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Autore: LDstories    04/05/2018    1 recensioni
Prologo: E' pomeriggio, un ragazzo ed una ragazza passeggiano per la città, mano per la mano. Lei 14 anni, lui 16.
E' sera e lei sta piangendo, davanti al computer. Lui le ha scritto che si è fidanzato, ma che non vuole perderla...
Così inizia "Miss Simpatia". Una ragazza, Sofia, che rivive metà della sua storia attraverso Elisa, una ragazza che incontra e in cui, probabilmente, si rivede.
Elisa vivrà, quindi, da ragazza timida nei primi tempi, ma poi avrà le sue esperienze, anche quelle sopra le righe. Non si preoccuperà delle sue bravate, ma queste comporteranno un cambiamento nella sua reputazione. Sia al nord, sia al sud, dove va per una o due settimane, una volta all'anno.
Lì, a un certo punto vedremo Sofia incontrare Mario, con cui avrà una storia passionale e coinvolgente, ma poi? Quando tornerà a casa?
A seguito degli avvenimenti, il suo carattere ridiventerà chiuso, tanto da farle valere un soprannome: Miss Simpatia.
E questo Mario, continuerà, più di Matteo, in assenza e in presenza, a condizionarle la vita, fino a momenti forti e decisioni drastiche.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 19
"Avrei solo voglia di morire.

Non ce la posso fare,davvero. É successo un casino.
Sabato ero alla grigliata di un amico/compagno di classe (Fabio) conoscevo solo lui,l'Ale e il suo moroso, Martino. C'era anche un ragazzo,che visivamente mi sembrava di aver già visto da qualche parte,ma non lo riconoscevo (e credo fosse stessa cosa per lui),prima che Fabio mi convincesse a cominciare a bere (non volevo,credevo dovesse essere una serata tranquilla),mi si presenta e mi dice la sua scuola.Da lì a non son quando ho iniziato a bere di tutto,all'inizio Fabio quasi mi obbligava,poi ho iniziato di mia spontanea volontà,vino/birra/cocktail/cicchetti,di tutto,anche ciò che mi faceva schifo. Da lì,ricordo poco,solo che sto tizio continuava a farmi complimenti sugli occhi e mi guardava in continuazione,ed era carino...io ero molto fuori e so solo che alla fine mi ha dato un bacio a stampo poi si è fermato dicendo che non poteva perchè era fidanzato.
Sono una troia,perchè non ricordo bene, ma a quanto pare lui mi aveva accennato di una fidanzata quando ero gia fuori,una cosa tipo:"Se non fossi fidanzato..." ma io lo stesso ci sono stata e magari se non si fermava ci saremmo anche baciati sul serio. Il giorno dopo,ragionando a mente lucida vengo a scoprire che la sua morosa è una grande amica della mia miglior amica (Stella),un senso di colpa allucinante,chiamo piangendo quest'ultima e chiedendole che fare lei mi rassicura dicendo che ci avremmo pensato insieme,poi, la sera mi dice che lui aveva parlato con la morosa e probabilmente per pararsi il culo,lui le ha detto che ero una tipa che ci aveva provato con lui,ma che lui mi si era scansato dicendo che era fidanzato.(ha giusto omesso/cambiato qualche passaggio).
Fatto sta che o la voce si è inziata a spargere o si spargerà.Ieri sera e ve lo giuro,ho pensato seriamente di farla finita e non sono riuscita a dormire tutta notte.Anche perchè la paura e i sensi di colpa generano mostri,ero arrivata a convincermi che la Stella e tutte le mie amiche di quella compagnia per sta cosa si fossero messe contro di me e che credessero a lui.E sto dubbio ancora ce l'ho.Non ce la posso fare...I suoi amici son quasi sicura mi dian già della poco di buono perchè sicuramente avran già saputo,figuriamoci quando la voce si spargerà ancora di più,se già non si è sparsa...
Voglio morire...

Comunque un bacio alla santa Ale,che mi ha portato a casa e non si è incazzata per il fatto che si è dovuta fermare in mezzo alla strada per farmi vomitare (e le ho vomitato anche in macchina lo stesso) ma che ha solo e soltanto voluto sapere come stavo.
Con mia sorpresa la gente non si è arrabbiata e ci ha riso su.

Io,per quel che è successo ci rido su molto meno...anzi,non so proprio come andrà a finire..."

Sapeva che quei post sul blog li aveva già finiti di leggere e che non avrebbe dovuto tornarci mai più, ma quello lo aveva evitato, fino a quel giorno.
Il suicidio... Quante volte ci aveva pensato e lì era stata da un passo.
Sicuramente tutti ci avrebbero goduto, lei era "Miss Simpatia" per gli altri, ricordava gli sguardi torvi di quelle ragazzine che non conosceva nemmeno.
Però, e ne sorrise, ai ragazzini che le conoscevano non stava così antipatica.
Ne aveva conosciuto uno, Davide, che le aveva scritto perché voleva del sesso e lei lo aveva rifiutato, nonostante il suo avvenente aspetto fisico.
Poi lo aveva ringraziato per la sua sincerità, lui ne era stato molto felice, per poi ritradirsi, sempre con la sua voglia di rapporti. Però erano rimasti amici e una volta, mentre lei stava, come tutte le mattine, andando verso scuola con Mohammed, l' aveva bloccata e aveva detto a un suo amico:" Visto che ci sono anche belle ragazze?" E quest' ultimo, le aveva fatto il bacio a mano, dicendo:" Molto piacere, Davide". I due Davide erano ragazzi che, se ci pensava, facevano cose orribili, riprendevano le ragazze, lo mostravano a tutti... Ma a lei non potevano non essere simpatici.
Quella, comunque, non era stata la sua unica sbronza, la sua mente vagò quindi a un anno prima.
Cava la chiamò per una festa di Carnevale, si vestirono da ragazza dai facili costumi e da calciatrice. Forse agli occhi della morosa di T. erano una bella coppia, questa si era presentata a Sofia, evidentemente ignara e a un certo punto della festa in discoteca le aveva fatto cenno di smettere di bere.
Lei si era risvegliata con una maglia diversa da quella indossata precedentemente, sul pavimento di casa di Cava, con un cuscino sotto la testa, sentendo una porta chiudersi alle sue spalle. Ma lo sapeva che, con tanto di capate agli oggetti ornamentali e al tavolo, aveva avuto un rapporto sessuale. Con Enrico, un ragazzo conosciuto la sera prima. Avevano cominciato a baciarsi sul divano, poi si erano spostati lì. Questo, ciò che ricordava.
Poi lui l' aveva cercata e si erano visti. Lei era stata fredda e distaccata e lui, a fine appuntamento, aveva fatto retromarcia per darle un bacino a stampo.
Davide le aveva detto anche che lei aveva degli scheletri nell'armadio, ma non le aveva fatto sapere quali.
La ragazza non stette a pensarci, non era il momento. Per un attimo la sua testa pensò a Mario, ma scacciò il pensiero, non era il caso di pensare a lui. Non in quell' attimo.
Capitava di frequente quello stesso anno che andasse in discoteca, col suo migliore amico, Daniele. 
Lì non succedeva niente di interessante, faceva amicizia con gli sconosciuti, beveva fino a diventare almeno brilla e ballava.
Non aveva superato il First, le avevano dato solamente il Pet e a scuola guida non andava bene, aveva saltato troppo lezioni e ormai le sarebbe scaduto il foglio rosa. Tanto peggio con la scuola ordinaria.
Ripensò a quella voglia di morire che aveva avuto l' anno prima.
 

Nota dell' autrice: Questo capitolo è stato scritto col tablet e sarà ancora più impreciso degli altri. Nonostante la mia delusione, in generale, rispetto a come sto sviluppando la storia, auguro a tutti una buona lettura!
   
 
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