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Autore: Elisir86    21/04/2018    3 recensioni
Infine si accorse che quell'immagine che lo stava fissando con occhi sgranati non era la sua.
Certo il viso era simile al suo -forse con qualche chilo in più- ma i capelli erano di un castano scuro e gli occhi erano di un tenue verde...
...un colore che non vedeva da secoli.
Si portò una mano al petto e il riflesso eseguì lo stesso movimento e forse -ma solo perché ancora non aveva metabolizzato tutte le stranezze- quello fu il momento più spaventoso della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, Austria/Roderich Edelstein, Danimarca, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXVI

Lutz

 

 

 

“FEEEERMIIII!” lo urlò con tutto il fiato che aveva in gola, bloccando il pugno di entrambi i fratelli proprio a metà traiettoria.

Non aveva nessuna voglia di sedare risse, di allungare quel meeting e di doversi subire discorsi, ma non aveva intenzione nemmeno di non ascoltare le ragioni di Flavio su quella decisione.

Insomma aveva il diritto di saperlo, no?

Infondo era il loro alleato più fedele, era colui che sopportava tutta l'ira di Luciano ed era lui che si era subito ore, ore, ore di studio tattico con entrambi i fratelli Italia! Non gli andava giù che tutto il tempo che aveva sottratto al suo ristoro fosse andato a quel paese senza una spiegazione!

Guardò con ferocia Sud Italia “Te lo chiederò solo una volta, perciò vedi di essere chiaro oppure punterò tutti i miei missili sulle tue cose e non avrò nessuna pietà!” allungò l'indice verso di lui con il chiaro intento di intimorirlo -con successo, visto che il castano aveva fatto un passo indietro rischiando di cadere sulla sedia, “Cosa ti fa credere che questo basti per non farti scendere in campo? Chiunque di noi...”

“TU!” Lutz sentì chiaramente l'astio in quella affermazione e negli occhi vide puro odio, per un attimo si sentì disorientato perché mai era stato guardato in quel modo da Flavio. Vide l'indice dell'italiano puntarsi su di lui come se volesse condannarlo “Tu, lurida patata bastarda! Dovevo immaginarmi che c'era il tuo zampino dietro a tutto questo! VOI TEDESCHI NON FATE ALTRO CHE GUERRE!” e tutto ciò che Lutz riuscì a pensare fu che in quel momento Flavio era davvero bello. Bello come suo fratello, talmente grintoso e pieno di veleno che poteva innamorarsi di lui!

Non gli importava che lo avesse definito guerrafondaio o che desse a lui tutte le colpe, lo trovava improvvisamente interessante, alla stregua di Luciano.

 

No, no, Germania datti una regolata, lui non è così...è solo impazzito...

Abbassò lo sguardo sulle punte delle scarpe, il tessuto bianco faceva contrasto con il palchetto di legno scuro, scrutò a lungo quel particolare cercando d'ignorare quella sensazione che gli aveva preso lo stomaco.

 

Sono forse ammattito? Io amo Luciano e non posso cambiare i miei sentimenti nel giro di quindici secondi!

 

“Aspettate un momento.” Lutz alzò lo sguardo su Austria, si era alzato con una calma che non gli apparteneva, “Anch'io sono contrario a questa guerra.” e lui si pietrificò. Si sentì perso nel vedere Ronald in piedi, con i capelli composti e uno sguardo serio che non ammetteva repliche, cosa stava succedendo?

Per fortuna fu Gilen a parlare a posto suo, lo vide uscire dal suo nascondiglio con solo una porzione del viso e gli occhi rossi confusi che fissavano il fidanzato, “Ieri eri così euforico...” mormorò ricevendo in cambio uno sguardo sprezzante che lo fece ritornare dietro la schiena di Russia.

Germania rimase in silenzio incapace di capire cosa si stava creando attorno a lui, perché Austria e Sud Italia non volevano più combattere?

Avevano trovato qualcosa di diverso da fare in quei quattro anni di tregua? Eppure durante quelle giornate passate nella casa di Luciano a programmare e studiare strategie Flavio non aveva mai parlato di pace, e quando andava a cena da suo fratello, Ronald non aveva accennato a non voler più prendere in mano le armi.

“Anch'io! Anch'io!” Lutz saettò con lo sguardo verso Danimarca che allegro aveva alzato la mano “Non ho nessuna intenzione di partecipare a una battaglia!” e si sentì tremare, dalla rabbia e dalla disperazione, in secoli di vita mai era capitato che qualcuno rinunciasse a combattere!

Norvegia lo seguì a ruota “Se lui non ne fa parte mi tiro fuori anch'io...” e subito anche la voce di Spagna si alzò tra i mormori dichiarando che lui preferiva starsene a non fare nulla che stare in trincea.

 

Cosa? Cosa devo fare? Perché tutto questo quando il meeting si fa a casa mia? Perché non potevano fare un ammutinamento quando eravamo in Russia?

 

Si portò le mani sul capo trovando improvvisamente difficile concentrarsi, non era un gran pensatore lui, non amava tenere comizi e soprattutto non sapeva come gestire certe situazioni.

Si sentiva perso, la mente si era bloccata mentre sentiva che anche altre Nazioni cambiavano idea, Ungheria si era addirittura aggrappata al braccio di Austria urlando che lei non poteva stare in guerra senza di lui -e lei non urlava mai-.

Fu Luciano a salvarlo da quel caos “Lutz!” aveva gridato, lo focalizzò e gli parve di vedere un leder: stava con un piede sulla sedia e una mano sul cuore “Io sono ancora del tuo stesso parere!” esprimeva tanta sicurezza che gli si inumidirono gli occhi.

Solo che nel giro di un secondo si ritrovò con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite quando Flavio con una forza inaudita aveva colpito il suo amato con un calcio sulla schiena facendolo cadere due file più sotto.

“RAZZA DI CRETINO RICOGLIONITO!” e se prima Germania aveva paura che Luciano -la luce della sua vita- fosse morto ora era sicuro che nel ade ci era finito lui visto il silenzio che si era creato dopo quelle -poco- dolci parole “TI HO DETTO CHE NOI CE NE STIAMO BUONI, BUONI A MANGIARE CORNETTI SICILIANI E PASTA AL POMODORO!”

Alzò lo sguardo su Sud Italia che se ne stava in piedi con le mani tremanti di rabbia e gli parve così...

 

...bello!

 


 

 

NOTE:

Ecco di nuovo un nuovo capitolo, questa volta e Lutz che si ritrova in difficoltà!

Immaginarmi Germania con gli occhi a cuore mi mette allegria XD

 

Ho faticato a trovare il tempo per scrivere questo capitolo, perciò mi scuso per i vari errori.

Elisir

  
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