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Autore: Violetta_    03/05/2018    1 recensioni
(Commedia, comico, giallo, introspettivo, slice of life)
Le mirabolanti avventure di una povera ragazza alle prese con la vita di tutti i giorni... o quasi.
***
(Dal capitolo 1)
Sono perseguitata dalla sfiga, dovrei perdere cinque o sei chili, dovrei reiscrivermi in palestra e questa volta frequentarla in modo serio, dovrei ammettere a me stessa che gelato, cereali al miele e nesquik non sostituisce una cena bilanciata e il mio armadio sembra la porta per Narnia.
Ho un incubo: il mio capo.
***
Avvertenze: abbattimento della quarta parete, presenza di parti comiche (alle volte demenziali) e colpi di scena.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Of AU and new characters -Sumire-'
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San Valentino













Che è San Valentino me lo ricordano tutti: i negozi, i cartelloni pubblicitari, le pasticcerie, i bar... persino il ristorante cinese qui all'angolo. Tutti. Meno che le coppie.

Prezzo speciale per due, offerta coppiette, cioccolattini in offerta...



Bleah mi viene la nausea.



Spengo la tv ma visto che il telecomando ha una sua volontà le immagini continuano a scorrere mentre appare la notifica che è stato attivato il timer spegnimento. Quando si dice “reagire a scatto ritardato”.
Mi sdraio sul letto e mi metto a fissare un punto indefinito del muro bianco con qualche piccolo alone grigio e alcuni rimasugli di scotch, vecchie prove che un tempo la stanza era tappezzata di poster.



Sono passati sei giorni.



Kankuro ha provato a mandarmi qualche messaggio ma non ho risposto.
Ha provato a cercarmi in ufficio, ma dopo la loro litigata, Gaara ha dato ordine alla vigilanza di non farlo salire. E non sa dove abito.
Non penso che chiederebbe a Matsuri, non ha molta confidenza con lei.

Mi rigiro portando una mano alla fronte.



Parte tra due settimane...



Scuoto la testa e stringo i pugni con forza.



Stronzo bugiardo ipocrita.



Non è la prima volta che qualcuno mi prende in giro ma al tempo ero ingenua e lui sembrava la cosa più bella che potesse capitarmi.

Mi metto una mano sugli occhi.



Credevo di essere diventata più furba da allora.



Mi mordo il labbro inferiore.



E invece sono sempre la solita idiota.





*






Dopo un paio d'ore dove la tv non solo non si è spenta ma mi propina insistentemente solo pubblicità con cioccolatini contenenti aforismi melensi e film da diabete, il pc mi spamma proposte di viaggi per due e offerte telefoniche alla “parla infinitamente con tuo ammmore” quindi decido di portare il culo fuori di casa prima di spaccare qualche oggetto contro il muro.



E tu, telecomando dimmerda, sei in cima alla lista.



Vado nell'unico posto dove non ci sono tutte queste stronzate.

<< Buongiorno Sumi >>
<< Ciao Sasori. Ho bisogno di sangue >>

Lui ridacchia ma non fa commenti, si limita ad allungarmi un picchiaduro ed uno spara tutto a noleggio.

<< Questi possono andare bene? >>
<< Direi che per iniziare possono bastare >>

Annuisce capendo che deve rincarare la dose.

<< Ho anche altri articoli interessanti, anche qualche vestito. Tu porti la XXXL giusto? >>
<< Stronzo >>

Ridacchia di nuovo.

<< Vado un attimo in magazzino >>

Mentre attendo il mio bottino mi suona il telefono.



Dei Dei :3



<< Si? Ehi... non eri andato a rimorchiare? Ok... No, non sono a casa... ok... si però calmati. Sono nella settima strada dentro il negozio di videogiochi >>

Dopo un paio di minuti mi raggiunge.

<< Sumi? >>
<< Ehi sono qui al bancone >>

Il ragazzo si avvicina guardandosi intorno con aria incuriosita.
Lui non va matto per posti come quelli, come dice lui “è troppo poco sofisticati”.

<< Come fai a passare il tempo in posti come quest... >>
<< Ehi ho trovato una vecchia compilation di demo. Ti senti nostalgica? >> domanda Sasori rientrando dalla porta dietro il bancone.

Deidara si mette a fissare il proprietario con insistenza.

<< Deidara lui è Sasori. Sasori, il mio amico Deidara >>

Li presento ma sembra che non mi stiano ascoltando.

<< Salve... >> dice Deidara.

Alzo un sopracciglio.



Oddio no... conosco quel tono di voce.



<< Ciao biondo >> dice Sasori.

Porto indietro la testa.



Questo tono invece mi è nuovo.

E poi che sono quegli sguardi?



<< Ok Dei Dei... andiamo? >>

Continuano a guardarsi in modo piuttosto inquietante.

Batto le mani davanti a loro.

<< Allora ce ne andiamo? >>
<< Come? Ah si ok andiamo... Ciao Sasori >> dice allungandogli un foglietto.
<< Ci sentiamo Dei Dei >> dice rigirandosi il suo biglietto da visita tra le dita.

Usciamo dal negozio e ci incamminiamo senza una meta precisa.

<< Che amici simpatici che hai >> dice ancora con quel tono di voce ambiguo.
<< Potrebbe essere tuo padre! >>
<< L'età è un concetto relativo mon cherì >>

Annuisco poco convinta e basta questo piccolo momento di guardia bassa per far corrugare la fronte del biondo.

<< Sumi che hai? È da qualche giorno che mi sembri giù di corda >>
<< Ma no... tutto ok >>
<< Non raccontarmi stronzate >>

Provo a deviare il discorso un paio di volte ma, sotto l'insistenza di quell'irritante creatura, alla fine cedo.

<< Quel ragazzo era... era... >>
<< Era qualcosa di più di un amico? >>

Deglutisco.

<< Decisamente >>




*




Mercoledì. Finisco di impilare gli ultimi moduli e busso alla porta del mio capo.

<< Mr. Sabaku? >>

Lui si degna di alzare la testa dal suo computer. Miracolo!

<< Vado dalla Signora Sabaku signore >>

Lui annuisce e rificca la testa dentro il pc.

<< Buon pomeriggio >>
<< Anche a lei signore >>

Karura mi accoglie sempre con molta dolcezza ed entusiasmo.

<< Ciao tesoro. Dammi un besito avanti >>

L'abbraccio forte ma mi sento un po' a disagio. Non sembra essere a conoscenza del litigio.

<< I dottori hanno detto che sto meglio ultimamente ed in effetti mi sento più in forze >>
<< Mi fa tanto tanto piacere >>
<< Sai ieri sono stata al circolo di lettura, quello con quelle vecchiette pettegole che usano i libri come scusa per bere e giocare a carte >>
<< Non hai bevuto spero. Sai che ti fa male >>
<< Ho preso solo mezzo bicchiere di vino bianco, e non l'ho nemmeno finito. Dovete stare tranquilli, sono solo un po' cagionevole non in fin di vita >>
<< Dovete? Per caso Mr. Sabaku le ha detto qualcosa? >>

Lei annuisce e io mi ritrovo felice nel pensare che Gaara si preoccupa per la madre come una persona normale.

<< Si. Ieri Kankuro è venuto a trovarmi e si è preoccupato quando mi ha visto con quel calice in mano >>

Ah. Ti pareva.

Gaara che si comporta come una persona normale. Ma che vado a pensare?

Oh no aspetta. Kankuro è venuto a trovarla. Oh-Oh.

<< Beh... è un figlio preoccupato >> dico avvertendo un po' di disagio.

<< Si, lui si preoccupa sempre per me, e anche per Temari... è sempre stato un po' iperprotettivo >>

Io cerco di ascoltarla ma la mia testa vaga altrove.



Le avrà parlato del nostro litigio? E' a conoscenza della situazione?

Dio... odio quando mi sale l'ansia....



<< Ah nulla di importante >>

Lei mi guarda seria.

<< Sumy. Devi riuscire ad avere un pizzico di fiducia in più. E non lo dico perché stiamo parlando di mio figlio. Tu sei una ragazza dolcissima e piena di qualità. Saresti più felice se ti aprissi di più col prossimo >>

Adesso provo un tipo di disagio diverso. Non mi aveva mai parlato con tanta franchezza e sembrava che volesse dirmi quelle parole da molto tempo.

<< Ma io lo sono Karura, ho degli amici e... >>
<< Tu hai paura di impegnarti >>



Noooo Karura ti prego non scadermi in questo orribile cliché.



<< Ma no... figurati >>

Non capisco se sa del nostro litigio oppure no.

<< Come vuoi >>
<< Sto Bene Karura. Davvero >>

D'un tratto prendo coraggio. Insomma conosco questa donna da anni e poi è stata lei a cominciare.

<< Comunque dato che stiamo parlando con franchezza... perchè non mi dici cosa è successo ai tuoi figli? Il loro rapporto mi sembra un po' … freddo >>

E' un azzardo quello che sto facendo. Ma in fondo che male c'è?

Dopo un primo momento di titubanza la donna si mette a parlare di loro.

<< … Kankuro è sempre stato un tipo impulsivo. Passionale. Ribelle. Un tipo caliente come suo nonno >> Ride << o come me prima... >> dice con una punta di rimorso.

Assottiglio lo sguardo perplessa.

<< Sai … >> inizia a dire con lentezza, come se stesse cercando con accuratezza le parole da dire << Rasa, mio marito, era un tipo dolce quando ci siamo conosciuti... era pieno di attenzioni e premure. Lavorava presso una delle aziende più piccole di mio padre e ci siamo conosciuti ad una festa aziendale... avevo sedici anni e lui venti >>


Si versa una tazza di tè ed inizia a sorseggiarla lentamente

<< Ci siamo sposati non appena ho compito la maggiore età e in poco tempo lui ha preso la gestione delle aziende. Mio padre era così orgoglioso di avere un degno erede, né io né mio fratello avevamo intenzione di prenderci cura di una tale responsabilità >>

Karura mi aveva accennato una volta di avere un gemello. Un cardiochirurgo mi pare.

<< ...non appena è diventato presidente Rasa è... è cambiato. E' diventato piuttosto distaccato.
Quando sono nati i nostri primi due figli era freddo, quasi infastidito dalla loro energia >> la vedo ridere in modo amaro << Io pensavo che fosse normale, in fondo aveva una marea di responsabilità ed una famiglia da mandare avanti, ma mi dispiaceva per i bambini, giocavano quasi sempre da soli, soprattutto Kankuro che stava tutto il giorno davanti a degli aggeggi elettronici >> fa una piccola pausa << Con Gaara è stato diverso. Abbiamo aspettato un po' di più prima di riprovarci, è stata una decisione.. ponderata >>


Parla come se quelle parole le fossero state dettate.

<< Gaara è sempre stato il pupillo di mio marito. Calmo, riflessivo. Rasa lo viziava. Era l'unico ad avere l'accesso allo studio... Credo che lui senta tutt'ora il peso di quell'onore. Di essere all'altezza delle aspettative del padre >>


Vedo che fa fatica a reggere la tazza quindi gliela tolgo dalle mani con la scusa di metterle altro tè.

<< Dev'essere stato molto difficile per loro affrontare gli ultimi anni >> dice guardando un punto indefinito nel vuoto.
<< Perché gli ultimi anni? >>

La vedo guardarmi ma il suo sguardo è vacuo, assente. Dura solo pochi secondi, subito dopo riprende lucidità.

<< Si... no. È complicato >> per un istante vedo il panico nei suoi occhi e immediatamente dopo sorride << Oddio ti devo aver tediato con questa storia... uuuh così triste >> ridacchia in modo strano. È tesa e si vede << Ovviamente non è stato tutto così brutto cara, sto esagerando. Devono essere i farmaci... >>

È nervosa, molto nervosa. Come se avesse rivelato troppo.

Si alza in piedi e si sistema la vestaglia di seta.

<< Adesso sarà meglio che io vada a riposare cara. Mi sento parecchio stanca >>


Annuisco senza essere molto convinta

<< Ok Karura... come preferisci >>
   
 
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