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Autore: shinigami di fiori    30/04/2018    2 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-C’èra un micetto sulla mia strada...Così ho dovuto levarlo di mezzo-!
 
Pixiebob era stesa a terra, una terribile ferita alla testa le colorava di sangue i capelli scuri.
 
-State indietro-! Tiger, il grande compagno dei Pussy Cats, fece stare indietro gli studenti, cercando di far mantenere loro la calma.
 
-Perchè...- Mineta si mise le mani nei capelli viola.
 
-Percè i cattivi sono qui-? Chiese in lacrime.
 
Mondalay si voltò di scatto verso la scogliera, seguita a ruota da Izuku.
 
-Kouta-! Urlarono.
 
 
 
 
 
 
-Da brava, fatti colpire- la ragazza dai biondi capelli si sistemò meglio la maschera in viso; il veleno aveva ormai coperto tutta quella zona della foresta.
 
-Maledetta...- Eva scoprì la guardia quando Uraraka tossì un’ulteriore volta, più violentemente.
 
-Dobbiamo andarcene di quì...Tsuyu-san, tu stai bene-? Chiese la giovane strega, dopo aver messo una mano sulla spalla alla giovane indebolita.
 
-Kero, chiamami Tsuyu-chan...- detto questo la ragazza avvolse l’amica con entrmabe le braccia e se la caricò sulle spalle.
 
-Perdonami, Tsuyu-chan...-
 
-Kero, non pensarci nemmeno, vedrai che Aizawa-sensee e gli altri verranno presto ad aiutarci- le rispose, mentre il veleno provvedeva ad inbebolire anche lei.
 
La giovane ragazza rana era sempre così rassicurante, anche in una situazione del genere.
Eva sorrise, voltandosi verso la giovane nemica, pronta con i suoi coltelli nelle mani.
 
-Mi sto annoiando, se non ti fai avanti potrei anche ammazzarti sul serio- il suo tono si era irrigidito improvvisamente.
 
Eva deglutì, impugnanod saldamente le due lame tremanti a causa della sua insicurezza.
 
“Devo farle andare via di qui...”
 
Fece un profondo sospiro, aprì gli occhi scuri e cercò di mantenere alta la concentrazione.
Puntò la lama verso l’avversario.
 
-Qual’è il tuo nome-? Chiese con determinazione la giovane.
 
-Eeeeh? Ti interessa sul serio? Yaaaa che gioia-! Iniziò a saltellare felice, portandosi le mani vicine alle guance e arrossendo.
 
Eva sorrise mentre il veleno penetrava nel suo corpo, sentiva i muscoli cedere, le gambe tremare.
Un rivolo di sangue scese dalle sue labbra piegate in quel sorriso così calcolato e tremante.
 
-Mia sorella mi ha insegnato a chiedere sempre i nomi dei miei avversari, che siano in combattimento o in una competizione di violino non fa alcuna differenza- rispose, alzando e abbassando violentemente le spalle.
Respirare non era mai stato così difficile.
 
-TOGA, TOGA HIMIKO- i suoi occhi gialli brillarono d’eccitazione.
 
Eva incrociò le lame tra loro, creando una grande “X” e facendole appena sfiorare.
 
-Non credo ci sia bisogno di dirti il mio...Sembri conoscermi già abbastanza bene, Toga-san-.
-Aaaaaaah, se mi chiami così finirò per eccitarmi davvero-!

Il sorriso di Eva sparì e, facendo forza sulle lame, le fece scorrere una contro l’altra.
I suoi muscoli delle braccia si tesero, il rumore che uscì da quel contatto forzato le perforò il cervello.
Una grande quantità di scintille si creò dalle due lame nere e, quando queste finalmente si staccarono, il piccolo rumore di una miccia arrivò sia alle orecchie della strega che a quelle del villain.
Eva ghignò.
 
Una potente esplosione riempì di fumo la foresta, facendo perdere di vista a Toga le tre giovani.
 
-Aaaaa, me l’ha fatta...MERDA-! Urlò, cercando di scorgere oltre il fumo.
 
 
 
 
 
 
 
Uraraka si svegliò, aprendo gli occhi con fatica e lentezza.
Sentiva solo la morbidezza dell’erba sulle guance e il rumore di un respiro affannato.
Sentiva la testa esplodere.
Si sollevò lentamente, mettendo a fuoco quello che vedeva.
 
-E-Eva-chan...- Sussurrò, con occhi tremanti a causa di quello che aveva davanti.
Strinse con le mani l’erba sotto di sé.
-Kero...-
 
Eva, stremata, stava purificando l’aria di quella piccola zona nascosta dagli alti cespugli con violenti battiti di ali.
Le piume nere volavano ovunque, ma l’aria era tornata finalmente pulita, permettendo alla giovane ragazza della gravità di riprendersi.
Gli occhi di Eva erano determinati, la sua schiena insanguinata, ma era felice di essere riuscita a controllare le ali, anche se solo per un compito semplice.
Sbatteva gli arti piumati con violenza per smuovere la densa nube di gas velenoso che aveva abbracciato la foresta, ma almeno in quella piccola zona gli alberi ne avrebbero ostacolato la concentrazione per un pò.
La giovane respirava affonnosamente, era come essersi sbracciati violentemente per un quarto d’ora.
 
Si bloccò, aguzzando tutti i sui sensi.
Cercò di percepire se qualcuno le avesse seguite, se qualcuno fosse sulle loro tracce.
 
-Sembra che non ci sia nessuno nei paraggi- disse, chiudendo in malo modo le ali dietro alla propria schiena, sporcandole ancora più di sangue.
 
-Eva-chan...La tua schiena...- disse Ochako, sollevandosi in piedi e avvicinandosi all’amica.
 
-Va tutto bene- sorrise Eva.
 
-Kero, se hanno attaccato noi vuol dire che anche tutti gli altri saranno in pericolo...Che sia un vero attacco da parte dei cattivi-? chiese Tsuyu, guardandosi intorno a sua volta.
 
-Non vedo altre possibilità...Come avranno fatto a trovarci? E cosa vorranno-? si chiese Eva, muovendo le ali come in piccoli spasmi per abituarsi al dolore e abituare il corpo.
 
-Vuoi dire che ci sono altri nemici in giro-? Chiese spaventata Uraraka.
 
Eva assottigliò gli occhi, li chiuse e alzò la punta del naso al cielo.
Su, giù, giù, su.
Come una mappa, la posizione di tutti i suoi compagni di classe le si disegnò nella mente, sfocata ma piuttosto chiara.
 
“Ci sono due...No, tre persone sulla scogliera...Chi potranno mai essere? Sento le urla di qualcuno e il forte odore di sangue di Tokoyami-san...Ma ...”
 
-Senti qualcosa, Eva-chan-?
 
-Ci sono degli intrusi, poco ma sicuro, tuttavia questo veleno ha cancellato le loro tracce, non capisco chi possa essere dove- disse allarmata, sentendo il naso bruciare.
 
I denti di Eva si sporsero fuori dalle labbra, gli occhi ospitarono delle sottili pupille scure.
Le ali tremarono.
 
“Non riesco a capire quanti sono...”

-Qualcuno sta combattendo sulla scogliera, credo possa essere Izuku dall’odore...Non so quali siano dell’altra classe e quali siano dei villains...- i capelli della giovane fluttuavano mentre si portava il pollice accanto ai denti, concentrata al massimo.
Tsuyu assottigliò gli occhi.
 
-Deku-kun-? Chiese spaventata Uraraka.
 
-Eva-chan, cerca di calmarti...Dobbiamo mantenere la calma- le disse Tsuyu.
 
-Hai ragione...è che sono preoccup...- il rumore di un ramo secco spezzato.
 
Immediatamente Evangeline scattò dietro le due ragazze, arrivando con mani e piedi incollati al terreno.
Se avesse avuto della pelliccia, si sarebbe arrufata come quella dei gatti.
 
-Eccoti, eccoti, eccoti- disse una voce alle ragazze ormai ben nota.
 
-Ancora lei? Come fa a seguirci ovunque-? Chiese spaventata Ochako.
 
Evangeline si sollevò, leggermente curvata con la shiena a causa della pesantezza delle ali.
Ma questa volta era più determinata, più concentrata.
-Levati di mezzo, siamo di fretta- aveva detto, glaciale, mentre le pupille si assestavano e diventavano due sottili linee nere.
 
-Mi fai...IMPAZZIRE-!
 
 
 
 
 
“Attenzione, attenzione, sono io Mandalady, vi mando un messaggio importante, ascoltatemi per favore”
 
-È la telepatia di Mandalady-? chiese Kirishima, costretto con i suoi compagni alle lezioni di recupero.
-Waaaaw, quando lo fa mi vengono i brividi, lo adoro-! Sorrise Mina.
Aizawa assottigliò gli occhi per ascoltare meglio quella voce allaramta.
 
“Due cattivi hanno attaccato gli studenti nella foresta ed è possibile che ce ne siano altri”.
Chi ne è in grado ritorni immediatamente alla baita ed evitate lo scontro a qualunque costo, sono stata chiara? Evitate ogni scontro.
Kouta, mi hai sentita? Mi dispice, ma non ho la minima idea di dove tu ti trova in questo momento, torna subito alla baita, capito? Torna immediatamente alla baita!”
 
Gli occhi di Shouta si riempirono di immensa preoccupazione.
 
-Brad, occupati degli studenti, devo andare a proteggere quelli che sono rimasti nel bosco- si precitò il preofessore, senza pensarci due volte.
Non fece in tempo a mettere piede fuori dalla struttua che, distratto dalla luce della luna e da un forte odore di gas...
 
-La tua ansia di ha tradito, Ereasedhead...Lascia fuori i tuoi amici eroi, non siamo quì per voi stanotte-
 
Una forte esplosione di fiamme blu allarmò gli studenti ancora bloccati sui banchi.
 
 
 
 
 
 
Aizawa aprì piano gli occhi, dandosi dello stupido per essersi fatto prendere alla sprovvista.
Ma non aveva subito danni.
Le uniche cose che vide furono solo due grandi ali bianche davanti a lui, così grandi da oscurare persino la luna.
 
-Ereasedhead, raggiungi gli studenti nel bosco, a questo ci penso io e poi ti raggiungo- disse la voce di una donna, quasi divertita.
Le sue braccia erano ustionate, ancora fumanti.
 
Shouta diede un’ultima occhiata alla piccola struttura alle sue spalle; doveva salvare gli studenti nel bosco, ma anche quelli nella piccola construzione sarebbero potuti essere in pericolo.
 
-Hai la mia parola...Che non succederà niente a nessuno di loro- disse ancora quella voce, agitando le grandi ali bianche.
 
-Ho capito, ti chiedo perdono per questo coinvolgimento inopportuno, Phantom Snow-san, ma conto su di te- le disse, schizzando a grande velocità oltre l’alta figura della donna.
-Bene, bene, bene...Chi abbiamo qui...Dabi, giusto? Non sei cambiato per ninete...Forse qualche segnetto in più sul viso- disse Snow, portandosi una mano artigliata alle labbra.
Il diretto interessato si portò una mano ai capelli, strofinandoseli svogliatamente.
 
-Sembra che abbia incontrato...il Vilesangue sbagliato- sorrise, mettendo in risalto quei tratti del volto scuri, quasi senza pelle e pieni di quelle che sembravano cuciture.
 
-Un obbiettivo interessante...Ma vedi...- sorrise, arrivando a grande velocità davanti al villain, specchiandosi nei suoi occhi.
 
-Io non sono clemente come gli altri eroi...Togliere la vita a qualcuno non rappresenta un fattore di indecisione per me-.
 
Dabi si grattò svogliatamente i capelli.
 
-Come se per noi fosse un problema-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Dai dai, fatti colpire-!
 
-Smettila...- Eva schivò un affondo del coltello e, in un impeto di rabbia, morse forte il braccio della ragazza, tingendo il suo maglione limone di rosso intenso.
 
-Yaaaaa, che violenza. Se hai fatto scappare quelle due vuol dire che ti credi abbastanza forte da affrontarmi da sola- disse Toga, sacrificando la manica del maglione e tenendosi il braccio leso con l’altra mano.
Eva si chinò immediatamente a quattro zampe.
 
“Uraraka-san, Tsuyu-san...Spero che arriviate alla baita sane e salve”
 
-Sei davvero uguale a Iri-san...- piegò la testa, studiando la giovane strega.
La bionda piegò la testa, portandosi una mano sotto al mento.
 
-Iri...-san-? Chiese con un sussurro Evangeline.
 
“Anche quella volta...Al centro commerciale...”
 
-Va tutto bene, quando ti prenderemo con noi e riuscirai ad incontrarla vedrai che andrete d’accordo- sorrise.
“Cosa?”
Eva si sollevò, spalancando le ali dolenti.
 
-è questo il vostro obbiettivo? Portarmi con voi-? Chiese, stranamente per nulla impaurita della possibile risposta.
 
-Siii, tu sei uno degli obbiettivi e ho insistito tanto con Shigaraki-kun per poterti fare assegnare a me....Dell’altro la cosa non mi interessa- Sbuffò, come una bimba capricciosa.
 
-Uno...Degli obbiettivi-? Sussurrò Eva.
 
-Mustard ha fatto un ottimo lavoro con il veleno- pensò a voce alta la ragazza, giocherellando con il coltello affilato che teneva in mano.
 
-Chi è l’altro, rispondimi-! Urlò la giovane strega.
 
Il sorriso della villain sparì.
 
-Come sei noiosa- si voltò seria, barcollando verso Eva.
 
Un latrato uscì dalla bocca di Eva -rispondimi se non vuoi che ti ammazzi qui e subito-.
 
-Vedi? È proprio per questa tua aura assassina che il capo ha insistito tanto con te...Quell’altro è, sai no? Lo conosci? Quel biondino pazzo tutto esplosivo-.
 
-Katsuki...-? Sussurrò.
 
-Lo abbiamo notato al festival della Yuei...Quel pazzo ha un lato oscuro dentro di sé...Mah, per quel che mi interessa...-.
 
La ragazza dai lunghi capelli neri fece un passo indietro.
 
“Non va bene...Sono venuti quì con l’intenzione di rapire degli studenti...Devo avvertire tutti del loro piano”.
 
-Però sai...Iri-san vorrebbe tanto incontrarti- sussrrò la biondina, assottigliando gli occhi.
 
I tratti di Eva si fecero attenti, ruppe la sua posizione di difesa...Semplicemente rimase ad ascoltare quello che la stramboide che aveva davanti aveva da dirle.
 
“Possibile che il fatto di volermi rapire e la Strega Blu...Siano collegati? Che voglia davvero vedermi? Ma anche se così fosse, cosa spero che mi dica?”
 
-Per Iri-san...Intendi la Strega Blu-? Chiese, abbassando lo sguardo.
 
Non avrebbe mai dovuto distrarsi...Ma non poteva farci niente, sentire il nome di sua madre le faceva sempre uno strano effetto.
 
La ragazza abbassò le lame ai lati del proprio corpo.
-Lei è...Davvero con voi-? Chiese, con voce spenta.
 
-Ma certamente, ti sta aspettando...Ha detto che vorrebbe davvero tanto tanto tanto parlarti- sorrise, nascondendo il coltello dietro la schiena e facendo piccoli saltelli, emozionata.
 
Eva strinse le lame con forza, frustrata...
Era così vicina...
 
“Piuttosto che venire di persona...Piuttosto che mostrare la sua faccia tosta...Manda una pazza a ripescarmi”
 
-Io la odio...La odio con tutto il mio cuore, che sia chiaro- susurrò la giovane strega, procurandosi lo sguardo confuso della cattiva davanti a sé.
 
 
 
 
 
 
 
“Le stelle sono bellissime, vero...Evangeline?”
 
 
 
 
 
 
 
Le iridi della giovane strega si aprirono piano.
 
-Puoi davvero...Portarmi da lei-? Chiese con un sussurro.
 
I denti aguzzi della ragazzina bionda si scoprirono, rivelando un maniacale sorriso.
Si portò le mani alle labbra, gemendo piano.
 
-Sarò più che felice di...-
 
Improvvisamente una ciocca bionda volò davanti agli occhi dorati di Toga.
Un profondo taglio si aprì sulla sua guancia candida.
 
-Eh-?
 
Eva le puntava la lama davanti agli occhi.
Le sue iridi piccole e sottili.
Le ali insangunate alla base.
I canini lunghi e e capelli come sospesi dal vento.
 
-Non fatevi un’idea sbagliata...Voglio solo parlarle, solo dirle tutto quello che non può sapere...Tutto quello che ha rovinato- disse fredda, facendo risplendere il riflesso della cattiva sulla superficie.
 
Toga mise via il coltello, incorociando le braccia dietro la testa subito dopo, assumendo un’aria completamente diversa.
 
-Certamente, se vieni senza fare storie renderai tutto più facile- leccò via il sangue che le sgorgava dal taglio sulla guancia e le colava sulle labbra.
 
-Aspetta...- disse Eva, decisa.
 
“é una follia...Una follia...Però...”
 
 
 
 
 
 
 
Un giorno...Tu capirai”.
 
 
 
 
 
La ragazza aprì piano gli occhi...Il vento non le era mai sembrato così piacevole.
Sorrise piano, assumendo un’aria tranquilla.
 
-Per favore...Smettete di fare del male agli studenti della Yuei...Verrò con voi, quindi per favore...- disse, gentile ma severa.
 
-Mmmmm, su questo non so proprio cosa risponderti...Ma credo che ormai sia finita- sorrise, osservando il cielo.
 
-Finita...-?
 
La testa le fece male all’improvviso, avvertì una voce allarmata parlarle.
 
Hanno rapito uno studente, a tutti, vi prego, tornate alla baita ed evitate qualsiasi scontro”
 
-Mandalay-san...Avete rapito Katsuki-? alzò la voce Eva.
 
Stava vacillando...Potevano fare quello che volevano con lei, ma il solo fatto che potessere disporre dei suoi compagni in quel modo le fee rimangiare tutto quello che aveva appena detto.
 
-Bhè, ti avevo detto che anche lui era un nostro obbiettivo- disse, con aria innocente.
 
Lo sguardo preoccupato e nervoso della giovane strega non le piacque per niente.
 
-Ah, tanto per la cronaca...Non è che hai intenzione di scappare o giocarci un brutto scherzo, vero-? Sorrise ancora Toga.
 
Eva iniziò a irrigidirsi...
 
-Se non farete del male a nessuno...- cercò di mantenere la calma.
 
“Cos’è questa paura improvvisa che sento?...Non capisco...”
 
-Nè Eva-chan...Non è che non mi fidi di te, però...- la ragazzina sembrò abbassare lo sguardo improvvisamente.
 
Il cuore di Eva iniziò a pulsare velocemente ingenti quantità di sangue.
Sudò freddo.
 
“S-sta per succedere qualcosa...Qualcosa...Qualcosa sta arrivando”
 
Si guardò intorno, annusò l’aria, agitata.
 
“Ma non capisco...Non capisco cosa sia...Che cos’è, questa sensazione terribile? Cosa devo fare...?”
 
-T-Tu...Cosa sta...-!
 
Con la coda dell’occhio la giovane vide del sangue alla sua destra, il tempo sembrò rallentare per alcuni secondi.
I colori smisero di brillare, non sentì più niente.
Un piccolo solletico divenne immediatamente un dolore lancinante.
Ma non riuscì nemmeno a cocentrarsi su quello che sentiva...Riuscì solo a senitre il suo corpo sbilanciato.
Qualcosa...Non era più dove doveva essere.
 
-Missione...La...La...Missione...Finita...Terminata...- un uomo coperto di lacci, bende e cinture da capo a piedi apriva la bocca per parlare con grande fatica.
Bocca che ora abbondava di sangue.
-Abbiamo finito...Il ragazzino è nelle nostre mani-
 
Eva cadde a terra, con gli occhi spalancati.
 
“Non può essere vero...”
 
Vedeva solo quel gruppo di villain parlare tra loro e lanciarle un’occhiataccia ogni tanto.
 
-Aaaah, Moonfish-san! Così l’ammazzi- piagnucolò Toga, nascondendosi dietro Dabi per paura della reazione dell’interpellato.
 
-Bhe, l’importante è che non muoia...Il sangue possiamo fermarlo in qualche modo. Meglio assicurarci che non le vengano in testa stupide idee- disse l’uomo dalle ustioni sul viso, osservando la giovane a terra.
 
-Uhm? Dabi-san? Cosa ti è successo alla gamba-? Chiese la biondina.
 
-Ah? Questa? Ho incontrato un’avversaria piuttosto problematica, sono dovuto ricorrere ai metodi estremi- disse, osservandosi la gamba sanguinante e segnata da profondi segni di artigli.
 
-Se Muscolar non è ancora arrivato deve essere stato sconfitto da qualcuno, quell’idiota- sputò, avvicinandosi ad Eva e immergendo i piedi nella pozza di sangue sotto la ragazzina.
 
Le sue ali tremavano e affogavano nel liquido scarlatto.
Ma ciò che Eva notò immediatamente dopo il dolore...Fu il suo braccio davanti a suoi occhi.
 
“Questo sangue...è tutto mio?” si chiese, impallidendo sempre di più.
 
Gli occhi le si chiudevano piano, come se si stesse addormentando.
Piccoli spasmi scuotevano il suo corpo, ricco di adrenalina.
Dabi si piegò con un ginocchio a terra vicino a lei, prendendola per il colletto della maglia e sollevandola, facendo sgorgare ancora più sangue.
 
-Questa mocciosa...- sussurrò, notando il tremolio delle sue ali.
 
Eva respirava a fatica, era pallida, pareva fatta di porcellana.
 
“Non sono nemmeno...Riuscita a sentirli...è questo...Il loro livello di...Forza?”
 
Sollevò piano la mano per afferrare il polso di Dabi, ma si arrese immediatamente, sentendo il dolore crescere ogni secondo di più.
 
-Andiamo, togliamo il disturbo- disse il villain, gettandosi la ragazza sulle spalle.
 
Come ultima cosa Eva vide il suo braccio artigliato a terra, immerso in una pozza di sangue scarlatto.
 
 
 
 
 
“Mi uccideranno...Morirò...Morirò così?”
 
 
 
 
Non aveva più il braccio destro.
Quando guardava, a ritmo dei passi del villain, la sua spalla, ancora stentava a crederci.
“Quello era, il mio braccio...Non ho più il braccio...Mi uccideranno...Di questo passo, mi uccideranno...”
Non aveva più un braccio.
 
 
 
“Diventerò un eroe”
”Diventerò un eroe, Lia”
“Io...Io riuscirò a diventare un eroe”
”Pensi davvero che io debba vivere?”
“Allora non dovrò cercare un’altra scuola?”
”Diventerai un eroe...Un eroe, capito?”
 
 
 
Gli occhi della giovane si spalancarono di scatto.
Una strana aura nera avvolse l’intero corpo della ragazzina, ormai allo stremo.
Qualcosa, qualcosa sembrava intenzionato a crescere in lei.
Ma non stava cambiando aspetto, non stata diventando una belva: capelli, occhi, artigli e sensi non si intensificarono come erano soliti fare durante i suoi tentativi di controllare la sua unicità.
Era qualcos’altro.
Qualcosa crebbe in lei...Qualcosa mise radici.
In quel preciso momento.
 
 
 
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
”Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”
“Sopravvivere...”

 
 
 
“Sopravvivere...Anche se significa uccidere...”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Kacchan....- Izuku, stremato dallo scontro con Muscolar, cadde in ginocchio, affiancato da Todoroki.
-Lo hanno portato via...- sussurrò Shouto, osservando il nulla che poco prima aveva ospitato il portale del villain.
 
Phantom Snow era in ginocchio, tossiva violentemente.
Aizawa, avvicinandosi, le mise gentilmente una mano sulla grande spalla.
-Va tutto bene, Phantom Snow-san-?
La donna sorrise con un rivolo di sangue sulle labbra.
 
-Si sono attrezzati, contro i Vilesangue- sussurrò, stringendo i pugni.
 
Anche i Pussy cats avevano subito seri danni.
 
-Aizawa-! chiamò allarmata Mandalady, correndo verso i due Pro-heroes.
 
-Che succede-? Chiese Aizawa, senza allontanarsi dalla Vilesangue per assisterla.
 
-Non hanno risposto alla mia chiamata due alunni...Credo che possano essere davvero stati rapiti...- disse preoccupata.
 
Il piccolo Kouta si strinse a Ereasedhead, spaventato.
 
-Cosa-?! Urlò il Pro.
 
-Kacchan...Loro volevano Kacchan e...Sono riusciti a prenderlo- disse Izuku, frustrato per come l’amico di infanzia aveva rifiutato il suo aiuto, preferendo venire inglobato dal portale oscuro.
 
-Non è l’unico a essere scomparso- disse la giovane.
 
Tiger, dalla boscaglia, raggiunse gli studenti radunati intorno ai Pro reggendo una ferita Pixiebob tra le braccia.
-Radunatevi tutti nella baita, potrebbe esserci ancora qualcuno nei pareggi- urlò l’uomo muscoloso, ferito in viso.
 
-Dov’è Eva-chan-? Chiese Kirishima, guardandosi intorno.
 
Kaminari e Jirou fecero lo stesso.
Ojiro mosse piano la coda, tenendosi il braccio ferito.
Tokiyami, aiutato da Todoroki, a malapena riusciva a reggersi sulle gambe.
 
Mandalady si morse le labbra, mettendosi le mani paffute da gatto tra i capelli.
 
-L’hanno portata via...Hanno rapito Toousaka e Bakugo-!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le orecchie di Irisviel si mossero.
 
-Ospiti...-?
 
Shigaraki schioccò la lingua.
 
-Zitta-!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Shinigami di fiori-
Ehila, ehila, ehilaaaaa
Salve a tutti!!
Come previsto non sono riuscita ad aggiornare prima, ma tra una pagina di studio e l’altra questo capitolo è venuto fuori...Ed è anche uno di quelli importanti quindi non potevo pubblicare una porcheria (a meno che lo sia e in quel caso migro via dalla vita).
Comuque...Ecco qua il mio ritiro nei boschi, due cose: avrete notato che mi sono contrata molto solo su quello che Eva ha dovuto passare, mettendo qualche chicca quà e là per far capire comuque cosa stava sucedendo agli altri nel frattempo.
Spero lo abbiate apprezzato, altrimenti sarebbero potuti venir fuori anche due o tre capitoli...E non me la sentivo di annoiare voi lettori con cose che già si conoscevano.
Avrei voluto mettere lo scontro di Izuku e Muscolar...Ma ho preferito di no...Il piccolo Kouta mi fa tanta tenerezza T.T
Ovviamente il villain che ha avvicinato Eva non poteva essere altri che Toga...Dai, veramente, io la adoro XD.
Mi sembrava quella più adatta per lei, così ce l’ho buttata.
Secondo: già da subito, questa saga, si è rivelata abbastanza diversa per me...Ma in particolare dall’apparizione di Moonfish...Si quel coso con solo la bocca scoperta.
Mi è sembrata una saga davvero crudele, il pericolo era reale tra gli studenti e, anche se poi le ha prese XD, al primo attacco dei Villain c’era Aizawa da subito (oh, e anche n.13). Quì gli studenti si sono trovati da soli già dall’inizio e... Quella scena non me la dimenticherò mai, c’èra Moonfish che stava davanti ad una mano mozzata!! (Ora mi sfugge di chi fosse, ma era una cavolo di mano mozzata)!!
Credo che, insieme alla scena del fratello di Iida in ospedale, Ingenium, sia stata una delle più crude (Si...Si me lo ricordo Nomu che fracassa la testa di Shouta, povero sant’uomo T.T).
Quindi mi sono detta, e me lo chiedevo già da un pò quando pensavo a questo capitolo...”Glielo faccio tagliare il braccio?”
E la risposta è stata si...Perchè a causa di quel dolore e a quella paura...Eva farà quel che farà.
Non vedo l’ora di poter pubblicare i prossimi capitoli, davvero <3
Ringrazio tutti coloro che non si arrendono e continuano ad attendere la storia, siete fantastici <3
Ringrazio tantissimo i miei recensori di fiducia e i lettori <3
Irisviel...Eva sta arrivando...Con un braccio in meno, ma sta arrivando.
Scusate per la nota kilometrica, alla prossima e grazie ancora a tutti!
 
P.s Commenti sempre ben graditi ovviamente <3
 
-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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