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Autore: missiswolf03    11/05/2018    1 recensioni
Mi chiamo Lilith Cooman, ho quindici anni e frequento la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, casata Grifondoro. Sono al quinto anno, e devo destreggiarmi tra cose da comuni adolescenti: compiti, amicizie, rivalità, minacce, una famiglia scomparsa, un passato misterioso, un Signore Oscuro che vuole distruggerci tutti... E quei maledetti occhi verdi. Ah già, dimenticavo; sembra che io sia l'unica persona che può decidere le sorti di un'intera Guerra Magica, della vita del mio amico Harry, e di tutto il resto del mondo...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sibilla Cooman, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più contesti
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Miaoooooo miaoooooo

 

Apro gli occhi, mugolando, mentre le mie compagne di stanza lanciano decine di maledizioni alla povera Selene. Avrei decisamente dovuto sterilizzare la mia gatta, si. Però mi faceva pena, poverina, magari un giorno sarebbe voluta diventare mamma...

Sto davvero pensando ai desideri materni di una gatta? Bah.

- Come si spegne?

La voce di Lea, abbastanza irata, arriva da sotto quell'ammasso di lenzuola che una volta era un letto.

- Selene, su, smettila adesso.

Lancio un'occhiata truce alla micia, che forse capisce che non è saggio far arrabbiare Lea la mattina appena sveglia, e sgattaiola fuori dalla finestra, sul tetto.

- Sia lodato Silente e pure la McGranitt!!- esclama Ginger.

Scoppiamo a ridere.

- Smettetela con questo chiasso!

Una quarta voce ci zittisce. Ci voltiamo verso l'ultimo letto, dove una Zora con i capelli che sembrano aver combattuto una guerra ci osserva con sguardo torvo. Inutile dire che ridiamo ancora di più.

Eccomi qua. Lilith Cooman, studentessa di Hogwarts, Grifondoro al quinto anno, ormai. Come passa in fretta il tempo...

Sono cambiate molte cose da quando ho scoperto di essere una strega. Sono cambiata io.

Prima mi sentivo così fuori posto, in mezzo a tutti quei “babbani”, e non capivo perché. Una ragazzina di undici anni che comincia a urlare nel mezzo della classe non è molto ben vista. Ma qui... Qui le mie visioni non sono roba da pazza. Anche se nessuno sa cosa vogliano dire. Adesso mi appaiono solo di notte, e nemmeno tutti i giorni, solo ogni tanto. Forse è merito dell'ambiente. Amo la mia casata, anche se ancora non ho ben inteso che cosa ci faccia io tra i coraggiosi della scuola. Albus mi dice che è perfettamente normale. “Ognuno è coraggioso, a modo suo. E prima o poi tutti lo scoprono, anche quando meno se l'aspettano”, dice. Dovrei chiamarlo Silente, ma quando siamo solo noi due, durante le nostre sedute mensili, o quando non sono in mezzo agli altri, è più forte di me. Non so perché, ma a lui non importa. Le malelingue ovviamente dicevano in giro che avevamo una storia, che ero una raccomandata, soprattutto quella vipera di Colin, un Corvonero montato che farebbe di tutto pur di screditare gli altri ed essere il migliore della classe, e la sua ragazza Shana, Serpeverde di casata e di fatto. Fortunatamente c'ha pensato Piton a smentire tutto e a farli tacere. E ovviamente ora pensano che sia la sua, di amante, ma non si azzardano nemmeno a dirlo in giro. Che sciocchi. Comunque, io me ne frego. Stando in questa casata, anche se non è sempre tutto rose e fiori, ho imparato che l'importante è andare avanti a testa alta.

La cuscinata che mi arriva sullo zigomo sinistro mi risveglia improvvisamente dal mio stato di trance. Davanti al mio letto vedo le mie compagne di stanza, già belle e pronte. Devo avere una faccia alquanto confusa in questo momento.

- Lilith cara, scusa se interrompiamo le tue visioni ma...-, comincia Lea, con le treccine che le ricadono sul volto.

- Sai, la colazione, tra un'ora cominciano le lezioni...-, continua Zora, che magicamente ha i capelli ricci completamente a posto.

Quest'anno abbiamo i G.U.F.O e dobbiamo studiare...-, conclude Ginger, tentando di sistemare i lunghi capelli biondi in una coda alta.

Pausa. Si guardano, le guardo.

- Quindi...?-, chiedo infine. Ho difficoltà a collegare le cose stamattina.

- MUOVITI!!!-, urlano in coro. Salto giù dal letto.

Hai cinque minuti, altrimenti vado da “lui” e gli dico tutto, e sottolineo TUTTO!-, conclude Lea, tanto per assicurarsi che io abbia recepito. Inutile dire che in quattro minuti e cinquantanove secondi sono pronta.

 

*

 

La sala grande è già strapiena. Gli ultimi ritardatari, fra cui noi, si affrettano ai tavoli, nella speranza che ci sia rimasto qualcosa. Cerchiamo con gli occhi i nostri amici. Non è difficile individuarli. Vedo tre teste rosse emergere dal mucchio di capelli normali. Non ci hanno viste. Mi avvicino piano piano, e, non appena sono dietro una delle tre teste, con uno scatto fulmineo gli metto le mani davanti agli occhi.

- Ma che diavolo...?

Davanti a me, Ron, Hermione ed Harry ridacchiano. Non so quale gemello ho acchiappato, ma vabbè.

- Chi sono?-, dice Ginger, per tentare di confonderlo...

- Mi sembrava mancasse qualcuno...-, sospira il rosso. George si volta verso di me, ridendo. Okay, ho acchiappato Fred. Uno strano nodo mi si forma all'altezza dello stomaco. Ho proprio fame oggi...

Prima di potermene accorgere, Fred mi prende una mano e, con qualche mossa strana, mi strattona in avanti, facendomi cadere sulle sue gambe.

- Che caspita fai, Weasley?-, strillo. Gli altri ridono.

- Ma buongiorno, principessina di ghiaccio!-, esclama lui. Poi, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio, soffia: - Non ci casco più, Lilith.

Gli faccio una linguaccia e mi sposto sulla panca accanto a lui e suo fratello, mentre anche le altre prendono posizione. Agguanto una salsiccia prima che Ron le finisca, prendo del pane e una piccola porzione di uova e mi affretto a mangiare, ascoltando gli altri che parlano. Stanno blaterando qualcosa a proposito di un filtro memorabile che i gemelli vorrebbero sperimentare, mentre Hermione cerca di farli desistere. Ho seriamente paura di cosa potrebbero combinare quei due. Sicuramente c'entrerà la Coppa Tremaghi. Questi due imbecilli si sono messi in testa di partecipare da quando Silente ha dato l'annuncio ieri sera, nonostante il limite d'età... Che scemi. Volto di poco la testa, e vedo i ragazzi di Durmstrang seduti al tavolo dei Serpeverde. Fanno davvero paura. Viktor Krum è gigantesco, sembra un armadio. Il suo sguardo è tagliente come i coltelli. Sembra capace di ucciderti con un solo dito. Ed è fottutamente pazzo di Hermione. Non le toglie gli occhi di dosso da ieri sera, quando per caso si sono incontrati sulle scale. Ah, l'amore. Il classico colpo di fulmine... Un po' come Ginny con Harry. E quello sciocco non se ne accorge! Da quando mi sono seduta, ha lanciato una cosa come venti sguardi verso il tavolo dei Corvonero, e sicuramente non sta cercando di capire che libri stanno leggendo. Perché tutte queste complicanze? Io, l'amore, non lo capirò mai. Probabilmente, finirò zitella con sedici gatti e venti civette, tutte donne ovviamente. Vengo svegliata dai miei pensieri da due braccia che mi stanno completamente soffocando.

- Non... Respiro...

- Oh, scusa, non volevo...

Sorrido. Ginny. Mi sembrava che al nostro gruppo mancasse una componente.

- Attenta che ci strozzi la principessa!

Ovviamente, Fred non si contiene mai. Gli tiro un piccolo pugnetto sul braccio. Adoro i miei amici, nonostante tutto.

Finiamo la colazione, tra chiacchiere e battute, e poi ci dirigiamo in classe. Alla porta della Sala Grande, però, sento una forte spallata, che mi fa sbilanciare. Fortunatamente, riesco a non cadere. Mi giro, pronta ad uccidere chiunque abbia attentato alla mia vita; appena incrocio quegli occhi, però, tutto scompare.

- Scusa... No volevo fare male te.

Un ragazzo alto almeno trenta centimetri più di me mi guarda, con aria dispiaciuta. Ha due occhi color marrone che trasmettono una calma infinita, con qualche pagliuzza più chiara. I capelli, molto corti, sono scuri, quasi neri. È... Wow.

- Figurati, non è nulla, non preoccuparti...

Che mi succede? Non l'ho ucciso. E mi sento le gambe molli. E ho la pancia sottosopra. Forse sto per morire.

- Mi chiamo Nikolay, tu?

La sua voce è profonda, incerta nella mia lingua, ma la sua cadenza nordica è piacevole.

- Sono Lilith.

Sorride, poi si volta verso alcuni ragazzi, probabilmente compagni, che lo stanno chiamando.

- Devo andare-, dice: - Noi vede in giro, Lilith

Se ne va, e mi accorgo che non stavo respirando. Non so cosa sia successo. Però... Però è stato bello.

Mi giro, e vedo le ragazze che mi guardano con faccia maliziosa.

- Beh, che avete da guardare?-, dico. Si limitano a ridacchiare.

- Capirai...-, dice Zora.

Poi, s'incamminano verso la classe di Incantesimi.

- Adesso me lo dite, infami!-, urlo loro dietro, correndo per raggiungerle.

Continuano a ridere, e cominciano a correre anche loro. Arriviamo davanti alla porta tutte spettinate, ridendo come delle pazze. Gli altri alunni ci guardano straniti, ma ce ne freghiamo.

- Adesso me lo dite!-, esclamo, dopo aver ripreso fiato.

- E va bene...-, acconsente Ginger.

Prima che riesca a scoprire l'arcano mistero, però, arriva Gazza.

- Perché non siete in classe, ragazzine? Filate, subito!

Entriamo in classe con una velocità impressionante, che nemmeno il maratoneta babbano più veloce del mondo. Prendiamo posto dietro i banchi, e dopo poco il professor Vitious entra in classe. Sospiro, rassegnata. Non saprò mai cosa stavano dicendo.

   
 
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