Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Colarose    20/04/2018    3 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La piccola ramanzina di Harry 


«Sev!» esclamò Lily chiamando il ragazzo in questione, avvicinandosi.

«Ciao Lily» rispose Severus lanciandole un piccolo sorriso. La sua amica osservò curiosa il libro che aveva in mano.

«Di che si tratta?» domandò. Severus fece finta di nascondere casualmente il titolo con il braccio.

«Oh niente…un libro di incantesimi» rispose vago. Non gli piaceva mentirle, ma sapeva che Lily non sarebbe stata tanto d’accordo se avesse saputo di cosa si trattava. Lo aveva trovato su un tavolo della biblioteca e aveva incominciato a leggerlo.

«Dov’eri?» chiese cambiando discorso.

«Stavo parlando con Harry prima che venissero i suoi amici» rispose Lily storcendo il naso alla parola “amici”. Ah giusto, Harry. Quella fotocopia vivente di James Potter. Lily si era fatta un nuovo amico. Severus ebbe appena il tempo di sentire dei passi veloci dietro di loro prima di essere travolto da quegli idioti quali erano Potter e Black. Gli cadde il libro a terra insieme alla borsa.

«Oh scusate, non vi avevamo visto» disse James fermandosi e voltandosi con un sorriso arrogante.

«Oh no James! Devo lavarmi la divisa! E se Mocciusus me l'avesse sporcata con il suo unto?!» esclamò Sirius fintamente scandalizzato. Piton digrignò i denti mentre Lily era prossima ad esplodere. Cercò di prendere il libro, quando un’altra mano lo prese con un movimento fluido.

«Dammelo, Potter!» ordinò Piton.

«Uh uh… Cos’è questo? “Le Maledizioni dai Meandri dell’Oscurità”» lesse schifato James. Lily, che aveva aperto la bocca per urlare contro quei due, la richiuse di scatto, guardando sorpresa l’amico.

«Interessato alle Arti Oscure eh? Lo sapevo che eri un serpe vi-».

«SIRIUS!» urlò una voce interrompendo il Black. Harry correva verso di loro insieme a Remus e a Peter.

«Ma si può sapere che vi è preso?» chiese Harry prima di notare la situazione.

«Che state facendo?» chiese Remus.

«Oh niente. Abbiamo urtato per sbaglio Mocciusus e la Evans…».

«Certo, per sbaglio, Potter. Perché giustamente quegli occhiali non ti bastano per vedere bene» sbottò Piton.
«Ci vedo bene dal momento che riesco a leggere perfettamente il titolo di questo orribile libro» rispose James a tono.
«Sono deliziato dal fatto che il tuo cervello sia riuscito a imparare 26 lettere e a saperle leggere. Calcolando che è piccolo come quello di una gallina» rispose Piton.

«Che libro?» chiese Peter curioso prima che James aprisse bocca per ribattere.

«Le Maledizioni dai Meandri dell’Oscurità» rispose Sirius recitando il titolo.

«Volete del tè e dei biscotti o deve aspettare domani per riavere quel dannato libro?» sbottò Lily.

«Oh andiamo, Evans, ti rendi conto che il tuo Sev è interessato a delle Maledizioni Oscure? Sai generalmente non è una cosa positiva» rispose James con una nota ironica.

«Che ne dici Potter di finire questo teatrino e di ridarmi il libro?» chiese impaziente Piton, la mano già posizionata sulla bacchetta nella tasca.

«Mmm, non credo Mocciosus» rispose James.
«Dopotutto scommettiamo che sai già abbastanza maledizioni» continuò Sirius.
«E non è di certo adatto a una persona della nostra età, sai?» James sorrise arrogante.

«E il tuo ego non è adatto a stare nel corpo di un ragazzino, sarebbe adatto in quello di un elefante, giusto per starci meglio.»

«BASTA!» urlò Lily facendo sobbalzare tutti «POTTER DAI IL LIBRO A SEVERUS O TI GIURO CHE TI AFFATTURO!» gli occhi puntati su di loro, già considerevoli prima, aumentarono.

«Sai Evans, siamo a un metro di distanza, ci sentiamo benissimo» sbottò Sirius infastidito.

«James, dai il libro a Piton» propose Remus con tono ammonitore.

«Ma neanche per sogno! Deve fare una visita al caminetto della Sala Comune!» esclamò Potter.
 
Harry aveva seguito la scena in silenzio con sguardo critico. Non gli piaceva affatto il modo in cui si comportava suo padre, Piton portava con sé un libro sulle Arti Oscure, e non era di certo una cosa positiva, ma suo padre si stava comportando troppo arrogantemente e diciamocelo, da bullo. E lui non sopportava vedere suo padre comportarsi in quel modo, provava sempre un po’ di vergogna, forse perché all’inizio credeva che fosse una persona scherzosa e brava, ma non anche un bullo arrogante.
 
Accorgendosi che il gruppetto continuava a bisticciare, e James e Piton avevano sguainato la bacchetta, decise che era il momento di intervenire. Era il più grande in un certo senso, no?

«James dai quel maledetto libro» disse, James sbuffò.

«Anche tu?».

«Che cosa ci ricavi a tenertelo? Credi che comportandoti in questo modo cambi qualcosa? Non lo so, secondo te Piton dice “Potter mi ha preso in giro! Meglio non leggere più sulle Arti Oscure!”?» chiese irritato Harry. James e Sirius lo guardarono un po’ sorpresi, Harry scommetteva che non si aspettavano un'uscita del genere. Sapeva che rischiava di litigare con loro, ma non voleva che arrivassero ad appendere in aria Piton davanti a tutta la scuola.

«Tanto che senso ha non darglielo e bruciarlo? Faresti solo imbufalire Madama Pince e lui andrebbe a prenderne un altro.» Continuò prima che potessero aprire bocca «In questo modo voi due -indicò James e Sirius- vi fate sembrare più antipatici di quanto in verità non siate. Perdiamo solo tempo, lo facciamo perdere a Lily, Piton e a noi» Concluse con voce ferma ed irritata. I Malandrini e Piton lo guardavano increduli, Lily invece gli sorrideva ringraziandolo.

«Ma da che parte stai?» chiese Sirius arrabbiato.
 
«E dopo tutto questo sproloquio tu gli chiedi questo?» chiese Remus esasperato.
 
«Stare dalla vostra parte non significa prendere parte a questi stupidi dispetti» ribatté Harry. Si sentiva un po’ il prefetto della situazione, ma era meglio far capire loro questi concetti quando erano già piccoli e non quando erano più grandi. James sembrava indeciso sul da farsi.

«Però sembra che tu stia dalla parte di Mocciosus» Osservò James guardandolo torvo.

«Bah, la Evans ha una brutta influenza su di lui» commentò Sirius.

«Poteva essere pure quello della porta accanto e avrei fatto la stessa cosa!» sbottò Harry. I due sbuffarono e diedero il libro a Piton che se lo prese con uno scatto e se ne andarono, seguiti poco dopo dagli altri tre.

Camminarono per un po’ in silenzio.

«Che ti è preso, Harry?» domandò ad un tratto James.

Harry fece spallucce. Sirius sbuffò.

«Ci stavamo solo divertendo» sbottò.

«Voi vi stavate divertendo» sottolineò Remus.

«E perché dovremmo far divertire Mocciosus?» chiese James scandalizzato.

«Probabilmente non sa neanche come fare un sorriso» commentò Sirius con un ghigno. Peter sghignazzò.

«Potete divertirvi anche senza prendere di mira qualcuno» disse alla fine Harry.

«Ma Mocciosus è… Mocciosus!» esclamò James. Remus alzò un sopracciglio.

«Ma davvero James? Pensavo fosse una sirena» disse sarcastico. I quattro lo guardarono sconcertati.
 
«Se vuoi puoi anche restarne fuori» propose Sirius a Harry. Quest’ultimo si voltò fermandosi e guardando Sirius intensamente

«A me interessa di voi, non di me.» E poi riprese a camminare. Camminarono tutti e cinque in silenzio per un po’.

«Remus?».
«Mhm?».
«Non si può immaginare Mocciosus da sirena.»
«Si vede che sei dotato di poco fantasia, Sirius.»

 
​ *

Marlene osservò la propria amica sfogarsi attaccando e sfracellando un'innocente salsiccia incappata sfortunatamente nella sua furia.

«Lily?» la chiamò pacata. La diretta interessata si voltò verso di lei. Marlene aveva i capelli biondo sporco e mossi con dei bei occhi castani che in quel momento guardavano la rossa attenti e guardinghi. Marlene, come le altre due, aveva capito in poco tempo, che quando Lily era irritata, doveva essere trattata con i guanti. Se si era troppo diretti, poco pazienti e irritati, poteva esserci l’alto rischio che fraintendesse quello che le si diceva e ti rispondesse in malo modo.

«Potter! Sempre e solo Potter!» esclamò Lily anticipando la domanda di Marlene.

«Che ha fatto stavolta?» chiese una ragazzina dai capelli mori e lunghi, con degli occhi color cioccolato degni di un cerbiatto.

«Come che ha fatto, Alice?! Non hai visto che mi ha tirato delle palline di carta per tutta la lezione di Incantesimi?! È così infantile!! Per non parlare di quando mi ha fatto cadere la mia pozione a terra! Oppure quando continuava a fissarmi in Sala Comune, era così fastidioso! E poi…»
 
«OK ,ok, ok» la interruppe Mary prima che continuasse per altri cinque minuti. Si mise distrattamente una ciocca nera della sua chioma sbarazzina dietro l’orecchio, nel farlo i suoi occhi verdi si posarono brevemente verso sinistra. Si voltò verso Lily con un piccolo sorriso malizioso.

«Anche ora ti sta guardando» sussurrò divertita. Lily si voltò di scatto verso James Potter che le sorrise arrogantemente, per poi distogliere lo sguardo prendendo a parlare con Minus.
 
Lily sospirò cercando di darsi una calmata. Di solito si considerava piuttosto pacifica, ma con James Potter perdeva sempre le staffe. Ma non era colpa sua se era così odioso. In quasi due mesi di scuola non aveva fatto altro che litigare con lui ed era certa che non avrebbero mai raggiunto una tregua.

«Oggi Black e Potter non volevano ridare il libro a Sev» sospirò Lily. Alice le gettò un’occhiata, Mary sbuffò e Marlene si trattenne dal gettare un'occhiata al tavolo dei Serpeverde. A tutte e tre non piaceva Severus Piton, ovvero il migliore amico di Lily.
 
Non capivano come facesse Lily a stare insieme a lui, era scontroso e antipatico. Queste erano state le loro impressioni quando ave vano scambiato poche parole con lui. Inoltre, sosteneva Mary, si vedeva lontano un miglio che disprezzava i Grifondoro, e se lui disprezzava loro, che erano Grifondoro, anche loro avrebbero disprezzato lui, che era Serpeverde. Marlene giudicava quel discorso un po’ infantile, ma aveva lasciato perdere. Dopotutto, era comunque antipatico. Non apprezzavano che Lily si vedesse con lui, ma non potevano di certo privarle di vederlo, e quindi si erano fidata del giudizio di Lily.
 
Probabilmente, sotto quell’antipatia c’era qualcosa di bello che aveva portato Lily a essere sua amica.

«Quindi alla fine gliel’hanno ridato?» chiese Mary.

«Sì, ma scommetto che non glielo avrebbero ridato se non fosse intervenuto Harry» rispose Lily.

«Chi è Harry?» chiese Alice. Lily la guardò un attimo confusa.
 
«Non ve l’ho detto?» chiese aggrottando le sopracciglia.

«Io mi ricordo solo che mi stavi dicendo che ti eri fatta un nuovo amico, ma poi sei stata interrotta dalla McGranitt che era entrata in classe» rispose Mary ricordando quel particolare, avvenuto circa a fine settembre.

«Ma Harry Potter?» chiese Marlene. Lily annuì indicandolo con un cenno della testa. Il ragazzino stava parlando animatamente con James Potter e Sirius Black. Marlene riuscì a distinguere qualche parola come “rosa” “Serpeverde” e “Sala Comune”.

«Il clone di James Potter!» esclamò Mary divertita.

«O lo “Studente Prodigio del Primo Anno”» disse Alice con un sorrisetto.

«Un po’ lungo come nome» commentò Marlene.

«Che ci vuoi fare, lo chiamano così» rispose Alice facendo spallucce. Alice era un’affamata di gossip, sapeva tutte le dicerie. Era un’ottima fonte di informazioni se volevi sapere quel che si dicesse in giro. Si appostava dappertutto per ascoltare quel che dicevano le più grandi, e talvolta si intrometteva nei discorsi delle ragazzine della sua età. È un po’ inquietante come cosa, se ci pensate. Comunque il secondo Potter veniva chiamato così da quelle del primo e secondo anno, Alice in particolare aveva sentito quel nome per la prima volta uscire dalla bocca di una certa Camilla Brown.

«Solo di aspetto sono uguali. Di carattere sono molto più diversi» disse Lily «ed è anche maturo. Ha fatto una ramanzina a quei due decerebrati» continuò.

«Da quanto siete amici?» chiese Marlene.

 «Credo quasi due mesi» rispose vaga Lily.
 
«E tu ora ce lo dici?!» esclamò Alice. Lily fece spallucce abbozzando un sorriso.
 
«Ero convinta di avervelo detto. Me ne sarò dimenticata.»

*


Lily guardò di sottecchi i cinque ragazzi seduti vicino a un tavolo della Sala Comune, che parlavano fitto fitto. Qualcosa le diceva che ne avrebbero combinata una delle loro. James Potter parlava con uno strano luccichio negli occhi, mentre gli altri, lo interrompevano per dire qualcosa pensierosi.

«Sì ma non sappiamo neanche dov’è» disse Remus incerto.

«Lo scopriremo» disse Harry sussurrando.

«Basta che seguiamo uno di loro» disse convinto Sirius.

«Ma se ci scoprono?» chiese timoroso Peter.

«Non ci scopriranno, Pete» tentò di rassicurarlo James «Faremo in un attimo. Abbiamo imparato perfettamente l’incantesimo» continuò sorvolando sul fatto che a Peter non gli riuscisse sempre -giusto per non mettergli più ansia- «E poi abbiamo sempre con noi il M-»

«Che volete fare?» li interruppe una voce. I cinque si voltarono di scatto trovandosi Lily Evans di fronte. Sirius sbuffò.

«Evans, non sono affari tuoi» rispose di fretta voltandosi un’altra volta. Alcuni bambini dal primo anno e qualche studente più grande si voltarono per guardarli. Niente da fare, i loro battibecchi erano diventati già leggenda.

«Invece sono affari miei, poiché farete perdere punti a Grifondoro e sicuramente avete in programma di infrangere le regole» rispose piccata Lily.


«Cara Evans, cerchi ogni pretesto per parlare con me! Ti manco, vero?» chiese James con un sorriso arrogante e malandrino.

«Personalmente Potter, potresti sparire dall’Inghilterra e a me non me ne importerebbe niente» rispose acida Lily.

«Così mi ferisci, Evans» James si portò drammaticamente una mano sul cuore. Lily strinse le labbra per non permettere loro di alzarsi verso l’alto anche solo minimamente.

«Menomale Potter. Era mia intenzione» rispose «ora, cosa programmate di fare tu e la tua banda di mascalzoni?» continuò.

«Non chiamarci mascalzoni, Evans» disse James con un sorrisetto giocoso. «Credo che sia più adatto “Malandrini”. Sai, ci chiamiamo così» continuò. Lily alzò un sopracciglio.

«Malandrini?».

 «Malandrini» confermò James.

«Direi che è adatto» commentò Lily.

«E tu ora come ti vuoi chiamare?» chiese James con un sorriso arrogante «Che ne dici di “Il Candido Giglio?”» continuò. Lily acchiappò il primo libro a portata di mano -che era sul tavolo- e glielo sbattè in testa.

«Grazie mille Potter» disse ironica «Ma va benissimo il mio nome» e se ne andò. James si sedette di nuovo massaggiandosi la testa un po’ dolorante, sorridendo complice.

«L’hai distratta» disse Remus capendo, sorridendo un po’ stupito. Peter lo guardava con ammirazione.

«Sì lo so, sono un genio» disse James scherzosamente pomposo.
 









Angolo Autrice
Sono tornata! Severus sta leggendo libri sulle Arti Oscure, eh! Mi sono basata su una frase detta da Sirius in un libro “Quando è arrivato a scuola, conosceva più incantesimi di quelli del settimo anno e faceva parte di una banda di Serpeverde che sono diventati quasi tutti Mangiamorte”. Ho immaginato che tra questi incantesimi, c’erano anche alcuni oscuri, e che quindi, essendone attratto, abbia continuato a imparare e a leggere libri sulle Arti Oscure anche ad Hogwarts U.U. Harry ha impedito a James e a Sirius di bruciare il libro, facendogli una bella ramanzina (ho paura di essere risultata un po’ OOC). Harry sa cosa significa essere umiliati (anche se quella scenetta non era niente a confronto di quella che fanno al quinto anno) e non gli piace che proprio suo padre e suo padrino siano gli artefici dell’umiliazione.                                                                                                                          
Abbiamo conosciuto meglio Marlene, Mary e Alice e spero che vi siano piaciute. E poi il capitolo si è concluso con un battibecco tra James e Lily, nel quale James fa sapere il nome che si sono dati “i cinque mascalzoni”. E sicuramente diventerà di  dominio pubblico (sapete, le voci girano veloci ad Hogwarts!).
Penso di aver scritto abbastanza. Alla prossima!






Capitolo gentilmente revisionato da lilyy e Nag, grazie!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Colarose