Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: LetyJR    02/07/2009    5 recensioni
Una mattina come tante, al cafè "Occhi di Gatto".. o forse no? Tre diaboliche menti (più il quarto che viene tirato in mezzo, poverino) stanno organizzando una sorpresa per il ninja più musone della terra.. riusciranno i nostri eroi a uscire indenni dall'ardua impresa? Perchè, dopotutto, siamo una famiglia, no?!? [ambientato durante la permanenza del gruppo a Oto]
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A Mirandina che ha finito la mat

A Mirandina che ha finito la maturità

 

Prima di lasciarvi alla lettura vi proponiamo…

 

L’ALMANACCO DEL GIORNO di *Giovedì 2 Luglio 2009*

Nella giornata di oggi si festeggiano i seguenti santi:

-   Santa Wikipedia da Internet, patrona delle fonti e delle ricerche bibliografiche.

-   Si ricorda inoltre il primo mesiversario della beatificazione di Santo Youtube, patrono degli archivi video.

 

È ufficialmente aperta la raccolte di firme per la proclamazione a Santo del povero Shaoran. Verrebbe eletto patrono degli impossibilmente pazienti (e a fine capitolo capirete perché!). Potete scaricare il modulo per l’adesione cliccando sul link in fondo alla pagina. 

 

Il sole tramonterà proprio nel momento in cui vi servirà per leggere ancora senza accendere la luce. La luna sorgerà quando le pare.

Anche questo è Hitzusen, no?

 


 

 

Goodmorning, Kuro-papi!

 

 

CAPITOLO 2

Himawari prese lo stereo e inserì la cassetta, passando poi l'apparecchio a Yuko. Presi per mano Watanuki e Domeki si allontanò un po' dal punto dove la Strega sedeva, in modo di avere più spazio per muoversi senza far male a qualcuno.

“Ok! Prima di cominciare, però, dovete decidere le parti! Nella recita di fine anno io interpreto la protagonista femminile e loro due i protagonisti maschili… Potreste seguire lo stesso schema, con Sakura-chan che prende il mio posto mentre Fay-san e Shaoran-kun sostituiscono Watanuki e Domeki…”

La ragazza con i codini si portò un indice alle labbra, pensierosa. Quella era la soluzione più logica e corretta, ma non ne era del tutto convinta… 

Watanuki, vista l'improvvisa confusione sul bellissimo volto della splendida Himawari, si avvicinò preoccupato alla ragazza. “Qualcosa non va, Himawari-chan?”

Anche Domeki aveva notato l’esitazione della giovane ma, a differenza dell’altro, non ci aveva messo molto ad arrivare alla conclusione. Aveva osservato apatico i tre strani tizi nell’altra dimensione e lanciato un’occhiata distratta ai suoi due compagni e gli era bastato per cogliere il nocciolo della questione: l’altezza. Quel tizio allampanato e l’altro timidone di là avevano perlomeno una spanna di differenza… il che li escludeva in automatico per la parte dei due protagonisti maschili che dovevano per forza essere alti uguali.

Sospirò scocciato e guardò storto Watanuki. “Idiota, non hai capito niente”

Prima che questi reagisse alla provocazione, montando come suo solito un pandemonio, l’arciere aveva già rivolto la sua attenzione a Fay che, dall’altra parte della proiezione, osservava incuriosito e divertito. “Ehi biondino! Tu sei troppo alto per far coppia con l’altro ragazzo… l’unica soluzione è che tu faccia la parte della protagonista”

Sentendosi chiamato in causa, il mago si stampò in faccia un ampio sorriso. “Oh, grazie del consiglio! Se per Sakura-chan non ci sono problemi faremo così, hyuu!

La principessa (che non aveva seguito molto bene tutto il discorso), si sentì in dovere di dichiararsi d’accordo per non creare complicazioni ulteriori. “Per me va benissimo, Fay-san. Himawari-chan, dimmi solo chi devo seguire per imparare i miei movimenti” chiese poi alla ragazza con un inchino.

Ignorando il battibecco scoppiato tra i due compagni di scuola, Himawari si riavvicinò a Mokona e rispose sorridendo alla principessa.

“Bene, Sakura-chan, tu dovrai seguire con attenzione i movimenti di Domeki-kun! Tu invece, Shaoran-kun, dovrai copiare esattamente i passi di Watanuki-kun, va bene?”

Shaoran osservò perplesso il giovane con gli occhiali, che in quel momento si stava agitando come un tarantolato, tutto preso nella sua discussione con l'arciere. Sospirò. L'impresa si prospettava ardua… ma un'occhiata complice della principessa gli fece tornare il coraggio (oltre a farlo arrossire di nuovo).

Fu quindi con voce più sicura che pose l'interrogativo a cui nessuno ancora aveva pensato.

“Ehm, scusate però… una cosa… per la musica come facciamo?”

“Puuuu!!! Alla musica pensa Mokona! Mokona può usare il pianoforte che c'è di là!” esclamò la polpettina bianca, iniziando a saltellare.

“Moko-chan, sai suonare il piano?” chiese Sakura, incuriosita. La piccolina era ogni giorno fonte di nuove sorprese.

“Certo! Mokona sa suonare il piano! Questa è una delle 108 abilità segrete di Mokona!”

“Bene, visto che anche questo problema è stato risolto direi che possiamo cominciare. Tutti ai vostri posti!” esclamò Himawari battendo sorridente le mani. Sì, si stava decisamente divertendo!

Afferrò Domeki e Watanuki - che ancora sbraitava affermando di essere arrivato alla soluzione del problema ben prima dell’arciere, ma di avergli lasciato il tempo di trarre le sue conclusioni, perché nella sua immensa bontà non voleva che l’altro facesse una brutta figura - e li riportò alla giusta distanza.

Con un cenno della testa, la ragazza invitò Yuko a far partire il pezzo.

 

La Strega pigiò il pulsante play quasi senza guardare: i suoi occhi cremisi, leggermente socchiusi, passarono eloquenti dai tre ragazzi accanto a lei a quelli che osservavano il tutto, perplessi ma attenti, attraverso la proiezione dei Mokona. Quando le prime note della canzone si diffusero nell’aria e Himawari pronunciò la sua battuta, scivolando lieve tra un Watanuki imbronciato e un Domeki assente, un sorriso soddisfatto si allargò sulle labbra di Yuko – era evidente che la donna si stava divertendo un mondo.

Appena la ragazza prese sottobraccio gli altri due, accennando qualche timido passo di tiptap e spostandosi con loro prima indietro e poi in avanti, anche la piccola Mokona bianca, dall'altra parte, sorrise. Stava andando esattamente come aveva immaginato!

Shaoran prese a fissare intensamente Watanuki, cercando di capire quali fossero i passi giusti da imparare. Chiuse gli occhi solo per un breve secondo, quando vide i tre chinarsi contemporaneamente in avanti. Si aspettava una sonora capocciata, ma per fortuna non accadde nulla del genere. Non che se ne sarebbe accorto, eh… il ragazzino era tutto preso dall’imbarazzo al pensiero di arrivare così vicino a Sakura-hime.

I passi successivi scivolarono via senza intoppi, con la Strega che batteva le mani a tempo e un sorriso estasiato sul volto.

Fay fino a quel momento non aveva avuto particolari problemi a seguire i movimenti leggeri di Himawari, ma, quando il terzetto di liceali presentò loro la sequenza successiva, rimase perplesso: si trattava di sedersi per qualche istante alternativamente sul ginocchio dei compagni. Il mago non aveva dubbi che con Shaoran la cosa sarebbe riuscita senza difficoltà (anche se, dall’altra parte, il tizio con gli occhiali che il ragazzino doveva imitare era caduto rovinosamente a terra… e il biondo onestamente non aveva capito se la cosa fosse voluta o meno), ma… con la principessa? Guardò interrogativamente Sakura e lei, intuendo cosa lo preoccupava, gli rispose con un candido sorriso.

“Non temere, Fay-san, riuscirò a sorreggerti senza problemi”

Rassicurato, Fay le sorrise di rimando. “Hyuu! Sei fantastica Sakura-chan!

Stavano per iniziare a provare il pezzo che era appena stato mostrato loro, ma poi la loro attenzione venne attratta dal caos che era scoppiato nell’altra dimensione.

“Stupido che non sei altro, tieni giù le mani dalla dolce Himawari-chan!” aveva esclamato Watanuki quando l'arciere aveva sorretto la ragazza durante la sequenza. Poco importava che l'altro avesse compiuto quei gesti con la solita freddezza, e solo per esigenze di copione. Avvicinarsi a quel modo alla gentile fanciulla significava dover passare prima sul suo cadavere!

Peccato però che, preso dalla foga, il ragazzo con gli occhiali non avesse fatto caso al passo successivo… e la compagna gli si era seduta sul ginocchio prendendolo alla sprovvista! Watanuki era quindi finito rovinosamente a terra, trascinandola con sé.

Ora, dopo essersi rialzato stava aiutando l'amica a fare altrettanto, ma sempre continuando a lamentarsi e agitarsi contro l'arciere, colpevole di averlo fatto distrarre.

Domeki osservava la scena impassibile: non aveva preso in braccio la ragazza perché realmente gliene importasse qualcosa (anche se molte studentesse della scuola avrebbero dato l’anima per essere al posto di Kunogi) ma solo perché questo prevedeva il balletto, e quell’esagitato aveva pure da ridire… oltretutto per poi finire a fare quella figura meschina facendola cadere…

“Sei un caso disperato” gli aveva detto con tono neutro. Quindi si era disinteressato completamente di lui e si era rivolto ai tre che stavano osservando confusi la scena, pigiati nello stretto ologramma proiettato dall’affarino nero. “Ehi voi, ovviamente non dovete imitare la caduta di questo idiota. Appena la pianta con le sue scenate vi facciamo rivedere il passaggio”

“Idiota a chi, idiota!” sbraitò Watanuki, agitando un pugno in direzione dell'altro e assumendo al contempo una colorazione tendente al rosso peperone.

Vista la confusione, Himawari pensò bene di intromettersi tra i due per riportare la calma… erano ancora all'inizio del balletto, e non avevano molto tempo a disposizione! “Watanuki-kun, Domeki-kun, non litigate! Sappiamo tutti che questo è il vostro modo per dimostrarvi che vi volete bene, ma questo non è né il luogo né il momento adatto! Su, su, torniamo ai nostri posti e ricominciamo!” esclamò, addolcendo il discorsetto con uno dei suoi migliori sorrisi. A Watanuki non rimase altra scelta che assecondarla e rimettersi in posizione.

“Himawari-chan ha ragione, Watanuki” concordò Yuko, guardandosi distrattamente le unghie. Poi un sorriso sinceramente inquietante le si allargò sul viso, mentre alzava gli occhi verso i tre ragazzi “Anche perché stai ritardando l’incasso del mio pagamento e potrei aggiungerlo ai tuoi debiti, sai?”

“Puu! E i debiti di Watanuki sono già taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaantii!” aggiunse la polpettina nera.

Il povero Watanuki impallidì al sol pensiero, e si mise mogio mogio ad attendere ulteriori istruzioni, rassegnandosi al suo tristo destino. 

 

Nel corridoio del caffè Occhi di Gatto, Shaoran scosse la testa incredulo. La missione della giornata si stava rivelando più complicata e pericolosa del previsto... non pensava che la Strega delle Dimensioni potesse essere così fiscale! Il ragazzo iniziava a temere che il buon proposito iniziale avrebbe portato più guai che altro, alla fine.

Davanti a quella scena, Fay si ripromise che mai e poi mai in vita sua avrebbe contratto un debito con Yuko: quella donna sapeva essere veramente inquietante, a volte. Uno scambio di sguardi con i ragazzi lo convinse che anche loro la pensavano allo stesso modo. Però in fondo non poteva fare a meno di ridere sentendo il Mokona nero prendere in giro lo sfortunato ragazzo con gli occhiali, il quale non faceva altro che agitarsi mentre il suo compagno lo guardava con un’espressione che al mago ricordava tanto quella impassibile di Kuro-puu nei suoi confronti (lui però non somigliava a quel Wata-qualcosa…!)

Si chinò verso la polpettina bianca che osservava la scena divertita. “Ehi Mokona, certo che Yuko-san non si annoierà mai ad avere intorno tutti i giorni quel terzetto, che ne dici? Sono così divertenti! Hyuu!”

“Puuu! Mokona è d'accordo! Anche Mokona trova Watanuki tanto tanto divertente!” rispose la piccolina. “Però Mokona pensa che sarà ancora più divertente vedere la faccia di Kuro-wanwan quando vedrà il balletto di Fay-san, Sakura-chan e Shaoran-kun!”

Sul volto del mago si allargò un luminoso sorriso “Sono sicuro che Kuro-rin apprezzerà molto il nostro sforzo! Non sei convinta anche tu Sakura-chan?” domandò, passando un braccio attorno alle spalle della principessa.

Lei arrossì appena e poi sorrise di rimando. “Ne sono sicura, Fay-san. Avete avuto una bellissima idea! Anzi, dobbiamo anche continuare…” proseguì poi, rivolgendosi ai ragazzi dall’altra parte della proiezione (o meglio, a Kunogi, perché gli altri due ancora erano immersi nella loro discussione) “Scusa Himawari-chan, sareste così gentili da farci rivedere l’ultimo passo?”

Rispondendo alla domanda della principessina con un cenno del capo, Himawari si diresse verso lo stereo. Sotto lo sguardo attento di Yuko premette il tasto rewind e subito dopo il tasto stop, facendo riavvolgere il nastro per i pochi secondi che avevano perso con la rovinosa caduta di Watanuki.

“Siete tutti pronti? Prema pure play, Yuko-san!”

La musica ripartì, guarda caso, proprio dal punto iniziale della sequenza. Himawari si sedette sul ginocchio dell'impassibile Domeki, mentre Watanuki reprimeva una smorfia e faceva finta di cantare. Poi le parti si invertirono, e la ragazza con i codini finì seduta sul ginocchio di Watanuki. Quando Himawari si alzò in piedi e prese per mano gli altri due, Watanuki iniziò a tirarla nella sua direzione, trascinandosi dietro anche l'arciere. 

Yuko seguiva l’esibizione dei ragazzi con aria compiaciuta, lanciando ogni tanto occhiate sornione agli altri tre dall’altra parte che guardavano attentamente. Con le dita tamburellava a tempo sul ginocchio, ridacchiando ogni volta che Watanuki incespicava su un passo. Domeki invece era molto bravo a ballare (anche se l’espressività non era proprio il suo forte, la donna doveva ammetterlo), però non le piaceva osservarlo… era così perfetto da risultare quasi noioso!

Quando i liceali ebbero concluso la sequenza, la Strega passò ad osservare il terzetto degli «allievi» che erano alle prese con il problema di trovare uno sgabello abbastanza basso su cui Fay potesse salire in piedi, senza arrivare così in alto da risultare ridicolo in confronto agli altri due. Alla fine avevano optato per la panchetta del pianoforte, ma il biondo era comunque costretto a stare chinato.

Guardando i suoi bambini dall’alto in basso, il mago rise, passandosi una mano tra i capelli. “Hyuu! Mi sa che sono un po’ troppo alto per voi, ragazzi… scusate…”

“Non ti preoccupare, Fay-san, va bene lo stesso!” lo rassicurò Sakura con un sorriso dolcissimo e la testa rovesciata all’indietro per riuscire a vederlo in viso.

Mentre Himawari faceva finta di cantare il pezzo successivo, come da copione Watanuki la prese per mano e la trascinò via. Ovviamente il gesto doveva servire a portarla il più lontano possibile da Domeki, o almeno così pensava lui. Il povero Watanuki non si era però accorto che, grazie alla rapida presa dell'amica, anche l'arciere era in coda al trenino...

Dopo una decina di passi, poi, la ragazza li aveva mollati lì da soli come due pesci lessi!

In tutta questa confusione Shaoran stava disperatamente cercando di prendere appunti. Un bloc-notes scovato chissà dove, una penna in mano e una matita sull'orecchio, stava tentando di distinguere i movimenti scoordinati di Watanuki dalle sequenze che avrebbe dovuto imparare. Ormai stava sudando freddo al solo pensiero di continuare con quello spettacolo, e già si pentiva di essersi svegliato.

 

La sequenza successiva mise in fortissima crisi praticamente tutti, a parte Domeki (ma da lui c’era da aspettarselo) e Himawari (il cui entusiasmo non si faceva scalfire da nulla, neanche dal pensiero che i suoi due compagni e i loro emuli nell’altra dimensione dovessero salire accanto a lei su una panchina inesistente e poi scalare una ringhiera altrettanto inesistente).

Watanuki tossì un paio di volte, nascondendo un sospiro di sollievo… poi non resistette e si girò verso l'orizzonte piangendo calde lacrime di commozione. In giro non aveva visto niente che somigliasse anche solo lontanamente a una ringhiera... e, niente ringhiera uguale niente sequenza, giusto? Non potevano certo inventarne una lì al momento, no? Quella parte era diventata la sua ossessione, durante le prove per la recita scolastica. L'avevano riprovata un migliaio di volte (anzi, no, un milione! Un miliardo!), e ogni volta aveva sbagliato qualcosa o aveva finito con il cadere malamente a terra. Ma stavolta la fortuna stava finalmente girando dalla sua parte... forse...

Quello che il ragazzo con gli occhiali non aveva calcolato era la presenza, poco distante da loro, di una casetta per bambini, di quelle rialzate tipo palafitta, con tanto di simil-quadro svedese fatto di corda.

“Usiamo quello al posto della ringhiera” decretò Domeki, dirigendosi a larghe falcate verso il piccolo edificio in legno. Era poco più alto di loro, ma tutto sommato non era poi così male per quel che se ne dovevano fare. Himawari lo seguì subito, allegra.

“Sei veramente intelligente, Domeki-kun…” aveva mormorato Yuko, non udita da nessuno fuorché dal piccolo Mokona, che le aveva rivolto un sorriso complice.

"Puu… Domeki-kun è perfetto per Watanuki-kun, neh Yuko-san?!” aveva risposto a tono la polpettina nera, seguendoli con lo sguardo mentre raggiungevano la casetta.

Watanuki strascicava i piedi, il viso stravolto e un muto «NOOOOOOO» sulle labbra, resistendo a malapena all'impulso di strozzare Domeki una volta per tutte… perché accidenti doveva sempre mettergli i bastoni tra le ruote, quello, eh!?

Però... Himawari-chan si era fermata ad aspettarlo, quindi non poteva rifiutarsi... Ingoiando l'ennesimo rospo della giornata, il giovane si avvicinò alla costruzione pregando tutti gli dèi dell'universo perché gli evitassero altre cadute umilianti di fronte alla sua «Dea della Fortuna».

A Oto erano tutti piuttosto perplessi, Shaoran in primis, e non solo per le reazioni spropositate di Watanuki.

“Fay-san, abbiamo un problema” disse, attirando l'attenzione del mago. “Per quella sequenza avremmo bisogno di un ripiano sopraelevato su cui arrampicarci. A parte che non saprei cosa utilizzare, non sarebbe troppo pericoloso per Sakura-hime?”

“Non ti devi preoccupare per me, Shaoran-kun!” lo rassicurò la principessa “Posso farcela, vedrai” e lo disse con un entusiasmo tale negli occhi che avrebbe fatto capitolare chiunque.

“Hyuu! La nostra Sakura-chan è una che non si fa abbattere dalle difficoltà, vero?” esclamò convinto Fay “Adesso vediamo un po’ come risolvere il problema di trovare qualcosa su cui arrampicarci… allora, vediamo bene come è fatto quell’affare che useranno i nostri maestri…” continuò poi, chinandosi verso la proiezione, mani sulle ginocchia e occhi stretti, come se stesse scrutando un oggetto misterioso mai visto prima.

La sua concentrazione  venne però interrotta da Mokona, che gli saltò gioiosamente in testa “Puu! Mokona ha un’idea! Perché Fay-san, Sakura-chan e Shaoran-kun non usano la scala che porta di sopra? Mokona pensa che potrebbe andare bene!”

Il biondino squadrò per qualche istante la scala con aria critica e la confrontò con la rete di corda di cui già Domeki stava saggiando la solidità e decise che, sì, poteva andare. “Hyuu! Mi sembra perfetta!” proclamò felice. Un istante dopo, senza che nessuno avesse potuto capire i suoi movimenti, era già in piedi in equilibrio sulla ringhiera, con un sorriso luminoso sul viso.

Anche la principessa sembrò contagiata dall’entusiasmo del mago perché prese per mano un perplesso Shaoran e lo trascinò da Fay. “Andiamo, Shaoran-kun! Voglio proprio provare questa sequenza… sarà divertentissimo, non credi?”

«No, per niente!» Questo pensava Shaoran, ma non poteva certo andarlo a dire alla principessa, giusto? Decise quindi di annuire, impegnandosi a sorriderle entusiasta… e fallendo miseramente.

Per fortuna lei non sembrò accorgersi della sua semi-paresi, ma l'improvviso pallore del ragazzino (preoccupato per l'incolumità dell'amata) non passò inosservato agli altri.

“Oh, guardate che carino! Ha paura che lei si faccia male, ma non le dice niente perché non vuole rovinarle il divertimento! Sembra di vedere Domeki-kun quando si preoccupa per te, non credi Watanuki-kun?” sussurrò intenerita Himawari.

Sentendosi chiamato in causa (e per di più in una causa come quella) l’arciere inarcò visibilmente le sopracciglia e lanciò un’occhiata indecifrabile al compagno. “Io non mi preoccupo per quest’idiota, lo salvo solo perché mi è stato chiesto” dichiarò infine, con la tipica inflessione incolore e lo sguardo ieratico puntato sul nulla. Ma chi l’avesse osservato con più attenzione (e Yuko non mancò di farlo) avrebbe colto degli insoliti frammenti di emozione nella sua voce, come se stesse recitando una parte imparata a memoria che però pareva cominciare a stargli stretta.

“Tu hai semplicemente capito cosa il destino ha in serbo per te, Domeki-kun” commentò poi pacata la donna “Al contrario di qualcun altro che invece continua a scappare…”

Davanti a quella frase sibillina, che sapeva vagamente di complimento, l’arciere rimase interdetto, ma non ebbe il tempo di replicare perché l’altro soggetto delle osservazioni di Kunogi e della Strega si fece sentire alla sua maniera: strepitando. Domeki si tappò teatralmente le orecchie con le mani, mentre Yuko scoppiava a ridere.

Incuranti del caos che era ancora una volta scoppiato nel giardino dell'altra dimensione, Fay si dondolava allegramente alla ringhiera mentre Sakura lo guardava estasiata. Shaoran li teneva d'occhio entrambi, un'espressione rassegnata dipinta in faccia, e intanto continuava a prendere nota degli improbabili movimenti mostrati da quegli ancora più improbabili ballerini.

Intanto Himawari aveva raggiunto Domeki davanti alla casetta e si era girata verso Watanuki, spronandolo ad aumentare il passo per continuare l'esibizione.

“Forza, Watanuki-kun, vieni qui! Facci vedere tutto l'ardore con cui ti sei impegnato per imparare questa sequenza!”

“Sì Watanuki, mostraci il tuo ardore giovanile!” aggiunse inaspettatamente la Strega, poi proseguì con entusiasmo e la sua successiva uscita spiazzò tutti: “Coraggio, team Gai! Rendete fiero il vostro sensei!”

“Puuuuu! Sì, Watanuki-kun deve metterci tutto l'ardore che brucia come fiamma eterna nel suo cuore! Mokona può dare una mano, se Watanuki-kun vuole!”

“Eh? Ma che diavolo...” si chiese Watanuki, smettendo un secondo di bofonchiare. “Noooo… Sta fermo! Non voglio il tuo aiuto! Non lo voglioooo!” esclamò poi prendendo a correre verso la casetta, il più lontano possibile dal Mokona nero che, armato di pennarello indelebile, voleva dargli… una ripassata alle sopracciglia!

“E tu fa qualcosa, accidenti! Non possiamo arrenderci così a queste follie!” sbraitò in direzione di Domeki, ricevendo in risposta un'occhiata assolutamente indifferente.

“E perché dovrei? Rock Lee mi sta anche simpatico... e poi, a differenza tua, non è così rumoroso” ribatté piatto l'arciere, senza staccarsi dalla rete di corda su cui si era pigramente appoggiato per meglio godersi la scena.

“Eh sì, Naruto era proprio un bel manga all’inizio… molto realistico…” commentò a mezza voce Yuko, braccia conserte ed espressione soddisfatta, mentre l’animaletto al suo fianco annuiva convinto.

A Oto, il terzetto di viaggiatori non stava capendo assolutamente nulla della scena, ma era innegabile che lo spettacolo fosse parecchio divertente. Fay infatti, che era addirittura sceso dalla ringhiera e si era avvicinato alla proiezione di Mokona per vedere meglio, era ormai finito piegato in due a tenersi la pancia dal tanto ridere, mentre accanto a lui la principessa si sforzava con poco successo di nascondere le risate dietro una mano educata. Per contro, Shaoran era allibito da quanto stava accadendo di là e pregava tutti gli dèi del cielo che la loro polpettina bianca non se ne uscisse un giorno con delle trovate come quelle del suo gemello nero.

“Dai, ragazzi, diamoci da fare!” esclamò infine con piglio combattivo Himawari che nel frattempo aveva ripescato delle forcine dalla borsa e le aveva usate per arrotolare i codini in due crocchie ai lati della testa. Avrebbero dovuto correre su e giù un paio di volte, non era il caso di far finire i capelli in faccia o negli occhi a qualcuno!

Quando finalmente la calma ritornò nei giardinetti, Watanuki e Domeki si portarono vicini alla compagna, e Yuko fece ripartire la musica.

Shaoran spalancò tanto d'occhi quando vide Himawari salire sul primo piano della casetta, e i due ragazzi superarla contemporaneamente, tenendosi uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, per poi aggrapparsi alla rete del piano superiore. Non considerava l'azione in sé molto difficile, però stava cominciando a riflettere sul come compiere l'intero passaggio e nel frattempo fare attenzione che Sakura-hime non si facesse male.

Sospirò. Per essere in due posti allo stesso tempo bisognerebbe avere il dono dell'ubiquità, o almeno la capacità di sdoppiarsi…

Comunque una soluzione avrebbe dovuto trovarla in fretta, perché la principessa pareva veramente entusiasta di quanto le stavano mostrando i loro maestri dell’altra dimensione. E Shaoran ricordava bene quanto potesse essere imprudente una Sakura entusiasta… per di più Fay-san sembrava anche lui molto preso da tutta la faccenda e quindi il ragazzo non se la sentiva proprio di distrarlo chiedendogli una mano per badare a che la Hime non si facesse del male. Il mago infatti, era tornato ad accucciarsi sulla ringhiera della scala (e come facesse a restare in equilibrio pur dondolandosi a ritmo di musica in quella maniera era un mistero) e seguiva con attenzione tutti i movimenti di Himawari.

Ogni sua riflessione fu comunque interrotta dall'urlo entusiasta di Mokona. Senza che Shaoran se ne accorgesse, infatti, i ragazzi di Yuko avevano terminato la loro esibizione esplicativa e la polpettina bianca aveva iniziato a strepitare per dare inizio alle prove generali. Non c'era più tempo per trovare un rimedio, una scusa, un «qualcosa» che evitasse il compiersi della tragedia... L'unica era sperare che l'Hitzusen fosse favorevole, una volta tanto.


Mentre i ragazzi dell'altra dimensione tornavano ad accomodarsi sulle coperte stese per il picnic sull'erba, finalmente liberi di riposarsi dopo le fatiche (fisiche e morali) appena affrontate, Shaoran e Fay spostarono un tavolo e un sedia davanti alla scala per permettere a Kurogane-san di assistere alla scenetta durante la colazione.

Una volta preparato il tutto, Mokona saltò sul pianoforte e iniziò a strimpellare le prime note dell’ormai conosciuta canzoncina.

I ragazzi si misero in posizione e il mago dette inizio alla recita, scivolando leggero in mezzo ai due e non mancando anche di arricchire i movimenti che gli aveva mostrato Himawari con improvvisazioni proprie, quasi che non avesse fatto altro che ballare musical per tutta la vita. La ragazza con i codini lo osservava rapita, gli occhioni luccicanti e le mani strette a pugno unite davanti alle labbra. La sua attenzione deviava dal biondino solo quando Shaoran e Sakura si trovavano ad interagire, ma ugualmente la sua espressione estasiata non mutava.

Watanuki, seduto vicino all'amica, iniziò a lanciare occhiate di fuoco al mago, reo di aver imparato i passi a tempo di record e soprattutto di aver calamitato l'attenzione della dolce Himawari-chan. Considerata però l'inutilità di quelle occhiate, prima si mise a tracciare cerchiolini per terra, poi decise di sfogliare una margheritina che aveva avuto la sfortuna di crescere lì accanto, sperando di terminare il giro con un «m'ama» da dedicare alla sua bella. Domeki e Yuko scossero entrambi la testa al comportamento assurdo di Watanuki e ripresero a guardare lo spettacolo. 

L’esecuzione del terzetto di ballerini improvvisati corse via senza intoppi, fino alla sequenza incriminata della ringhiera. Secondo copione, quando fu il momento Fay scattò all’indietro con perfetto tempismo ma, invece che limitarsi come da accordi a fermarsi a terra di fianco alla scala, saltò addirittura in piedi sul corrimano, strappando un grido di ammirazione a Himawari e un vistoso cenno di approvazione alla Strega.

Quando Shaoran se ne rese conto, lanciò un’occhiata alla principessa con la muta preghiera a rimanere, almeno lei, nei binari concordati.

Sakura gli sorrise dolcemente, decidendo che, visto quanto era apprensivo Shaoran-kun, forse era meglio evitare di mettere in pratica l’idea che gli era venuta in mente. Annuì appena in direzione del ragazzo e poi si limitò a salire sul primo gradino, celando quel poco di rammarico per non poter anche lei arrampicarsi su per la ringhiera come stava facendo il suo compagno all’altro capo della scala. 

Shaoran completò il terzo passaggio della salita, arrivando ad abbarbicarsi all’angolo della balaustra del primo piano, lì dove la scala si congiungeva al corridoio davanti alle camere da letto. Appena la sua presa fu salda, si diede un istante per considerare la situazione: la parte più difficile era passata e tutto era andato nel migliore dei modi. Sakura-hime non aveva fatto colpi di testa e aveva salito solamente i primi tre gradini. È vero, Fay-san continuava a saltellare in precario equilibrio sulla ringhiera ripida e stretta, ma non era ancora volato di sotto né si era sfracellato sugli scalini… e poi, in fondo, il mago era in grado di badare a se stesso, no?

Stava per concedersi un sospiro di sollievo per iniziare infine a scendere, quando sentì la porta più vicina aprirsi di scatto. E subito dopo un voce brusca e molto, molto scocciata che domandava:

“Qualcuno mi vuol spiegare cosa diavolo sta succedendo qui?!”

 

 

 

  
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