Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Laura Taibi    08/05/2018    0 recensioni
Può il dolore oscurare un cuore?
Cosa rende una persona malvagia?
Chi si nasconde dietro la maschera della vendetta?
In un mondo diviso, un amore distrutto dall'odio decreterà la nascita della più grande minaccia che sia mai esistita.
Perché l'oscurita si cela in ognuno di noi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Selene non aveva praticamente dormito. Quello sarebbe stato un giorno importantissimo, sia per lei che per la sua famiglia, e l'emozione non le aveva fatto chiudere occhio.

Quel giorno avrebbe fatto il suo ingresso nella prestigiosa Greenhouse di Cseles.

Era un rito di passaggio per tutti gli arii che, raggiunta l'etá adolescenziale, iniziavano a frequentare i corsi che li avrebbero formati, fino a farli diventare incantatori.

Bussarono alla porta un paio di volte, dopodiché una figura bassa e grassoccia fece il suo ingresso nella stanza, reggendo un vassoio con la colazione. Era Suri, la sua domestica personale che, come tutti quelli che lavoravano per la sua famiglia - e per tutte le famiglie di Cseles - era una kai.

I kaii erano esseri strani, dalle fattezze quantomeno bizzarre: avevano un aspetto non troppo diverso da quello degli arii, ma la loro pelle era chiarissima, a volte quasi bianca. Avevano corna simili a quelle di un ariete che spuntavano dai capelli scuri, la pelle coriacea e le mani nodose. Il loro sguardo aveva un nonché di sinistro, con pupille feline. Non era permesso loro parlare se non interpellati e vivevano prestando servizio fino alla loro morte.

Allo stato selvaggio quegli esseri vivevano a Tarie, la butterata e inospitale terra sotto le nuvole. Era un onore e una fortuna per loro poter salire fin lì e vivere una vita dignitosa, pensava Selene mentre Suri, ossequiosa come sempre, le versava da bere e si affaccendava per mettere in ordine la camera.

Dopo aver rifatto il letto, la kai prese la divisa che Selene avrebbe indossato da quel giorno fino alla comunica: un austero vestito a collo alto, maniche lunghe e gonna a tre quarti, bianco con rifiniture dorate. sul petto spiccava il sole a sette punte, simbolo della Greenhouse di Cseles.

Selene si avviò nella sala da bagno e si sistemò i capelli argentati, tagliati in un caschetto corto e spettinato, davanti allo specchio. I capelli degli arii erano sempre molto chiari, passando dal biondo oro al bianco candido. Questo particolare spiccava particolarmente sulla loro pelle color miele.

Vestitasi, la ragazza scese al piano di sotto della loro villa e trovò suo padre e sua madre intenti a parlare, davanti l'uscio di casa.

«Dov'eri finita? Rischiamo di far tardi» la rimproverò suo padre. Era alto e magro e aveva sempre un'espressione dura in volto, che rifletteva perfettamente il suo carattere intransigente.

Sua madre le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, sorridendole. «Stai benissimo» disse, rimirando la figlia nella sua divisa nuova. «Sono così fiera di te.»

Selene abbracciò la madre, dopodiché seguì suo padre all'esterno, dove la carrozza li stava già aspettando.

durante il tragitto non dissero nulla.

La città scorreva attraverso il finestrino, risplendendo nella fulgida luce del giorno. Le guglie madreperlate dei palazzi signorili e le strade lastricate riflettevano i raggi solari, creando giochi di luce e colori, quasi fossero in un immenso caleidoscopio. Molti arii erano in giro a quell'ora, affaccendati nelle loro occupazioni e anche alcuni kaii, che spiccavano tra la folla non solo per l'aspetto, ma anche per gli abiti decisamente modesti, erano già in strada, diretti al mercato o in altri luoghi per conto delle famiglie per il quale lavoravano.

Selene guardò suo padre, chiedendosi cosa gli passasse per la testa mentre, con il suo solito sguardo duro, osservava il panorama all'esterno.

Saros aveva sempre avuto quel modo di fare, almeno per quel che ricordava la figlia. Non era mai stato amorevole e, vista la loro posizione sociale, aveva sempre preteso il massimo da lei.

 «Questo è quello che ci si aspetta da noi» diceva sempre, ogni volta che Selene gli chiedeva per quale motivo non poteva fare ciò che voleva, o perché era costretta a seguire infinite e noiosissime lezioni di etichetta.

La sua famiglia era sempre stata culla di potenti incantatori e faceva parte del consiglio reale da quando ne avevano memoria, servendo con fedeltà e dedizione il regno. Il primogenito aveva sempre preso il posto del padre, e un giorno sarebbe toccato a lei mantenere quella lunga e antica tradizione.

Il problema che però affliggeva sia lei che, probabilmente, suo padre era la totale mancanza di scintilla magica della ragazza. Avevano tentato per anni di portare alla luce qualche sprazzo di magia, ma Selene al momento sembrava non possederne.

Sua madre la rincuorava, dicendole che era una fase e che alla Greenhouse le avrebbero insegnato a tirar fuori ciò che era chiuso dentro di lei, ma suo padre, nonostante non proferisse parola riguardo all'argomento, a ogni suo tentativo fallito la guardava come se non potesse credere che fosse davvero sangue del suo sangue.

La carrozza rallentò fino a fermarsi davanti i cancelli dorati della Greenhouse e la ragazza si preparò a scendere.

 «Selene» la chiamò suo padre, con voce bassa e baritona «ricordati chi sei e comportati di conseguenza.»

La ragazza inghiottì, sentendo quelle parole trafiggerle il petto. Annuì.

La carrozza, ripartì alle sue spalle e Selene si voltò, alzando lo sguardo sull'enorme istituto le cui mura, antichissime, erano realizzate con la più pura madreperla del regno, intervallata da gigantesche vetrate e da intarsi in oro.

Era alla resa dei conti. Avrebbe reso suo padre orgoglioso e avrebbe dimostrato a sé stessa di meritare il ruolo che le spettava.

Non avrebbe fallito... non quella volta.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Laura Taibi