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Autore: Yuphie_96    26/04/2018    3 recensioni
Tratto dalla Storia:
Il kwami rise e andò a prendere una fetta di camembert.
“Quindi…Nino?”
Chiese poi, mangiucchiando.
“Si, sarà gasatissimo!”
“Oh, lo sarà di certo ma sei sicuro di voler invitare lui?”
Il biondo lo guardò interrogativamente.
“Chi dovrei invitare sennò scusa?”
“Non lo so ~”
“Plagg”
“Beh si, un’idea forse ce l’avrei”
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino della Robh: Buonasera!
E così siamo giunte all'ultimo capitolo di questa storia, devo dire che sono molto felice di essere riuscita a scriverla in modo leggero e sono ancora più felice nel vedere che è piaciuta anche a voi ^^ ringrazio davvero moltissimo chi ha letto e recensito, chi ha solo letto, chi mi ha seguito per tutto il tempo, siete state davvero meravigliose ragazze <3. Non so se scriverò ancora su Miraculous perchè ora sono in fissa con un certo nanetto con la passione per la pulizia (il caro Levi di Shingeki no Kyojin xD), ma chi lo sa, la seconda stagione potrà portarmi una nuova ispirazione ^^.
Ringrazio ancora di cuore tutte quante <3.
Buona lettura <3

 

La domanda era arrivata in modo del tutto inaspettato.


Marinette, come promesso alla nonna e alla bisnonna, aveva continuato a far loro visita ogni giorno, scusandosi con il signor Agreste ma quello le aveva risposto di non preoccuparsi, anzi, ne aveva approfittato per fare delle foto anche davanti a tutti i fiori di Fen, che anche lui trovava meravigliosi.
In quei giorni nonna e nipote avevano recuperato tanto, soprattutto quando Marinette aveva telefonato a Sabine, lei e Fen erano scoppiate a piangere a sentire la voce reciproca e, la corvina scommetteva, che suo nonno non fosse passato lì per caso quando questo succedeva e Sabine, come se avesse percepito che anche il padre fosse lì ad ascoltarla, disse che voleva loro ancora molto bene.
Qiang se n’era andato dopo quella frase, ma il giorno dopo, i suoi atteggiamenti nei confronti di Marinette erano leggermente cambiati.

Se prima la ignorava e basta, quel giorno iniziò a parlarle, solo per riprenderla, ma era comunque un inizio, confermò Ai, aggiungendo poi che quel lato lo aveva sicuramente preso da suo marito.
Giorno dopo giorno, le cose migliorarono e una mattina, mentre la ragazza aspettava sua nonna disegnando sul suo quaderno in salotto, Qiang le si sedette accanto e, guardando di sbieco cosa stesse facendo la nipote e schiarendosi la gola, le mormorò che quella gonna sarebbe stata bene di colore turchese, Marinette rimase un attimo sorpresa ma poi gli sorrise e gli disse che avrebbe provato a trovare una stoffa di quel colore, facendo sorridere per pochi secondi anche Qiang.

Fu così che la ragazza scoprì che, il sogno segreto di suo nonno da giovane, era diventare un artista e i due si avvicinarono ancora di più, con gioia di Sabine, Fen e Ai.
L’avvicinamento fu tale, che un giorno, seduti alla scrivania della camera di Sabine, Qiang propose a Marinette di restare ancora, sapendo che quello era uno degli ultimi giorni della permanenza della nipote.
“Non- Non intendo per tutta la vita, sia chiaro, sei giovane… hai la scuola e le tue amicizie ma… insomma a Fen farebbe piacere se tu rimanessi ancora un po’, le ricordi molto Sabine e- … farebbe piacere anche a me, ho quattordici anni da recuperare, almeno con te”
Confessò con, Marinette ci avrebbe quasi scommesso, del leggero rossore a colorargli le gote.

Marinette non aveva risposto quel giorno, non lo aveva fatto il giorno dopo ed era arrivata a quella sera, con ancora il dubbio in testa, alla festa che i suoi nonni avevano organizzato in casa per tutte le persone che avevano partecipato al servizio fotografico che, il giorno seguente, sarebbero rientrate a Parigi.
La ragazza era vestita con un vestito morbido, senza maniche che le si stringeva sotto al seno per poi aprirsi in morbido tulle nel sotto, uno chignon le legava i capelli stretti sulla nuca e, in quel momento, stava seduta in un angolo del giardino abbastanza appartato, circondata dai giacinti piantati da sua nonna, con la domanda che ancora le ronzava in testa.
“Non hai ancora trovato risposta?”
Domandò Tikki, appoggiandosi sulla sua spalla.
“Non proprio…”
“Ascolta il tuo cuore Marinette”
“E’ proprio quello che è confuso”
Mormorò la ragazza.
La kwami avrebbe voluto rispondere ma dovette volare subito a nascondersi perché Adrien si fece largo tra i fiori, spuntando davanti alla ragazza con un sorriso e un bicchiere di succo in mano.
“Ecco dov’eri finita, la tua bisnonna ti sta cercando”
Le disse sedendosi accanto a lei e porgendole il bicchiere.
“Grazie…”
“Sei pensierosa in questi giorni”
Le fece notare il biondo.
“Ho un pensiero fisso nella testa in effetti”
“Posso aiutarti?”
Marinette si voltò verso di lui e lo guardò dritto negli occhi, cercando di trovare la risposta alla sua domanda in quegli occhi verdi in cui avrebbe voluto perdersi per tutta la vita. Si avvicinò lentamente al volto di Adrien e lui la lasciò fare, ipnotizzato anche lui dagli occhi della ragazza, e Marinette gli lasciò un piccolo bacio all’angolo della bocca, facendo sgranare gli occhi al ragazzo.
“Ma-“
“Resterò qui”
“Cosa?!”
“Nonno mi ha proposto di restare per un po’, credo proprio che accetterò”
“Ma- Ma noi ci… ci…”
“Mi serviva per capire in effetti”
Rise un poco istericamente la ragazza, stringendo forte il bicchiere.
“Scusa per l’imbarazzo”
Aggiunse.
“Per quanto resterai?”
Domandò invece Adrien.
“Non per tanto, non voglio perdere molti giorni di scuola, ma abbastanza per sentirmi… bene”
“Bene?”
“Con loro, ho tanto ancora da recuperare e anche loro, credo sia per questo che nonno mi ha proposto di rimanere”
Il biondo sospirò.
“Credo che non posso proprio impedirtelo, infondo è la tua famiglia… ma tornerai, vero?”
“Promesso”
“Presto?”
Domandò Adrien, avvicinando il viso.
“Presto”
Promise ancora Marinette, avvicinandosi a sua volta.
I due si scambiarono un piccolo bacio innocente, un leggero sfioramento di labbra per sigillare quella promessa.
Non accorgendosi delle due donne che li stavano osservando, nascoste tra i fiori.
“Giuro sui nostri antenati che io vedrò i piccoletti di quei due, fosse l’ultima cosa che faccio!”
Borbottò Ai, facendo ridere Fen che dovette premersi una mano sulla bocca per non farle scoprire e rovinare così il momento dei due.
 
 
 



Marinette aprì stancamente gli occhi, sentendo che il peso sul suo petto era ancora lì, sorrise e alzò la mano sinistra, quella su cui scintillava la fede, per accarezzare quella piccola schiena che si alzava e si abbassava, al ritmo con il respiro di quel piccolo esserino a cui aveva dato la vita poche ore prima.
Sentì presto un’altra mano aggiungersi alla sua e, alzando lo sguardo, vide il sorriso di suo marito.
“E’ perfetto”
Mormorò Adrien, abbassandosi su di lei per baciarle la fronte.
“Sei stata bravissima”
“Anche quando ti ho morso la mano?”
Rise piano Marinette.
“Soprattutto in quel momento, insettina”
“Quanto avrei voluto poter ridere liberamente”
Rise Plagg.
“Oh smettila, voi maschi non potete capire certe cose”
Borbottò Tikki, alzandosi dalla spalla della compagna e volando fino al kwami nero.
I due umani risero vedendo i kwami bisticciare ma un altro suono attirò la loro attenzione, e Marinette si mise bene in braccio il loro piccolo che aveva aperto anche lui gli occhi.
Adrien gli prese una manina e l’accarezzò teneramente.
“Ai aveva proprio ragione, sai?”
“Uhm?”
L’uomo guardò con amore sconfinato la moglie negli occhi.
“Il nostro bambino è bellissimo”
Adrien la baciò con tenerezza, facendo uscire una lacrima dagli occhi di Marinette.
“Se continuano così dovremo occuparci noi del piccoletto”
Borbottò Plagg, andando a sedersi sulla pancina del piccolo coperto con la sua copertina azzurra insieme all’amica che, guardando il bambino che guardava a sua volta verso i genitori, sorrise.
“Hanno ancora del tempo da recuperare visto quello sprecato”
“Se avessimo potuto par-“
“Ogni cosa ha il suo tempo”
“Non citarmi la vecchietta adesso”

La vecchietta in questione, Ai, era fuori dalla stanza, sulla sua carrozzina, che aspettava di vedere il suo nipotino.
L’aveva detto lei che sarebbe campata fino a vedere i figli di Adrien e Marinette!

   
 
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