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Autore: Mimi18    03/07/2009    3 recensioni
1. Your touch is what I'm missin', JiraTsu (Auguri Paccy!);
2. Touch me, now, SasuSaku (Auguri Ale! *_*);
3. Our secret garden, NaruSaku (Auguri amykettaH!! *_*);
4. Come cercare un ago in un pagliaio, SasuHina. Terza classificata al contest His/Her bag indetto da Stray cat eyes.
5. Principe azzurro all'improvviso, ShinoShiho - ShikaIno. Seconda classificata al contest I'm (not) a romantic man indetto da superkiki92.
6. Ti dono il mio cuore, ShikaIno. Prima classificata al contest la fuitina (!) indetto da superkiki92.
[Raccolta di Flash!Fic e OneShot non legate tra loro; generi e rating variabili. CONCLUSA]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Come cercare un ago in un pagliaio – o la bella Cenerentola.

 

L’aveva vista di sfuggita: una pochette azzurra che sbatacchiava contro il fianco al ritmo della camminata da ballerina.

L’aveva colpito particolarmente quella borsa così fuori moda, poco vista alle ragazze di quei tempi.

L’aveva incuriosito.

Ma, quando si era allontanato dal bar per poter vedere meglio quella ragazza, lei era sparita in mezzo alla folla, come per magia. Quasi fosse uno scherzo, una sfida.

Una sfida a ritrovare quella fanciulla.

Una sfida che lui, ovviamente, aveva accettato.

 

«Allora fammi capire meglio», borbottò Naruto Uzumaki grattandosi il mento pensieroso, mentre strizzava gli occhi azzurri in un evidente tentativo di capire qualcosa. Saske Uchiha, in piedi di fronte a lui, sbuffò contrariato, già abbastanza in imbarazzo per la situazione venutasi a creare.

«Per la millesima volta, usuratonkachi...ho visto una ragazza », sbottò il moro, in un tono poco colloquiale, che si adattava benissimo all’espressione funerea del viso pallido.

Naruto annuì con un'espressione mista tra il perplesso e lo stupito: Sasuke Uchiha, suo migliore amico/nemico dalla seconda elementare, asso nello sport e nello studio, popolare, ma disinteressato alle donne...colpito da una di loro?

«Si può sapere a che stai pensando?», domandò Sasuke, infine, arrendendosi di fronte all’ignoranza dell’amico biondo, arricciando poi le labbra quando l’altro gli espose i suoi pensieri.

«Non capisco come uno con la testa sulle spalle come te possa essersi infatuato – alla parola, la tempia di Sasuke pulsò – di una ragazzina mai vista...magari è pure brutta!», decretò l’Uzumaki, spalancando le braccia in segno enfatico, sputando le ultime parole come se fossero la questione principale di tutta quell’assurda faccenda.

«Ti ho già detto sette volte il perché, Uzumaki.», Sasuke si sforzò alla bell’e meglio per non saltare al collo di Naruto e prenderlo a pugni, «Non è lei ad avermi colpito, ma la sua borsa!»

Il biondo inarcò un sopracciglio alla risposta – già sentita – dell’altro.

«Per caso la vuoi per te?»

Il rimbombo della sberla che Sasuke gli diede sul capo fece spaventare una coppia d’innamorati, intenti a baciarsi pochi metri più in là: se ne andarono seccati, mentre la ragazza dai quattro codini biondi gettava occhiate assassine in direzione dei due colpevoli.

«Senti lascia perdere, ok?», borbottò Sasuke girando i tacchi, dirigendosi verso l’uscita del parco.

Naruto si puntellò sui talloni, spostando per una manciata di secondi il peso del corpo da una gamba all’altra. Poi, preso dal nervosismo, lanciò un urlo che fece fermare Sasuke.

«Voglio dieci porzioni di ramen, teme!»

 

* *** *

 

«Hinata, è da un’ora che non spiccichi parola. Che diavolo hai?», una ragazza intenta ad osservare con criticità lo stato dello smalto con cui aveva leccato le unghie il giorno prima pose quella domanda con una gentilezza inesistente ad una ragazzina dai capelli corvini seduta accanto a lei.

Quest’ultima sussultò spaventata, portando gli occhi di un grigio quasi bianco sull’amica.

«S-scusa, Ino-chan», sussurrò pentita facendo assottigliare gli occhi azzurri della bionda.

«Non c’è nulla di cui ti devi scusare. Dio, Hinata, quando avrai un uomo ti farai trattare come uno zerbino?», domandò Ino sollevando gli occhi al cielo e poggiando un braccio alla panchina, sfiorando le spalle di Hinata.

La ragazza dai lunghi capelli corvini sospirò, accarezzando con un gesto distratto la pochette azzurrina che teneva appoggiata alle gambe magre, coperte da una leggera gonna di seta.

Quella pochette era un regalo fattole da sua madre, Hanako, appena prima che questa spirasse l’ultimo respiro.

Era un po’ scucita, dall’aria trasandata e vecchia, ma era perfettamente adatta a lei, nella sua semplicità, poco appariscente com’era.

«Non è ora che ti procuri una borsa un po’ più alla moda?», chiese Ino captando il gesto dell’amica, con un tono disinteressato: sapeva bene che a Hinata la moda non importava granché; finché si trattava di magliette o jeans lasciava fare tutto ad Ino, ma la biondina non aveva mai avuto il permesso di toccare quella pochette. Per Hinata era quasi un gioiello.

«No, direi di no, Ino-chan», disse con voce sicura la ragazza dagli occhi più particolari che Ino avesse mai visto, sorridendo leggera ed educata in direzione dell’amica.

La bionda non ribatté nulla, portandosi un’unghia smaltata di nero alla bocca, iniziando poi a mangiucchiarla distrattamente. Il nasino dritto era distorto in una brutta smorfia, mentre sembrava concentrata su qualcosa.

«Mah. Sicuramente a questo mondo ci sarà un uomo disposto ad accettare questo tuo lato anti-estetico, Hinata-chan», proclamò infine la Yamanaka con un bel sorriso sul volto da barbie, stringendo l’amica in un veloce abbraccio: non era una tipa granché affettuosa, lei.

 

* *** *

 

«La borsa è come quella?», domandò per quella che poteva essere la settantaquattresima volta Naruto, indicando maleducato una borsetta di pailettes blu scuro appartenente ad una donna a braccetto con quello che, probabilmente, doveva essere suo marito.

Sasuke storse le labbra alla vista dei capelli sparati in aria dell’uomo, scuotendo il capo in segno di diniego per l’ennesima volta.

Era quasi un’ora e mezza che i due ragazzi passavano in rassegna ogni singola ragazza con borsette azzurre o simili; Naruto aveva già fatto due figuracce: la prima con una giovane dai capelli color cioccolato in compagnia del Presidente dell’associazione studentesca della loro scuola, Neji Hyuuga. Aveva afferrato la borsetta [rosa!] della ragazza, mostrandola con un espressione di trionfo verso l’Uchiha.

Si era meritato un pugno dall’accompagnatrice del presidente che, ovviamente, non aveva mancato di fulminarlo con occhi glaciali.

«Sembrate due maniaci», aveva sibilato quando i due avevano spiegato l’intera storia, facendo intendere a Sasuke quanto fosse caduto in basso: quello era un comportamento da Uzumaki, non suo.

«Uzumaki, è azzurra e di stoffa. Credo, almeno», borbottò Sasuke non facendo caso all’occhiataccia che la donna indicata dal biondo lanciò loro: si era quasi abituato.

«Non ce la faccio piùùùùù!», strillò allora Naruto portandosi le mani fra i capelli spettinati e alzandosi in piedi. Fletté le ginocchia piegate per più minuti, gemendo per il leggero dolore, per poi guardare il moro dritto negli occhi.

«Io vado a mangiare qualcosa. Chiamo Shikamaru e gli altri, così dopo ci daranno una mano», sbottò senza entusiasmo e voltando le spalle a Sasuke, che annuì distrattamente.

Non che gli importasse granché, ma non era propriamente contento che Naruto sbandierasse ai quattro venti di quella sua improvvisa pazzia; già sentiva la chiara voce di Kiba Inuzuka additarlo come il maniaco delle ragazzine con pochette.

Sbuffò spazientito e chiuse gli occhi color pece, massaggiandosi la testa che pulsava fin troppo forte per i suoi gusti.

Non sapeva esattamente perché si stesse dando così da fare. Di ragazze ne poteva avere quante voleva, dalla più frivola a quella innamorata pazza. Non gli erano e non sarebbero mai mancate ai suoi piedi. Era inutile negare che Sasuke Uchiha possedesse una bellezza quasi femminile, di quelle che ti colpiscono alla prima occhiata.

Ma a lui quelle oche non piacevano: fissate per il vestiario, il cui unico problema era l’abbinare la maglietta ai pantaloni e con unghie da strega [aveva un'avversione per gli artigli].

Gli sembrava quasi assurdo che, finalmente, qualcuna non avesse quel pensiero al primo posto nella mente: per quello la pochette di stoffa l’aveva colpito; non per la bellezza o per altro, ma per il fatto che fosse fuori moda.

Era pura curiosità, la sua; voleva semplicemente scoprire chi fosse quella ragazza. Non amarla, sposarla ed averci dei figli, come pensava Naruto. Magari non c’avrebbe nemmeno parlato, visto il suo non saperci fare con le donne.

Fu con un lampo che, quando riaprì gli occhi sul mondo, vide la borsetta incriminata passare di fronte a lui. Senza pensarci, le andò dietro, afferrando per un braccio la proprietaria.

 

* *** *

 

Kiba Inuzuka scoppiò in una risata sguaiata quando Naruto ebbe finito di esporre l’avventura vissuta qualche mezz’ora prima in compagnia di Sasuke.

S’imbronciò per un secondo, sentendosi colpevole: in fondo, Sasuke non aveva mai confidato a nessuno i suoi intimi segreti, se non quando alle elementari Naruto aveva bagnato il letto, o quando aveva baciato in terza media due ragazze alla stessa festa, o quando...bhè, no, non si pentiva affatto di aver fatto passare il suo amico per un pazzo.

«Non vedo cosa ci sia da ridere», borbottò una ragazza dai capelli color pesco fissando i ragazzi in cagnesco; Naruto sorrise addolcito, cingendole poi le spalle con un braccio.

«Sakura-chan, lo stiamo solo prendendo un po’ in giro», esclamò con allegria, mentre la fanciulla in questione storceva il nasino coperto di lentiggini stizzita: Sasuke era il suo migliore amico e primo amore, nonostante ora avesse una storia felice con Naruto; non le andava di sentire quelle battutacce su di lui!

«Con quell’espressione la tua fronte sembra ancora più grande, Sakura», proclamò con un ghigno la voce perfida di Ino Yamanaka, appena entrata nel bar dopo la chiamata di Choji.

La bionda s’accomodò come se nulla fosse accanto a Kiba – che la osservava manco fosse una Dea – e lasciò cadere a terra la grande borsa violacea, che subito catturò l’attenzione di Naruto.

Questi, resosi conto del colore, sospirò rassegnato, lasciandosi andare sulla sedia ed appoggiando la nuca contro la spalla di Sakura.

«Porcellino, tappati quella boccaccia», sibilò la rosa assottigliando gli occhi verso la bionda che, come se nulla fosse, fece un cenno di muoversi verso qualcuno alle spalle dei ragazzi.

Tutti si voltarono incuriositi, notando poi la figura minuta di una ragazzina dai capelli corvini che si torturava in un chiaro segno di nervosismo gli indici delle mani

Sakura sorrise intenerita, dimenticando completamente l’arrabbiatura verso Ino.

«Hinata-chan!», esclamò con allegria facendole posto fra sé ed Ino, dandole poi un leggero bacio sulla gota arrossata.

I ragazzi inarcarono un sopracciglio perplesso ed Ino la presentò velocemente, addentando poi una delle pizzette ordinate da Shikamaru, seduto di fronte a lei, che borbottò un impercettibile mendokuse che la fece sorridere.

«Di che si parlava?», domandò una volta deglutito, inchiodando gli occhi in quelli così simili ai suoi di Naruto. Hinata, lì accanto, aveva appena pensato ad una possibile parentela fra quei due ragazzi somiglianti, se non fosse stato per la pelle di diversa tonalità.

«Sasuke Uchiha sta cercando Cenerentola», la informò Kiba con un sorriso accattivante che Ino ignorò; Shikamaru, di fronte a loro, spense la sigaretta nel posacenere, ghignando sotto i baffi.

«Sta cercando una ragazza con una pochette azzurrina», spiegò con più chiarezza Choji mentre finiva le patatine fritte ordinate in precedenza.

Ino inarcò un sopracciglio albino perplessa, per poi afferrare la borsetta poggiata sulle gambe di Hinata.

«Una pochette tipo questa?», chiese curiosa, mentre le bocche dei ragazzi si spalancavano e Naruto afferrava Hinata per le spalle, stupefatto.

 

* *** *

 

Gli occhi di Sasuke furono coperti per l’ennesima volta dalla sua mano, mentre imprecava sottovoce.

Era stato ad un passo così dallo scovare Cenerentola, ed invece si era trovato faccia a faccia con una bionda dal viso scontroso e quattro ispidi codini sulla nuca. Bella sì, ma con lo sguardo più seccato del mondo.

Ovviamente si era scusato con un borbottio confuso, decretando che quella non era esattamente la ragazza con la pochette azzurra che aveva intravisto fuori dal bar, data la mancanza della camminata da ballerina.

Quasi quasi rinunciava. Insomma, era ad un passo dal pensare che si fosse immaginato tutto, pochette, camminata, gambe snelle e ragazza.

Era un po’ come un sogno ad occhi aperti, forse; o una proiezione del suo desiderio di trovarsi una ragazza terra, terra.

Sbuffò di nuovo, mandando a quel paese il cellulare che aveva iniziato a suonare con insistenza.

Lo estrasse dalla tasca, e strizzò gli occhi quando lesse il nome di Naruto sul display lampeggiante.

«Che diavolo vuoi?», sbottò scontroso pigiando il tasto con la cornetta verde.

Naruto urlò qualcosa, dall’altra parte, che gli fece spalancare gli occhi.

Boccheggiò per un secondo, per poi sorridere soddisfatto e calmarsi, appoggiando un braccio sulla panchina.

«Naruto?», il silenzio dall’altro capo lo fece proseguire imperterrito, «Come cammina?»

 

«Che ne so io?!», sbottò Naruto facendo sussultare Hinata, a pochi passi da lui.

Ino, che aveva udito tutta la conversazione, la esortò a camminare, certa che Sasuke Uchiha avesse trovato la sua Cenerentola, dopo anni ed anni da vita da single – sprecato, a detta sua.

Naruto spalancò le labbra rosse, urlando poi un “SEMBRA UNA BALLERINA, ‘TEBAYOOO!”.

 

Sasuke fissò la giovane di fronte a lui con un sopracciglio inarcato: si era aspettato di tutto, ma non una fanciulla come Hinata Hyuuga.

Con le dita che giocherellavano nervose con la cinghia della borsetta, gli occhi che saettavano a destra e sinistra senza mai soffermarsi in quelli di Naruto e la frase balbettata con cui si era presentata gli avevano tolto ogni capacità di esporre parola.

Ma non era solo per quello: la borsetta era lì, bella in vista, stretta da un pollice bianchissimo e piccolo come quello di una bambina di dieci anni, con le sue scuciture e la sua imperfezione, dall’aria vecchia e usata. Gli piaceva.

Con uno sbuffo portò una mano a scostarsi un ciuffo di capelli corvini, per poi chinarsi sulla giovane e porgerle una mano.

«Piacere di conoscerti, Hyuuga-san», le aveva detto con fare scontroso, facendo arricciare le labbra perfette e macchiate di lucidalabbra di Sakura, dietro di sé.

Hinata afferrò con titubanza la mano che Sasuke le porgeva, sentendo contro la sua schiena gli sguardi di fuoco di Ino, probabilmente segni di incoraggiamento.

«P-piacere...Uchiha-kun», balbettò arrossendo.

Il ragazzo sbatté le palpebre un paio di volte prima di parlare di nuovo.

«Non male la tua borsa.»

 

«C-cos’è questa, Sasuke-kun?», domandò Hinata accennando ad una pochette color pesco che il ragazzo le stava porgendo.

Lui scrollò le spalle indifferente, mentre con le dita accarezzava la mano fredda di Hinata, appoggiata sul legno umido della panchina.

«Una pochette. Quella che hai è un po’ consumata», borbottò accarezzandosi una guancia, osservandola di sottecchi.

Lei sbatté per un secondo le palpebre, indecisa. Ma poi le labbra le si piegarono in un sorriso, e girò il viso verso il ragazzo che mantenne lo sguardo sotto l’intensità di quegli occhi.

«Grazie mille, Sasuke-kun. La terrò con cura»

Baciarla, in quel momento, sarebbe stato facile per lui; tuttavia si limitò ad un buffetto sulla guancia, mentre il cuore di lei iniziava a battere forte.

 

«Cambierò questa pochette solamente quando un’altra persona importante sarà in grado di eguagliare l’affetto che provo per mia madre, Ino-chan»

 

Note finali poco serie e poco chiare:

Ho trovato questa Fic per caso nella mia cartella, l’ho riletta e mi è piaciuta. È frivola, leggera, quella che molti definirebbero leggermente infantile. Lo è? Chissenefrega. A me piace.

Mesi fa questa OneShot si classificò terza al contest His/Her bag indetto da Stray cat eyes. Ne fui contentissima, ma non saprei dire perché, mi scordai di postarla.

Ringrazio le persone che hanno recensito la precedente OneShot, ossia: Hicchan, Lee, Hika_chan, Hachi92, Fallen Star, Terrastoria (Ale!**), Ale (**), Lalani, Zoe chan e Kaho.

Fatemi sapere che ne pensate di questa...se ne avete voglia.

Mì.

   
 
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