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Autore: LightingThief    26/04/2018    1 recensioni
L'annuncio del Torneo Tremaghi, che quell'anno si terrà ad Hogwarts, scuote particolarmente gli animi degli studenti e chiunque vuole partecipare per ottenere fama e gloria. Ma il Ministro della Magia Sengoku impone un'unica regola: solamente i ragazzi appartenenti al sesto ed al settimo anno potranno prendervi parte.
Così iniziano le avventure dei ragazzi, che dovranno affrontare un anno più difficile degli altri sia per via del torneo sia per la convivenza con gli studenti provenienti dalle altre scuole. Affronteranno il famoso Ballo del Ceppo e soprattutto dovranno risolvere enigmi e prove.
Ma chi verrà scelto dal Calice di fuoco?
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Questa è una ff Crossover con i personaggi di One Piece catapultati nel mondo di Harry Potter. Spero che l'idea possa piacere e che soprattutto diverta.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: ASL, Ciurma di Barbabianca, Famiglia Vinsmoke, Mugiwara, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30. Doubts

Il pavimento dell’aula di Astronomia era insolitamente comodo e pieno di cuscini sui quali Nami si era lasciata cadere non appena aveva messo piede li dentro. Aveva trovato decisamente strano l’invito da parte del Professor Izou ad un tè insieme alle altre ragazze, cosa che aveva riferito Bibi. Ma alla fine quell’uomo, pettegolo forse più di tutte loro messe insieme, era decisamente simpatico e poi le aveva effettivamente dato degli ottimi consigli l’ultima volta. Magari anche quel pomeriggio sarebbe andata così. Non era stato facile riuscire a trovare un giorno in cui tutte quante fossero libere dalle lezioni pomeridiane, ma quel fine settimana di fine gennaio sembrava perfetto. 
Insieme a lei, ovviamente, erano andate Koala, Bibi, e Robin, che si era unita al gruppo a patto che raccontasse qualche particolare interessante sulla sua serata con Law. Insomma era  stato un modo come un altro per riuscire a rilassarsi quando mancava meno di una settimana alla seconda prova del torneo e Bibi ormai era tesa più di una corda di violino. E per concludere, visto che lungo la strada avevano trovato Perona la rosata si era unita al gruppetto.
Disteso in mezzo ad i cuscini, con accanto un basso tavolino provvisto di tè, tazze e biscotti, vi era il professor Izou, che fissava il tetto dell’aula di astronomia, anch’esso incantato. Era possibile ammirare da li le costellazioni, il che rendeva tutto particolarmente rilassante, anche perché pure Nami ne aveva un bisogno più che disperato.
«Allora ricapitolatemi tutto perché ancora stento a crederci—… » ammise il professore dai capelli scuri prima di chiudere gli occhi, elegantemente truccati, ed indicare appunto la stessa Nami, quasi ad incitarla nel dare una spiegazione. 
«Dunque, sintetizzando: Rufy non mi ha guardata tutta la serata, e nemmeno Ichiji Vinsmoke, quindi me ne sono andata nel bagno del terzo piano sperando di poter stare un poco sola a disperarmi. E’ arrivato Sanji, abbiamo parlato, lui ha detto delle cose davvero belle ed io—… l’ho baciato. » spiegò con molta semplicità la rossa prima di sospirare. «Ah e da allora non parliamo più come prima e non so neanche io perché, ma ogni volta che lo vedo sento le guance andare a fuoco e—… e vorrei solo sprofondare. »
«Ma allora perché lo hai baciato? » domandò Koala mentre mangiava uno dei tanti biscotti poggiati sul vassoio.
«I baci sono importanti » bisbiglio, invece, Perona le cui guance si erano immediatamente arrossate per via di quell’affermazione. Lei era sempre stata timida, o almeno così credeva.
Effettivamente la loro risposte erano più che logiche considerato che tutto ruotava, purtroppo, intorno a quel bacio. 
«Non lo so—… cioè lui è carino—… »
«Dopo ben quattro anni hai finalmente ammesso che Sanji è un bel ragazzo.
» aggiunse invece Bibi, che seduta in mezzo ad i cuscini, sorseggiava una tazza di tè. 
«Non—… non mi ci fare pensare. E’ difficile che io riesca ad ammettere le cose semplici, figurarsi ammettere che qualcuno è un bel ragazzo. »  e nell’affermare tali parole la ragazza andò a sbattere un pugno contro il cuscino più vicino, rischiando di colpire il professore. 
«Ragazze, rilassatevi, lei è fatta così. Non voleva neanche ammettere che le piacesse l’accompagnatore di Boa Hancock. Che poi c’è un altro dettaglio che mi sfugge, sul serio—… » e con quelle parole Izou sollevò il busto mettendosi a sedere fra i cuscini prima di guardare le ragazze. «Hai detto che Rufy non ti ha guardata, ma hai anche affermato che il tuo accompagnatore, l’altro Vinsmoke non ti ha guardata, come mai? » 
A sua volta anche Nami si mise a sedere, sistemandosi meglio il maglione e la gonna della divisa di Hogwarst, e liquidò quella domanda con una semplice scrollata di spalle. Altra domanda sensata, quella del professore, ma sarebbe stato strano, decisamente strano, dire ad alta voce che il rosso non aveva tolto gli occhi di dosso dalla sorella. Quindi preferì fare la vaga, anche perché, per quel poco che conosceva Reiju, non sarebbe stato corretto parlare di lei. 
«Non lo so, guardava sicuramente altre ragazze. » tagliò corto la rossa.
«Come sempre del resto. Perché ci stupiamo?! » il commento di Koala, azzeccato come sempre, costrinse il resto della gente ad annuire con entusiamo, compreso il professore. 
«Secondo me dovresti parlare con Sanji. » 
Dal nulla Nico Robin, che come sempre stava sfogliando con tranquillità le pagine di un libro di astronomia, fece puntare tutti gli occhi verso di sé, perché aveva detto una profonda verità.
«Parlare è sempre la soluzione migliore, questo silenzio non fa per niente bene ad entrambi da quel che ho potuto vedere in classe. » concordò Perona che nel mentre si era versata una tazza di tè fumante.
«Anche secondo me dovresti farlo—… insomma così potrete capirvi e smetterla con questa storia del silenzio. »  aggiunse Bibi annuendo con enfasi, tanto da farle ricadere i capelli sulle spalle. 
«E’ così che fai tu con Pell? » la prese in giro Nami, che ovviamente avrebbe risposto a tono all’amica. E seppe di aver fatto centro perché in quell’istante le gote di Bibi Nefertari divennero rossissime, e rischiò di sputare tutto il tè che stava bevendo, ed allora Perona le diede dei colpetti sulla spalla per farla tranquillizzare.
«Andiamo non c’è niente di male, Bibi, mica i baci sono un argomento tabù. » sopraggiunse Koala a dar man forte a Nami.
«Sante parole, ragazza. Ti meriti una E al prossimo compito che farò. I baci non sono un argomento intoccabile, anche perché voi siete belli e giovani, dovete godervi la vita. » ovviamente il professor Izou pronunciò quelle parole con la massima serietà, mentre si prendeva a sua volta una manciata di biscotti. «Non fate come Marco—… lui che nasconde sempre tutto è da prendere a schiaffi. »
«Marco sarebbe—… » commentò Koala che non afferrò immediatamente. 
«Phoenix! » aggiunse Robin a spiegare il tutto, anche perché sentirlo chiamare in quel modo era di certo inusuale per loro. «E’ chiaro che è innamorato della professoressa di incantesimi. »
«Ma sì, la professoressa Bay è così bella. » sussurrò Bibi in uno sbuffò prima di abbandonare la propria tazza e buttarsi a sua volta in mezzo ad i cuscini. 
«E poi anche lei sembra illuminarsi quando si trova davanti al professor Phoenix, sono così belli. Ed hanno anche ballato insieme durante il Ballo del Ceppo. L’ho visto di persona mentre ero sulla pista a ball—… » ma la rosata s’interruppe immediatamente, come se le sue parole fossero un segreto che nessuno doveva conoscere, ed infatti divenne rossa e si mise a bere.
Stava ballando? Lei con Zoro?
Insomma quella scena Nami se l’era persa e per questo fissò la ragazza con gli occhi sgranati. 
«Quel buzzurro ti ha fatta ballare? Io sono senza parole. Ma in positivo, si vede che gli piaci sul serio. »
«ALT, RAGAZZE! » intervenne subito il professore sollevando una mano per zittire Nami. «Chi sarebbe il buzzurro in questione? Perché sapete, ne abbiamo molti in circolazione. »
«Effettivamente—… »  commentò Bibi sottecchi mentre continuava a stringere i cuscini. 
«Zoro! »
Le ragazze parlarono in coro e questa volta quello scioccato fu il professore corvino che si voltò in direzione di Perona e l’additò con fare colpevole.
«Balla bene? Insomma sembra così sgraziato e poi ha un pessimo senso dell’orientamento. Una volta gli ho chiesto di portarmi dei documenti in ufficio e me li ha lasciati in giardino. »
«Sì—… » la vocina di Perona, che mostrava ancora il rossore sulle proprie guance, si fece sentire in mezzo a tutte le altre, anche se la propria frangetta nascondeva perfettamente i grandi occhi scuri. «Lui è un po’—… lo sapete, ma è stato davvero gentile durante il ballo. »
«Non lo avrei mai detto. » aggiunse sibillina Nami la cui mente continuava a pensare ad una serie di cose, come il dover parlare con Sanji. 
«Ed a proposito di baci, Bibi ha anche lei qualcosa da raccontare, professore. » la rimbeccò Koala riportando l’attenzione sull’azzurrina, questa volta confusa. 
«Andiamo ho tante cose da raccontare tipo come affrontare la seconda prova, sicuramente molto più—… ho capito, non guardatemi così, se ti riferisci al ballo io e Pell non ci siamo baciati, anche se ci siamo andati vicini, cosa che invece ho visto fare a te ed a Sabo durante il concerto. »
Izou, sempre più sorpreso di quelle rivelazioni si voltò in direzione di Koala a bocca aperta. 
«Adoro tutto questo. Chi altro avete baciato? Robin? Hai baciato quel musone di Law? Ti prego dimmi di sì—… » 
Nico Robin, che puntò le iridi cristalline in direzione del professore, con fare pacato scrollò le spalle ed accennò un sorriso. 
«Solo per salutarlo. »
Ed ecco l’ennesima ammissione sorprendente. Certo che durante quel ballo era successo di tutto e nessuno aveva avuto modo di affrontare la questione direttamente, che peccato. Ma per fortuna c’era il professore di Astronomia che stava permettendo tutto quello, perché per quanto Nami si sforzasse di non dar troppo peso al suo bacio con Sanji, in realtà non riusciva a farlo. Per lei era come se dovesse cercare una scusante per il proprio comportamento, qualcosa per non sentirsi in imbarazzo, e più passava il tempo più si sarebbe dovuta sbrigare a cercarla altrimenti il loro rapporto si sarebbe sgretolato, e questo Nami non lo voleva. 
Possibile che adesso ci fosse anche il biondo a confondere la sua mente? 
No, quello era il peggior scenario che potesse esserci e lei doveva resistere. 

Il piccolo elfo domestico che stava porgendo al biondo un mestolo per mescolare l’impasto, si fermò nel momento stesso in cui la porta d’ingresso delle cucine si aprì. In quel preciso istante Sanji si bloccò repentinamente, preoccupato che qualcuno fosse andato a disturbarlo, ma sulla soglia della porta vide la figura di sua sorella Reiju apparire. La sciarpa argentata e verde le ricadeva sulle spalle, nascondendole le labbra ed i capelli rosati, ma gli occhi grandi e turchesi erano puntati verso di lui. Come sempre indossava la divisa perfettamente stirata, le maniche del maglione erano più lunghe del previsto e la gonna decisamente troppo corta per gli standard di Sanji. Nessuno doveva osare guardare sua sorella, questa era una regola sacra per il biondo, perché oer quando gli costasse ammetterlo lei era l’unica alla quale teneva davvero. Se Reiju avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, come anche tenere a bada gli altri tre, lui avrebbe fatto altrettanto per lei. 
Nel vederla arrivare all’improvviso, fortunatamente, riuscì a rilassarsi, ma tutto ciò durò decisamente poco perché dietro di lei apparve la bellissima Pudding nella sua divisa turchese. 
Sanji rischiò di avere un attacco di cuore perché non era preparata a tutto questo, ed infatti gli cadde di mano il cucchiaio che stringeva fra le dita. 
«Pudding! Reiju! Che sorpresa vedervi qui insieme. » 
Ma se Sanji sembrava rilassato dalla cosa sua sorella lo era molto meno, infatti lanciò uno sguardo di sbieco a Pudding, uno di quelli che incenerivano, e poi sorrise al biondo. 
«Mi ritrovavo a camminare per i corridoi quando ho incontrato Pudding. » spiegò la rosata con inaudita tranquillità. 
«Esatto, così ho incontrato tua sorella e le ho chiesto di accompagnarmi in cucina—… ero sicura ti avrei trovato qui. »
Sanji deglutì, perché Pudding era decisamente troppo bella ed ancora non ci credeva di aver ballato insieme a lei. Così con aria sognante s’avvicinò alle due e porse loro due cucchiai. 
«Avete fatto bene a passare di qua, volete cucinare qualcosa anche voi? » domandò ammiccando in direzione della figlia di Big Mom, che cinguettò allegra un “”, mentre sua sorella scosse la testa facendo segno di no. 
«Grazie, ma adesso devo proprio tornare dagli altri avevo promesso a Yonji di aiutarlo con dei compiti. » precisò la rosata, prima di gettare le braccia al collo di suo fratello per stringerlo in un abbraccio. 
Insomma Reiju non era decisamente il tipo di persona che si lasciava andare ad effusioni di questo tipo, specialmente in pubblico, soprattutto con lui. L’aveva vista raramente abbracciare qualcuno dei suoi fratelli, forse per prenderli in giro. Effettivamente quello che le aveva visto abbracciare più spesso era quell’imbecille di Ichiji, ma doveva essere  un caso.
Eppure mentre Sanji ricambiava quell’abbraccio, le labbra di Reiju sussurrarono poche semplici parole al suo orecchio. 
Attento a lei”. 
E così il ragazzo si pietrificò immediatamente, cercando però di non darlo a vedere mentre lasciava andare sua sorella che si allontanava sistemandosi il maglione e la gonna. 
«Allora io vado, a dopo, Sanji. » commentò la rosata prima di sorridere al fratello per poi voltare il bel viso in direzione dell’altra ragazza. «Ciao Pudding. »
Sorrise anche la figlia di Mom in direzione di Reiju, sollevando la mancina, prima di rivolgersi in direzione del ragazzo. 
Che diamine aveva voluto dirgli sua sorella con quelle parole? Perché doveva stare attento a lei? Insomma Pudding non era una cattiva ragazza, anzi, era tutto il contrario, ma la serietà con la quale Reiju parlò non sembrava ammettere repliche. 
Quindi se fino ad un attimo prima quello che era parso uno dei più bei pomeriggi di sempre, anche perché stava preparando una torta per Nami, adesso era piombato nella confusione più totale. 
«Allora—… vuoi aiutarmi a preparare questa torta? » domandò cercando di risultare credibile. 
Ovviamente la ragazza appassionata di cucina si ritrovò ad annuire con enfasi, arrivando addirittura a rubargli gli attrezzi del mestiere da cuoco. 
«Certo che sì. Di che torta si tratta? »
«E’ una crostata al mandarino—… sai una mia ricetta che ho inventato per—… » ma si fermò immediatamente perché l’espressione di Pudding si rabbuiò immediatamente e gli lanciò uno sguardo che avrebbe potuto pietrificare al pari di un basilisco. 
«Per chi hai inventato questa torta, Sanji? »
Il biondo deglutì, preoccupato, ma decise di provare a dare la risposta giusta. 
«La mia amica Nami—… sai noi abbiamo dei problemi ultimamente. » 
E dire problemi era dire poco considerato che non parlavano quasi più per via de—… bacio. Ecco una cosa alla quale non aveva pensato: il bacio che si era scambiato con Nami era una questione segreta. Pudding non ne sapeva niente e non era il caso di dirglielo. 
«E’ la ragazza dai capelli rossi, giusto? Che genere di problemi? » chiese piccata Pudding, mentre le sue braccia s’intrecciarono all’altezza del seno. 
«Problemi—… » e decise allora che il consiglio di Reiju era più che sensato, quindi provare a cambiare argomento era l’unica idea. «Allora se tu mi aiutassi con questa potremmo finire in pochissimo e—… »
«Sanji—… » cantilenò Pudding andandogli vicino e poggiando una mano sulla sua spalla come a voler attirare la sua attenzione. «Io e te possiamo dirci sempre la verità, giusto? »
Ancora una volta il biondo deglutì e la guardò di sbieco.
Era maledettamente carina, purtroppo. 
«Ovvio, non preoccuparti di niente. » provò a rassicurarla nonostante lo sguardo oscuro che gli aveva appena lanciato, ma come per magia quelle parole la fecero quasi sentire meglio, infatti la ragazza sorrise con entusiasmo e lo abbracciò da dietro. 
«Allora perfetto, continuiamo a cucinare! »
Ma se fino a poco prima quell’abbraccio avrebbe fatto sciogliere letteralmente Sanji adesso, dopo le parole della sorella e la reazione della figlia di Mom, si ritrovò spaesato al punto da non saper che cosa fare se non continuare a cucinare.
Certo che la situazione Pudding era decisamente strana o meglio, c’era qualcosa di strano in lei, qualcosa che Sanji non riusciva a decifrare, ma Reiju a differenza sua riusciva a vedere decisamente meglio su certe cose e questo era un punto positivo.
Magari un giorno le avrebbe anche detto di Nami, ma era difficile a dirsi. 
   
 
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