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Autore: LDstories    01/05/2018    1 recensioni
Prologo: E' pomeriggio, un ragazzo ed una ragazza passeggiano per la città, mano per la mano. Lei 14 anni, lui 16.
E' sera e lei sta piangendo, davanti al computer. Lui le ha scritto che si è fidanzato, ma che non vuole perderla...
Così inizia "Miss Simpatia". Una ragazza, Sofia, che rivive metà della sua storia attraverso Elisa, una ragazza che incontra e in cui, probabilmente, si rivede.
Elisa vivrà, quindi, da ragazza timida nei primi tempi, ma poi avrà le sue esperienze, anche quelle sopra le righe. Non si preoccuperà delle sue bravate, ma queste comporteranno un cambiamento nella sua reputazione. Sia al nord, sia al sud, dove va per una o due settimane, una volta all'anno.
Lì, a un certo punto vedremo Sofia incontrare Mario, con cui avrà una storia passionale e coinvolgente, ma poi? Quando tornerà a casa?
A seguito degli avvenimenti, il suo carattere ridiventerà chiuso, tanto da farle valere un soprannome: Miss Simpatia.
E questo Mario, continuerà, più di Matteo, in assenza e in presenza, a condizionarle la vita, fino a momenti forti e decisioni drastiche.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 4
Elisa si godeva le sue vacanze, senza alcun debito e con una media che sfiorava il 7, incredibile da pensare quando nei primi tempi era data per spacciata.
Queste andarono avanti di dieta drastica, sigarette e giornate “da barbona” con Chiara e Lena, con la quale fumava anche a casa sua, una casa enorme in cui nessuno se ne sarebbe accorto, tanto più nella sua camera al secondo piano, così almeno pensavano, ma furono smentite da un “Vietato fumare” trovato una mattina sulla porta della camera di Lena, scritto ironicamente dalla madre di quest’ ultima.

Quando a Settembre si ritrovarono una nuova professoressa d’Italiano, questa invitò a scrivere un tema sull’Estate trascorsa, su un episodio vissuto, in particolare.
La mente di Elisa non poté che concentrarsi sulle vacanze vissute nel paese nativo dei genitori, in provincia della Basilicata.
Aveva conosciuto Rocco. Un barista molto carino, che, grazie al fidanzato della sorella, che si era delegato per suo conto, le aveva dato il numero.
Accordatondosi sull’uscire insieme, non aveva tenuto conto del fatto che, quella sera, la nebbia aveva deciso di spostarsi dal Nord al Sud, rendendo le sue ore di preparazione inutili, che inoltre le avevano rubato del tempo, ponendola davanti a un evidente, futuro ritardo. Correndo e sudando in maniera indecente, si era dunque trovata dall’altra parte del paese, nel luogo predestinato per l’incontro. Ovviamente, lui ancora non c’era.
Circa dieci minuti dopo era arrivato, mettendola davanti all’appuntamento più imbarazzante della sua vita, cominciato con un: “Allora, prima di cominciare devi sapere che io sono un ragazzo vanitoso, permaloso…” e insomma, altri aggettivi di avvertimento, che, in realtà, su qualsiasi essere umano sarebbero apparsi come segnali di pericolo in strade strette o rovinate.
Non per lei, con cui alla fine scambiò un bacio a stampo.
Già, Davide non l’aveva più sentito dopo quel suo ultimo incontro, o almeno, lei ci aveva anche provato a contattarlo, ma il povero ragazzo era in eterna punizione a causa della sua bocciatura dovuta a una materia. A una sola materia sufficiente: Educazione Fisica.
Va anche detto però che nel suo tema, Elisa, aveva preferito non toccare alcuni punti.
Come ad esempio il fatto che quel bacio a stampo avvenne perché, dopo tanti silenzi imbarazzanti e rimproveri da parte di lui rivolti alla ragazza che ‘guardava la luna’, l’unica cosa che Elisa era riuscita a dire era “ Ma noi adesso dovremmo baciarci? Cioè, tu adesso mi dai un bacio?”
E lui, al contrario di come forse avrebbe detto Davide aveva risposto: “In che modo sarebbe vero?”
“Io, ad esempio potrei prenderti”, e lo fece.
“Potrei baciarti”, e la baciò, a stampo
e a due centimetri dalla faccia le disse:
“Ma cosa ci sarebbe di vero? Cosa di sentito?”
Lei gli avrebbe dato ragione eppure, forse, qualcosa aveva sentito.
Così era nato il loro bacio a stampo, anche se aveva evitato di scriverlo nel tema, così come aveva fatto del: “Io sono una da una botta e via”, gli aveva detto quella frase senza pensarci, non ne conosceva nemmeno il significato, ma per l’amica Alessia appartenevano alla categoria di ragazze fighe, quelle che dicevano così, perciò anche lei voleva apparire forte. Ma appena vista la faccia sbigottita del ragazzo, aveva capito di aver detto qualcosa di grave.
“Ehm, scusami ma qui cosa vuol dire essere una ragazza da una botta e via?”
Era riuscita ad imbarazzarlo: “Mmh, qui vuol dire sai… quelle che passano da un ragazzo all’ altro, facendo… insomma… hai capito, no?”
“Ah no, allora, scusa! Al nord significa un’altra cosa!” Aveva detto, mentre le sue guance erano diventate più rosse di quelle di un pomodoro geneticamente modificato. “Che figura!” aveva pensato.
E aveva anche evitato di dire, che in quella vacanza aveva dato il suo primo vero bacio, a quello che fino a cinque minuti era un suo amico e che dopo il bacio lo era rimasto. Non ricordava bene la sensazione anche perché aveva bevuto qualche birra in più, cosa che la sorella e il cognato avevano nascosto, con sua sorpresa, ai genitori, almeno fino a quando, dopo un litigio, Silvia lo aveva riferito alla madre. Del bacio appunto non ricordava sensazioni a parte la voce dopo, che diceva “Baci bene sai! A parte quando mi hai morso”
Tornata dalle vacanze aveva perso, prima di tornare a scuola, la sua dignità anche davanti a un ragazzo a cui fino poco tempo prima piaceva, dopo il cambiamento fisico del ragazzo cominciava ad apprezzarlo, ma lui non apprezzò la birra enorme che lei e Chiara bevvero in autostazione.
Comunque, la prof di Italiano, per quello che Elisa scrisse nel tema, la prese in simpatia.

Note dell'autrice: Ci avviciniamo al momento in cui dovrò riprendere in mano la mia scaletta, ci avviciniamo al momento in cui dovrò ricominciare a scrivere e non "vivere di rendita". Per questo capitolo, non aggiungo altro. Anzi, solo che rileggendo, mi dispiace non aver fatto trasparire la timidezza, agli inizi, della protagonista. Poi so che ci sono altre cose che non vanno. Grazie comunque a tutti quelli che leggeranno la mia storia :-)
   
 
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