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Autore: DanieldervUniverse    24/04/2018    4 recensioni
Senza pretendere chissà quale discussione seria o scontro di ideologie pratiche, vediamo come se la cavano Squall e Firion in situazioni analoghe coinvolgenti il loro (si spera un giorno) intimo rapporto con Lightning (che alla fine la vogliono sempre tutti. Povera amore).
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Firion, Lightning, Squall Lionheart
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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A\N: Allora vediamo oggi i nostri campioni quale fregatura dovranno affrontare.
Nolum Cassio Feri: E si spera lo faranno con le indicazioni giuste!
A\N: P**** Olimpo! E tu da dove salti fuori?
N\N: Black è andato in pausa, quindi lo sostituisco. Tu non ti offendi vero?
A\N: … Tanto è uguale.


#02 Consigli da esperti

Squall
-Andiamo.
-No.
-Andiamo Squall! Devi provarci.
-No.
-È solo per una volta.
-No!
-Andiamo. Non puoi mica continuare a dirmi no.
-Si che posso.
-No che non puoi!
“Prima o poi mi lascerai in pace?” si chiese il SeeD, seriamente sperando che Kuja passasse e si portasse via il suo fastidiosissimo amico. Per qualche motivo ora era entrato in fissa con l’idea che lui avrebbe dovuto confessarsi a Lightning. A Lightning. Con tutte le giustificazioni possibili, ma cosa aveva in quella testa che gli faceva credere una cosa del genere? Fuori discussione. Non si sarebbe mai confessato a Lightning.
-Squall, una ragazza ha un limite di pazienza. Oltre un tot si stufa di aspettare- continuò Gidan, fissandolo dal basso in alto con le mani sui fianchi. Come se potesse intimidirlo semplicemente continuando a parlare. Non si era mai dovuto sorbire uno scontro tra Artemisia e Shantotto, evidentemente.
-Probabilmente vuole solo che tu dica ‘Sì’- aggiunse Bartz, sempre pronto a dare man forte al suo degno compare. Sembravano il Gatto e la Volpe (Il Gatto e la Volpe, bah. Certe cose non sapeva nemmeno come gli venivano in mente).
-Bartz?- chiese Gidan, distogliendo momentaneamente l’attenzione da Squall.
-Sì?
-È Lightning che deve dire sì, non Squall.
Il mimo sollevò il sopracciglio, palesemente colto alla sprovvista. Bartz purtroppo ogni tanto, quando doveva seguire le elucubrazioni di Gidan, finiva sempre per perdersi un pezzo importante del discorso. Probabilmente gli avrebbe fatto comodo imparare a scriversi le cose invece di impararle a memoria (ammesso che sapesse scrivere).
-Bartz. Noi stiamo cercando di convincere Squall a confessare i suoi sentimenti a lei, non il contrario.
-Ahhhhh!!!! Certo, che stupido. Okay Squall lascia perdere, Lightning non è il tuo tipo- aggiunse a quel punto mimo, improvvisamente realizzando l’intero senso della discussione.
-Il mio tipo?- intervenne lui d’impulso, prima che Gidan potesse aprire la bocca di nuovo. Il tono del discorso non gli piaceva per niente. Lightning non era il suo tipo?
-Sì Squall. Insomma una ragazza con cui puoi andare d’accordo, con cui litighi ma poi fai la pace, con cui puoi scambiarti tenerezze eccetera. Insomma sai, il tuo tipo?
-Io avrei un tipo?- insisté Squall, incredulo. Cioè, stavano sul serio dicendogli che c’erano persone con cui doveva mettersi assieme ed altre no? E perché poi usavano sempre Lightning come metro di paragone? La cosa era troppo imbarazzante per continuare.
-Certo. Tutti hanno un tipo- rispose la volo Bartz -Se dovessi scommettere il tuo tipo è… mmhhh…
-Lightning?- suggerì Gidan, dando al compagno una di quelle occhiate che di solito significavano che doveva stare zitto.
-Ehhhh… Gidan posso parlarti un momento?- disse a quel punto il mimo, segnalando a Squall di aspettare un attimo. Come se fosse rimasto lì ad osservarli mentre discutevano sulla sua vita privata. Era ora di sgattaiolare via mentre non guardavano e…
-Ehi scolaretto.
-Non chiamarmi così!- esclamò lui, voltandosi di scatto e trovandosi Lightning a pochi passi dal suo naso. Balzò indietro, colto di sorpresa, provocando un sorriso provocatorio da parte della donna.
-Andiamo, abbiamo una missione.
-A-arrivo subito- rispose, cercando di nascondere il tono imbarazzato dietro una dura cupola di fredda indifferenza. Lei si limitò a dargli le spalle e allontanarsi a passo di marcia. Squall lanciò un’occhiata a Gidan e Bartz, che sorridevano a trentadue denti come dei bambini che avevano appena fatto un gioco molto divertente. Gli infami probabilmente avevano visto Lightning avvicinarsi e l’avevano attirato in trappola. Oh, avrebbe avuto un bel discorsetto con quei due quando avrebbe finito il giro.

Firion
-Dimmi ragazzo- iniziò Laguna, tirando fuori un taccuino dalla sua borsa multiuso -Cosa pensi che ti piaccia delle donne?
-Eh!?- replicò Firion, sentendosi diventare immediatamente paonazzo.
-I-i-io non credo che ah… come posso dirlo…- balbettò chinando il capo ed iniziando a massaggiarsi la nuca, sentendo che qualcosa non andava, almeno non in lui. Cosa gli piaceva delle ragazze… ragazza… Lightning...
-Non intendo una ragazza in particolare, tranquillo- lo rassicurò Laguna -Voglio solo sapere cosa ne pensi. Ho già chiesto a Gidan, Cecil, Kuja, Gabranth, Artemisia e altri, perché non mi dici tu che opinione ne hai?
-P-perché comunque, eh…- l’imbarazzo non si attenuò di molto. Insomma, parlare di ragazze… non facile. Cioè a lui piacevano tantissimo ma, ecco… Era un argomento privato, non da discutere così... pubblicamente!
-Andiamo, non essere timido. Il buon zio Laguna pensa sempre bene di tutti, e ti assicurò che sarà anonimo- insisté il tuttofare, sorridendo con accondiscendenza -Non avere paura di essere onesto con te stesso ragazzo. Le donne sono probabilmente la cosa più bella a questo mondo e altri, e ce ne sono per tutti i gusti. Ammettere di avere… interesse nei loro confronti è una cosa normale. Magari non normale per tutti, ma nessuno ti dirà che è sbagliata. Quindi forza, ammettilo: cosa pensi che ti piaccia delle donne?
Firion fece un respiro profondò, lasciando che le parole di Laguna avessero il loro risonante effetto. Come ci riuscisse non lo sapeva, ma ogni volta che ci si metteva l’uomo riusciva a fare miracoli con la sua voce, anche se magari parlava di scemenze (come quella volta in cui aveva convinto le ragazze a non fucilarlo perché era caduto per caso nel loro bagno termale segreto).*
-Prometti di non dirlo a nessuno?
-Promessa di uno zio- rispose il tuttofare, offrendo la mano perché Firion la stringesse. Il ragazzo esitò ancora per qualche secondo, prima di rispondere all’offerta.
-Quello che mi piace delle donne è soprattutto il senso di responsabilità, i modi decisi che sono per il bene degli altri anche se fanno male; ma anche la possibilità di passare dall’essere premurose all’essere fiere e combattive. Insomma… no, troppo complicato. Non posso spiegarlo…
-In sintesi ti piace Lightning- lo interruppe Laguna, cogliendolo di sorpresa in modo tanto repentino che il ragazzo rimase in silenzio per diversi secondi.
-Laguna!- esclamò poi.
-Avevi promesso di non dirlo a nessuno- aggiunse, sussurrando a denti stretti talmente vicino al suo volto da poter vedere il proprio riflesso nei suoi occhi.
-Ma non l’ho detto ancora a nessuno- replicò l’altro, a voce altrettanto bassa.
-Eh…- intervenne la voce di Cecil, facendo voltare entrambi. Il paladino era sfortunatamente lì, e probabilmente aveva sentito tutto. Firion si sentì le gambe diventare di gelatina, il viso avvampare fino a bruciare, e il cuore che batteva come il martello di un fabbro.
-I-i-i-io non… ho…- le parole gli morirono in gola mentre un istantaneo senso di urgenza e paura lo assaliva alle viscere, torcendole e strizzandole come se Jecth avesse improvvisamente deciso di stritolarle con le sue stesse mani.
-Tranquillo Firion, non ho intenzione di divulgare un simile segreto- aggiunse Cecil, avvicinandosi con passo solenne e posandogli una mano sulla spalla -Ad essere onesto, vorrei aiutarti per quello che conta.
-Sì, molto premuroso. Ora potresti mettermi giù Firion?- chiese Laguna, facendo notare al ragazzo che lo stava tenendo per il bavero della giubba.
-Scusa! Cioè scusa, non ho… non vol…
-Lo capisco benissimo ragazzo. Su con la vita, non andrai lontano se reagisci così ad ogni minima provocazione- lo rassicurò l’uomo, riassettandosi la giubba blu -Però devi ammettere che sia un po’ ovvio quello che provi.
-Ovvio?
-Beh, magari non è così ovvio per lei ma per noi che abbiamo esperienza in amore…- aggiunse Cecil, scambiando uno sguardo cosciente con Laguna -Beh, quantomeno adesso starai meglio di prima.
-Oh non credo proprio- replicò Firion, abbandonandosi contro un tronco morto per sorreggersi -Mi sento come se mi stesse crollando addosso il mondo.
-Tranquillo giovane, guarda che cosa ti ha preparato zio Laguna!- esclamò l’uomo, afferrandolo saldamente per una mano e tirandoselo dietro senza dargli tempo di protestare. Firion ovviamente avrebbe provato a opporre una solida resistenza se non fosse che, fatti pochi passi, il mitico uomo spostò una roccia ed illuminò un tunnel che portava ad una pacifica vallata piena di rose. Rose gialle, rosa, rosse, persino blu e nere, che si estendevano in un roveto immenso senza pali e senza reti da siepe.
-Ho avuto cura di questo posticino da quando l’ho trovato. So’ che nessuno si aspetterebbe che io sia capace di ritrovarlo ogni volta, eppure ci sono riuscito ancora e ancora. Ho trovato un biglietto con le istruzioni infilato tra le rocce la prima volta che ci sono incappato, e anche se sembrava la mia scrittura era molto esauriente su come averne cura- cominciò a spiegare, ma Firion ignorò la sua voce per una volta, catturato interamente dallo spettacolo di fronte a lui. Superando la sua timidezza, il ragazzo si fece largo nel passaggio e si lasciò ammantare dall’odore di rosa, fresco e limpido come il cielo.
-Ah, ciao Light- esclamò Laguna, risvegliandolo dal suo idillio. Pochi attimi dopo il ragazzo udì un tonfo sordo e si volse, accorgendosi subito che il masso che copriva l’entrata era rotolato al suo posto.
“Tipico di Laguna” pensò Firion, sospirando impotente di fronte all’iperattiva imbranataggine del compagno. Tornò verso il masso, sperando di poterlo togliere in tempi brevi, quantomeno per evitare che il giornalista si scordasse che lui fosse chiuso lì dentro e se ne andarsene.
-Laguna! Il masso!- chiamò da dentro, appoggiandosi al masso per sentire qualcosa -Laguna sono io!
-… Firion?- sentì dire ha Lightning, e il suo cuore perse un battito. Aveva pensato subito al masso e si era scordato del motivo per cui Laguna si era distratto. Cadde nel più assoluto silenzio, protendendo tutte le sue orecchie (selettivamente sorde quando si trattava di Lightning, tanto che il poveraccio poteva tranquillamente finire in situazioni imbarazzanti oltre ogni limite e non accorgersene nemmeno) a cogliere gli stralci di quella conversazione.
-Oh sì, è lì dentro- sentì dire a Laguna -Sta preparando una sorpresa per te.
Firion ebbe una manciata di secondi di fredda lucidità prima che il suo istinto esplodesse come una carica di chocobo giù per una montagna.
-LAGUUUUUUUNAAAAAAAHHHHHHH!!!!- gridò, balzando indietro e caricando la roccia con tutte le sue forze, sperando di spostarla prima che il compagno potesse peggiorare ancora la situazione. Un attimo prima aveva davanti la solida roccia, quello dopo Lightning, e infine si ritrovò immobilizzato a terra dalla ragazza: lo teneva saldamente per il pettorale con una mano, mentre l’altra gli puntava la lama alla gola e le gambe gli immobilizzavano le braccia.
-Credevo foste tutti un po’ cresciuti per simili scherzi- commentò freddamente lei, lanciandogli uno sguardo di disapprovazione che gli fece ardentemente desiderare di poter sparire nel nulla. Oh, non solo le era quasi volato addosso, e la cosa sarebbe già stata imbarazzante così, ma invece l’aveva fatto sbucando dal nulla con la scusa di farle una “sorpresa”.
-I-i-io non… cioè, non l’ho fatto apposta…- provò a giustificarsi, aspettandosi da un momento all’altro uno sbuffo ed uno scapaccione. Intimorito, abbassò lo sguardo e realizzò di poter quasi vedere sotto la gonna della combattente, e a quel puntò sentì chiaramente il sangue andargli alla testa, finché non si accasciò indietro con un mezzo gemito.
-Dite che l’ho colpito troppo forte?- chiese Lightning, con una nota d’esitazione nella voce, facendolo rizzare all’istante, con il risultato di rovesciare la ragazza indietro.
-No no, sto bene- disse Firion, coprendosi il naso con una mano per evitare che si notasse troppo il flusso devastante di sangue che ne stava uscendo -Sto bene, passerà.
Ovviamente non era minimamente vero perché la posizione in cui si trovava ora era… ancora più compromettente.
-… Va bene. Evita di fare altre sorprese come questa- replicò lei, alzandosi con un sospiro scocciato.
-Lui voleva solo mostrarti delle rose- disse in quel momento Laguna, facendosi avanti per aiutarlo a rimettersi in piedi.
-Rose?- chiese Lightning, voltandosi verso l’entrata della caverna. Firion ebbe un breve mancamento ma per fortuna poté sorreggersi agli altri, altrimenti avrebbe avuto un’altra caduta poco lodevole.
-Mi dispiace di aver rovinato tutto- sussurrò Laguna -Non ho pensato che ti saresti…
-Forse è il caso di non peggiorare le cose- lo interruppe Cecil, prima che l’uomo potesse dire altro.
-Perché è sempre questione di fiori con te?- chiese Lightning, tornando a voltarsi verso i tre.
-Beh, anche tu ci pensi molto tempo, vero?- replicò lui, non sapendo bene cosa dire mentre Laguna gli passava un fazzoletto per pulirsi la faccia. La donna rimase a guardarlo per alcuni istanti, sospettosa, ma poi scosse le spalle.
-Touché. Beh, me li farai vedere un’altra volta. Abbiamo una missione, andiamo- disse, facendogli segno con il capo di muoversi.
-Subito- rispose, restituendo il panno al proprietario e marciò deciso dietro a lei. Lanciò un’ultima occhiata a Laguna e Cecil, tanto per incoraggiamento, e i due gli sorrisero pienamente.


A\N: Poco verosimile, vero?
N\N: Neanche tanto sai? Cioè, facendo su e giù per Eos ne ho viste di coppie strane. Una volta ho…
A\N: No spoiler. Alla prossima. Ciao.

  
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