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Autore: MagiaOscura    05/05/2018    3 recensioni
In questa mia storia analizzo più epoche. Parto dagli ultimi mesi di vita di James e Lily Potter per poi toccare l'anno di presidenza di Piton fino ad arrivare alla nuova generazione: un vero e proprio Ciclo. Spero che questa mia idea sarà di vostro gradimento.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lily Evans, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Piton aveva appoggiato la mano sulla tasca in cui aveva la bacchetta ma Silente lo anticipò.

“Expelliarmus”

“Non mi uccida” disse Piton toccandosi il braccio dolorante.

“Non voglio ucciderti, voglio soltanto parlare con te da uomo a uomo, senza bacchette. Quale messaggio mi porti da parte di Lord Voldemort?” chiese tranquillamente Silente, come se stesse parlando di un vecchio amico.

“Nessun messaggio, sono qui per conto mio, per avvertirla…per supplicarla...il Signore Oscuro pensa che sia il figlio di Lily Evans il bambino della profezia, la protegga” 

“Quanto sa della profezia Tom?” 

“Tutta, quello che ho sentito ho riferito” disse Piton disperato. 

“Bhe, Severus, so che riscuoti molto consenso con Voldemort, puoi chiedergli di risparmiare Lily se ci tieni tanto” 

“Io…l'ho fatto” 

“Tu mi disgusti! – disse Silente con un tono di profondo disprezzo a Piton, senza neanche guardarlo in faccia – Non ti importa nulla che lei perda suo marito e suo figlio, basta che tu ottenga ciò che desideri?” 

“La nasconda…li nasconda…la prego” disse Piton in lacrime, non osando chiedere al preside di pensare solo a Lily.

“Cosa mi offri in cambio, Severus?” chiese Silente, guardando con il suo solito sguardo penetrante il viso rigato dalle lacrime del ragazzo.

“Qualsiasi cosa” 

Silente tacque per qualche secondo, assorto nei pensieri, mente Piton era disperato.

“Voglio la tua lealtà, Severus. Voglio che tu diventi la mia spia presso i Mangiamorte, senza farti scoprire. Mi dovrai aiutare a prevenire future stragi ordinate da Tom…accetti le mie condizioni?” 

“Si” disse Piton, distrutto dalle lacrime.

“Bene, puoi cominciare il tuo lavoro da spia tornando al servizio di Lord Voldemort e ti consiglio di asciugarti le lacrime. Lily e la sua famiglia non corrono nessun pericolo.” 

Piton, rincuorato dalle parole dell’ anziano mago, se ne andò senza salutarlo, deciso a mettersi immediatamente agli ordini di Silente. 

Adesso non era più un uomo di Voldemort e ogni sua azione sarebbe stata dedicata a proteggere la vita di Lily.

 

 

Erano passati ormai 7 mesi da quell' incontro. Lily Evans ormai era diventata la mamma di Harry ed era ancora viva, come lo era suo figlio e suo marito.

William e Anne Evans erano i nonni più felici del mondo, come si definivano, anche se un pizzico di amarezza lo avevano nel cuore visto che la loro prima figlia Petunia troncò ogni rapporto con la famiglia d'origine.

Era una tiepida giornata di inizio settembre e Harry era un bambino paffuto, con gli occhi verdi presi dalla madre e quei pochi capelli che aveva erano identici a quelli spettinati del padre.

Silente durante la gravidanza della ragazza prese tutte le precauzioni necessarie per salvaguardare la vita dei Potter, come per esempio far presidiare la loro casa a Godric's Hollow da più di 6 auror.

Sirius più volte disse che Silente ormai stava perdendo il senno.

Quasi ogni minuto del giorno venivano i membri dell’ Ordine a congratularsi con James e Lily per la nascita del loro primogenito e questo causava un sacco di imbarazzo a Lily che odiava stare al centro dell’ attenzione. 

James invece si pavoneggiava con tutti i presenti, raccontando come aveva sostenuto la moglie in quei lunghi e faticosi mesi di gravidanza, anche se a dire il vero durante il travaglio di Lily cadde privo di sensi e per più di un'ora Remus dovette rianimarlo.

Appena saputo che era un maschio, James tornò immediatamente in forze per ubriacarsi insieme a Sirius, tra il disappunto di Lily, che avrebbe voluto il marito vicino.

Era ormai l'ora di sera e Lily, Remus, Peter, James e Sirius portarono il piccolo Harry dai Tonks, per presentarlo ad Andromeda, cugina preferita di Sirius, suo marito Ted e la loro particolare e stravagante figlia Nimphadora, che nel giro di due anni avrebbe cominciato a frequentare Hogwarts.

William e Anne Evans avevano invitato la figlia, il genero e il nipote per una cena speciale ed avevano già apparecchiato il tavolo con tutte le posate disposte ai vari posti.

Si sentì suonare al campanello.

“Ah eccoli, finalmente sono arrivati” disse Anne, correndo ad aprire alla porta.

Ma coloro che videro all’ ingresso non erano Lily, James e Harry ma un gruppo di quattro persone mai viste prima.

“Siete amici di Lily?” chiese la donna al gruppo, che entrò senza proferire parola.

“Sono ordinati questi babbani, devo ammetterlo” disse la donna, che sembrava il capo del gruppo.

“Piacere, William Evans, non aspettavamo visite” disse il padre di Lily, uscendo dalla cucina.

“Bellatrix Lestrange, mio marito Rodolphus, mio cognato Rabastan e il piccolo Barthy” disse Bellatrix tentando di fare un finto sorriso di cortesia.

“Non sono piccolo, ho la stessa tua esperienza, Bellatrix” protestò il più giovane del gruppo.

Bellatrix si avvicinò al tavolo sopra la quale era posizionata una torta.

“Tanti auguri Harry” lesse Bellatrix sorridente.

“Nostro nipote – intervenne orgogliosa Anne Evans – compie un mese, è la sua prima festa” 

Bellatrix Lestrange infilò un dito nella torta e la succhiò, mostrando apprezzamento.

“Signora Lestrange – intervenne nervoso William Evans – non è buona educazione toccare con le mani una torta che mia moglie ha passato tutto il giorno a preparare”. 

Bellatrix spalancò gli occhi e guardò stupita William Evans, che non si lasciò intimorire dal particolare gruppo.

“Vi prego di uscire dalla nostra casa, siamo una famiglia umile che non ha nulla da rubare” disse l'uomo guardando negli occhi la donna.

“Rodolphus, Rabastan, mettetevi davanti le uscite” disse Bellatrix rivolta agli uomini più corpulenti e anziani.

“Anne, chiama la polizia” disse William Evans alla moglie dopo essersi preparato a lottare.

“Oh, non vi servirà” disse Bellatrix Lestrange, estraendo insieme al ragazzo più giovani due lunghi pugnali d'oro.

Solo l'arrivo della polizia dopo circa mezz’ ora, chiamata in extremis da Anne Evans, convinse i quattro ad andarsene.

Quando le forze dell’ Ordine entrarono nell’ abitazione trovarono una scena tremenda: i coniugi Evans erano stati massacrati a pugnalate.

   
 
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