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Autore: Anima1992    13/05/2018    0 recensioni
In una piccola foresta magica, vi è un villaggio chiamato Incantolandia, un posto magico dove i folletti vivono in pace e armonia, tutti amano bere, fare festa e dormire fino a tardo pomeriggio. Tutti tranne uno. Lephrum.
Lephrum vive (letteralmente) con il fantasma del suo defunto padre, considerato da tutti un eroe per aver salvato il villaggio da una malefica presenza.
Lephrum però non è affatto come il padre, lui è scorbutico e irascibile nonostante la giovane età, gli piace lavorare e passeggiare, ma guai a stare in mezzo ai suoi simili, le cose però iniziano a cambiare con l'inizio della scuola super avanzata dei folletti!
Le lezioni saranno molte per il nostro protagonista e spesso si ritroverà a dover affrontare non solo la vita ma anche la morte.
Il pozzo dell'anima perduta in fondo è ancora vivo.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Che brutta avventura per i nostri amici, e non era finita, anzi di guai ne dovevano ancora passarne prima di rivedere casa, quello strano tornado era stato solo l'inizio...

Ma come sempre è meglio che mi fermo prima di perdermi in chiacchiere!

Dunque Lephrum si risvegliò con un atroce mal di testa, suo padre uscì subito dalla tracolla.

– Figliolo stai bene? –

– Si...Ma dov'è Dally? –

Erano avvolti nell'oscurità e solo la luminescenza che emetteva Margus rendeva l'ambiente meno buio.

Allora aguzzarono le orecchie e non troppo lontano da loro, si sentirono dei passi, pesanti e decisi.

Margus si parò subito davanti al figlio, gonfiando i pettorali.

– Chi va là?! Sappi che dovrai affrontare l'ira del jinn se osi avvicinarti ancora! –

Lephrum alzò gli occhi al cielo, sapeva che suo padre non poteva fare nulla, quel suo modo di fare serviva solo a spaventare, chissà chi lo sapeva solo lui.

Quando il misterioso personaggio si rivelò, entrambi spalancarono gli occhi.

– Dally! –

Il povero Dally era svenuto, ed era stato trovato da un folletto alto e muscoloso dai capelli rosso fuoco!

– Cavolo, non ho mai visto un folletto così alto. – Fece notare Margus.

Lephrum intanto si era già avvicinato, e il folletto senza nome posò Dally a terra ancora privo di sensi.

– Sta bene. È solo svenuto. –

– Menomale...Tu sei Arman giusto? – Chiese Lephrum, in risposta ebbe solo un cenno con la testa.

– Come fai a saperlo?! Sei diventato un veggente figlio mio? –

– Ma non dire follettagini! Dally mi ha parlato così tanto di lui in queste ultime settimane che mi sembra di conoscerlo dalla nascita! –

Lephrum sospirò guardandosi attorno. – Comunque...Dove siamo finiti? –

– Da dove sono venuto, c'era una luce in alto e un piede di acqua, suppongo siamo dentro un pozzo, ma non si può risalire, la parete è totalmente liscia, si può solo proseguire. –

– Ci dev'essere un altro modo, è tutto buio! E ok faccio un po' di luce ma non basta! –

I due folletti e il jinn pensarono, cercarono una soluzione più piacevole, ma non esisteva...

Più fissavano la via buia, più la paura prendeva possesso dei loro animi.

– Non c'è papà, dobbiamo proseguire, aspettiamo che Dally... –

Non finì la frase che Dally tossì riprendendo i sensi. – Ohi, ohi... cavolo che botta...mi fa male anche il sedere, ma cos'è... – Da sotto il suo culo follettoso tirò fuori una gemma tonda e rossa scintillante.

– Un rubino? – Notò Arman chinandosi.

– No, guarda ha delle venature nere, come se fosse corrosa. – Aggiunse Lephrum prendendo la gemma.

– No, ma io sto bene eh! Grazie per averlo chiesto! – Il povero folletto mise il broncio, ma non servì a distogliere l'attenzione dalla strana gemma.

– Io...credo di conoscerla, Lephrum avvicinamela. – Il figlio fece come ordinato e mentre Margus studiò la pietra, Arman perse un po' del sangue freddo fin'ora aveva dimostrato.

– Ma...quello... – Indicò il jinn con la bocca leggermente spalancata.

– Io l'ho sempre detto che sei distratto! Come fai a renderti conto solo ora di lui?! È Margus! Ma non è un fantasma! La sua anima è collegata alla copertina di Lephrum! È stato un grandissimo, bellissimo, intelligentissimo e saggiatissimo mago a fare l'incantesimo! – O almeno credo che le parole fossero quelle, forse qualche “issimo” di meno.

– Il grande Margus... – Arman era sbalordito, sapete, lui era un grande fan del nostro jinn! Era la sua ispirazione e un giorno anche lui desiderava compiere grande imprese.

– Questa gemma è chiamata Mastis... ci sono molte serie di queste pietre, si distinguono tra loro per le venature, questa per esempio ha il colore nero. –

– Cosa serve una serie di pietre? –

– Purtroppo non ricordo precisamente tutto, quel che so l'ho imparato al tronco scolastico dei folletti, comunque dovrebbe trasmettere delle immagini che raccontano una determinata storia. –

Tutti e tre folletti intonarono un “oooh” guardando affascinati la pietra.

– E come si fa a vedere le immagini? – Chiese entusiasta Dally.

– Ecco...io non ricordo ehehe. – Murgon si grattò la nuca distogliendo lo sguardo dai giovani curiosi.

– Allora dobbiamo capire come fare... –

– Prova a strofinarla! – Propose Dally, ma non ci fu alcun risultato, allora Arman pensò di fissarla intensamente.

Provarono di tutto, si procurarono un piccolo taglio pensando si attivasse con il sangue!

Quanto sono macabri questi folletti.

Dally poi mostrò una foto di un folletto femmina nuda. – Secondo me se si eccita attiva non solo le immagini. – Arman ridacchiò insieme a Murgon, Lephrum invece lo spinse a terra.

– Sei un folletto cretino. – Scosse la testa continuando a pensare.

Lephrum era convinto che quella gemma nascondeva qualcosa di importante, qualcosa che avrebbe cambiato il loro destino.

Cominciò a camminare in tondo seguito a ruota da Murgon che ormai era diventato una lampadina ambulante!

Ma non gli scocciava affatto, finalmente poteva essere di qualche aiuto al figlio, dopo tanti anni passati solo a fare il fantasma e cercare di fare il padre con poco successo.

Purtroppo nel realizzare quest'ultimo pensiero, si era fermato con gli occhi che gli brillavano, mentre fantasticava su quanto il figlio potesse diventare devoto a lui, procurando così una caduta a Lephrum che inciampò su un sasso bello grande.

– Aaaah! Leppy scusami! – Si precipitò verso il figlio che si alzò gemendo appena. – Anche tu con questo stupido sopranome? –

Sbuffò guardandosi le mani. – Per tutti i folletti! La pietra mi è scivolata dalle mani! –

– Guarda è lì! – Disse Arman indicando una piccola luce che si stava espandendo sempre di più.

Si avvicinarono subito, e passarono delle immagini silenziose.

Quella che sembrava essere un'umana correva a perdifiato, come se fosse spaventata, in mano aveva un sacchetto, successivamente la ragazza inciampò e cadde nel pozzo morendo, l'ultima immagine che si vide fu una presenza non ben definita che guardò cadere ghignando la donna.

– Co...cosa significa? – Dally era terrorizzato ma non solo lui.

Quelle immagini avevano procurato un senso di inquietudine a tutta la squadra.

Lephrum fu il primo a riprendere la situazione in mano, raccolse la gemma dalla pozza di acqua.

– Si attiva semplicemente con l'acqua e a giudicare dalle immagini, credo che le altre...siano qua. –

– Di-dici...che è questo il pozzo? – Dally deglutì.

– Si, secondo me si e quindi... –

– Qui intorno dovremo trovare anche lo scheletro o dei resti. – Aggiunse Arman.

– Com'è macabra questa cosa! –

Dally era sicuramente il più spaventato, tremava come una foglia continuando a deglutire a vuoto.

Quando a un certo punto si sentì lo stomaco di Lephrum brontolare.

– Oh no... –

– Te l'avevo detto di fare colazione figliolo. –

– Stai zitto papà! –

Arman si guardò subito attorno.

– Non ci resta che proseguire e sperare di trovare del cibo. –

– Qui? Sotto terra? Senza luce? Ne dubito. –

– Dally non c'è soluzione alternativa, risalire non si può e se rimaniamo qua moriremo di fame o sete, magari è caduto qualcosa nel pozzo che ha portato via l'acqua. –

– Ha ragione Lephrum folletti miei! Non scoraggiamoci, proseguiamo. –

Con forza e coraggio il quartetto cominciò a camminare, la loro avventura era iniziata.

Avevano le carte giuste per poter affrontare ogni cosa! O almeno così speravano...

   
 
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