Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Colarose    08/05/2018    1 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Piccoli sospetti e Cercatori stupidi

In una piccola torre chiusa a chiave, dove non ha mai messo piede nessuno studente, c’è un pesante libro che non è mai stato toccato da mani umane sin dai tempi dei fondatori. Affianco a esso, c’è un piccolo calamaio d’argento sui cui è posta una piuma di Augurey: sono *la Piuma dell’Accettazione e il Libro dell’Ammissione. Rappresentano l'unica procedura attraverso la quale vengono selezionati gli studenti che frequenteranno la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Nel preciso momento in cui un bambino mostra i primi segni di magia, la Piuma, sembra essere più permissiva del Libro. Per la Piuma è infatti sufficiente che il bambino dimostri di possedere anche solo un pizzico di magia mentre il Libro si chiude spesso con forza, rifiutandosi di essere scritto fino a quando non ottiene un numero sufficiente di prove di reale abilità magica.

Infatti, la severità del Libro ha uno scopo: i bambini senza abilità magiche nati da streghe e maghi hanno talvolta una piccola quantità di aura magica residua lasciata dai loro genitori, ma una volta che questa magia si esaurisce diventa chiaro che non saranno mai in grado di eseguire un incantesimo. La sensibilità della Piuma e l'ostinazione del Libro non hanno sinora mai commesso alcun errore.

Alcuni presidi di Hogwarts, però, hanno fatto visita a quella misteriosa stanza, molti di loro rimasero lì per ore, cercando di capire quale straordinaria magia ci fosse dietro quegli oggetti che sembravano avere una vita e una personalità tutta loro.

Nessuno ci riuscì.

In quel momento, alle prime luci del mattino, una figura avvolta in una stramba veste gialla con motivi arancioni, camminava proprio verso quella stanza tranquillamente mentre la sua veste strusciava leggermente sul pavimento.

Una volta di fronte a una porta spessa, tirò fuori la bacchetta, puntandola verso la serratura dorata e ancora per niente arrugginita (nonostante i secoli), incominciando a mormorare una cantilena in latino. Poco dopo, la serratura si illuminò e scattò, lasciando la porta socchiusa.

Albus Silente, soddisfatto, abbassò la bacchetta e entrò nella stanza. Subito si diresse verso la scrivania al centro della stanza e si sedette sulla sedia affianco. Voleva cercare il nome di uno studente, poiché gli era sorto un dubbio. Non poteva toccare il libro con le mani, il libro non glielo avrebbe permesso, richiudendosi di scatto ed era impossibile toglierlo dalla scrivania. Quindi puntò la bacchetta verso il libro e parlò:

«Harry Potter.»

Silente non sapeva perché esattamente quello studente lo avesse attirato così tanto. Forse era perchè gli era sembrato strano che un primino riuscisse a fare al primo colpo tutti gli incantesimi che per i bambini della sua età erano difficili. Ne aveva visti di studenti estremamente dotati, ma nessuno che riuscisse a fare gli incantesimi la prima volta che gli venivano presentati. Forse perché gli era sembrato più maturo di quanto sembrasse, in certe circostanze i suoi gesti e le sue parole stonavano con il suo piccolo corpo da bambino. Forse perché gli sembrava sempre all’erta, anche quando sembrava rilassato, c’era qualcosa nella sua postura che faceva capire che sarebbe stato pronto immediatamente all’azione in caso di pericolo, e Silente sapeva che quella era la posa di chi aveva vissuto la guerra. Ma era un bambino, non aveva vissuto alcuna guerra. Oppure era stato il fatto che avesse delle buone basi di Occlumanzia, cosa inusuale per quella età.

Poi, il Preside, pensando nel suo ufficio, si era accorto che non sapesse granché di questo ragazzino.
 

Gli era tornato in mente che il bambino era venuto da lui, chiedendo la lettera, e che il suo nome non c’era sulla lista. Quindi, Silente, aveva riguardato il suo ricordo mentre prendeva la lista, comparsa magicamente sulla scrivania, e non aveva letto alcun “Harry Potter” e  la lista non sbagliava mai, poiché fatta dalla stessa Piuma.

Soltanto cinque pagine si girarono e il nome “Harry Potter” gli comparve di fronte alla quarta riga. Cosa strana, stranissima, se avesse cercato nomi di altri studenti del primo anno, sarebbero comparsi circa una ventina o trentina di pagine addietro. Il bambino gli aveva detto che aveva avuto tanti eventi di magia involontaria, ma cinque pagine equivalevano a qualche mese addietro da ora.
 

Silente sospirò mentre si alzava, e uscì dalla stanza che si chiuse automaticamente a chiave di nuovo. Uscì da quella stanza decidendo che sì, doveva saperne decisamente di più.
 

Doveva andare al Ministero.

 

*


 

«Non vedo l’ora di vedere la faccia delusa dei Serpeverde quando li batteremo» disse Mary ghignante.

«Lo stai dicendo da una settimana, abbiamo capito» sbuffò Alice «E poi non hai neanche visto come gioca Grifondoro, che ne sai, magari non siamo questa gran squadra» continuò.

«Io, a differenza tua, ho visto gli allenamenti e posso dire che vinceremo. Solo il Cercatore non è molto bravo.»

«Proprio il Cercatore! Quello che deve prendere il Boccino!» disse Marlene un po’ scoraggiata.

«Io non ho detto che è incompetente! Intendevo che era il meno bravo, ma è decente, insomma!» disse Mary cercando di non far perdere le speranze.

«Il Boccino è quello che mette fine alla partita e fa conquistare 150 punti, giusto?» chiese Lily incerta. Era la prima volta che andava a vedere una partita di Quidditch essendo una Nata Babbana, ed era curiosa di come fosse questo gioco di cui Mary le aveva riempito la testa per due mesi.

Si stavano dirigendo verso il Campo da Quidditch dove si sarebbe tenuta la partita tra Serpeverde-Grifondoro. Lily vide in lontananza i Malandrini parlare concitati con dei Serpeverde.

«Io scommetto su Grifondoro!» esclamò Sirius a uno di loro, che ghignò in risposta.

«Allora preparati a perdere tre galeoni, Black» rispose il Serpeverde.

«Preparati tu» rispose Sirius aspro. «Siete dei perdenti in tutto, soprattutto con quel Bulstrode al comando della squadra» continuò ghignando spavaldo, il Serpeverde fece una faccia infastidita per poi voltarsi e andarsene.

«Hai fatto cinque scommesse, Sirius» gli ricordò Remus.

«E allora?» chiese Sirius noncurante.

«Ti rendi conto che se perderemo dovrai dare almeno quindici galeoni, vero?» continuò Remus.

«Certo, ma se vinceremo ne guadagnerò quindici»rispose Sirius piccato. Remus sospirò.


Lily e le sue amiche si diressero verso gli spalti e vi si sedettero. La rossa si guardò intorno, osservando alcuni ragazzi che sbandieravano bandiere e scritte, altri che avevano delle macchie gialle e rosse sulle guancia e alcuni che venivano trascinati dai loro amici controvoglia. Sfortunatamente, i Malandrini decisero di sedersi dietro di loro senza neanche rendersene conto. Quando se ne accorsero, Potter ammiccò, Sirius fece per alzarsi, bloccato da Lupin, Peter guardò tutte e quattro indeciso e Harry la salutò ignorando le reazioni degli altri. Il ragazzino lanciò anche un piccolo sorriso a Marlene, a cui le si imporporarono leggermente le guancie e ricambiò. Lily aggrottò le sopracciglia.

«Vi conoscete?» chiese Lily sottovoce alla sua amica.

«Oh sì, ci siamo conosciuti in Sala Comune» rispose. Lily la guardò confusa.

«Quando?»

«Tu già dormivi, era notte» tagliò corto Marlene. Lily lasciò perdere.

«Buongiorno gentaglia! Benvenuti alla prima partita stagionale Grifondoro-Serpeverde! Ed ecco la squadra di Grifondoro che entra in campo. Il nostro capitano, nonché abilissimo Battitore Tom Hughes, seguito dal suo compagno Barrie Green, i cacciatori Alban Robinson, Alyson Morris e Christine Wright, il portiere Lewis Begum e infine… il nostro cercatore! Martin Stevens» disse il commentatore.«Entra in campo la squadra di Serpeverde, il gorilla- capitan-»

«Rogers!» Lily sentì la McGranitt rimproverarlo.

«Ma è la verità! Qualcuno dovrà pur aprirgli gli occhi! Ok, ha ragione professoressa. Vabbene professoressa, ma ora torniamo alla squadra. Dicevamo, il capitano e cacciatore Maurice Bulstrode, seguito da John Rowle e Richard Scott, i battitori grandi quanto delle montagne… Professoressa, montagne non è un termine offensivo! Comunque, i battitori Rodolph Selwyn e Triston Morgan, il portiere Zander Bailey e infine il cercatore Simon Dixon!».

«Le palle vengono liberate!»

Lily osservò incuriosita e meravigliata le scope volare, i bolidi sfrecciare per tutto il campo e le mosse abili dei giocatori. Ben presto si ritrovò a fare il tifo e a urlare. Si gli piaceva il Quidditch, ma non si sarebbe mai sognata di giocarci, era troppo pericoloso e lei non sapeva volare così bene. Lily osservò James Potter e Black urlare a squarciagola, e notò divertita che anche Harry osservava attentamente il campo e eventualmente esultava o protestava contro qualche fallo.

«Sessanta a cinquanta per Serpeverde! Ce la potete fare a superarli! Siete dei Grifondoro o no?» urlò Rogers. Dopo dieci minuti di passaggi e parate i Grifondoro si trovarono a esultare nuovamente «La Pluffa viene intercettata da Morris, schiva Rowle e un Bolide, la passa a Robinsons che si dirige rapidamente verso la porta, ma aspettate! L’ha passata in basso! La Pluffa viene presa da Wright che… segna! Voi l’avevate vista? Io no!»

Lily, Marlene e Mary urlarono.

«Sì, vai!» urlò James.

«Quella era una Manovra di Porkoff!**» urlò Sirius sovrastando le altre voci. James annuì ma poi notò Harry che sibilava insulti guardando in alto.

«Ma guardati intorno, per Merlino! Ma perché sei così stupido!» diceva.

«Harry?» chiese James, ma Harry non distolse lo sguardo dal cielo, ma gli fece cenno di continuare «Che succede?» chiese mentre anche Sirius guardava Harry perplesso.

«Stevens non vede il Boccino! Sta lì in alto! E ci è anche vicino! Invece sta a guardare la partita!» spiegò Harry saettando d’improvviso gli occhi per poi indicare un punto. James seguì la sua indicazione e vide un bagliore dorato.

«È vero!» esclamò.

«Ma dove lo vedete?!» sbottò Sirius. James prese a sbracciarsi e a urlare per attirare l’attenzione di Stevens, mentre Harry guardava ancora il boccino che si stava spostando da una parte all’altra.

«STEVENS! RAZZA DI IDIOTA GIRATI!»urlava James.

«Potter si può sapere che Merlino ti prende?!» sbottò Lily infastidita voltandosi di scatto.

«COSA MI PRENDE, EVANS!? STEVENS NON VEDE IL BOCCINO! PER MORGANA!» urlò James continuando a sbracciarsi.

«E tu l’hai visto?» chiese Lily alzando un sopracciglio.

«Certo! O meglio Harry l’ha visto, ma anche io!» disse James saltando e sbracciandosi «Dov’è, Harry?» chiese poi all’amico. Harry osservò tutto il campo attentamente. Era tutto più difficile quando si era così in basso.

«Alle porte!» esclamò.

«STEVENS!» James urlò e si mise anche Sirius a urlare. Finalmente Stevens si voltò confuso individuandoli.

«IL BOCCINO STA VICINO ALLA PORTE DI GRIFONDORO!» urlò Harry.

«INCOMPETENTE!» aggiunse Sirius, Harry era troppo educato per dirlo.

Stevens si voltò di scatto notando un bagliore dorato, prese a volare a velocità massima verso le porte.

«Pare che Stevens abbia individuato finalmente il Boccino! Si sta dirigendo verso le porte, viene affiancato immediatamente da Dixon! Si dirigono in picchiata verso il suolo e poi di nuovo… in alto! E… Stevens afferra il boccino, gente! Grifondoro vince per centosettanta a ottanta! “ urlò Rogers ed esplosero le urla. Lily prese a saltare e James e Sirius a ballare trascinando anche gli altri. La squadra di Grifondoro si abbracciò e si diedero tutti il cinque.

 

*


 

James sbuffò annoiato.

«Che facciamo?» pigolò di nuovo per la milionesima volta, cambiando di nuovo posizione.

«Organizziamo qualcosa?» chiese Remus anche lui annoiato. Gli altri lo guardarono sorpresi.

«Remusino!» tubò felice Sirius, facendo inorridire il diretto interessato per il soprannome orribile «Sono così fiero di te! Lo spirito malandrino sta nascendo nella tua anima !» continuò civettuolo. Remus ghignò.

«Non sarò un Malandrino per niente!» esclamò «Sirisiuccio» continuò con un sorriso canzonatorio.

«Ok, che facciamo?» sbottò James interrompendo Sirius sul nascere delle sue parole. James era incontenibile, non riusciva a stare perfettamente fermo per troppo tempo.

«Che ne dite di liberare quei Folletti della Cornovaglia che tiene in gabbia il Professor Wittle nel suo ufficio?» propose Peter.

«E tu come fai a sapere cosa c’è nell’ufficio del professor Wittle?» chiese Sirius perplesso.

«Ehm… Stava per scattare il Coprifuoco e Mrs Purr aveva svoltato il corridoio, mi sono intrufolato in una stanza a caso… ed era il suo ufficio. Per fortuna non c’era…» spiegò incerto Peter.

«Probabilmente era a fare la ronda con gli altri professori» disse Harry.

«Ti è venuta un’idea geniale Peter, sarà il nostro prossimo scherzo, ma oggi è Domenica, credo che il professore sia nei suoi quartieri» disse James.

«Potremmo…» iniziò Sirius meditabondo «mettere a soqquadro la biblioteca!» esclamò illuminandosi di colpo. James lo guardò eccitato.

«Così faremo ancora più incavolare la Evans!» esclamò.

«Già ho fatto una cosa del genere con Reg! So l’incantesimo!» disse Sirius con un sorriso.

«Chi è Reg?» chiese Peter perplesso. Sirius si bloccò per poi sorridere.

«Regulus Black! Mio fratello! Spesso facevo dei piccoli scherzetti a mia madre rubando la bacchetta di mio padre e Reg mi avvertiva se veniva qualcuno dal corridoio. Altre volte invece li facevamo insieme. Di solito non venivano scoperti ma quelle volte che capitava …» il sorriso che Sirius aveva avuto per tutto il piccolo racconto si incrinò leggermente «Il prossimo anno verrà ad Hogwarts» aggiunse.

Sirius prese a raccontare dei piccoli scherzi che facevano, parlò di Regulus, di come fosse sempre calmo e pacato (l’opposto di lui) un po’ ingenuo, come si facesse influenzare a volte dalle idee dei Black, e che lui, Sirius, ogni volta aveva dovuto farlo ragionare, a fargli capire come erano stupide quelle idee. Ma comunque, suo fratello non riusciva a contrariare realmente sua madre.

«Ha paura di deluderla» spiegò Sirius con una nota di amarezza.

Harry aveva capito che Sirius era davvero molto affezionato a suo fratello, si vedeva da come ne parlava, da come sorrideva raccontando di lui e di come non si stancasse mai. Quando il suo padrino, in quel tempo, aveva accennato alla sua famiglia, lo aveva sempre fatto in modo scontroso e brusco, lasciando per un attimo che il suo viso di oscurasse. Ma quando parlava di Regulus, era tutt’altra storia: sorrideva e parlava concitato. Harry immaginò cosa avrebbe fatto il suo padrino, nel futuro, se avesse saputo che Regulus fosse morto tradendo Voldemort, cercando di contribuire alla sua sconfitta. Probabilmente sarebbe stato sopraffatto dall’angoscia e dai sensi di colpa per non aver fatto niente per tirarlo fuori dal Lato Oscuro. E mentre osservava Sirius che ghignando, raccontava dei piccoli incantesimi elementari che lui e suo fratello avevano usato per far sbalzare dei libri da uno scaffale, sentì una vocina nella sua testa.

«Beh, siamo venuti qui per cercare di cambiare gli eventi, no?» chiese retorica, con una nota furbesca.












*Questo racconto l’ho trovato su Pottermore. Quindi, gestire le ammissioni per Hogwarts non è compito del Ministero come molti credevano, ma di questi due magici oggetti. Da quel che ho letto,  l’ammissione è un personale compito delle Scuole di Magia, e ognuna di loro ha un sistema diverso. Il come si apre la stanza l’ho scritto io, poiché non c’era scritto da nessuna parte.


** mossa secondo la quale il Cacciatore in possesso di Pluffa vola verso l’alto, facendo credere ai Cacciatori avversari che sta tentando di sfuggire da loro per segnare, ma poi scaglia la Pluffa in basso, a un Cacciatore della sua squadra pronto afferrarla. È essenziale un tempismo perfetto ( da Quidditch Attraverso i Secoli). Ho pensato che Sirius, così come James, sapesse alcune mosse del Quidditch, essendo così appassionati.


Angolo Autrice
Ciao a tutti! Piaciuto il nuovo capitolo? Spero vivamente di sì. Siamo entrati con Silente in quella magica e misteriosa stanza,  veniamo a sapere che sta avendo dei sospetti su Harry e che andrà a cercare più informazioni al Ministero (ammettiamolo, Silente ficca il naso un po’ in tutto). E la partita di Quidditch? Mi sono divertita a scrivere le urla di James a Stevens (in particolari gli insulti XD). E si, a Lily piace il Quidditch e tifa attivamente da buona grifoncina quale è. Per ultimo abbiamo Sirius che racconta ai malandrini del suo fratellino, e questa è la prima volta che i suoi amici sanno un po’ di più sulla sua famiglia. Ed Harry, giustamente, starà lì per un motivo, no? Io vi saluto e Ciriciaooooo        





Capitolo gentilmente revisionato da lilyy e Nag, grazie!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Colarose