Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lilylunapotter1    19/04/2018    3 recensioni
Questa storia è il sequel di "Insieme", sempre scritta da me.
I malandrini, Lily, Marlene e i Paciock hanno appena finito il loro ultimo anno ad Hogwarts e sono pronti a buttarsi a capofitto nella loro nuova vita.
Tra amori, perdite e l'ascesa di Voldemort, quali saranno stati i sentimenti e gli avvenimenti dei nostri protagonisti?
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Always'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una colpa dolorosa
 
 
 

“Ragazziii! Lettere per voi!” gridò Dorea Potter da in fondo alle scale che portavano al piano di sopra di casa sua.
Un turbinio di capelli rossi e una testa spettinata corsero giù per le scale al suo richiamo e si fiondarono in cucina dove vi trovarono due bei gufi bruni che li attendevano.
Aprirono e lessero le lettere in silenzio e il sorriso di Lily si aprì ad illuminarle tutto il viso.
“”Allora?” chiese Charlus seduto a tavola aspettando di sapere i risultati degli esami dei due.
“Tutte E per me eccetto una O in Antiche Rune” rispose Lily fiera e allegra.
“La solita secchiona. Io tutte E a parte tre O in Pozioni, Trasfigurazione e Incantesimi!” rispose James allegro.
“Oh sono fiera di voi! Certo James se tu avessi avuto tutte E…” borbottò Dorea con un sorrisetto ma in realtà era molto contenta del figlio.
“Lascialo stare Dori… è stato bravissimo! Nemmeno tu avevi E in difesa ai M.A.G.O.” ridacchiò Charlus mentre la moglie alzava un sopracciglio.
“Se vogliamo dirla tutta è colpa tua. Ricordo che al settimo anno tu mi facesti prendere ben due punizioni. Il professore di allora era molto severo…” rispose la moglie mentre James alzava gli occhi al cielo per tutte le volte che aveva sentito quella discussione su una mancata E di sua madre.
“Sta di fatto che siamo orgogliosi di voi! Per fortuna non avete un voto di comportamento nelle scuole babbane altrimenti tu James avresti avuto di certo una T!” esclamò Dorea posando un vassoio di pasticcini sul tavolo.
Proprio quando James stava per ribattere che una T era decisamente un buon voto per lui in comportamento, qualcuno suonò alla porta e Dorea uscì dalla cucina per andare ad aprire.
“Complimenti Remus un ottimo traguardo!” disse la signora Potter rientrando in cucina seguita da un Lupin decisamente allegro.
“Buongiorno Rubacuori!” lo canzonò James ridacchiando.
“Come è andata a te Rem?” chiese Lily ignorando la battuta del ragazzo e abbracciando l’amico.
“Tutte O tranne due E in Pozioni e Incantesimi!” rispose l’interessato e Lily gli sorrise complimentandosi.
“Sei riuscito poi a risolvere la faccenda con la tua amica?” chiese Charlus incuriosito.
“Oh per Merlino vuoi smetterla Charlus? Sono cose da giovani e tu ormai sei un vecchio rompiscatole per questi ragazzi…” infierì Dorea ridacchiando e spingendo il marito fuori dalla stanza per lasciare soli i ragazzi.
Remus restò in silenzio, il sorriso dovuto ai buoni risultati degli esami era quasi del tutto scomparso dal suo volto.
“Ehm… Novità sul fronte Mary-Allie?” chiese Lily imbarazzata.
“No… sono stato da Mary ieri ma la sua elfa mi ha detto che era impegnata e… bhè sapete come sono gli elfi, mi ha cacciato via. Da Allie non sono andato ancora… vorrei un attimo sistemare le cose con Mary prima di parlare con lei” rispose Remus sedendosi affranto.
Quella non era decisamente la situazione adatta a lui. Era una situazione da Sirius o da James ma, in un certo senso, rispetto a qualche anno prima, le situazioni si erano ribaltate.
Ora lui doveva lambiccarsi in situazioni difficili con le ragazze mentre i suoi due amici erano felicemente fidanzati e, addirittura, uno dei due stava per sposarsi.
Lui, Remus, era sempre stato certo che sarebbe rimasto solo ma una volta conosciuta Mary era stato sicuro che sarebbe stato il primo a sistemarsi. Era sempre stato il più serio dei quattro della sua combriccola.
“Ma tu che cosa vuoi Remus?” chiese Lily cercando di essere comprensiva e sedendosi di fronte a lui.
“O meglio… chi vuoi?” aggiunse James in piedi dietro Lily.
“Io voglio… non lo so ragazzi. Mary è una sicurezza insomma la conosco da più tempo e stiamo bene insieme ma...” cominciò Remus guardando gli amici, “Ma Allie è come me. Lei mi capisce e non parlo del suo essere legilimens. E nemmeno del suo essere un licantropo come me…”.
“Allie è una legilimens?!” chiese James sbigottito.
“Sì…” rispose Remus mentre Lily gli prese la mano.
“Remus ti conosco da tanto e siamo amici. Io non so chi è la ragazza giusta per te e probabilmente nemmeno tu lo sai. Però so che devi fare una scelta e so quanto tu soffra nel sapere che potresti ferire una delle due ma purtroppo è così che deve andare. Scegli con il cuore e sappi che noi ti saremo accanto… sempre” disse Lily guardandolo negli occhi.
Restarono tutti e tre in silenzio per un momento e James stava per dire qualcosa di carino anche lui quando, per la seconda volta, qualcuno lo anticipò.
“Charlus! Presto, dobbiamo andare!” gridò Dorea entrando in cucina per cercare il amrito.
“Mamma che succede?” chiese James avvicinandosi alla madre emntre Remus e Lily si erano alzati anche loro incuriositi e spaventati.
“Dori, che cosa c’è?” domandò Charlus entrando anche lui in cucina di fretta e fiondandosi verso la moglie.
“C’è stato un attacco Alastor mi ha mandato un patronus. Dobbiamo andare subito…” disse Dorea porgendo il amntello al amrito che lo indossò senza fare altre domande.
“Chi è stato attaccato?” chiese Remus mentre Lily spalancava gli occhi spaventata.
“Non lo so… Alastor ci ha detto solo il posto. Dobbiamo andare subito voi tre non vi muovete da qui e chiamate immediatamente Sirius e Marlene… sono più tranquilla a sapere che sono qui” disse Dorea e poi , insieme al marito, uscì nel giardino per smaterializzarsi senza aggiungere altro.
“Avranno attaccato di nuovo dei babbani?” chiese Lily spaventata guardando ancora il punto dove i signori Potter erano spariti.
“Andiamo anche noi!” esclamò James ma Remus gli sbarrò l’uscita.
“James dobbiamo restare qui e far venire Marlene e Sirius. E poi dove vuoi andare se non sappiamo nemmeno dove è stato l’attacco?” gli disse l’amico cercando di farlo ragionare.
“James, Remus ha ragione. Andiamo a chiamare Sirius…” disse Lily guardandolo negli occhi.
“Nonc’è bisogno siamo già qui..:” disse qualcuno alle sue spalle e voltandosi riconobbe i due amici.
“Oh state bene grazie al cielo!” disse Lily andado ad abbracciare Marlene.
“Andiamo in salotto..” disse James e tutti tranne Marlene lo seguirono.
La mora tirò Lily per un braccio per fermarla e le due rimasero in cucina con la scusa di preparare un the.
“Come sapevate che dovevate venire qui?” chiese Lily incuriosita.
“Abbiamo incontrato Dorea e Charlus a casa Macdonald e ci hanno mandato qui” rispose Marlene guardandola.
“Che significa vi siete incontrati a casa Macdonald…? Oh Merlino non mi dirai che…” boccheggiò Lily spaventata.
“Sì hanno attaccato la famiglia di Mary. Non ne sappiamo molto, ci hanno mandato via subito però… bhè Mary non l’abbiamo vista ma i genitori e la sorellina erano… hai capito” sussurrò Marlene spaventata e con l’aria grave.
“Oh Merlino… dobbiamo dirlo a Remus!” esclamò Lily con le lacrime agli occhi ma Marlene la trattenne di nuovo.
“Non possiamo Lily! Se Remus lo sa vorrà fiondarsi lì e gli altri sono stati categorici sul fatto che saremmo dovuti restare qui” aggiunse Marlene mentre la rossa si asciugava gli occhi con la manica.
“Pensi che Mary se la sia cavata?” domandò Lily cercando di darsi un contegno.
“Non ne ho dea. Spero tanto di sì… Remus ne sarebbe distrutto” rispose Marlene e poi tutte e due guardarono fuori dalla finestra dove grosse nuvole nere anticipavano un temporale.
 
 
 
Subito dopo pranzo i ragazzi furono raggiunti da Dorcas, Peter, Frank e Alice, anche loro mandati a casa Potter da alcuni membri dell’Ordine e fu solo nel tardo pomeriggio invece che i signori Potter insieme a Silente e Moody tornarono.
“Che cosa è successo?” chiese subito James preoccupato vedendo i genitori tornare sporchi di terra e stanchissimi.
Charlus aveva un graffio profondo sopra l’occhio mentre Dorea aveva tutti i capelli scompigliati e che uscivano dalla crocchia composta che di solito portava sulla nuca.
“Mangiamorte. Hanno attaccato una nobile famiglia di maghi senza alcun motivo…” rispose Dorea aiutando Charlus a sedersi su una poltrona.
“Ora anche senza motivo attaccato?!” sbottò Alice spaventata stringendosi a Frank.
“Gli altri dove sono? Come stanno?” chiese Sirius.
“Gli altri stanno bene sono tutti a casa. Per quanto riguarda i Macdonald…” cominciò Moody prima d’essere interrotto da Remus.
“Che cosa? I Macdonald? Hanno attaccato i Macdonald! Come sta Mary? E i suoi genitri?” chiese subito preoccupato andando di fronte a Silente.
Ma il preside non rispose e si limitò a guardare tutti gli altri con l’aria dispiaciuta.
“No… non può essere vero” sussurrò Remus accasciandosi e subito Sirius e James lo aiutarono a restare in piedi.
“Abbiamo fatto il possibile Remus, davvero. Ma quando siamo arrivati li avevano già uccisi tutti. Solo l’elfa si è salvata perché Mary le aveva ordinato di nascondersi…” disse Dorea addolorata.
“Faranno il funerale dopo domani. Credo che voi tutti vorrete andare…” disse Silente e tutti annuirono.
“James, Sirius e Peter perché non accompagnate a casa Remus? Sono sicura che i suoi genitori saranno in pensiero…” disse Dorea ai due ragazzi che in silenzio infilarono i mantelli.
Lily piangeva silenziosamente sulla spalla di Marlene incapace di proferire parola e Alice faceva lo stesso aggrappata a Frank.
Mary non era mai stata tra le loro migliori amiche certo, ma era comunque un dolore sapere della sua morte e vedere Remus in quello stato gettò tutti nello sconforto più totale.
Quando i ragazzi uscirono e il preside insieme a Moody andarono via, la casa sprofondò nel silenzio.
Alice e Frank ringraziarono moltissimo Dorea dell’ospitalità ma entrambi tornarono a casa della madre di Frank.
 
 
 

Lily dormiva nel letto di James che non era ancora rientrato da casa di Remus.
Si era addormentata senza accorgersene con le lacrime che le scorrevano ancora sul volto e la paura che aveva preso il sopravvento nel suo cuore.
Il pensiero che Remus e Mary fossero stati divisi senza nemmeno avere il tempo di chiarire la situazione che si era creata nei giorni precedenti portò Lily a pensare che ogni giorno era infinitamente prezioso.
Ormai Voldemort e i mangiamorte attaccavano per il solo gusto di farlo e nessuno era al sicuro.
Qualcosa la risvegliò dal sonno decisamente poco profondo e si rese conto che qualcuno le stava accarezzando i capelli.
Si voltò e trovò James di fronte a lei e subito gli diede un bacio.
“Come mai ci avete messo tanto?” chiese la rossa in un sussurro stringendolo a sé.
“Remus è distrutto. Sua madre ha dovuto preparargli una pozione rilassante per farlo mettere a dormire. Non l’ho mai visto in quello stato… era davvero distrutto dal fatto di non aver nemmeno chiarito con lei” rispose James anche lui provato da tutta la situazione.
“Pensa che ad un certo punto è venuta Allie e lui non ha nemmeno voluto vederla” aggiunse dopo un po’.
“Bhè è comprensibile. Sarà mangiato dai sensi di colpa e Allie in un certo senso è la sua colpa. Ci vorrà del tempo ma sono sicura che si riavvicineranno…” rispose Lily.
Restarono in silenzio abbracciati per un po’, incapaci di trovare le parole giuste per tradurre quello che entrambi stavano pensando.
Poi, inaspettatamente, fu James a rompere il silenzio e disse in un sussurro: “Sono davvero felice che presto diventerai mia moglie Lil. Il pensiero di poterci separare…”.
“Non dirlo! Non ci separeremo mai. Non ci accadrà niente, dobbiamo solo essere prudenti e… sperare” lo bloccò Lily stringendolo più forte.
“Insieme fino alla fine” sussurrò lui accarezzandole i capelli.
“Oltre la fine” aggiunse lei.
 
 
 
***********************************
 
 
 
I funerali della famiglia Macdonald furono dei più strazianti che i ragazzi ebbero mai visto fino a quel momento.
C’erano tutti gli amici di famiglia e tutti i grandi maghi amici dei genitori di Mary e perfino babbani amici della famiglia.
Alcuni compagni di classe di Mary piangevano silenziosamente poco lontano dalla panca in cui i malandrini e le ragazze erano seduti.
Remus era completamente fuori di sé e anche esteticamente si percepiva il suo malessere.
Era bianchissimo e le cicatrici dovute alla licantropia erano ancora più visibili e perfettamente in tono con le occhiaie viola che circondavano i suoi occhi.
Era seduto tra James e Sirius e guardava fisso di fronte a sé senza proferire alcuna parola.
Per tutta la durata della cerimonia non fiatò e non una sola lacrima gli scese sul viso diversamente invece da tutti i suoi amici e dagli altri partecipanti.
Si alzò solo alla fine della cerimonia per lasciare una rosa bianca sulla bara di Mary e Allie si offrì di accompagnarlo.
Restò in silenzio a guardare quella bara marrone scuro e Allie gli prese la mano per rassicurarlo.
Ma non appena strinse le dita lui tolse la mano facendola scivolare in tasca. Non era un gesto repentino e un occhio indiscreto non vi avrebbe visto nulla di male ma Allie si voltò a guardarlo con gli occhi lucidi.
Quello non era stato un gesto involontario; Remus non voleva la sua presenza lì, non voleva che nel suo ultimo saluto a Mary ci fosse anche lei.
Allie rappresentava il rimorso e il senso di colpa per aver ferito Mary e non aver chiarito con lei prima che morisse.
Non voleva che andasse a finire in quel modo ma, in quel momento almeno, Remus non voleva accanto nessuno se non la biondissima ragazza che solo qualche mese prima gli aveva preso il cuore.
Mary aveva tanti difetti: era un po’ viziata, era cresciuta sotto una campana di vetro e molto spesso era infantile, certo, ma era la prima vera ragazza per cui Remus avesse provato davvero qualcosa.
La prima che, nonostante i tanti segreti di lui, non aveva mai fatto domande.
Mary non aveva mai chiesto delle sue cicatrici, non aveva mai domandato nulla delle sue misteriose malattie una volta al mese.
E Remus si chiese se forse lei non sapesse già della sua condizione e avesse voluto rispettare i suoi tempi.
Ma poco importava in quel momento, perché Mary non c’era più. Se l’era portata via la guerra.
E lui non avrebbe più rivisto quei lunghi capelli biondi, non avrebbe più rivisto quel sorriso così dolce e infantile allo stesso tempo.
Ma, soprattutto, avrebbe per sempre convissuto con il rimorso di non aver avuto un ultimo momento felice con lei.
Questa, ne era certo, sarebbe stato un dolore che lo avrebbe accompagnato fino alla morte.
 
 
 
Allie era scappata via. Non riusciva a stare un minuto di più in un luogo dove sapeva che l’unica persona che in quel momento le interessava non la voleva lì.
Era uscita nel giardino della chiesa e si era seduta su una panchina in totale solitudine.
Remus era l’unica persona con cui avesse un rapporto in quel paese e ora lui si era allontanato.
Era sola al mondo, non aveva nessuno.
Ed era anche arrabbiata perché Remus l’aveva convinta ad andare con lui e adesso la lasciava lì, sola, abbandonata a se stessa.
Allie comprendeva perfettamente la situazione ma allo stesso tempo comprendeva anche la sua di situazione.
Non voleva che Remus facesse finta di niente, assolutamente, ma almeno che non la allontanasse, che le stesse vicino come aveva fatto fino a quel momento.
“Momento di riflessione?” chiese qualcuno alle sue spalle.
Allie si voltò di scatto e si asciugò le lacrime con il dorso della mano e si trovò di fronte Lily Evans.
“Sì…” rispose lei senza aggiungere altro e tornando a guardare di fronte a sé.
“Remus ha bisogno di tempo Allie. Lo so come ti senti, so che sei ferita e sola. Ma non lo sei. Qui da noi troverai sempre una mano amica e sia io, sia Marlene e Alice saremmo felicissime di conoscerti meglio. Non devi fare tutto da sola…” disse Lily guardando la schiena della ragazza.
“Voi non mi vedete in un certo senso come colpevole dell’aver diviso Remus e Mary?” chiese Allie allora che in quel momento era persino incapace di leggere i pensieri di chicchessia.
“Da brava legilimens dovresti sapere la risposta ma comunque… No, non non ce l’abbiamo con te. Mary era nostra amica ma la sua morte o il suo allontanamento da Remus non sono affatto colpa tua. Remus ha sempre cercato qualcuno di simile a lui e tu hai tutte le carte in regola. Lascia che il tempo faccia il suo e tu nel frattempo non rinchiuderti in te stessa” rispose Lily.
“Grazie…” sussurrò Allie in modo quasi impercettibile ma continuando a guardare di fronte a sé.
 
 
 
Note dell’autrice:
Come promesso eccovi il capitolo!
Sono stata indecisa fino all’ultimo se far capitare questa cosa di Mary adesso o più avanti ma poi mi sono detta che era il momento giusto.
I prossimi capitoli vedranno una lenta ripresa per Remus ma, almeno per il momento, fra lui ed Allie non cambieranno.
Dovrete aspettare un po’ miei cari prima di vederli insieme perché sì, alla fine staranno insieme. Questo posso spoilerarvelo!
La situazione è delicatissima ora e Remus si sente profondamente in colpa per non aver chiarito con Mary e vedersela portare via così lo ha ferito enormemente.
Inoltre quello che è successo ha fatto riflettere un po’ tutti sul fatto del tempo. In particolare James e Lily che sono sempre più convinti di voler passare la vita insieme e non vorrebbero aspettare oltre.
Allie invece è sola e non ha nessuno che può aiutarla, o almeno così pensa perché, come avete visto, Lily tende una mano verso di lei.
Nel prossimo capitolo (che è già in fase di scrittura) il tutto sarà incentrato sull’aiutare Remus e i suoi amici organizzeranno qualcosa di tenerissimo per lui.
Spero abbiate apprezzato il capitolo, un abbraccio.
Lilyluna.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lilylunapotter1