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Autore: paige95    05/05/2018    2 recensioni
Vi sono piccole e grandi vicissitudini per una giovane coppia, ma qualcosa potrà sconvolgere profondamente la loro vita.
/La loro vita insieme, troppe volte sognata e a un passo dalla realizzazione, stava subendo nefasti colpi. Tutti i pensieri positivi di quella mattina, accompagnati dalla magia dell’alba, svanirono. Ora il sole in cielo era alto e, con esso, erano sorti nuovi problemi. Più che l’alba, in quell’esatto momento, Hermione la percepì come il tramonto del loro matrimonio. Non lo avrebbe lasciato, era stata sincera, ma temeva che con il tempo tutto si sarebbe distrutto da sé, di certo non avrebbero resistito in quel vortice in cui erano inconsapevolmente entrati, non era così sicura che il loro amore fosse talmente forte da contrastare quella nuova minaccia/
Dedicata con tanto affetto a HarryPotter394 e Longriffiths
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lavanda Brown, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lontano da tutto … ma non da noi


 
Erano trascorsi due mesi strani da quando Ron aveva parlato con Lavanda ed aveva deciso in modo del tutto sconnesso dalla realtà di partire per un viaggio nel momento meno opportuno possibile. Hermione fece di tutto per ritardare quel momento, convinta fosse semplicemente una soluzione del marito per fuggire da una situazione che lo faceva soffrire, ma più di due mesi non era riuscita a guadagnare trovando ogni genere di scusa e impegno lavorativo, dopotutto Ron desiderava davvero trascorrere qualche giorno di serenità e riposo in un luogo tranquillo. A nulla valsero nemmeno i tentativi di Harry di provare a convincerlo quanto fosse inopportuno per Hermione quel viaggio, necessitava di riposo ma a casa propria o al massimo stando seduta alla scrivania del suo ufficio. Nessuno riusciva a spegnere l’insensata euforia del Vicecapo degli Auror per quella rimandata luna di miele e nemmeno le dicerie, che, seppur si fossero affievolite, continuavano ad aleggiare sulla nuova famiglia Weasley che presto si sarebbe allargata.
 
Dal canto suo Ron pareva davvero vivere in un universo parallelo, la sua mente rigettava ogni possibile risvolto negativo che la tragica situazione sembrava aver assunto e forse non era nemmeno solo il suo corpo a voler sfuggire da quell’amarezza, perché anche la sua mente aveva tutta l’aria di aver imboccato tutt’altri sentieri, o almeno così si raccontava. Negare e discostarsi dall’evidenza come se non fosse affar suo lo faceva sentire apparentemente meno male, ma non gli consentiva di considerare il dolore che dilagava intorno a lui. La sofferenza che suo figlio stava vivendo, o che avrebbe vissuto sicuramente a breve, in quel modo passava in secondo piano. Persino ciò che provava Lavanda avrebbe dovuto importargli, dopotutto era questione di sensibilità e umana vicinanza, eppure Ron aveva deciso la strada dell'egoismo, voleva pensare solo ed esclusivamente alla famiglia che stava costruendo con Hermione e a nulla di più.
 
Il ragazzo era perfettamente a conoscenza del fatto che la sua famiglia avesse compreso la sua finzione, ma poco importava se non sospettavano del motivo che avrebbe senza ombra di dubbio scosso anche loro. Quindi lo faceva anche per loro, proteggeva le persone a lui più care da quella terribile notizia e infondo il pensiero del loro viaggio di nozze mancato non sarebbe potuto essere una distrazione migliore.

Per l’ennesima volta, in quella caotica mattinata di metà ottobre, al Ministero Ron aveva sfilato davanti a suo cognato con un’insolita gioia, che contrastava notevolmente con la difficile situazione in cui riversavano. Harry però non riuscì più a far finta di nulla, quell’improvvisa spensieratezza lo insospettì  e con spontanea preoccupazione, nel bel mezzo delle scale che collegavano il secondo al terzo piano, lo chiamò.
 
 Ron 

​Il ragazzo aveva interrotto il suo cammino con disinvoltura all'udire quella familiare voce e si era voltato verso il cognato con una certa fretta.
 
 Harry, scusami, devo portare urgentemente questi documenti in tribunale 
 
Il giovane Vicecapo tentò di riprendere il suo cammino, ma l’amico lo richiamò nuovamente e insistentemente, anche perchè il tribunale si trovava otto piani sopra di loro e lui stava minacciando di farsi tutte quelle rampe di scale a piedi. C'era decisamente qualcosa che non andava, perchè non era proprio da lui intraprendere simili temerarie missioni.
 
 Ron, aspetta, se Hermione inizia l’udienza qualche minuto più tardi non è un dramma. Dimmi piuttosto che ti prende 
 
 Come che mi prende? Nulla 
 
 Sicuro? 
 
Ron lo guardò stranito, o forse voleva camuffare la sorpresa per l’interesse e il sospetto che l’amico sembrava mostrare nei suoi confronti. Harry, per essere il più allusivo possibile a cosa si stesse riferendo, alzò gli occhi al cielo come a volergli lasciare intendere il suo strano comportamento.
 
 Certo, anzi, se non arrivo in tempo mia moglie mi uccide, sai come è fatta 
 
Non fece in tempo a fermarlo ulteriormente, perché spedito si diresse verso la sua destinazione. Alle spalle di Harry una voce lo distrasse da preoccupati pensieri.
 
 Dove sta andando con tutta quella fretta? 
 
Hermione lo affiancò, guardando perplessa il marito allontanarsi.
 
 Ti sta raggiungendo in tribunale 
 
​Anche lei sembrò rimanere palesemente scioccata da quella notizia.

 Per farsi otto piani a piedi deve stare veramente male ... e trasmetteva anche un'euforia strana, sembrava stesse andando ad una festa, non ad un’udienza 
 
 Già  … tu sai che gli prende? 
 
 Non si vuole confidare con me, sono mesi che è euforico per quel viaggio … continua a dire finalmente avremo la nostra luna di miele, trova un periodo che non sia troppo impegnativo al Ministero! Facile per lui parlare, non è il Ministro della Magia 
 
 ... nonostante ciò è sempre molto indaffarato anche lui, Hermione. Trovo solo che siate incoscienti a partire proprio ora, da lui me lo posso anche aspettare, ma da te proprio no 
 
Stava per rispondergli a tono, difendendo il suo orgoglio da quelle infondante allusioni, ma non fece in tempo a proferire nemmeno una sillaba, perché l'incoscente in questione ritornò proprio in quel momento con la solita aria sbarazzina che lo aveva caratterizzato in quei giorni.
 
 Sei qui! Pensavo fossi già in Aula, non è da te tardare 
 
Con un sorriso, cercando di ignorare il fiato corto e prendendola alla sprovvista, le schioccò un sonoro bacio sulle labbra.
 
 Ti stavo portando i documenti che mi hai chiesto. Fortuna che circa al quinto piano mi è stato detto che ti hanno vista scendere 
 
Lei impiegò qualche istante ad afferrare quei fogli e a comprendere ciò che serenamente e quasi giocosamente il marito le aveva appena riferito. Si voltò perplessa verso Harry come a dargli ragione su ciò di cui parlavano qualche istante prima, ma a Ron non sfuggì la complicità tra i due.
 
 Che c’è? Che avete? 
 
 Noi?? Ron, non ci scambiamo mai effusioni nei corridoi del Ministero 
 
 Lo so, ma non c’è nulla di male, siamo sposati 
 
Fu proprio quell'appunto a spegnere il sorriso sul viso di Ron. Hermione continuava a mostrare una certa diffidenza nei confronti di quell’atteggiamento, che era sempre più convinta fosse stato messo in piedi per non alimentare ulteriori sospetti in lei e per troncare ogni eventuale domanda su quel benedetto incontro tra Lavanda e suo marito, che ormai da tempo le stava dando il tormento.
 
 Ne riparliamo più tardi, Ronald, ora abbiamo un’udienza e rischiamo di arrivare sul serio in ritardo 
 
Lo prese per un braccio e lo tirò cercando di mostrare convinzione verso l'ascensore, perché, per quanto fossero entrambi giovani, lei continuava ad essere incinta e poco euforica al contrario del marito.

 
∞ ∞ ∞
 
 
​Dopo quella lunga ed estenuante udienza aveva cercato di congedarsi il più velocemente possibile con una scusa forse banale e poco realistica, ma tutto ciò che desiderava in quel momento era ritirarsi in un luogo in cui non era costretto a fingere. Il suo ufficio insieme a quel marasma di scartoffie era diventato ultimamente più gradevole del solito, immergere la mente in verbali e documenti di ogni genere di cui, in qualità di Vicecapo del Dipartimento, doveva occuparsi lo aiutavano a ridurre al minimo qualsiasi tipo di divagazione dal suo lavoro. Forse era sospettoso da parte sua essere diventato ad un tratto particolarmente ligio a scandenze e puntualità e l'interrogatorio di Harry di qualche ora prima gli aveva dato la triste conferma.

​Era concentrato da almeno un quarto d'ora su un verbale che lo stava letteralmente mandando in crisi, lo aveva rimandato almeno un centinaio di volte perché tanto la memoria su quanto successo non si sarebbe cancellata tanto facilmente. Pensava davanti a quel foglio, perchè per sua grande sfortuna quegli specifici documenti riferiti a quello specifico giorno e a quella specifica missione non avevano il potere di distrarlo, anzi, tutto il contrario, gli suscitavano pensieri poco felici. Tutto ciò che ne era seguito lo aveva portato sempre di più sul baratro e solo il pensiero di quella bambina non ancora nata sembrava avergli donato la forza di reagire. Perché proprio in quei momenti tutto avrebbe voluto tranne di essere uscito vivo da quella missione tanto rischiosa. Era forse un viagliacco a pensarla così? Probabilmente lo era sul serio, ma non poteva evitare di immaginare quanto sarebbe stata più serena Hermione senza di lui, o perlomeno senza tutti i guai in cui l'aveva coinvolta. 

​Il rumore di una porta lo riscosse. Proprio perché la delicatezza con cui l'antico cigolio dell'uscio si mosse gli era familiare, trovò conveniente spostare velocemente quel verbale sotto ad altri fogli e fingere di concentrarsi su argomenti differenti, decisamente più leggeri che non l'avrebbero turbata più di quanto non lo avesse già fatto in passato. 

 Ron? 
 
Il ragazzo non la degnò nemmeno di uno sguardo, ma continuò a lavorare come probabilmente non lo aveva mai visto fare in vita sua tra quelle carte. Hermione tentò di pazientare e di richiamarlo con dolcezza. Non riusciva ancora ad immaginare cosa potesse averlo scosso in quel modo mesi prima, ma dal suo repentino comportamento poteva immaginare fosse grave.
 
 Amore? 
 
Solo a quel piacevole richiamo l’indaffarato Auror alzò gli occhi sulla sua giovane consorte e le esternò un grande sorriso che ad Hermione non poté non sembrare una gigantesca finzione, perché i suoi occhi comunicavano tutt’altro che gioia.
 
 Ehy, tesoro! Avevi bisogno di me?  
 
Con titubanza e cercando di mantenere serenità, il Ministro entrò richiudendo la porta alle sue spalle. In poche falcate, sotto gli occhi attenti del marito, specie a tentare di non rivleare i suoi reali tormenti, si accomodò sulla sedia davanti alla scrivania ed iniziò a scrutarlo, osservando perplessa il leggero sorriso che ancora era rimasto sul volto del ragazzo.
 
 Ron …
 
 Ah, già, Hermione, sei pronta per la nostra luna di miele
 
 Cosa?? Pensavo fosse uno scherzo! 
 
 Preparo le valige e il volo e secondo te scherzo? 
 
 Il volo? Io dovrei prendere un aereo?? Te lo scordi, Ronald … è sconsigliato in gravidanza 
 
 E questo chi lo ha detto? Non l’ho mai sentito e poi è molto più sicuro che Smaterializzarsi nel tuo stato 
 
 Consentimi di saperne più di te a riguardo, ti ricordo che tra noi due sono io quella ad essere cresciuta tra i babbani 
 
Ron la osservò ammaliato mentre offesa aveva spostato lo sguardo e incrociato le braccia al petto per enfatizzare il suo disappunto. Non lo poteva negare e forse nessun lo avrebbe mai fatto, nel suo stato se possibile era ancora più bella. Ecco cosa gli serviva per riacquistare il buon umore, altro che il lavoro per dimenticare, a donargli di nuovo il sorriso ci riusciva benissimo la sua giovane consorte.
 
 Ed ora che hai? 
 
 Niente, è solo che … sei particolarmente bella quando ti arrabbi 

 Pensavo odiassi vedermi arrabbiata  lei però pareva essere poco incline alla spensieratezza e, per sfortuna del ragazzo, non venne contagiata da quell'istante di serenità  Ron, cosa ti turba? A me non puoi dare a bere questo tuo repentino cambio di umore, lo sai, vero? Senti, mi hai detto di non preoccuparmi, ma tu me lo dici sempre anche quando la situazione è catastrofica, quindi consentimi di dubitare che questa non sia da meno 
 
Allungò  una mano verso quella di Ron e la strinse forte per incoraggiarlo a confidarsi, sortendo in lui un istintivo riflesso che lo portò a stringere le affusolate dita di sua moglie. Quel contatto lo scosse dentro, come se quella vicinanza lo avesse toccato proprio dove il dolore batteva più prepotentemente. 
 
 È-è una sorpresa la nostra destinazione, non te la svelo neanche se mi supplichi 
 
Cercava di concentrarsi su pensieri felici, sulla sua famiglia, ma in quella circostanza, con gli occhi compassionevoli di Hermione addosso, non riusciva più a nascondere il suo reale stato d’animo. Uscì solo un sussurro dalla bocca della ragazza, un timido tentativo di supporto senza aggredirlo, ma solo mostrandogli che su lei poteva contare indipendentemente da tutto e da tutti. 
 
 Ron. Consentimi di aiutarti 
 
 Tu non puoi aiutarmi 
 
 Da quando hai così poca fiducia in me? 
 
 No, Hermione, tu non capisci! 
 
 Allora aiutami a capire 
 
Non fece caso al tono elevato e irritato del marito, ma cercò davvero di essergli accanto come poteva per confortarlo. Sapeva che quello scatto di nervi non era rivolto a lei, ma a qualcosa che gli stava attanagliando l'anima e si rendeva conto che l'unico modo che aveva per farlo stare meglio era indurlo a confidarsi e consentirle di condividere con lui quel dolore per renderlo meno pesante.
 
 Avrai un mucchio di faccende da sbrigare, non hai tempo di stare dietro a me 
 
 Ron, ho tutto il tempo che ti serve per raccontarmi con calma cosa ti ha detto Lavanda e perché sei così turbato. Stai male, si vede ed io non riesco a vederti in queste condizioni 
 
 Sei incinta e non è proprio il caso di darti cattive notizie 
 
 Sto male comunque se non parli ... cattive notizie? Su chi? Su di te?  stavolta fu lui a sviare prudentemente lo sguardo della moglie, ma proprio non riusciva a far scivolare le dita dalle sue, anzi le strinse maggiormente la mano perché sentiva che, anche con quel semplice gesto, Hermione riusciva a sortire in lui l'effetto che sperava senza ricevere alcuna parola  Ron, ti prego, mi sto seriamente preoccupando 
 
Alla ragazza non sfuggì quel disperato gesto.
 
 Se ti dicessi che fai già tanto standomi accanto, a te non sarebbe sufficiente, vero? 
 
 Certo che no! Parla 
 
 Se te lo dico, poi prendi comunque quell’aereo con me? 
 
​La guardò speranzoso, tutto ciò che desiderava era allontanarsi da tutto il casino che volontariamente o meno aveva combinato. Hermione però non riusciva più ad assecondarlo ed era impaziente più che mai di conoscere la verità.

 Ronald! 
 
 Va bene, te lo dico. Tu però mi assicuri sempre che la nostra bambina sta bene, vero? 
 
 Ron, che c’entra nostra figlia con Lavanda? 
 
​Quella domanda fu del tutto inaspettata per lei e, se possibile, le trasmise maggiore ansia. Ron però proseguì, incurante della titubanza della moglie, voleva la verità e lui le la stava dando.

 Nessuna malattia ereditata, vero? Niente di niente? 
 
 Nostra figlia è sanissima 
 
 E c’è la possibilità che si scopra dopo la nascita? 
 
 Ron, ma che accidenti dovrebbe scoprirsi dopo la nascita?? 
 
 Qualche malattia ereditata da me 
 
Lei lo guardò perplessa e il suo stato d'animo fu talmente accentuato da indurla ad allentare la presa sulla mano del marito.
 
 Una malattia ereditata da te? Ron, tu stai benissimo 
 
 A quanto pare non l’ho manifestata, ma la posso trasmettere … ed è ciò che ho fatto con quel bambino. Ecco cosa nascondeva Lavanda 
 
​Solo in quel momento Hermione riuscì a completare il suo collegamento logico, forse un po' più tardi rispetto alle sue tempistiche, ma dopotutto era comprensibile nel suo stato e a quel livello di coinvolgimento. 

 Sebastian è malato?? N-no, Ron, inizio a non capire, tuo figlio è malato e a me proponi il viaggio di nozze?! 
 
​Si era alzata con uno scatto, fulminandolo dall'alto verso il basso e Ron non era nemmeno così sicuro di possedere le giuste argomentazioni per poterle dare torto. 

 Avevi ragione, Hermione, tipico di me fuggire dalle situazioni difficili  continuava a fissarlo sconvolta, ma non si decideva a proferire alcuna parola  Hermione, ti prego, però, dimmi qualcosa … probabilmente ora pensi che tua madre abbia ragione, che io sia un irresponsabile 
 
 No, non penso che tu sia un irresponsabile, Ronald 
 
 A-allora cosa pensi che io sia? 
 
 Lo vuoi davvero sapere? Perché non ti piacerà 
 
 Lo so, ho sbagliato e continuo a commettere errori 
 
 Esatto, perché non impari un accidente dai tuoi sbagli, ecco perché, Ron! 
 
Forse non era esattamente ciò che aveva promesso di fare se si fosse confidato con lei, ma ripensare a tutta la sofferenza che stava portando quell'errore del passato non contribuiva ad infonderle calma. Senza contare ciò che le aveva appena riferito e che poteva ricadere anche sulla loro bambina.
 
 Hermione, abbassa la voce, siamo già sulla bocca di tutti, non diamo loro un nuovo motivo per parlare di noi 
 
 Sei già bravissimo da solo a metterti in cattiva luce, non hai bisogno che sparlino di te 
 
Si apprestò ad uscire, ma nemmeno lei riuscì a comprendere cosa la spinse a muovere quei passi traditori​ lontano dall'uomo che aveva promesso di amare nella buona e nella cattiva sorte e a cui aveva ricordato quelle promesse appena qualche istante prima.
 
 Hermione, per favore, non riesco a litigare anche con te ... non di nuovo! 
 
 Bè, Ron, non è una novità che le cose tra me e te in questo periodo non vanno come vorremmo 
 
 Lo so ed è colpa mia, solo colpa mia 
 
Una leggera smorfia di dolore si dipinse sul volto Hermione e il cuore di Ron perse un colpo, perché il terrore di aver inferto altro male alla sua famiglia, fisico e morale, iniziava seriamente a destabilizzarlo.
 
 Che hai? 
 
 Niente, solo la bambina che ogni tanto si fa sentire 
 
 Probabilmente non è d’accordo sui nostri litigi 
 
Quella considerazione, se pur malinconica, la intenerì.
 
 Ron, vorrei solo essere felice insieme a te e a nostra figlia 
 
 Lo vorrei anche io, tesoro, non immagini quanto, ma questa situazione mi sta sfuggendo di mano ed io non ho trovato altre soluzioni che andarmene insieme a te 
 
 E ti sembra una soluzione questa?? 
 
 Di certo non è la migliore, ma io non sono geniale come te a risolvere i problemi 
 
Lo guardò pensierosa e tristemente rassegnata. Si accorse ben presto di averlo accusato ingiustamente.
 
 Nemmeno io ho la soluzione stavolta, Ron 
 
Inevitabili lacrime le solcarono il viso, era affranta come mai prima di allora.
 
 Forse non c’è o perlomeno quella che vorremmo 
 
 Come?? 
 
 Forse io posso aiutarlo e posso anche evitare di farti vergognare di tuo marito 
 
Si alzò dalla sedia e si diresse spedito verso la porta, ma nel tragitto incrociò inevitabilmente la ragazza, che bloccò il suo cammino posandogli con fermezza una mano sul petto.
 
 Dove stai andando? Ron, che ti sei messo in testa adesso? Mi fanno paura le tue idee 
 
Le sorrise asciugandole dolcemente una piccola lacrima rimasta all’altezza del mento.
 
 Tranquilla, cerco di non fare nulla di stupido e avventato, però se dovesse accadere ed io mi veda costretto a farlo … 
 
 Ron, ma di cosa accidenti stai parlando? 
 
Estrasse dalla tasca della sua divisa un piccolo sonaglino a forma di orsacchiotto e lo porse all’incredula ragazza che non era mai stata così stranita in vita sua.
 
 Di questo. Oggi mentre venivo al Ministero stavo pensando a cosa avrei potuto regalare a nostra figlia per la sua nascita. Hermione, le lo dai tu, se io non ci sono? 
 
 Di questo passo tua figlia non nascerà nemmeno, mi stai facendo sentire male 
 
Sapeva anche lui di infliggerle un dolore insopportabile, ma non sapeva più che fare, se fuggire era sbagliato, forse assumersi ogni genere di responsabilità era la sola soluzione possibile, che, ovviamente, Hermione non aveva nemmeno avuto il lontano pensiero di prendere in considerazione. Gli sfiorava ancora distrattamente il petto e lui prudentemente le sfiorò dolcemente un fianco per paura che nel suo stato non riuscisse a reggere una simile notizia.
 
 Amore, cerco di essere responsabile ed ora è quel bambino ad avere bisogno di me 
 
 Pensa a noi, Ron, ti prego, come faccio io senza di te? 
 
Estrasse dalla tasca un nuovo oggetto e stavolta ciò che rivelò fu quella ecografia a cui era giunto troppo tardi, ma Hermione era riuscita come al solito a rimediare alle sue mancanze.
 
 La porto sempre con me, mi fa sentire protetto … a casa. Spero abbia lo stesso effetto anche stavolta 
 
Non aveva alcuna argomentazione convincente per provare a fermarlo, perché era suo figlio e non aveva il diritto di impedirgli di aiutarlo. Ma le lacrime quelle sincere non poteva impedire di lasciarle scorrere per tentare anche solo un minimo di placare l’immenso dolore che premeva all’altezza del cuore.
 
 C-come … come la chiamiamo? 
 
​Non ci aveva ancora pensato, non avevano ancora avuto modo di soffermare i loro pensieri sul nome che avrebbero potuto dare alla loro adorata bambina. Perché lei agli occhi di Ron restava il bene più prezioso che avesse e il dono più grande che Hermione potesse offrirgli. Ma, per quanto il suo cuore provasse un amore del tutto unico e inimitabile verso sua figlia, anche Sebastian era sangue e del suo sangue e aveva il dovere di non abbandonarlo a quel suo triste destino restando inerme. Dopotutto era un Auror, il coraggio era parte di lui, quindi qualunque soluzione il San Mungo avesse trovato, Ron l'avrebbe accettata da valoroso Grifondoro quale era. Ma anche il più valoroso degli Auror e dei Grifondoro possedeva un cuore che palpitava e cedeva davanti all'amore più puro e sincero. 

 Aspetta 
 
Si avvicinò al suo viso con un sorriso commosso e subito il suo respiro le sfiorò il collo, provocandole un brivido che non sarebbe mai dovuto essere di dolore, come invece fu. 
 
 Rose … come il profumo della sua mamma 
 
 Amore, io … 
 
Non appena gli occhi del marito si posarono nuovamente su di lei, sì fiondò tra le sue braccia per provare a nascondere quello spettacolo che si stava dipingendo sulle sue guance, quando un dolore lancinante e più forte del dovuto la colpì al ventre prendendola totalmente alla sprovvista, mozzandole il fiato e allontanando momentaneamente quei nefasti pensieri. Sciolse d’istinto l’abbraccio con il marito e abbassò lo sguardo sulla fonte di quel dolore. Ron, non comprendendo ancora, la lasciò fare e seguì attentamente con lo sguardo i suoi movimenti.
 
 Ron, credo stia per nascere 
 
 T-ti stai sbagliando, è troppo presto, sei al settimo mese 
 
​Il terrore che si dipinse sul volto di Ron non si era ancora manifestato fino a quel momento.

 Lo so, ma credo che Rose sia troppo impaziente per rispettare le scadenze 
 
 Non è che per caso sei tu a non volermi lasciare andare, vero? 
 
 Ron, non ti Schianto per le tue insinuazioni solo perché non ne ho la for ... 
 
Un nuovo dolore la portò a reggersi maggiormente a lui e le mozzò conseguentemente il fiato.
 
 R-Ron! Devo andare al San Mungo … ti prego non lasciarmi, ho paura, nostra figlia sta nascendo troppo presto 
 
Sul volto del ragazzo si dipinse il terrore più sincero, iniziava davvero a temere che Sebastian non fosse l’ultima e l'unica preoccupazione da sostenere.


Ciao ragazzi!

​Sono in un imperdonabile ritardo, scusatemi tanto! :(

​Ho pure il brutto vizio di lasciarvi sulle spine ... se mi odierete non vi biasimerò ... io vi ringrazio di cuore per continuare a pazientare i miei aggiornamenti, siete gentilissimi! <3

Alla prossima :)
Baci

-Vale 
   
 
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