Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Vavi_14    05/05/2018    2 recensioni
Dal capitolo I:
[...]Sta quasi per lasciare via libera a Morfeo, quando la vibrazione del cellulare sul palmo della mano lo fa sobbalzare. Il suo cervello impiega un secondo ad inviare impulsi elettrici al resto del corpo; gli basta vedere quel nasino un po’ arricciato ammiccare verso di lui assieme alla scritta “videochiamata” per relegare il sonno ad un bisogno secondario.
«Noona» sussurra, mettendosi a gambe incrociate e stropicciandosi entrambi gli occhi. «Che ci fai sveglia a quest’ora?»
Vede la lunga coda di Jieun muoversi un poco, mentre la ragazza dall’altra parte del display scuote dolcemente la testa. «Ho anch’io il mio bel da fare, Jeon».

***
Di quando una schedule può essere ben gestita, ma due cominciano a stare strette.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XI


"Don’t leave me
I believe, start running
No ending… you’re my heartbeat
No matter what, rain falls
No matter what, darkness erases
I’ll definitely save you
You are not alone
"

Don' Leave me, BTS










 
Non appena Jungkook fa pressione sulla maniglia della Jeep e apre lo sportello, capisce immediatamente il perché era stato invitato ad entrare in quella macchina da solo. Dapprima il suo sguardo si era posato sulle spalle ampie e coperte da una giacca nera dell’autista, al quale aveva fatto un breve inchino, ma poi aveva spostato le iridi sul sedile posteriore e per poco non aveva sbattuto la testa contro il tettuccio della macchina per la sorpresa.
Jieun se ne stava tranquillamente seduta accanto a lui, i capelli corti le cui punte nere viravano leggermente all’insù erano coperti da un berretto beige in tinta con la blusa morbida che indossava. Trattiene un sorriso nell’accorgersi della reazione di Jungkook, quasi rimane tutta d’un pezzo quando lui, finalmente, decide di poggiare la schiena al sedile e prendere posto. Ha la bocca ancora spalancata nel momento in cui Jieun inizia a rompere il ghiaccio.
«Ciao».
«Noona» è il solito saluto di Jungkook. Il suo corpo è tutto un groviglio di emozioni e non ha ancora deciso quale mostrare apertamente. Manda giù la saliva e schiude di nuovo le labbra per parlare ma non gli viene in mente nulla di appropriato da dire a parte noona.
«So che non è esattamente il prototipo di un appuntamento romantico, ma è tutto ciò che sono riuscita ad ottenere. Quindi fattelo andare bene, Jeon». L’eloquio è tranquillo, sul volto un’espressione serena. All’ennesimo silenzio di Jungkook, l’autista si alza all’improvviso e fa per uscire; Jieun gli dice che non è necessario, ma lui insiste replicando che non vi è alcun problema, così la ragazza ringrazia e attende che la porta dell’abitacolo venga richiusa per lasciarli finalmente soli.
«Hai perso la lingua, Jungkookie? Fa vedere». Jieun gli si avvicina, poggiando due dita sul labbro inferiore di Jungkook, che sporge lievemente per lasciarvi sopra un bacio a stampo. Lui non fa in tempo a ricambiarlo, perché lei si è già allontanata, stavolta ha un sorriso timido dipinto in volto e un sospiro lieve le smuove il petto.
«N-noona» di nuovo, se Jieun si spazientirà e deciderà di lasciarlo in macchina solo come un allocco Jungkook non la biasimerà. «Scusa è che… non ti aspettavo».
Un bel rischio quello di intrufolarsi in uno dei veicoli deputati al trasporto dei Bangtan, Jieun lo sapeva bene; forse stare vicino a Jungkook aveva tirato fuori quel suo lato sprezzante del pericolo che non credeva di avere.
«Tra poco mi porteranno via di peso» scherza lei, accennando al fatto che, come sempre, il tempo a loro disposizione scorre più velocemente di quanto dovrebbe.
«Come stai?» gli chiede lui, finalmente ricambiando lo sguardo. Anche se nell’aria c’è ancora un po’ d’imbarazzo, come ogni volta che non si vedono per tanto tempo, Jungkook intreccia istintivamente le dita con quelle di Jieun, mentre attende la risposta.
«Sto bene. Ma ho sonno». Lei appoggia il capo sulla spalla di Jungkook mentre con il pollice gli carezza le dita che la stanno stringendo. Cosa darebbe per poter dormire con lui anche solo una volta. Le basterebbe mezz’ora di riposo accanto a Jungkook per ricaricare una settimana intensa di lavoro. Purtroppo però quel desiderio è destinato, almeno per il momento, a rimanere una grande utopia. Hanno a mala pena il tempo per riposare da soli nel loro letto, figuriamoci pensare di farlo assieme.
«Domani hai quella cena?» chiede lui, drizzando la testa ma mantenendo la presa nella mano di lei. «Con il cast di Moon Lovers».
Jieun tira su il capo e lo guarda con occhi sbarrati. «Che c’è?» si difende lui, preso alla sprovvista da quella reazione.
«Jungkook, è la quarta volta nel giro di una settimana che mi fai la stessa domanda. Non è da te» constata lei, con le sopracciglia un po’ arricciate. Rimane a guardare Jungkook mentre volta per un istante il capo dal lato opposto e si gratta la nuca. Scorge persino un movimento sospetto con la lingua, il classico che annuncia un moto di fastidio in arrivo.
«Si può sapere che ti prende?» gli chiede chinandosi verso di lui e cercando il suo sguardo.
«Niente» la liquida subito, scuotendo il capo e cercando di tornare a mantenere un contatto visivo. Peccato che il tentativo non sia per niente convincente.
«Ti da fastidio che io vada a questa cena?»
«Cosa?!» Jungkook si sente come se fosse stato appena ferito nell’orgoglio con una lama avvelenata. «E perché dovrebbe? È una cena di lavoro, giusto?»
«E anche se fosse solo di piacere?»
«Farebbe lo stesso».
La prontezza con la quale risponde non va di pari passo con lo sguardo di nuovo perso nella penombra dell’abitacolo.
«Allora perché fai così?» insiste Jieun, voltandogli il mento dalla sua parte. La minuscola resistenza di Jungkook le dà l’ultima conferma. «Sei geloso». Si risponde da sola mollando la presa e incrociando le braccia. Non che fosse poi così difficile da capire, ma l’idea le fa tenerezza e la diverte al contempo.
«Sei geloso!» ripete di nuovo, questa volta puntandogli un dito contro, che Jungkook le mordicchia facendola ridere.
«Stai viaggiando troppo».
«Sei tu quello che si è fatto un film su una cena, Jeon».
«Sei tu quella che ha baciato il tipo con cui va a cenare».
«A-HA!» Jieun salta sul sedile, mollandogli una pacca su una spalla senza smettere di ridere. «Non è colpa mia se segui ogni drama che interpreto» è la giustificazione poco sensata che tira fuori in quel momento, perché tanto sarebbe stato inutile specificare che non era compito suo quello di scrivere la sceneggiatura.
«Dovresti esserne felice» continua lui, tanto per imboccare un binario che gli permetta in qualche modo di sviare l’argomento.
«Non se poi reagisci così. I ragazzi e le ragazze del cast sono tutti miei cari amici. Non c’era nemmeno bisogno che te lo dicessi».
«Infatti non te l’ho chiesto».
«Fai pure l’offeso adesso» si lamenta Jieun, dandogli una spintarella. Anche se poco prima Jungkook ha ammesso apertamente qual’era il suo cruccio, non è facile per lui affrontarlo in modo così diretto. Non sa nemmeno per quale motivo prova quel sentimento verso determinate persone e non altre; dopotutto Jieun è costantemente circondata da persone di sesso maschile, l’80% dei suoi fan sono uomini, e molti anche più grandi di lui. Magari c’entra un po’ il fatto che vorrebbe esserci lui a quella cena assieme a lei, e sapere che al suo posto avrà una determinata compagnia, con uomini al suo fianco senz’altro più affascinanti della stragrande maggioranza dei suoi fan, non lo fa stare del tutto tranquillo.
«Avanti, Jeon. Che dovrei dire io con tutte quelle vecchie bacucche che ti sbavano dietro?»
«Vecchie bacucche?
«Pensi di avere solo fan giovani? EHI! Mi hai guardato quando hai detto vecchia bacucca!»
«Beh ma che c’entra?!»
«Mi hai implicitamente dato della vecchia».
«Cos-?» gli arrivano una raffica di pugni poco convinti dai quali si para semplicemente con una mano.
«Noona, dai, basta. Lo sai che ti amo anche se sei vecchia».
«Hai… hai appena detto che mi ami?» Bastano due parole dal suono quasi estraneo per Jungkook ad interrompere l’affannoso attacco di Jieun. È rimasta con le nocche chiuse a mezz’aria e una’insolita luce negli occhi.
«No che non l’ho detto». Ma basta una replica dell’altro a distruggere in un nanosecondo tutta l’atmosfera.
«Sì che l’hai detto!»
«Ho detto che sei vecchia!»
«Ti odio».
La risposta di Jungkook, stavolta, è una mano dietro la nuca di lei che la guida fino alle sue labbra per potervi lasciare quel tocco delicato che prima non aveva potuto ricambiare. Nella foga del gesto, il cappello di Jieun cade sotto al sedile e la pressione insistente delle labbra di Jungkook sulle sue la costringe a schiuderle per assaporarlo quell’unica – e ultima – volta prima dell’imminente saluto. Lui le tiene entrambi i lati del viso con le mani in un gesto dolce, come se, nonostante il desiderio, non volesse andare oltre il contatto con la sua bocca. Sobbalzano entrambi quando sentono un ticchettio sul finestrino anteriore e una voce profonda chiamare il nome di Jieun e intimarle di uscire.
Lei si allontana lentamente ma lui le rapisce di nuovo le labbra in un bacio veloce, poi la guarda in modo insistente e pretende che lei ricambi. Jieun gli lascia un impronta di rossetto sulla fronte.
«Devo andare, testone». Sorride al sospiro rassegnato di Jungkook, che se la vede praticamente portar via da uno dei suoi manager mentre la invita poco gentilmente, dopo aver recuperato il berretto, a lasciare l’abitacolo.
 
 
 
 

 
 
 
 











NHAIDGgIBGISB non so davvero da dove cominciare.
Iniziamo dalle SCUSE. So che in questo periodo sono praticamente sparita, ma ho un’altra tesi da preparare e una mole di lavoro che non mi permette di dedicare alla scrittura il tempo che vorrei. Non è l’ispirazione che manca: avete presente quando vi piazzate davanti al pc decise a buttar giù qualcosa ma nello stesso istante vi vengono in mente altre 18326381 robe che avete da fare? Ecco, questa è più o meno la mia situazione. Diciamo pure che non ho la concentrazione necessaria. È un po’ che vorrei aggiornare anche di là ma ho bisogno di tempo e di avere la mente libera. Vi prego di pazientare ancora un pochino.

AidGGIDudub IL TOUR DEI BANGTAN dove ovviamente non c’è l’Italia. Siete anche voi tra le “fortunate” che non possono permettersi di andare a vederli altrove? Voglio piangere.

IL COMEBACK. NON.SONO.PSICOLOGICAMENTE.PRONTA.

IL CAPITOLO. Non me ne vogliate, spero che sia all’altezza dei precedenti. Nulla di impegnativo, come sempre. Almeno li ho fatti incontrare no? Per chi non conoscesse Moon Lovers ve ne consiglio caldamente la visione. Anche se Jieun si bacia con un altro LOL.

Un abbraccio grande, mi mancate!♥
 
Vavi
 
 

 
  
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