Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: AminaMartinelli    04/05/2018    0 recensioni
Sebastian è un angelo del Primo Cerchio, un possente Angelo Soldato dell'Esercito Celeste troppo sensibile alle sofferenze umane. Incline alla ribellione riceverà una punizione esemplare: un esilio sulla Terra, il pianeta che tanto lo attira. Qui incontrerà la sua Nemesi: James Moriarty, consulente criminale, l'uomo che lo sconvolgerà e metterà in discussione tutte le certezze dell'angelo. Sebastian riuscirà a salvare quell'anima inquieta o Jim sarà la sua dannazione?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sebastian Moran
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando le luci dell’alba cominciarono a filtrare attraverso le pesanti tende del salotto, stavano ancora parlando o meglio: Sebastian stava descrivendo a Jim il suo arrivo sulla Terra e il momento in cui lo aveva visto per la prima volta. Jim, dal canto suo, si limitava ad ascoltare con estrema attenzione, soppesando ogni parola che l’altro pronunciava, studiandone le espressioni, cercando di cogliere ogni possibile indizio di menzogna o di follia nel viso di Sebastian senza peraltro trovarne. “Avevo ragione” – disse quando l’angelo smise di raccontare – “è stato molto interessante ascoltarti. Decisamente sorprendente, il tuo racconto.” “Mi credi, ora? Non come prima: mi credi veramente?” – Sebastian fu sorpreso da quanto gli interessasse essere creduto da Moriarty, consapevole del fatto che non fosse per paura della fine che aveva minacciato di fargli fare. James si passò una mano sul viso come per cancellare la stanchezza e gli rivolse un impercettibile sorriso. “Devo ammettere che di tutte le storie assurde che ho sentito questa è in assoluto la più assurda…” - la delusione che comparve sul viso di Sebastian lo fece affrettare a concludere la frase – “ma ti credo, davvero.” – non riusciva a capire perché fosse tanto deciso a tranquillizzarlo, che gliene importava, dopotutto? Ma quando Sebastian chiuse gli occhi e si lasciò andare ad un sospiro di sollievo, aprendo le labbra ad un sorriso sereno James smise per un attimo di respirare: quel ragazzo emanava una luce soprannaturale, quando sorrideva. “Grazie.” Jim lo squadrò: “Di cosa?” Sebastian inclinò leggermente la testa di lato: “Di avermi ascoltato, di credermi.” “Stammi a sentire, Seb, conosco ogni sfumatura del male, ogni forma di falsità e menzogna, il mio non è un atto di fede: è il risultato di un attento studio di tutto ciò che hai detto, di ogni tuo movimento, cambio di tono, di espressione e se l’ho fatto è stato esclusivamente perché ci tenevo a scoprire la verità su di te, non certo per gentilezza. Non ringraziarmi. Non ne hai motivo.” L’angelo però non sembrò deluso dalle parole di Jim: una sola cosa lo aveva colpito di quella risposta: “Come mi hai chiamato?” Moriarty stava per alzarsi ma si bloccò. “Seb. Perché?” “Mi piace.” “Ne sono lieto ma…Seb, io non ti accontenterò.” “In cosa?” “Il motivo che ti ha spinto a seguirmi. Non mi importa chi tu sia, angelo o demone, non cambierò il mio stile di vita. Il massimo che farò sarà non tentare di eliminarti e non farti picchiare a sangue prima di cacciarti da casa mia.” Fu Seb ad alzarsi: “Lo so. Ho capito chi sei e non ho nessuna aspettativa su di te. Ma dovevo provarci: il beneficio del dubbio si concede a chiunque.” Quelle parole colpirono Jim più del dovuto: Sebastian aveva ragione a non aspettarsi nulla di buono da lui ed era un bene che se ne fosse reso conto ma, inaspettatamente, la facilità con cui aveva rinunciato a farlo cambiare gli provocò un sottile dispiacere, una breve ma dolorosa fitta al centro del petto. Per un attimo nella mente di Jim saettarono pensieri e ricordi, in rapidissima sequenza. Serrò gli occhi e scosse la testa poi si alzò, facendo leva sui braccioli della poltrona, e si piazzò davanti all’angelo infilando le mani nelle tasche dei pantaloni e alzando la testa, affrontandolo con tutto sé stesso, sentendo il dispiacere trasformarsi rapidamente in rabbia: “Adesso sparisci, prima che cambi idea sulla tua sorte.” Sebastian indietreggiò di un passo. “James…” “Non ti ho autorizzato a chiamarmi per nome. Vattene. E ricorda che farai meglio a non incrociare la mia strada un’altra volta, o testerò personalmente la tua invulnerabilità.” “Certo…non succederà.” – l’angelo voltò le spalle a Jim e si allontanò così velocemente che lui non riuscì nemmeno a seguirlo con lo sguardo. Aveva fallito. Sebastian non riusciva a pensare altro. Si maledisse mentalmente per quelle parole: che gli era saltato in mente? Perché si era lasciato prendere dalla delusione per l’affermazione di Moriarty, reagendo a quel modo stupido e precludendosi così ogni possibilità di far breccia in lui? Cosa si aspettava? Che il suo “eccezionale racconto”, come Jim lo aveva definito, provocasse in lui una immediata conversione? Era stato presuntuoso e avventato. Orgoglio e autocompiacimento sarebbero stati la sua rovina, quante volte Areian lo aveva avvertito? Ma lui non lo aveva mai ascoltato, perché era convinto di sapere esattamente cosa faceva, ma anche perché non gliene era mai importato veramente. Ora invece avrebbe tanto voluto poter tornare indietro, cancellare quella risposta idiota e recuperare la speranza di poter accendere, un giorno, una piccola luce nelle tenebre di quel cuore, nella vita di quell’uomo che per un istante gli era sembrato un ragazzo disperato, ferito e deluso. Dal canto suo James ci aveva messo un po’ a far sbollire la rabbia che quel giudizio gli aveva suscitato, sebbene non riuscisse a spiegarsene la ragione. Non gli era mai importato di alcun giudizio, non aveva mai dato peso all’opinione degli altri e non avrebbe certo cominciato ora solo perché aveva incontrato un angelo, per quanto bello e affascinante potesse essere. Tornasse pure da dov’era venuto, nel suo inutile paradiso: non c’era posto per uno stupido angelo nella sua vita, nel suo lussuoso inferno. Ma le loro strade erano destinate ad incrociarsi di nuovo: il destino non molla la presa quando vuole intrecciare due vite tra loro. Una mattina di alcune settimane dopo il loro complicato incontro Jim e Seb si trovavano nella stessa zona di Londra, per motivi opposti. Il primo era andato a fare di persona il sopralluogo di una futura scena del crimine, il secondo aveva avuto la sensazione che proprio in quel posto sarebbe successo qualcosa e si sentiva in dovere di controllare. Quando Sebastian lo vide gli sembrò che tutto si fermasse, intorno a lui.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: AminaMartinelli