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Autore: Anima1992    18/05/2018    0 recensioni
In una piccola foresta magica, vi è un villaggio chiamato Incantolandia, un posto magico dove i folletti vivono in pace e armonia, tutti amano bere, fare festa e dormire fino a tardo pomeriggio. Tutti tranne uno. Lephrum.
Lephrum vive (letteralmente) con il fantasma del suo defunto padre, considerato da tutti un eroe per aver salvato il villaggio da una malefica presenza.
Lephrum però non è affatto come il padre, lui è scorbutico e irascibile nonostante la giovane età, gli piace lavorare e passeggiare, ma guai a stare in mezzo ai suoi simili, le cose però iniziano a cambiare con l'inizio della scuola super avanzata dei folletti!
Le lezioni saranno molte per il nostro protagonista e spesso si ritroverà a dover affrontare non solo la vita ma anche la morte.
Il pozzo dell'anima perduta in fondo è ancora vivo.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Arman e Lephrum procedevano a passo svelto, chiacchierando di tanto in tanto, giusto per mettersi d'accordo da che parte andare.

Dietro di loro Margus e Dally erano certamente più casinisti.

– Quei due...siamo in una situazione orrida, e hanno ancora le forze per fare casino. – Si lamentò Lephrum.

– Io devo dire che li invidio, sanno essere sciolti... – Arman sorrise appena voltando lo sguardo verso Dally. – Sai è per questo che siamo amici, lui è sempre solare, positivo ma è anche un gran pauroso, è come se sentisse il bisogno di avere tipi rabbiosi vicino a lui. –

In cuor suo Lephrum pensava le stesse identiche cose, ma non l'avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura!

– Sì beh anche mio padre è un po' come lui, so che il mio caratteraccio l'ho preso da mia madre. –

– Ho sentito tanto parlare di Margus...ma mai di tua mamma. –

– Dovresti parlare con lui, purtroppo non so nulla a parte che è morta poco dopo la mia nascita, ho provato a chiedergli ma niente. Non c'è verso di convincerlo a parlarmi di lei. –

– Deve aver sofferto molto, sai io sono un romanticone, adoro le storie d'amore! Sopratutto quelle che finiscono bene! –

– Uno grande e grosso come te? Non l'avrei mai detto... –

– Ehi! Non avere questi pregiudizi! Adoro le femmine e le amerei tutte se fosse per me. E tu hai qualche cottarella? –

Leprhum pensò subito alla sua adorata Laila, il suo cuore si riempì di preoccupazione.

Stava bene?

Era riuscita a salvarsi?

Dove si trovava?

– Ehi...Lephrum? –

Arman gli toccò la spalla e inaspettatamente Lephrum inciampò un'altra volta, ma non toccò subito terra.

– Lephrum! – Gridò Margus buttandosi nella buca nella quale il nostro amato folletto era caduto.

Si sentirono le urla di Leprhum ogni secondo sempre più lontane, e alla fine un piccolo tonfo.

Arman e Dally si guardarono.

– E adesso? – Si domandarono insieme.

Fortunatamente la caduta non era stata fatale, ma non c'era possibilità di risalire, la voce di Dally che chiamava a squarciagola l'amico era l'unica cosa che si sentiva.

– Leppy stai qui, io vado su ad avvisare che stiamo bene. –

Margus salì facendo cessare le urla del disperato Dally, Lephrum si guardò attorno alzandosi e massaggiandosi il didietro un po' dolorante per la botta.

Spalancò gli occhi quando vide Laila svenuta a terra priva di sensi, corse verso di lei, si chinò e la prese dolcemente tra le braccia, cercò di svegliarla chiamando il suo nome.

Lei aprì gli occhi e il suo eroe sospirò sollevato, il problema è che come vi ho detto, Laila ha un brutto carattere!

Tirò un urlo spingendolo via. – Mi stavi molestando maledetto porco?! –

Lephrum mise subito le mani in avanti. – No, no! Laila io volevo aiutarti, te lo giuro! –

Entrambi si rialzarono in piedi studiando l'ambiente intorno a loro. – Quel maledetto uragano è riuscito a prendermi...Aspetta! Sai dov'è Dally?! –

– Sì tranquilla, è al piano superiore, io sono caduto in una buca, una trappola per essere precisi. –

Laila sospirò sollevata e in quel momento tornò Margus in picchiata.

– Li ho avvertiti! Ora stanno proseguendo da soli a tentoni. Oh! Ma... è un folletto! –

– Il grande Margus... – Laila sorrise, ma non sembrava troppo stupita di vedere il jinn, infatti Lephrum si stranì, ma decise di non darci peso.

– Laila stiamo cercando gemme di questo tipo... – Tirò fuori la pietra mostrandola. – L'hai vista per caso? –

– Sono delle Mastis! –

– Sì, lo so cosa sono. E no, non le ho viste. –

– Come fai a sapere cosa sono? Sei più piccola di me, queste cose si imparano al tronco scolastico. –

– Ehi insomma cos'è? Un interrogatorio? Ora abbiamo ben altri problemi, Incantolandia è stata risucchiata totalmente, tutti gli abitanti sono sparsi per questo luogo oscuro. Dobbiamo trovare il modo di ritornare a casa. –

– Il modo sono tramite queste Mastis, Laila...non sembri minimamente sconvolta, tu sai qualcosa di tutto ciò? –

– Ma figuriamoci! E che ho il sangue freddo! –

– Troppo freddo... –

– Effettivamente anch'io che sono già morto non ho tutto questo sangue freddo! Non hai fatto mezza piega vedendomi! –

Laila fu messa alle strette e dovette raccontare tutta la verità sulla sua identità!

– Va bene, ma per favore non interrompetemi con domande idiote, fatemi iniziare e finire. –

Si schiarì la voce e si avvicinò ai due per non farsi sentire da nessun altro.

– In realtà io sono la sorella minore di Gandolino il mago della torre. – Rimasero sorpresi e vollero subito fare una domanda, ma la mia cara sorellina sapeva bene come far tacere i due folletti.

– Tempo addietro, parlo ancora prima di Margus, esisteva un terzo mago, nostro fratello maggiore, Orgon, lui era l'essenza della bontà, non ho mai conosciuto una persona più buona di lui ve l'assicuro, ma un giorno...cadde in questo pozzo e quando lo tirammo fuori era cambiato. – Laila sentì il bisogno di fare una pausa, anche per me il solo ricordare faceva male.

– Prima di cadere, lui costruiva villaggi, aiutava le persone era sempre fuori a fare del bene, pensate che fu lui a dare vita a Incantolandia. Quando però uscì da questo posto dannato, voleva solo distruggere. Iniziò una guerra contro il mondo, io e Gandolino fummo in prima fila, combattemmo contro di lui con tutte le nostre forze. Ma purtroppo io non riuscii ad arrivare alla fine della battaglia, Orgon mi trafisse con una spada e Gandolino pur di non perdermi chiuse la mia anima in una piccola scatolina magica. Mi tenne con sé alla torre, finché non conobbe Margus, approfittò per farmi reincarnare dentro un folletto femmina, così rinacqui, come una fenice. –

– Quindi...sei una strega in realtà. – Laila scosse la testa.

– Sono un folletto, ho perso i miei poteri, ho solo i ricordi di una vita passata. –

– Orgon ha distrutto Incantolandia? –

– Si, lui ha il potere di questo posto, ma né io né Gandolino siamo mai riusciti a capire cos'era. Ora però mostratemi quella Mastis. –

Lephrum non se lo fece ripetere due volte e le diede la gemma. Laila osservò attentamente ogni immagine e sorrise malinconica.

– Lei invece era la moglie di Orgon, credo che fosse l'unica a sapere il suo punto debole... –

Margus poggiò una mano sulla spalla di Laila cercando di darle conforto. – Non ti preoccupare, sono certo che presto arriverà anche tuo fratello e ci aiuterà, salveremo anche Orgon in qualche modo. –

Lephrum non fu d'accordo con quelle parole, che scopo aveva fare promesse che non si era certi di poter mantenere? Ma Laila sorrise, e ciò bastò per tranquillizzare il folletto.

– Allora mettiamoci in viaggio, dobbiamo trovare le altre Mastis. –

Padre e figlio annuirono e ricominciarono a camminare.

– Speriamo che Arman e Dally se la cavino, non vedranno nulla con questo buio. –

– Questo posto sembra diventare sempre più oscuro se è possibile. – Osservò Laila per poi fermarsi. – Aspettate, avete sentito? –

Entrambi si zittirono concentrandosi sui suoni circostanti, sembravano parole sussurrate, erano tutte intorno a loro.

– Un rituale? – Ipotizzò Lephrum.

– No, no sembrano... non lo so, forse folletti? –

– Dei folletti sono stati chiusi dentro le mura?! No! Poveri folletti! – Gridò disperato Margus.

– Margus Tranquillo! Probabilmente è il posto, forse sono poteri illusori. –

– Ma che ha sto pozzo? Perché c'è tutta questa oscurità? –

– Nessuno lo sa, non si capisce da dove proviene questo male. Io, Gandolino e la moglie di Orgon abbiamo fatto di tutto per scoprire cosa si nascondeva qui sotto. –

– Bene. Allora vorrà dire che oltre al salvataggio di Orgon distruggeremo questo pozzo. –

Margus e Laila furono sorpresi a sentirlo così determinato, ma entrambi sorrisero fieri di lui.

 

   
 
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