

Ritengo che se Harry si è fatto sorprendere nel sonno come un povero Troll, tanto bravo non doveva essere, no? Prese improvvisamente la parola Ron Weasley, lasciando tutti di stucco, Insomma, uno come lui che, parole sue, aveva sconfitto più volte Voisapetechi, capite che avrebbe dovuto saper difendersi da solo. Miseriaccia, lui era il grande Harry Potter, sottolineò gesticolando nervoso con le lunghe braccia il Prescelto, quello che doveva difenderci tutti dal Male.

A Severus non era sfuggito il tempo passato con cui parlava di Harry, come se lo ritenesse un argomento superato concluso e archiviato.

Insomma, è ovvio che si è rivelato un gran buco nell’acqua, un incapace.

Parla quello che le poche cose che sa gliele ha insegnate il Troll incapace! Si intromise Fred ringhiando offeso.

Ron arrossì ma non cedette; aveva passato l’ultimo periodo a rimuginare sull’avventura al Ministero ed era arrivato alla conclusione che la morte di Sirius, il padrino di Potter, e la totale disfatta della missione, fosse da imputare unicamente al Salvatoredistepuffolepigmee: per colpa dell’arroganza e della troppa fiducia in se stesso con cui Potter si era rivestito per calarsi nella parte dell’unico in grado di sconfiggere Tusaichi, si erano ritrovati a tornare a scuola malridotti. Basta, è giunto il momento di cambiare le cose, pensò euforico, con Potter fuori dai giochi c’è bisogno di un nuovo leader, di un nuovo simbolo di giustizia, e perché non proporre me stesso?ragionò; era stanco di vivere all’ombra di un incapace che lo faceva finire regolarmente in infermeria. Così, finalmente, farò vedere a tutti quanto valgo. Sono io la persona giusta di cui hanno bisogno.Sorrise soddisfatto.

Credo di parlare a nome di tutti se dico che ci vuole un nuovo prescelto, uno vero, uno che non si nasconde dietro una stupida profezia credendosi un dio... Un pugno ben assestato da George fermò lo sproloquio del fratello più giovane.

Piccolo stupido ingrato millantatore, se non fosse stato per Harry tu ora...

Ma che fai! strillò la loro madre cercando di dividere i due ragazzi che avevano preso a darsele di santa ragione.

George, esordì infuriato Fred, trattenendo il gemello per un braccio, abbiamo sentito abbastanza. Se volete scusarci noi ce ne andiamo, non disturbatevi ad accompagnarci. Conosciamo la strada. Un’ultima cosa, aggiunse rivolgendosi a Ron, mentre spingeva l’altro gemello fuori dalla stanza, non ti azzardare a mettere più piede nel nostro negozio. Con questa ultima minaccia se ne andarono sbattendo forte la porta svegliando il quadro all’ingresso che cominciò a vomitare ingiurie.

Dal suo cantuccio Severus, impressionato da quello che era appena successo, prese in considerazione l’idea di poter avvicinare i gemelli e coinvolgerli nella ricerca degli ingredienti per la pozione. Sono certo che un aiuto anche da parte loro sia fattibile. Pensò meditabondo; in passato aveva notato il loro attaccamento a Harry, l’assoluta devozione e la particolare discrezione dimostrata in alcuni casi. Nel mentre, Hermione cercava di calmare un agitatissimo Ron ricordandogli che, se voleva fare il capo, doveva anche cominciare a comportarsi di conseguenza. Dopo aver ripristinato l’ordine e cercato, di nuovo e inutilmente, di staccare il quadro di Walburga Black dalla parete, tutti guardarono verso Silente in trepidante attesa.

Condivido il pensiero del Signor Weasley, tempi bui ci attendono e abbiamo bisogno di una nuova figura che ci guidi nel cammino verso la Luce. Farò tesoro del suo entusiasmo, Signor Weasley, e, se me lo permetterà, vorrei provvedere io stesso a prepararla in vista dell’imminente scontro con Voldemort. Concluse immerso in un silenzio sbigottito, ignorando bellamente i brividi scatenati dal nome appena pronunciato; Ron esultò. Però, prima che qualcuno potesse intervenire, continuò: — È sopraggiunto un nuovo problema, se Harry è davvero morto, e ci auguriamo tutti che non lo sia, alcuni scossero mesti la testa, Molly si portò una mano alla bocca per trattenere l’ennesimo singhiozzo, speriamo che nessun erede si faccia avanti per sfrattarci, comunque, essendo io il Custode Segreto, momentaneamente possiamo ancora usufruire di questa antica magione come sede per l’Ordine della Fenice. In ogni caso, ho già preso accordi per un appuntamento con i folletti della Gringott domani stesso.

Mentre gli astanti borbottavano tra loro, Ron, felice per aver avuto un’altra brillante idea e pregustando l’osso come un cane affamato, propose a tutti di dividere i galeoni, che lui stesso sapeva esserci nel caveau dei Potter, come risarcimento per le perdite subite a nome di uno stupido ragazzino che non era stato in grado di sopravvivere alla sua stessa fama. – Severus, dal suo angolo, tremò di disgusto, Come può essere così mercenario? Sta banchettando sulla tomba di Harry, non era il suo migliore amico?Il vecchio Preside trovò l’idea attuabile e la mise ai voti, anche se qualcuno provò debolmente a protestare; Mundungus, interessato tanto quanto il giovane Weasley, zittì tutti ricordando che da morto a Potter dei soldi non sapeva certo che farsene. – Il Pozionista era davvero furioso, parlavano del Grifondoro come se fosse un estraneo, come se negli ultimi anni non avesse condiviso con loro gioie e dolori. – Il signor Weasley cercò di protestare ma sua moglie lo fermò facendogli notare che i soldi potevano sempre far comodo in quei tempi così ristretti, soprattutto per le spese scolastiche. Infine la decisione fu presa: si sarebbero divisi l’intero patrimonio dei Potter ma solo, tra chi di loro, aveva aderito all’iniziativa. Che nobile gesto. Pensò schifato Severus.

Bene, Una voce fredda scaturì dall’ombra. ora che avete fatto a pezzi anche l’ultimo brandello della vostra patetica dignità, vi ringrazio per l’ottimo spettacolo e prendo congedo.

Tutte le teste si girano in sincronia e guardarono basite il Pozionista emergere dall’ombra in cui si era rintanato. Elegantemente, nel più totale silenzio, attraversò il locale e raggiunse l’uscio; nel momento in cui toccò la maniglia il canuto Preside lo fermò.

Vai via di già, Severus? La voce arrivò alle orecchie del Professore irritante come il ronzio di un nugolo di Doxxi nel loro nido. Speravo di sentire il tuo punto di vista sull’intera faccenda.

Di quale faccenda parli, Albus? La spartizione dei beni dei Potter o l’aver dimostrato che non avete riguardo per nessuno, nemmeno del vostro Salvatore. Sputò con disprezzo.

Severus, Severus, non essere precipitoso.

Precipitoso, dici, mi sembra che gli unici a essersi precipitati come sciacalli siate stati voi.

Come si permette! urlò infervorato Ron pronto a colpirlo. In men che non si dica il ragazzo si ritrovò scaraventato addosso al muro con la testa insanguinata accerchiata da un aureola fatta dalle bacchette che quegli stolti avevano osato puntare contro l’oscuro Professore.

Non osi mai più mancarmi di rispetto! Sillabò con voce glaciale il Pozionista bloccando ulteriori interventi. Poi, rivolgendosi al Preside:

Vuoi la mia opinione? domandò retorico. Nessuno di voi si è preoccupato di accertarsi della veridicità della notizia andando sul luogo a controllare. Ancora, nessuno di voi si è sentito in dovere di indagare abbastanza a fondo per scoprire quale fosse la verità. Eppure sbandierate al vento l’amore che dite di provare per Potter.

Cosa vuole saperne lei, sporco Mangiamorte... Ron cercò di parlare, nonostante fosse ancora intontito per il colpo subito, mentre strisciava lungo il muro nel tentativo di rialzarsi in piedi.

SBAM

Evidentemente non mi sono espresso abbastanza bene, prima. Severus lo guardò con ribrezzo schiantarsi di nuovo contro la parete; Hermione accorse per sorreggerlo.

Sono la nuova promessa del...

Ahah. La risata crudele del Pozionista fece rabbrividire ogni persona presente in quel momento nella cucina, Lei, Signor Weasley, in che modo pensa di salvare chiunque se i suoi stessi incantesimi le si ritorcono sempre contro? La derisione era palese sebbene il viso fosse inespressivo.

Cosa proponi di fare? La voce gutturale di Moody attirò l’attenzione; il suo occhio magico era puntato sulla figura di Piton.

Caro Alastor, non sono un esperto Auror, ironizzò Severus. Eppure, continuò, facendo vagare il proprio sguardo glaciale sui presenti, stamani, appena appresa la notizia dal giornale, mi sono recato sul posto. Con discrezione, mescolandomi tra i Babbani, ho controllato le macerie constatando che tra i resti non c’era traccia di Potter: niente cadavere, niente oggetti personali, niente di niente. Nell’aria era rimasto un residuo di magia, presumo un incanto temporale, non ne sono certo, comunque nulla che facesse presupporre la presenza di magia nera e di conseguenza quella dei seguaci del Signore Oscuro. Severus fece una breve pausa contento dell’interesse che aveva suscitato. Ho anche fatto visita alla casa della Signora Figg che, come ben sapete, è il cagnolino fedele di Silente che lui stesso ha designato come controllore di Potter. Alzò la mano per frenare qualsiasi protesta. Ho scoperto, mio malgrado, che era morta da mesi, mangiata dai suoi stessi gatti. Un brivido di ripugnanza serpeggiò sui loro volti insieme alla consapevolezza che c’era ben altro in gioco. La casa era impregnata di magia oscura, un tale tanfo che superava sia quello della cancrena che quello degli escrementi dei gatti; indubbiamente, per un certo periodo vi ha soggiornato un Mangiamorte che, simpaticamente, ha ridecorato gli arredi in modo creativo. Ora, alla luce di tutto questo, una domanda mi sorge spontanea: come è possibile che Potter, conclamato Prescelto, l’unico che deve affrontare il Signore Oscuro, non sia stato sufficientemente sorvegliato da permettervi di accorgervi della sua sparizione per tempo? Perché, dovete sapere, i cadaveri dei Dursley sono vecchi di settimane.

Dal volto di Silente non traspariva nulla però i suoi occhi avevano perso il solito luccichio divertito. Lo sgomento era palese e tra i membri dell’Ordine cominciarono a serpeggiare le prime incertezze, sguardi sospettosi venivano rivolti l’un l’altro.

Per essere un disprezzato Mangiamorte e un uomo a cui non accordare nessun tipo di fiducia, ritengo di aver fatto più del necessario per sostenere la tua causa, Albus. Con la sparizione di Potter ogni mio obbligo verso il figlio di Lily, con mio grande rammarico, decade.

In un turbinio delle lunghe vesti nere, Severus lasciò la cucina. Senza perdere ulteriore tempo, raggiunse la stanza dell’arazzo e chiamò l’elfo domestico che si prendeva cura della casa dei Black, esso apparve immediatamente obbligato dal vincolo magico.

D’ora in poi obbedirai solo a me, fino a nuovo ordine. Osserverai ogni cosa e ascolterai ogni parola pronunciata in questa dimora. Ti presenterai a me per riferire tutto quello di cui sarai venuto a conoscenza nel momento in cui sarai sicuro che sarò completamente solo. Infine, nulla di quello che appartiene a me deve abbandonare questa dimora.

Poi, si smaterializzò a casa in tempo per sgridare i due ragazzi.

Un mese passò in fretta tra gli esercizi per la riabilitazione di Harry e le traduzioni dal Serpentese; gli incubi che facevano visita regolarmente al Grifone e il ripasso delle materie scolastiche per i due ragazzi; le frequenti incursioni di Kreacher e la stancante ricerca degli ingredienti per la pozione. Per fortuna esistevano i gemelli con la loro sadica allegria e la propensione agli scherzi potenzialmente mortali.

Finalmente giunse il primo settembre e l’indomani sarebbero tornati tutti a scuola.



Note dell’autrice: sono terribilmente dispiaciuta per l’immenso ritardo con cui aggiorno la storia: non è dipeso da me! Il mio computer mi ha abbandonato e ho dovuto aspettare finora perché venisse ripristinato. Spero di ritrovare i vecchi lettori e di aggiungerne di nuovi. Buona lettura.





   
 
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